sabato 11 gennaio 2025
Proiezioni
È una bella giornata di sole che, nonostante il freddo pungente che stimola la pelle esposta al vento a reagire e le gambe a camminare veloci, invita a godere della luce solare immensamente generosa in Calabria e fare il pieno di aria iodata. Le guance e le mani assumono un colorito rosato. Due gabbiani, poggiati sul muricciolo che delimita la passeggiata del lungomare dalla spiaggia e quindi del mare, oziano al sole. Non hanno paura della gente che passa vicina. Hanno capito che nessuno è intenzionato a fare loro del male. Anzi, aspettano che qualcuno porga del cibo, biscotti sbriciolati o del pane raffermo.
sabato 28 maggio 2022
Messaggi dal cielo
Figure ancestrali visibili ai bambini e alle anime pure sovrastano la corteccia materiale della fisicità.
Bagliori inaspettati plasmano impalpabili visioni; evocano sensazioni sopite.
Buongiorno! Alla vita.
Figure familiari prendono forme, ammantano negatività e pensieri consci.
Sprazzi di luce tagliente danzano, s'inchinano al nuovo giorno.
Buongiorno giorno...
in groppa al destriero con ali dispiegate
il pensiero vola sulle bellezze del Creato.
lunedì 19 aprile 2021
Ascolto ascolta
Sensazioni.
L'aria fresca. Il silenzio del mattino sottolineato dal suono dei campanacci e dal canto degli uccelli.
Il risveglio del gallo imperioso.
Atmosfera bucolica. Quiete della mente.
Ascolto.
Silenzio relativo.
Lungo le vie deserte tra i ciuffi d'erba cresciuti spontanei sui marciapiedi.
Odore d'erba bagnata.
Canti della cinciallegra. Qualche muggito. e poi:
Rumore. Frastuono. Improvviso.
Una mano nevrotica strattona la cinghia. avvolge le doghe e spalanca l'essere nella realtà.
Misera.
Urla di rimprovero invadono la quiete del mattino. E lo sbotto del pianto infantile
autodifesa in un mondo di grandi.
I campanacci si attenuano e i muggiti cessano. Voli d'ali nel cielo terso. Qualche cirro biancastro dipingono lo sbadiglio di un nuovo giorno
sotto lo sguardo curioso della cornacchia appollaiata sul lampione.
©mario iannino
domenica 21 marzo 2021
Donna a te che sei e hai donato Vita
Si rimane un po' bambini.
Possiamo raggiungere i 90, cento anni, possiamo essere colpiti dalla demenza senile ma alcune sensazioni non sono mai colpite e cancellate.
Il calore del grembo materno, l'odore della prima poppata al seno, i baci, le carezze, le coccole di una madre premurosa ci fanno sempre compagnia e illuminano i momenti grigi del percorso terreno.
Non è mammismo, come potrebbe obbiettare sogghignando qualcuno. Sono tracce indelebili dell'amore della donna e di chi ti ha messo al mondo. E non è neanche attaccamento morboso alla famiglia. Il legame dura per sempre. Forte. È una fiammella sotto cenere, custodita dentro microcosmi e perdura oltre le frontiere geografiche e fisiche volute da fati avversi. Avversità che nulla possono contro il ricordo atemporale tenuto vivo dall'amore sincero. In tutte le forme “dell'amore umano” c'è dell'opportunismo tranne che nell'Amore dei genitori che hanno soffiato la vita. Impossibile recidere il cordone ombelicale con un taglio netto. La levatrice, figura poetica del tempo passato quando la cerimonia del parto avveniva tra le pareti domestiche d'un tempo, e l'ostetrica o ginecologo di oggi necessariamente devono recidere il canale fisico che fino al momento del parto lega il nascituro alla fonte di vita primaria. Ma il taglio chirurgico non è la fine di un sodalizio, è un distacco necessario, è l'inizio.
sabato 26 settembre 2020
Tra Spoon River e Tirripitirri
Affinità
Cosa c'è in comune tra due personaggi nati, uno in America e l'altro in Italia, nel 1860 anno più anno meno?
Nella seconda metà dell'ottocento accaddero avvenimenti che segnarono e modificarono i destini del mondo. Tra guerre devastanti e guerre silenti nascevano grandi talenti che hanno reso catartica l'azione violenta dell'uomo.
In Europa il fermento creativo rivoluzionò i modelli creativi accademici ossequiosi col potere costituito e autoreferenziali fortificati delle categorie d'appartenenza. Molti artisti furono costretti a fuggire perché perseguitati dai sistemi totalitari ancorati alle dottrine ideologiche che non lasciavano spazi alle forme del libero pensiero espresso in pittura, musica e teatro.
Il sogno americano divenne realtà. E molti trovarono accoglienza. Altri, nativi d'America, furono messi al bando dai concittadini per avere osato descriverne le debolezze se pur in chiave poetica.
Edgar Lee Masters è uno degli esuli in patria, auto-condannatosi per avere scritto degli epitaffi sui concittadini rompendo quella cortina di perbenismo imposta per l'ultima dimora.
Masters, avvocato e poeta, (1869-1948), condannato dalla società per avere osato denunciare le incongruenze dei defunti nel suo Spoon River tradotto da Fernanda Pivano, musicato da Ermanno Olmi, cantato da De Andrè e apprezzato dai lettori di mezzo mondo si riscatta nel nuovo secolo con l'edizione originale del 1915 e si fortifica tra i lettori italiani nel 1943. così molti apprendono del microcosmo di Lewistown e Pittsburg nell'Illinois.
In Italia, nel sud d'Italia, precisamente in Catanzaro, guerre intestine a parte, un giovane, G. Patari (1866-1948), scriveva in vernacolo catanzarese e descriveva poeticamente i vizi e le virtù del microcosmo racchiuso sui tre colli protetto dalle mura di Carlo V che si estendevano dal castello omonimo fino a bellavista fuori le porta (fhora e porthu).
Non c'è stato l'incontro con poeti maledetti e o cantautori dotati di sensibilità estreme ma fu apprezzato dai contemporanei che lo proposero come insegnante nel locale liceo Galluppi. Questo percorso lo tenne fuori dall'attività forense (anche lui come Masters era avvocato) e gli diede l'opportunità di esprimere versi a volte caustici, satirici, impietosi nei confronti di una società appariscente e voltafaccia. Giornalista satirico seppe osservare ben i costumi e trascriverli senza farsi nemici come si evince ne: “I trafacceri” (i voltafaccia):
I (davanti)
Ca comu hjiu ppe ma veniti a st'ura?...
Mamma, cchi onori, prestu, favuriti...
permettiti ma furnu sta custura...
E a gnura Grazza comu sta? Diciti...
(…)
Gesù, v'azati? E chi fu, ndo Mbicè?
Assettativi... (Ro' porta 'na tazza),
ma vi pigghjati nu pocu e cafè...
(…)
II (darretu)
Duv'esta cchi bottija menzijornu... E fannu a st'ura visit a li genti... Certi persuni, Rò, perdiru u scornu... tantu da fama mi sbattunu i denti... Guarda tu, nci volia s'atru talornu...(...) mi dissa ca a mugghiera esta malata ccha chi nci manca a chiddha sgaddoffata? (…)
Atteggiamenti e costumi in cui ci ritroviamo tutti, chi più chi meno, ma imputiamo sempre agli altri. Forse per questo motivo ridiamo... o forse no?
lunedì 15 luglio 2019
Francis Picabia, poesia dada
giovedì 19 aprile 2018
Ad Angiolina Oliveti.
lunedì 16 aprile 2018
Oro nero.
venerdì 16 giugno 2017
Oblò.
domenica 11 giugno 2017
La borsa di una donna è pesante.
martedì 6 giugno 2017
2 rose, 5 inverni.
(A me e mia sorella, e ai nostri quasi 25 anni pensierosi, più che spensierati.)
domenica 4 giugno 2017
Ossigeno.
Manuela Iannino.
giovedì 25 maggio 2017
Siamo ciò che diciamo (?)
martedì 16 maggio 2017
Mancanze –di coraggio.
domenica 14 maggio 2017
Mamma.
venerdì 12 maggio 2017
Complicità sempreverde.
lunedì 8 maggio 2017
Eternità.
domenica 7 maggio 2017
Liberi d'essere.
e sii te stesso.
(A tutte le libertà che abbiamo, a tutte quelle di cui abbiamo usufruito e ci siamo fatti carico, prima tra tutte essere liberi di essere come siamo.)
venerdì 5 maggio 2017
Donna.
(A tutte le donne che pensavano che qualcuno le avrebbe
amate più di loro stesse.)
mercoledì 3 maggio 2017
Abbracci susseguenti.
(Scritta per i singoli che hanno vinto e le coppie che hanno perso, purtroppo e per fortuna senza esperienza personale. A tutti gli abbandoni, a tutti gli addii.)
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Le seduzioni dell'arte
Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...