Visualizzazione post con etichetta poesia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poesia. Mostra tutti i post

sabato 28 maggio 2022

Messaggi dal cielo

 

Figure ancestrali visibili ai bambini e alle anime pure sovrastano la corteccia materiale della fisicità.




Bagliori inaspettati plasmano impalpabili visioni; evocano sensazioni sopite.

Buongiorno! Alla vita.

Figure familiari prendono forme, ammantano negatività e pensieri consci.

Sprazzi di luce tagliente danzano, s'inchinano al nuovo giorno.

Buongiorno giorno...

in groppa al destriero con ali dispiegate

il pensiero vola sulle bellezze del Creato.

lunedì 19 aprile 2021

Ascolto ascolta

Sensazioni.


L'aria fresca. Il silenzio del mattino sottolineato dal suono dei campanacci e dal canto degli uccelli.

Il risveglio del gallo imperioso.

Atmosfera bucolica. Quiete della mente.

Ascolto.

Silenzio relativo.

Lungo le vie deserte tra i ciuffi d'erba cresciuti spontanei sui marciapiedi.

Odore d'erba bagnata. 

Canti della cinciallegra. Qualche muggito. e poi:

Rumore. Frastuono. Improvviso.

Una mano nevrotica strattona la cinghia. avvolge le doghe e spalanca l'essere nella realtà.

Misera.

Urla di rimprovero invadono la quiete del mattino. E lo sbotto del pianto infantile 

autodifesa in un mondo di grandi.

I campanacci si attenuano e i muggiti cessano. Voli d'ali nel cielo terso. Qualche cirro biancastro dipingono lo sbadiglio di un nuovo giorno

sotto lo sguardo curioso della cornacchia appollaiata sul lampione.



©mario iannino

  

domenica 21 marzo 2021

Donna a te che sei e hai donato Vita

Si rimane un po' bambini.



Possiamo raggiungere i 90, cento anni, possiamo essere colpiti dalla demenza senile ma alcune sensazioni non sono mai colpite e cancellate.

Il calore del grembo materno, l'odore della prima poppata al seno, i baci, le carezze, le coccole di una madre premurosa ci fanno sempre compagnia e illuminano i momenti grigi del percorso terreno.

Non è mammismo, come potrebbe obbiettare sogghignando qualcuno. Sono tracce indelebili dell'amore della donna e di chi ti ha messo al mondo. E non è neanche attaccamento morboso alla famiglia. Il legame dura per sempre. Forte. È una fiammella sotto cenere, custodita dentro microcosmi e perdura oltre le frontiere geografiche e fisiche volute da fati avversi. Avversità che nulla possono contro il ricordo atemporale tenuto vivo dall'amore sincero. In tutte le forme “dell'amore umano” c'è dell'opportunismo tranne che nell'Amore dei genitori che hanno soffiato la vita. Impossibile recidere il cordone ombelicale con un taglio netto. La levatrice, figura poetica del tempo passato quando la cerimonia del parto avveniva tra le pareti domestiche d'un tempo, e l'ostetrica o ginecologo di oggi necessariamente devono recidere il canale fisico che fino al momento del parto lega il nascituro alla fonte di vita primaria. Ma il taglio chirurgico non è la fine di un sodalizio, è un distacco necessario, è l'inizio.

sabato 26 settembre 2020

Tra Spoon River e Tirripitirri

 Affinità

Cosa c'è in comune tra due personaggi nati, uno in America e l'altro in Italia, nel 1860 anno più anno meno?

 



Nella seconda metà dell'ottocento accaddero avvenimenti che segnarono e modificarono i destini del mondo. Tra guerre devastanti e guerre silenti nascevano grandi talenti che hanno reso catartica l'azione violenta dell'uomo.


In Europa il fermento creativo rivoluzionò i modelli creativi accademici ossequiosi col potere costituito e autoreferenziali fortificati delle categorie d'appartenenza. Molti artisti furono costretti a fuggire perché perseguitati dai sistemi totalitari ancorati alle dottrine ideologiche che non lasciavano spazi alle forme del libero pensiero espresso in pittura, musica e teatro.


Il sogno americano divenne realtà. E molti trovarono accoglienza. Altri, nativi d'America, furono messi al bando dai concittadini per avere osato descriverne le debolezze se pur in chiave poetica.

Edgar Lee Masters è uno degli esuli in patria, auto-condannatosi per avere scritto degli epitaffi sui concittadini rompendo quella cortina di perbenismo imposta per l'ultima dimora.


Masters, avvocato e poeta, (1869-1948), condannato dalla società per avere osato denunciare le incongruenze dei defunti nel suo Spoon River tradotto da Fernanda Pivano, musicato da Ermanno Olmi, cantato da De Andrè e apprezzato dai lettori di mezzo mondo si riscatta nel nuovo secolo con l'edizione originale del 1915 e si fortifica tra i lettori italiani nel 1943. così molti apprendono del microcosmo di Lewistown e Pittsburg nell'Illinois.


In Italia, nel sud d'Italia, precisamente in Catanzaro, guerre intestine a parte, un giovane, G. Patari (1866-1948), scriveva in vernacolo catanzarese e descriveva poeticamente i vizi e le virtù del microcosmo racchiuso sui tre colli protetto dalle mura di Carlo V che si estendevano dal castello omonimo fino a bellavista fuori le porta (fhora e porthu).


Non c'è stato l'incontro con poeti maledetti e o cantautori dotati di sensibilità estreme ma fu apprezzato dai contemporanei che lo proposero come insegnante nel locale liceo Galluppi. Questo percorso lo tenne fuori dall'attività forense (anche lui come Masters era avvocato) e gli diede l'opportunità di esprimere versi a volte caustici, satirici, impietosi nei confronti di una società appariscente e voltafaccia. Giornalista satirico seppe osservare ben i costumi e trascriverli senza farsi nemici come si evince ne: “I trafacceri” (i voltafaccia):


I (davanti)


Ca comu hjiu ppe ma veniti a st'ura?...

Mamma, cchi onori, prestu, favuriti...

permettiti ma furnu sta custura...

E a gnura Grazza comu sta? Diciti...

(…)


Gesù, v'azati? E chi fu, ndo Mbicè?

Assettativi... (Ro' porta 'na tazza),

ma vi pigghjati nu pocu e cafè...

(…)


II (darretu)


Duv'esta cchi bottija menzijornu... E fannu a st'ura visit a li genti... Certi persuni, Rò, perdiru u scornu... tantu da fama mi sbattunu i denti... Guarda tu, nci volia s'atru talornu...(...) mi dissa ca a mugghiera esta malata ccha chi nci manca a chiddha sgaddoffata? (…)


Atteggiamenti e costumi in cui ci ritroviamo tutti, chi più chi meno, ma imputiamo sempre agli altri. Forse per questo motivo ridiamo... o forse no?


lunedì 15 luglio 2019

Francis Picabia, poesia dada

Indifferenza.

Vivere ormai nel tuo ultimo mobile
inimmaginabile strano mondo
decotto di stravaganze
piccola curiosità facile da organizzare
uditorio ben più facile
meschinità e follie
non ho la croce
piccola borghese
dal pensiero svagato
mi sembra di sentire
che cosa uscirà da tutto ciò
meschine barriere della nazionalità
innumerevoli fischi.

(poesie dadà di F. Picabia)

giovedì 19 aprile 2018

Ad Angiolina Oliveti.

Angiolina Oliveti e Manuela Iannino.
Archivio personale.


Nacqui nel 1992 nella terra di tutti
E di nessuno.
Mamma prima di avermi, viaggiava con te
Che avevi il compito di vegliare su entrambe.
Divenisti la mia madrina, la mia guida,
colei che s’interessò sempre a me
e alla mia carriera.
Ai miei sogni, alle mie letture.
Mi regalavi favole e fiabe,
mi regalavi i tuoi romanzi,
mi regalavi le tue storie e il tuo vissuto,
mi parlavi della scrittura come di polvere d’oro,
che solo chi ne conosce prestigio e pregio sa apprezzare.
Mi dicevi e ti  sento  dirlo ancòra
Di non violare i miei sogni, le mie ambizioni,
E di non demordere mai.
Ora come mai avrei voglia di parlarti,
Di farmi consigliare da te
E farti leggere tutto ciò che il mio cervello crea,
vorrei sapere se vai fiera di me,
se ti interessa ciò che scrivo, se  trovi accattivante tutto questo.
Il filo conduttore a legarci evidentemente c’è
E c’è sempre stato.
Io, tu e la creazione;
io, tu e la scrittura.
Sono passati quasi 26 anni dal 1992
E le nostre affinità sono ancora ferme
Con un nodo ben stretto.
Adesso come allora io lo so
Che non smetti di vegliare su di me.
Adesso come allora è evidente
Una sul cuore dell’altra.

lunedì 16 aprile 2018

Oro nero.

Foto e testo: Manuela Iannino ©


Sembra oro nero questo caos,
 buio vertiginoso,
mentre si tratta solo di
equilibrio nuovo,
coniato dalla lega di chi non ce l’ha fatta
e di chi ce la farà.
Gambe e braccia pesanti
E testa affollata,
Una folla in tumulto, come una guerra,
tanto dolore.
A fatica ricordi chi sei, chi eri,
ti focalizzi solo su chi sarai.
È ancora buio, ma l’alba tornerà.

venerdì 16 giugno 2017

Oblò.

Testo e immagine: Manuela Iannino©


Dall’oblò variopinto tutto sembra
Più tranquillo, più calmo, ma vivo.
Prende vita e soffia piano il vento
In una carezza amorevole e morbida,
avvolge le paure e le culla.
Fa pensare che andrà tutto bene.
Il mare e le sue onde blu,il cielo libero
E i fiori intersecati e annodati stretti,
le vele spiegate e tese,
e te, che mi guardi con lo sguardo stesso di sempre,
gli stessi occhi ancora una volta entusiasti.
E ancora tu sei la mia àncora,
anche quando sono stanca e voglio staccare da tutto.
Con te sono sempre a casa.

domenica 11 giugno 2017

La borsa di una donna è pesante.

Testo e immagine: Manuela Iannino©

Ho portato con me un ombrello
Per ripararmi dalle parole
Ghiacciate o bollenti.
Ho portato con me qualche nota
Annodata con cura
Tra le corde del mio cuore.
Ho portato con me le mie radici
Come un perfetto abito da sposa
Cucito invisibilmente sulla pelle.
Ho portato con me un po’ d’abitudine
Dicendole di andare via
Quando il prato sarà interamente fiorito.
Ho portato sulle labbra un sorriso
Perché dentro è tutto vivo in me.

martedì 6 giugno 2017

2 rose, 5 inverni.



La bellezza opaca
Di chi ha visto morire qualcosa dentro sé.
La bellezza ingombrante
Delle rose appassite,
tristi e vissute.
Di chi ha visto il tempo correre veloce
E gli ha chinato il capo in segno di riflessione.
La bellezza regina dell’imperfezione
Della natura morta che ci ricorda
Che il tempo passa e lascia costanti solo le spine.
La bellezza di chi appoggia la testa alla tua
E si abbandona al tempo che scorre.
La bellezza di chi prende il tempo
E se lo tiene e lo vive come viene.
La bellezza di chi da rosa appassita
E gelata è divenuta un girasole caldo e dritto
Che lascia le riflessioni agli specchi
E sorride.

(A me e mia sorella, e ai nostri quasi 25 anni pensierosi, più che spensierati.)

domenica 4 giugno 2017

Ossigeno.

Ph: Valentina Iannino.


L’avevano cucito addosso e con cura
Il cappio al collo su misura
Con parole amare e temperate
Intangibili e forti, prodotte in fabbrica in serie.
Come catene e anelli incastrati l’uno all’altro
Ma ancora intangibili e a primo impatto infrangibili.
La mente certe volte non mente e non ascolta bugie
Sradicando erbacce che crescono nei punti mal curati
E trascurati,
portano a monte l’argilla che non permette
che il giardino cresca rigoglioso.
Ma problemi alla mano e scienza, coscienza e conoscenza
Spezzano tutto ciò che uccide e soffoca
E regala l’ossigeno vitale: pace interiore.

Manuela Iannino.

giovedì 25 maggio 2017

Siamo ciò che diciamo (?)



Non capivo più dove avessi stomaco e cervello.
Collegavo e scollegavo pensieri e parole
 E mi stringeva leggermente sotto il cuore.
C’era qualcosa che non mi parlava più di farfalle,
ma di api, o di vespe, o entrambe
Diritte a farmi male nello stomaco,
il secondo cervello.
Le farfalle si sa, son quelle dalle emozioni
Le più ballerine, fanno danzare mente e cuore.
Da qualche tempo si sentono insetti meno innocui
Che  pungono e  lasciano agonizzante
Là dove il flusso di spilli si decide a fermarsi.
Sono pensieri o parole che un po’ ti muoiono dentro
Sono quelle espressioni che prima o poi inevitabilmente
Senti dire e dici.
Non sono zucchero, sono forti come 40° d’ alcol
Ardono con un effetto prolungato.
In questo caso non ci vuole cortisone
Il farmaco che ti danno quando non sanno come curarti,
in questo caso ci vogliono cure speciali,
in questo caso ci vogliono carezze e abbracci.

martedì 16 maggio 2017

Mancanze –di coraggio.


E’ come se tu scappassi avanti a me
Mentre un ladro di futuro, belle speranze
E nuovi orizzonti mi strappasse di dosso la borsa
Che insieme li contiene e li protegge.
Perché lo permetti?
Dovresti volerli proteggere anche tu.
Ho già un figlio fatto di sogni e polvere d’oro
Che mi cresce dentro, più comunemente lo chiamano
Futuro.
E io non lascerò che nessuno ne provochi l’avaria.
Io voglio farlo decollare.
Coraggio, questo gigante che t'abbandonò.
Ci vuole coraggio!

domenica 14 maggio 2017

Mamma.


La mamma è colei che ti pensa ancor prima di generarti ,
Ti protegge e ti rende invincibile.
La mamma è un dolce suono aulico ma semplice
Che ti culla quando sei bambino,
 ti prende per mano nella crescita e cammina con te.
La mamma è carne e ossa forti abbastanza
Da reggere il peso di tante teste e bocche,
la mia lo è, lo è stata e lo sarà con qualche chilo in meno,
pur sempre tenace.
Con lei puoi discutere o non trovarti d’accordo,
ma lei sa dove mette a posto magliette, jeans
E persino i pensieri.
La mamma è forte natura  che ride per una battuta
E piange per una piccola tenerezza.
La mamma è una dolce sensibilità che ti abbraccia,
lei ti guarda crescere, e nel cammino con lei, mano nella mano,
crescerete insieme.
AUGURI MAMMA! 

venerdì 12 maggio 2017

Complicità sempreverde.

Quando la complicità diviene relazione
Profuma di felicità, contentezza, ubriaca l’anima.
Forse lui l’aveva sempre guardata così,
E forse anche con il cambiare delle stagioni
E con un po’ di rabbia in più continuava a guardarla
Con gli stessi occhi.
Magari lei lo rimproverava continuamente del suo disordine
E lui l’avrebbe rimproverata circa le sue ossessioni
E tra un saluto e un bacio sarebbero rimasti
Come del resto sono
Uno a fianco all’altra.


lunedì 8 maggio 2017

Eternità.

Cosa sarà mai un attimo di debolezza
In un momento d’eternità,
Che con una folata di vento porta via tutto.
L’eternità è leggera,  passa e fa passare ogni cosa,
Il bello e il brutto tempo.
Eternità di attimi profondi e intensi
Eternità di coriandoli psichedelici
Eternità di cielo e mare
Angolo di paradiso e  punta d’inferno insieme
Che ci ricorda che insieme siamo tutto:
Una cascata di polvere di stelle.

domenica 7 maggio 2017

Liberi d'essere.



Difese abbassate e gambe tremanti,
Indietro non presti attenzione perché ti fidi,
Ma d’improvviso gambe tagliate, ossa rotte
 E cadute inaspettate.
Resti a terra il tempo giusto per capire
Che le difese devono rimanere gonfie come vele
Ma è la mania di controllo che si deve abbandonare.
E fidati, non ti fidare
Che siamo tutti imperfetti e cangianti.
Liberati da tutto ciò che non è te
e sii te stesso.

(A tutte le libertà che abbiamo, a tutte quelle di cui abbiamo usufruito e ci siamo fatti carico, prima tra tutte essere liberi di essere come siamo.)

venerdì 5 maggio 2017

Donna.

Per te stessa il mondo non deve
Essere uomo,
Dev’esser per forza te, deve
Essere donna.
Capirai a momento debito che la persona
Che più sa amarti sei tu
E puoi farlo in tutti i modi che vuoi.
La compagnia può esserci o no,
ma tu non sei sola se sei con te.
Sei forte, guardati
Presta attenzione a quante ne hai superate.
Tutte con la forza delle tue gambe
Delle tue braccia, del tuo cuore, del tuo fegato,
Del  tuo cervello, della tua spina dorsale, del tuo tutto.
Ed è bello essere come sei, con tutti i pregi
E i difetti innumerevoli.
Ma guardati e compiaciti dalla testa ai piedi
Dai pensieri alle ossessioni
Dalle carezze ai graffi
Dalla risata al pianto.
Impara ad apprezzarti come forse nessuno
Saprà fare mai, conta su te stessa
Ma guardati a fianco, vedi se la tua mano la stringe
Qualcuno un qualcuno non a caso
Che non occupi la visuale e continui a camminare
Fiero, al tuo fianco.

(A tutte le donne che pensavano che qualcuno le avrebbe amate più di loro stesse.)
 

mercoledì 3 maggio 2017

Abbracci susseguenti.

Stasera che il tuo corpo lo stringe un’altra
Tu sorridi con meno spensieratezza e
Meno voglia, di chi la voglia te l’ha rubata.
Erano i pochi pensieri di un tempo
A non farti dubitare della fine,
Ma l’imperfezione è uomo 
Ed è donna
E l’idea del non perfetto rompe
Discorsi, affetti, effetti sorpresa, voglia di fare,
Di perseverare, di andare avanti.
Si ha solo voglia di rompere e staccare
Come quando i bambini spargono i giocattoli
Per la stanza e poi non hanno voglia di mettere a posto
Dopo che si sono scocciati e ancor prima soddisfatti, divertiti.
E penso che dopo che i sogni li hai persi
Vinca la razionalità, e così visto che
Il tuo corpo lo stringe un’altra
Tu non t’immergerai nel suo abbraccio
Come in un tuffo nel mare ad occhi chiusi
Ma li terrai aperti e sognerai  soltanto il necessario.
Sarà che le carezze sui graffi
Si sentono di più
E i segni ti permettono di amare meglio.
Però,amici, tenete a mente che quando chiudete una porta
Non dovete lasciar fuori le chiavi,
Semmai, chiudetevi dentro e tenete le chiavi
Ma non sperate che chiudendo la porta senza mandate
Colui che avete perso ritornerà.
Se trova fuori le chiavi e vi chiude dentro
Avrete perso la libertà.
E adesso che,
Stasera il tuo corpo lo abbraccia un’altra
Tu ricorda tutto come fosse un film
In bianco e nero o a colori,
ma sii distaccato da ciò che ricordi,vedi e senti,
 come un ascoltatore imparziale.
Gonfia i polmoni d’aria
Respira e vivi.

(Scritta per i singoli che hanno vinto e le coppie che hanno perso, purtroppo e per fortuna senza esperienza personale. A tutti gli abbandoni, a tutti gli addii.)

domenica 30 aprile 2017

Stagioni.

L’onda dei ricordi non si calma
Come un naufragio d’amore imperversa
Tutta la testa.
Le stagioni che ho vissuto sono tutte
Colorate, naufragate, agitate, annodate e snodate
In tanti troppo pochi giorni,
in millecento arcobaleni
che è in un baleno che sono passati
ma che tra cuore e stomaco
son rimasti incanalati.
Le mie priorità indubbia vanità
Effimera sciocca conoscenza di chi
Non mette da parte sé per dare agli altri.
E io che no, non riesco a metterti da parte
Con tutte le stagioni che abbiamo passato
Non posso credere che questo troppo poco tempo
Sia già finito.
Ma ti prego ridammele tutte ste stagioni.
Voglio il caldo dell’estate così soffocante,rilassante e svestita.
(E ancora) voglio il tepore dell’autunno per decide se mettere vestiti o restare  ad annodarci.
E voglio l’inverno gelato per ghiacciarci i pensieri e scaldarli con un po’ di rum.
E voglio la primavera per rifiorire insieme a te.
Volta dopo volta e
Stagione dopo stagione è così
Che fluiscono le emozioni
E mi percorrono tutto il corpo.
Vedi adesso strana fortuna?
Lo stomaco ha vinto e si lascia invadere
E possedere da ciò che l’ha sempre mosso e smosso.
Ridammele tutte ste stagioni.
Voglio il caldo dell’estate così soffocante,rilassante e svestita.
(E ancora) voglio il tepore dell’autunno per decide se mettere vestiti o restare ad annodarci.
E voglio l’inverno gelato per ghiacciarci i pensieri e scaldarli con un po’ di rum.
E voglio la primavera per rifiorire insieme a te.
Io le voglio ma non solo,
quanto le pretendo e tu che ti sei già concesso
Non puoi più togliermi quello che mi hai dato.
E adesso te lo dico:
Lasciamoci soffocare, lasciamoci avvolgere e rilassare e restiamo nudi che l’estate è così che vuole
E resistiamo alle tentazioni dell’autunno seducente o forse lasciamoci andare.
In inverno stemperiamo i pensieri col vino.
E la primavera facciamoci fiorire.
A noi che siamo impauriti dalle ombre
Spegniamo la luce e accendiamo i sensi.
Voglio il caldo dell’estate così soffocante,rilassante e svestita.
(E ancora) voglio il tepore dell’autunno per decide se mettere vestiti o restare ad annodarci.
E voglio l’inverno gelato per ghiacciarci i pensieri e scaldarli con un po’ di rum.
E voglio la primavera per rifiorire insieme a te.
Io le voglio ma non solo,
quanto le pretendo e tu che ti sei già concesso
Non puoi più togliermi quello che mi hai dato.
E adesso te lo dico:
Lasciamoci soffocare, lasciamoci avvolgere e rilassare e restiamo nudi che l’estate è così che vuole
E resistiamo alle tentazioni dell’autunno seducente o forse lasciamoci andare.
In inverno stemperiamo i pensieri col vino.
E la primavera facciamoci fiorire.
In una vita a ciclo unico. A senso unico.

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate