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Visualizzazione dei post con l'etichetta storie

Italiani all'estero, americani di terza generazione

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  Alla conquista delle Americhe. Potremmo titolare il post. Ma sappiamo bene che così non è! Anche per gli emigranti della prima ora, gli stoici pionieri che si son dovuti accollare i sacrifici maggiori poiché catapultatisi in una terra sconosciuta e lontana e fare da apripista alle famiglie rimaste in patria, ai parenti e ai conoscenti stanchi di patire la fame pur spaccandosi la schiena nei campi e nelle miniere. Ad essere onesti dobbiamo ricordare anche quanti non hanno dato notizie, forse perché morti o dispersi durante il lungo viaggio per mare, non un viaggio come quelli in cui si contano i morti per la malvagità delle leggi che gettano in mare i clandestini profughi dai territori in guerra e per sopravvivere alla fame.

Solidarietà ! Imperativo presente

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Com'è che la povertà, quando è lontana da noi geograficamente, suscita compassione e induce alla solidarietà? È sentimento comune che la pietas popolare, davanti a episodi di estrema indigenza, tracima, si fa tangibile e quasi si tocca con mano. Ma, ahi noi, è solo un esercizio retorico. I commenti pieni di sdegno nelle svariate forme della comunicazione tracciano falsi ritratti di una collettività poco incline alla solidarietà nonostante le belle frasi a sostegno di chi soffre per le pene inflitte dalla società che pone ai margini i deboli. Frasi abbozzate e subito abbandonate, segno di un sentimento emotivamente fragile e per niente sentito. La povertà non è solo quella sponsorizzata dalle varie “onlus” nate per “portare” derrate alimentari nei paesi del terzo mondo. Le povertà sono tra noi. In ogni angolo delle metropoli. Tra i senza tetto e I nuovi poveri gettati ai margini da una società dei consumi famelici. Una società sorretta da logiche produttive e lucrative economic...

Una favola d'altri tempi?

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Carte e inchiostro ne ho a volontà. Quindi, avanti! Oggi m'è presa così. Mi va di disegnare. Abbozzare qualcosa di familiare. Qualcosa che fa parte del vissuto storico di quanti, come me, hanno fatto il salto epocale e dalla campagna o dal paesino rurale sono andati a vivere in città. Dedico questi minuti di gioco creativo alla rivisitazione romanzata del tempo che fu corredando la scrittura con alcuni bozzetti degli animali domestici del quotidiano familiare che ancora è possibile vedere nelle campagne ai margini degli agglomerati urbani in Calabria. Ricordo, anche se molto piccolo, la cantina -katojo in calabrese-, dalle molteplici funzioni, che, all'occorrenza, fungeva da legnaia e ripostiglio per alcune provviste stagionali ma era anche rifugio invernale dei fedeli compagni di lavoro nei campi: il mulo, l'asino, qualche capretta che riforniva di latte caldo la famiglia; le galline ovaiole. E c'era anche chi si era industriato nell'allevamento olicicolo, ...

Storie di vita

Da qualche tempo mi torna in mente Garibaldi. Non quello della storia d'Italia ma un ragazzo qualunque. Un vecchio compagno di oratorio che per il suo colore di capelli si era guadagnato il nomignolo di “garibaldi”. Franco, questo il suo vero nome, era un ragazzo che, date le sue umili origini, doveva darsi da fare e per aiutare la famiglia faceva il garzone in una bottega che forniva bombole di gas. Magro. Sempre sorridente e allegro. Garibaldi stava allo scherzo. E nonostante il lavoro gravoso, forse non aveva il padre, lo vedevo accudire alla mamma, una donna minuto e un pochino deforme, trovava il tempo per scrivere. Scrisse una commedia. E ci mise dentro il suo mondo. I suoi sogni e la realtà. I suoi affetti. I suoi amici e conoscenti. E la presentò nel teatrino dell'oratorio. Era domenica pomeriggio. Una domenica d'inverno. La presentazione del parroco, benevola, predispose la platea alla visione ma con qualche riserva. La remora era dovuta alle...

La vita continua

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L'amore al tempo del coronavirus. Flertare in tempi di pandemia è commovente. La brunetta, caschetto liscio di capelli appena stirati, tipo fai da te, cammina a passo svelto lungo la strada deserta. Leggins neri, giubetto fuxia e borsetta capiente a tracolla. Parla al telefono. Qualche decina di metri dopo è ferma accanto ad una macchina. Il ragazzo scende e parlano a distanza di sicurezza come impone il dl governativo varato da Conte. “Dove vai?”. Oh mamma sto qua sotto! “Sì ma questo tuo amico lavora?!”. Sì lavora. “Mi raccomando fai attenzione...”. Queste le poche parole che mi sono giunte all'orecchio. Lei gesticola. Lui la ascolta con le braccia conserte. Sembra leggermente in imbarazzo. Non so se per l'incontro, forse il primo, o per paura del contagio. Lei è più spigliata. “... una ragazzina di terza mi dice: prof come faccio a connettermi con zoom... Devi fare così...”. Parlano vicini alla macchina ferma al bordo strada. È una bel...

Un milanese del sud che ha fatto strada

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È soddisfatto di sé l'uomo: 80 anni; magro, fisico ancora atletico parla delle sue giornate presenti e passate e non nasconde un pizzico di orgoglio nella voce squillante ma non, alta, da infastidire gli astanti. Ho visto la pubblicità sul corsera e mi è piaciuta subito. Però prima di comprare e investire i venti milioni della liquidazione che mi ero preso appena da pochi giorni ho chiesto in giro. Ho chiamato parenti e amici che mi hanno rassicurato. Poi, un giorno, siccome facevo la consulenza con una azienda che aveva dei lavori qui al sud, visitai il cantiere: fango, fango ovunque! E come fanno a consegnarmela per giugno? Vuoi vedere che è la solita storia? E mentre pensavo questo e mi rabbuiavo vedo in lontananza un ometto basso. Mi avvicino e gli chiedo; “sapete se … “ non finisco la frase che il piccoletto mi fa: “Uhè Fra' e tu che ci fai qua?”. Era un mio vecchio compagno di scuola che lavorava al cantiere. Ho comprato sulla carta a Milano e mi hanno ass...

Dedicato a Massimiliano il parco dei frutti antichi

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Una storia, tante storie qualunque. catanzaro, corvo, parco giochi A settembre trasloco. Me ne torno a marina. Ho trovato una casa arredata. Per me e mia moglie va più che bene... Ha resistito pochi mesi il mio amico. In effetti questo è un quartiere dormitorio. Non ha attrattive. Anzi, qualcuna c'è: il palazzetto dello sport! E poi, ci sarebbero le cicorie e le lumache nei periodi giusti. I finocchietti selvatici, che in gergo chiamiamo “ fhinocchji e timpha”, ottimi per fare la pasta e ceci. Ma non tutti si dedicano a simili sport estremi. Come dicevamo è un quartiere dormitorio, ma io, ormai, sto bene qui. È tranquillo. Privo da inquinamento acustico, se prescindiamo dal cinguettio degli uccelli a dall'ululato del vento, ha ampi spazi urbani, posti per parcheggiare, giocare a pallone e fare lunghe passeggiate, è il sogno di quanti amano la quiete e l'aria salubre. Verde ce n'é a volontà. L'erba cresce e abbonda persino sui marciapiedi e gli alb...

Compagni di viaggio

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Trovarsi nei luoghi dell'infanzia è sempre e per chiunque, credo, un turbinio di ricordi legati ai posti e alle persone che lì sono vissute. Le relazioni personali, spesso sono saldate e rese forti da semplici avvenimenti: un litigio da ragazzini per la squadra del cuore o per qualche bella ragazza compagna di scuola, un giro con la bicicletta presa in affitto per qualche ora dal calzolaio di “Madonna dei Coeli”, la colletta di poche lire e poi tutti dal tabaccaio per comprare le sigarette sfuse, gli immancabili tassativi giochi che anticipavano il Natale già da ottobre. La sigaretta fumata di nascosto e le mentine di liquirizia nello scatolino di latta rotondo per rinfrescare la bocca prima di entrare in casa. Ecco, trovarsi in centro e al nord della città i ricordi riemergono con una certa facilità perché sono i luoghi della mia infanzia e giovinezza. Oggi piove. Per entrare dal cancello devo chiudere l'ombrello prima di fare i pochi gradini che mi separano dal portone...

Eroica quotidianità al femminile

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Donne coraggiose La vita è una ruota, diceva mia madre. La vita, appunto, coi suoi alti e bassi impone scelte immediate. Scelte, a volte dolorose ma necessarie per sopravvivere. Con la morte nel cuore, mia madre si trovava ad un bivio, doveva decidere se accettare una nuova proposta di matrimonio oppure darsi da fare. Mettersi in gioco. Indossare i pantaloni per amore dei figli e trovare un lavoro. Uno qualsiasi purché onesto e dignitoso. Lei riteneva inopportuno risposarsi. “Sono ancora feconda, -diceva argomentando il suo diniego in famiglia e al pretendente- e poi, che ne so che tipo di persona mi metto in casa! E se dovesse maltrattare i miei figli? no. Ho promesso a Vincenzo che sarebbe stato il primo e l'ultimo e così è! Era consapevole degli ostacoli che avrebbe dovuto superare ma non si scoraggiò. Lei, una donna sola, ancora giovane, in un mondo di uomini avrebbe dovuto lottare e lo fece!

flash back

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La brezza marina agita l'aria. La sensazione di fresco prodotta dal venticello non induce a calarsi in acqua. Seduto sulla sdraio osservo il cielo. Uno spicchio di cielo azzurro in parte nascosto dalle strisce verdi dell'ombrellone con la scritta “porto rhoca”. Le falde biancastre mosse dal vento lasciano intravedere il logo capovolto. Sottosopra, alla maniera tipografica. La visione, similmente all'odore delle madaleine di proustiana memoria, mi proietta indietro nel tempo a quando, per racimolare qualche soldo, impegnavo parte del mio tempo libero estivo nella tipografia “Mancaruso”. Il titolare, Giacinto, un omone dalle idee socialiste, a fronte del mio volontario “lavoro” par time, se la memoria non m'inganna, mi dava attorno alle 2500 lire ogni venerdì. Non c'era niente di scritto e avevo la massima libertà. A volte, quando non c'era molto da comporre aiutavo Gaetano il rilegatore. Tommaso il compositore, si definiva il re del ritm&b...

ricordando Franco Politano, uomo politico calabrese

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Davanti l'ufficio del cantiere, un gruppo di signore dialoga; più in là, una bambina gioca con la sabbia. I lavori sono a buon punto. L'impresa ha mantenuto gli accordi e tra qualche mese consegna gli alloggi. Luglio 1980; finalmente prendiamo possesso: abbiamo la nostra casetta! La bambina che giocava con la sabbia è la figlia dei miei dirimpettai: persone riservate ed a modo. La signora gestisce la casa, si occupa dei due figli, Antonio e Maria Giovanna, ed insegna nella scuola elementare del quartiere. Lui è un parlamentare del pci ; gioviale, simpatico e quando è in famiglia stacca la spina: non parla di politica ma la fa, comportandosi secondo i criteri che regolamentano e determinano l' essere comunista . Franco Politano ha fatto teatro da giovane e di questa sua passione ne parla spesso; è stato compagno e amico di Mario Foglietti, Gianni Amelio, De Seta, Nuccio Marullo ,... la lista è lunga e volerli elencare tutti diventa arduo. Franco, era nato a ...

divulghiamo bellezza!

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Sulle tracce di Cassiodoro

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A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria
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AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
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e ancora:

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