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sabato 25 aprile 2020

Tracciamenti e contapassi app necessarie?

Covid19: Tracciamento sì tracciamento no!

Per noi gente comune quanto sta accadendo è un evento inaspettato. Supposizioni fantasiose, complottiste, o reali, a parte, ci siamo trovati nel bel mezzo di un'enorme, mastodontica incognita.
L'emergenza ha imposto di rivoluzionare le abitudini personali e sociali. E per arginare la diffusione del virus, tra le altre abitudini, abbiamo accettato l'isolamento.
La quarantena che è toccata a noi è differente, per tempi e modi, da quella imposta sulle navi come descritta dagli scrittori classici, narratori di memorabili avventure nel mar dei sargassi.



Per lo più viviamo, escludendo l'enorme numero di diseredati in/visibili agli occhi opulenti del progresso che a seconda del bisogno sono ridotti a cavie umane, viviamo senza troppi affanni.



E allora, annoiati dalla routine, ci procuriamo inutili problemi. Facciamo le pulci alla storia e ai fatti contemporanei dei governi e della politica in generale.
25 aprile si festeggia la liberazione così come concepita da noi ottenuta grazie al preziosissimo intervento delle forze di liberazione anglo-americana oppure no?
Europa Sì o no? Eurobond o mes. Tra liti interne, ostentazioni e dinieghi i lavori a Bruxelles continuano.
Il Consiglio europeo ha approvato le misure decise dall'Eurogruppo che prevedono l'uso del Mes senza condizionalità; il finanziamento della cassa integrazione nei Paesi membri (Sure) e il rafforzamento della Bei per aiutare le imprese. Ma soprattutto i ventisette capi di governo hanno dato mandato alla Commissione di mettere a punto un fondo per la ripresa, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027, che consenta il ricorso, consistente, all'emissione di titoli comuni europei, senza che però si possano configurare come eurobond. Che non è male!

Come anticipato, i pruriti ce li creiamo. Non contenti dei problemi reali ci imbarcameniamo tra sentieri ambigui e con qualche incognita da non sottovalutare.
Mi riferisco all'applicazione che dovrebbe tenerci distanti quanto basta per evitare contagiati e propagazione del virus. Cioè, tra qualche giorno chi vuole può scaricare un'app sul telefonino che servirà per tracciare i contaggiati e mappare la propagazione del virus.
Bussiness a parte per i grandi marchi del fenomeno web e high tech, google e apple; rispetto della privacy a parte, c'è un mondo sommerso fatto di persone bisognose che non hanno un euro per comprare un panino figuriamoci se possono permettersi un telefono di ultima generazione.
Tanto per capire:
“Exposure Notification” è una piattaforma creata e pensata solo per assistere le autorità sanitarie. Le librerie verranno rese disponibili solo alle aziende che stanno lavorando con un’incarico delle autorità sanitarie o di un Governo.
Il rilascio per gli utenti è previsto a metà maggio, quindi le app non saranno pronte prima. Google supporterà tutti gli smartphone a partire da Android 6, e l’aggiornamento avverrà tramite Play Services, mentre Apple supporterà tutti gli iPhone degli ultimi 4 anni, quindi a partire dall’iPhone 7. Servirà un update di iOS.
E l'app italiana si appoggerà a questa soluzione?
Europa e autorità nazionali dovranno guardare bene la tecnologia e decidere se e come usarla. Sono ancora molte le tappe prima del rilascio dell’app. Prima fra tutte capire come e da chi saranno gestite le informazioni sui positivi al Covid e per quanto tempo. Come convincere le persone a scaricare e usare l’applicazione? Perché sia efficace serve che almeno il 60% degli italiani sia d’accordo e, quindi, avere scaricato l’app.

Liberazione dalle paure e dalle idiosincrasie o dipendere da un'app contapassi che misura la temperatura e gli ipotetici untori? 

sabato 28 marzo 2020

Solidarietà, imperativo categorico in EU

Se non ricordo male al tempo della caduta del “muro di Berlino” tutti abbiamo gioito. Abbiamo gridato forte la nostra felicità per la riunificazione delle famiglie tedesche che erano state divise, fisicamente, con un cordone di filo spinato prima, e, da un muro di cemento, poi. Persone rimaste loro malgrado, nel giro di poche ore, prigioniere in campi avversi. Parenti, conoscenti, fidanzati che per potersi vedere dovevano infrengere la legge dei despoti.
L’assurda decisione politica dei leader tedeschi divise in due Berlino! e chi si trovava dall’altra parte della città nella fatidica notte del 13 agosto 1961 non potè fare ritorno nella propria casa.


Il crollo del muro avvenne nel novembre del 1989; il nove novembre. E noi gioimmo.

Empatia a parte, scorrendo le cronache dell’epoca e spulciando tra le news c’è una nota snella di Milena Gabanelli che illustra il prezzo pagato dal resto del mondo per la riunificazione della Germania.

L’Italia partecipò con 39,6 miliardi e l’Europa 37,1 miliardi di €.
ricordi ANCHE TU Angela?   

Se si vuole dare reale corpo concretamente all'unione degli stati europei questo è il momento per dimostrazioni nette, senza tentennamenti, bandendo gli egoismi e gli interessi dei singoli stati, favorendo al singolo stato l'interesse comune di tutta l'Europa anche a costo di sacrifici collettivi dei quali non si conosce la durata e il prezzo finale da pagare. Altrimenti non vi è motivo che esista una UE concepita su norme economiche e di  freddi bilanci nazionalisti

venerdì 24 maggio 2019

Costruiamo l'Europa Unita

Povera Europa Unita. È diventata il capro espiatorio. Qualsiasi problema è imputato a Bruxelles. Non ci sono i fondi. Non si può fare questo o quello. Non è possibile. Ce lo vieta l'Europa. E così via. Ormai è diventato il ritornello rituale dei politici nostrani. Per capirci, quei politici italiani e non che vogliono mantenere fermi i confini e le regole nazionali degli Stati membri che dimenticano o tacciono volutamente il ruolo che avrebbe l'Europa veramente unita nel contesto degli equilibri mondiali in politica estera ed economica.


Piccoli egoismi o qualcosa di più grande e articolato? Cosa condiziona il volere una politica unitaria? Una politica dalla visione ampia e includente dei valori solidali oltre che economici e mercantili nella cosiddetta società globale?

I giochi di forza. Le imposizioni a muso duro di quanti si dicono contrari all'unione hanno il sapore delle piccole rivalse infantili. E se questo è quanto riescono a offrire dialetticamente i cosiddetti “sovranisti” e “nazionalisti” allora è meglio se stessero zitti e lasciassero lavorare quanti credono nel più bel sogno che si è riusciti ad avviare dal dopoguerra ad oggi.
Ovviamente di errori ce ne sono stati e altri ne seguiranno. Mettiamolo pure in conto! Ma l'importante è credere che ogni azione sia fatta nella direzione del bene comune prescindendo dai confini geografici, dal colore della pelle e dalle differenti culture. Siamo umani!

domenica 19 maggio 2019

chi ha paura del migrante?

Quando il bisogno primario è impellente il resto è irrilevante.
Dove per bisogno primario s'intende la necessità di sopravvivere, la sopravvivenza impone atti estremi che esulano dalle farneticanti teorie sovraniste e spocchiosi nazionalismi urlati nelle piazze e cavalcati per scopi elettorali.

L'unione degli stati europei è, citando le parole del presidente Mattarella, il più bel sogno che abbiamo potuto realizzare negli ultimi anni. È vero, si deve fare meglio questa unione. Si deve valorizzare e attuare il concetto di solidarietà per una società più equa. Una società composta da persone e non metta al primo posto nella scala dei valori i mercati e l'economia in generale.

Una unione d'intenti che, oltre ad abbattere i confini geografici, abbatta con determinazione le disparità sociali tra i popoli e sappia accogliere quanti necessitano di una mano tesa per riuscire a sopravvivere e tirarsi fuori dall'inferno delle guerre e dagli interessi dei grandi signori che affamano i territori occupati dalla loro ingombrante presenza.



Africa. Calabria. Italia. Venezuela. In una parola: World. Dappertutto c'è qualcosa da aggiustare. Vediamo il bicchiere mezzo pieno e collaboriamo insieme a chi soffre. Non diamo ascolto ai rumori elettorali. Lasciamoci trasportare dall'empatia, ragioniamo col sentimento che spinge alla fraternità e accogliamo chi è nelle condizioni peggiori delle nostre.
Enfatizzare sul bicchiere mezzo vuoto non porta a niente se non al terrore di vedere mostri anche laddove non ci sono.
Ascoltiamo e facciamo nostre le parole di Papa Francesco. Lanciamo salvagenti ai migranti e abbracciamoli. Anche noi siamo stati migranti.
Togliamo il cappio dal collo dei bisognosi, siamo tutti esseri umani con le medesime sacrosante necessità.

domenica 12 maggio 2019

al Presidente Sergio Mattarella

Sembra che la storia si ripeta. C'è stato un altro trascinatore di popolo che portò l'Italia alla seconda guerra mondiale. Invase l'Etiopia. Promulgò le leggi razziali. Inneggiò all'italianità e mise in ginocchio le classi deboli che lo seguirono ammaliati dalla sua oratoria e dal piglio deciso.

Diceva di proteggere i deboli e le famiglie. Convinceva a fare figli per la patria. Induceva la gente a denunciare i “nemici della patria”. Insomma fece tesoro delle paure dei deboli che non conoscevano pace ed erano soggiogati dalla povertà, costretti al duro lavoro dei campi e delle miniere senza speranza per un futuro migliore.

Seppe, non c'è dubbio alcuno, fare leva sulle esigenze primarie dei singoli e, peggio, sui nuclei familiari che si passavano, quando andava bene, i vestiti dal più grande all'ultimo nato. La giacca del padre si trasformava in cappottini per i piccoli. Il “vancale” delle donne anziane poteva essere riciclato in mantelle per i piccoli.
L'educazione sull'economia domestica era una materia che si insegnava nelle scuole alle femmine.

Oggi, nella repubblica democratica italiana abbiamo un ministro degli interni che sparge bile nei comizi delle piazze e risponde alle contestazioni con insulti verbali a chi dissente.
Prima gli italiani! Dice. Disconoscendo la parità suggerita dalla Carta Costituzionale redatta dai Padri Costituenti nell'immediato dopoguerra.


Può un ministro della Repubblica comportarsi in questo modo?
Può essere di parte?
Eppure fino a poco tempo addietro apostrofava quanti nati al sud “terroni”. Voleva la secessione, costruire un muro per dividere l'Italia in due. Gridava “Roma ladrona” e nel frattempo scomparivano 49milioni di fondi pubblici quale finanziamento alla lega nord dalle casse del suo partito originario.

No! un Ministro della Repubblica deve essere ineccepibile es la piazza lo contesta deve chiedersi perché, non andare allo scontro per nessun motivo al mondo men che meno per fini elettoralistici.

Un personaggio così, che comunque, ha fatto giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica quale servitore dell'Italia, nella sua nuova veste di Ministro deve essere sopra le parti e osservare i dettami della Costituzione più bella del mondo.

giovedì 9 maggio 2019

Dall'Africa all'Europa

Molti nodi sono al pettine e nessuno sembra possa essere sciolto.

Dall'Africa giungono notizie allarmanti. I profughi che tentano di scappare dalle guerre e dalla fame sono trattenuti in campi di detenzione simili ai lager della seconda guerra mondiale.

Già. La seconda guerra mondiale! Quell'evento drammaticissimo che fece pensare ad una Europa Unita. Le menti illuminate che lavorarono alla costituzione dell'unione degli stati europei pensarono ad una sorta di alleanza che potesse tenere lontani gli oltranzismi nazionalisti e le guerre che ne derivano dagli scontri ideologici ed economici dei governi offuscati dalla miope convinzione che debba innanzitutto essere preservato il benessere nazionale a scapito della solidarietà tra i popoli.

Infatti, per la ricostruzione nel dopoguerra di opere e cervelli, i Padri fondatori della Costituente che scrissero, appunto, la nostra costituzione, ch'è fondamenta di democrazia e rispetto per tutti, contempla e promulga una serie di articoli in merito alla solidarietà e all'accoglienza ad iniziare dalla tutela delle minoranze linguistiche presenti sul territorio.

"un sogno chiamato Europa" ©


Ed è grazie alla potenzialità dei principi espressi che si è tenuta, anche con difficoltà, la barra dritta e abbiamo goduto anni di pace.
I problemi non sono mancati in questi 74 anni. Anche la costituzione dell'unione è stata sofferta. È vero!, qualche rappresentante di governo degli stati membri ha saputo “raccogliere” meglio e gestire i fondi dell'UE. Qualcun altro ostenta disprezzo e noncuranza nei confronti delle classi meno abbienti.
Ma possono queste pastoie inibire le nostre coscienze e indurci a chiudere porti e democrazia?
No! contro la democrazie e l'accoglienza solidale che ispirò le menti illuminate e spendersi per il federalismo degli stati europei? Tra cui, Altiero Spinelli? Dobbiamo impegnare la parte migliore di noi stessi. Dobbiamo pensare a quanti soffrono per le ingiustizie sociali; per le guerre imposte dai despoti; per la miseria culturale che governa le menti dei capipololo e delle pecore al seguito.

Sì! ora più che mai è necessaria l'Unione tra i popoli. Quindi è necessario l'impegno costante perché l'Europa Unita funzioni davvero non solo per quanto concerne i mercati ma, principalmente, per una solidarietà fattiva.
Per fare questo non servono gli oltranzisti, i nazionalisti o i super eroi in generale. Basta semplicemente un minimo di comprensione e di laica lucidità.

Solo così si possono sconfiggere i dissidi e le guerre fratricida. E contribuire alla nascita di una Europa solidale che possa porgere una mano disinteressatamente agli stati membri e non solo. Che sia anche d'aiuto concreto all'Africa e al resto del mondo.
In due parole: etica e globalità, non per necessità ma per scelta ponderata.

sabato 2 marzo 2019

Sogno l'Europa solidale di Altiero Spinelli

Le parole di Altiero Spinelli da qualche giorno mi tornano in testa. E mi inducono a rileggere il manifesto di Ventotene scritto insieme ad altri prigionieri politici confinati dal regime fascista. Sorprende la sua lucida analisi sul federalismo degli stati uniti d'Europa che a distanza di anni risultano essere di estrema attualità e in alcuni momenti persino rivoluzionari. È rivoluzionario il modo di intendere l'essere umano al centro della vita sociale e culturale non solo dell'Europa.

Il suo pensiero antinazionalista è da studiare e prendere ad esempio, divulgarlo tra i giovani e quanti sembrano avere dimenticato o disconoscono la storia del ventennio oscurantista.

L'Europa di Alterio Spinelli è la mia. La nostra! Un'Europa solidale che guarda ai singoli non come sudditi ma cittadini attivi. Donne e uomini portatori di cultura e non numeri o merce sui quali lucrare.

Confido che questa Europa solidale nasca al più presto perché “Le baracche di cartapesta non resistono a lungo”.

“Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell’attuale crisi della civiltà europea, e che perciò raccolgono l’eredità di tutti i movimenti di elevazione dell’umanità, naufragati per incomprensione del fine da raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo. La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà! (Spinelli – Rossi)”

mercoledì 30 maggio 2018

Sospesi

Dalla lira all'euro. Dalla tutela delle persone all'egemonia dei mercari. Italia ieri e oggi.

dittatura dei mercati
"dittatura economica"

Breve riassunto delle ultime ore politiche prima della formazione del nuovo governo:

Giuseppe Conte, l'avvocato degli italiani, ha rimesso il mandato nelle mani del presidente della repubblica Mattarella.
Mattarella ha tentato di conferire l'incarico ad una vecchia conoscenza; Carlo Cottarelli, noto per essersi impegnato in passato a tagliare gli sprechi nella pubblica amministrazione.
Dopo l'incarico, Cottarelli, è ritornato dal presidente Mattarella ma senza farsi vedere dai giornalisti e senza dire niente al Paese. Ancora latita.
Le voci sono molte. C'è chi dice che sta tentando di fare quadrare il cerchio dei ministri e chi sostiene che forse darà al Paese la possibilità di un governo politico e non tecnico.

Cosa significa tutto ciò?

Di sicuro qualcosa è andata storta se i mercati e le borse stanno penalizzando l'Italia e quanti hanno investito in bot e btp.
La fibrillazione dei mercati e degli imprenditori nonché le esternazioni non richieste di personaggi che presiedono commissioni importanti a Bruxelles lasciano presagire futuri nefasti.
L'Italia politica è nel caos!

Mattarella, pare abbia toppato, ha dato molto lavoro a giornalisti e commentatori politici e blogger.

Ma ha davvero fatto una boiata pazzesca come ha scritto qualcuno?

Certamente, avrebbe potuto far nascere il governo Salvini-Di Maio subito, senza innervosire i mercati e gli italiani, perché, cosi facendo, ha garantito di fatto il futuro politico alle destre italiane.

Ma c'è ancora tempo per rimediare... lasciare lavorare Salvini e Di Maio. Aprire questo varco per annullare alibi del tipo “se avessimo governato noi...”; “se Mattarella non ci avesse estromessi...”.

giovedì 24 maggio 2018

Conte, l'avvocato degli italiani

La strada verso il potere è cosparsa da insidie. Trabocchetti, strategie destabilizzanti, notizie falsate volutamente da chi non vuole lasciare il campo libero alle nuove opportunità sono giochetti vecchi ma sempre validi.
Dopo 80 giorni dalle elezioni, che hanno indicato i 5 stelle e la destra con Salvini leader primi partiti, e circa un'ora e mezza di colloquio tra il presidente Sergio Mattarella e Giuseppe Conte designato dalle due forze i governo guidate da Di Maio e Salvini, la strategia della disinformazione manipola e destabilizza tutti. Mercati e industriali influenzano i pareri e le certezze dei cittadini vacillano insieme ai consumi.
Verità ambigue. Verità a senso unico. Verità invere.

Mattarella dal canto suo non può certo dare l'incarico di governo ad un portavoce di strategie già assodate che sembrano andare contro agli accordi europeisti o contro la tav. o peggio, contrari alle cieche strategie del pareggio di bilancio.
Ci avevano già provato i greci con l'elezione di Tsipras. E dopo le prime schermaglie il risultato si è capovolto. La Grecia è stata saccheggiata, venduta. E il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis finito ripetutamente sotto attacco che avrebbe dovuto rinegoziare il debito e la teoria del pareggio di bilancio è stato estromesso, licenziato dai suoi stessi colleghi.


Alla luce di fatti odierni i tempi, forse, sono maturi per rivedere politiche e accordi sulle teorie dei bisogni dei cittadini europei.

Giuseppe Conte nel suo breve discorso dopo l'incontro col presidente Mattarella si è offerto in qualità di professore e avvocato di essere il difensore degli italiani: l'avvocato di tutti!

lunedì 5 giugno 2017

Innalzano muri? Creiamo speranze!

I grandi della terra, interrogativi e disfunzioni:

Indottrinamenti, esasperazione o follia?

chi guida i kamikaze...


La violenza è una costante. Esiste da quando è nato il mondo. Mai, però, come in questi ultimi tempi, accadono stragi incomprensibili. Assurde per chi ha cuore e cervello con un minimo di sensibilità.

Impensabile immaginare uomini sconosciuti che si scagliano contro esseri inermi con ferocia. Uomo contro uomo all'arma bianca. Coltelli con lame da 30cm insanguinati. e corpetti imbottiti di dinamite.
Bassezze disumane che non possono essere considerate azioni “religiose”. Assalti purificatori in una società dedita al vizio.

Quale vizio si imputa a chi esce il sabato sera e si intrattiene con gli amici sorseggiando birra mentre mangia un panino e ascolta musica? E come possono pensare di diventare martiri gli assassini che spengono vite?

Le stragi sono fenomeni imprevedibili portate a termine da gente senza scrupoli e senza Dio, qualunque sia il nome coniugato nelle diverse religioni.
Dio, se esiste davvero, voglio credere che sia un'entità d'Amore. È padre e madre insieme che ama i figli. Tutto il resto è semplice elucubrazione di qualche mente malata che si nasconde dietro alle credenze popolari.

È qualcuno che trae profitti dalla paura e dall'instabilità che segue. È qualcuno, più di uno, che fa dell'instabilità un business. È scaltro, lucido venditore di morte! Che manda al macello ragazzi drogati dagli imbonitori, assoggettati dalla miseria e vittime della emarginazione culturale e sociale. Facili prede dei guru mediatici che indossano parole inebrianti che inneggiano ad un dio minore e promettono paradisi e vergini. Ma qualcuno li ha mai visti? È mai tornato qualcuno dall'eden a raccontare queste favole?

No! ragazzi. Amate. Gioite. Sappiate combattere le storture della società nel modo giusto.
Accogliamo insieme e condividiamo. Diamo fiducia all'altro. Spargiamo positività e spegniamo i pensieri sul nascere. Abbattiamo le pareti su cui si basa l'egoismo che genera intolleranza, sfiducia e odio.

Non è con la violenza che si cambia il mondo e neppure le ingiustizie e le diseguaglianze sociali.
quando accadono questi eventi drammatici mi viene alla mente qualche riga lasciata da Seneca: “non è il cielo sotto cui vivi che devi cambiare ma la tua mente se vuoi che il mondo migliori”.

L'attacco terroristico di Londra ha numerose letture e con una miriade di sfumature, i sociologi che presenziano i media hanno di che misurarsi, questo attacco animale abbraccia, anzi sintetizza il malessere del secolo che dall'emarginazione ai respingimenti producono le nuove povertà morali e materiali coniugati in eccessi e follie.
Il nuovo nazionalismo di Trump e l'uscita dall'EU dell'Inghilterra alzano muri culturali enormi. Offuscano l'orizzonte. Evidenziano l'avere, antepongono il possesso economico all'essere sociale enunciato da grandi pensatori come E. Fromm nel suo "Avere o essere?".

lunedì 5 dicembre 2016

Referendum, gli italiani hanno detto NO

Renzi ha perso!


Ha perso l'ultima occasione per dimostrare umiltà nella gestione del governo. Il 70% degli italiani con diritto di voto si è recato alle urne.
Il 60% circa ha deciso di votare No alla riforma rabberciata che avrebbe mortificato la democrazia garantita dalla Costituzione checché ne dicevano i sostenitori del Sì che si sono attestati al 40%.

I motivi sono noti e dibattuti ampiamente anche sulle pagine di questo blog.
Qualcuno sostiene che le clientele politiche abbiano giocato un ruolo importante nel determinare la sconfitta del Sì e di Renzi.
Non è così!
Stando tra la gente viene fuori il vero motivo del NO.
Molti cittadini sono stanchi di essere trattati come merce o numeri che servono ai mercati e agli imprenditori attenti ai guadagni facili.

lunedì 31 ottobre 2016

Tra conti in ordine, ue, terremoto e ponte

Il terremoto del centro Italia ha messo in secondopiano la personalizzazione di Matteo Renzi sul referendum del 4 dicembre.
Ancora una volta è dovuto succedere l'irreparabile, in questo caso, alle bellezze culturali italiane e ai beni privati devastati dalla forza imprevedibile e inarrestabile del sisma affinché cambiassero le attenzioni e quindi i temi del contendere.
I crolli delle abitazioni private e la distruzione dei monumenti storici, vanto dell'Italia, hanno messo un altolà ai media e ai politici sulle barricate.
L'assordante vocio dei sostenitori del Sì e del NO si è affievolito. In queste ore le attenzioni gareggiano tra la raccolta fondi e la ricostruzione.

sabato 20 febbraio 2016

L'assurda Unità Europea

"codex" sulle tracce di Giocchino
courtesy arc. Iannino
L'Europa, così come è stata concepita e governata non è per niente solidale. I recenti fatti lo dimostrano. Lo dimostra la piaga dei popoli in fuga dall'Africa bloccati dai muri e dalle recensioni di filo spinato messo sulle linee delle frontiere. E lo dimostra l'Inghilterra che pur mantenendo privilegi che altri Stati non hanno indice un referendum per chiedere ai britannici se rimanere o no nell'Unione.
Senza entrare nel merito dei privilegi britannici e nelle restrizioni obbligate agli altri Stati Membri che compongono l'assurda Europa dei forti è semplice concludere che così non va bene.
Non va bene per gli europei e non va bene per i popoli in fuga che si vedono negati i diritti fondamentali dell'accoglienza.

Che fare?
Uscire e sfasciare l'idea fondante di una unione solidale come l'avevano intesa i primi sottoscrittori tra cui l'Italia oppure lavorare affinché si cambi la rotta della politica del rigore e nasca una unione europea solidale degna di questo nome?

venerdì 28 febbraio 2014

Scontro Marino Renzi, PACE FATTA?

Strano. Renzi ancora deve dire quello che vuole fare per salvare l'Italia e gli italiani dal baratro e già il FMI e tutta la troika col mondo dell'alta finanza che governa l'Europa Unita si dicono fiduciosi.
Sarò per caso la determinazione decisionista del nuovo e giovane capo del governo a sortire questi effetti o c'è dell'altro?
L'asso nella manica si chiama Padoan? e che farà in più o meno rispetto ai predecessori Monti e Saccomanni?

Per la questione "salva Roma", Renzi, ha risposto a muso duro al suo ex collega romano il sindaco Marino.

Ignazio Marino vedendosi bocciato il decreto “salva Roma” ha minacciato di chiudere la città e tutte le manifestazioni connesse, compreso la beatificazione dei papi.
Renzi replica che in giornata sarà varato un altro decreto che sarà approvato per evitare il default (causato dalla vecchia gestione Alemanno e scoperchiata dall'attuale sindaco Marino).

La lega insorge e minaccia d'invadere la capitale.
Niente di nuovo sotto questo cielo. Chi grida. Chi sbotta. Chi tenta di risolvere vecchi problemi creati dalle cattive gestioni di politiche socialmente sbagliate ma che danno i frutti sperati in quanto a ritorno politico.

Il decreto sarà approvato nelle prossime 24 ore, promette palazzo Chigi ma è ancora alta la tensione attorno al provvedimento d'urgenza del governo prima abolito poi riesumato al culmine di una giornata trascorsa in trattative serrate.

mercoledì 11 dicembre 2013

Letta esige rispetto. Anche i cittadini!

Le Camere esigono rispetto. Anche i cittadini che hanno affidato il timone del Paese alle Camere esigono rispetto.

Letta chiede la fiducia! E pone delle condizioni chiare:
Invita a votare la fiducia per il suo esecutivo e si rivolge ai politici che credono nell'Europa.

La politica, strettamente economica europea, a portato drammi e fame nelle famiglie e nelle imprese dell'eurozona ad eccezione della Germania.

Domanda: il Governo Letta è in grado di far cambiare rotta alla dissennatezza dei governanti tecnici alla Monti che hanno anteposto i soldi, il risanamento del bilancio, e le intenzioni dei banchieri alle politiche sociali del welfare?

L'Europa unita è una risorsa da valorizzare senza, però, svendere la dignità che sta alla base del lavoro e delle vite di quanti soffrono per causa di politici e politiche miopi.

Per il resto, buon lavoro! E che sia un 2014 all'insegna della rinascita culturale e politica. Le potenzialità non mancano.

lunedì 2 dicembre 2013

pro Europa Unita, Kiev 500mila in piazza, vale la pena?

Europa, chi vuole uscire e chi lotta per entrare.



I repentini mutamenti (climatici, di pensiero, politici, economici etc etc) ci traumatizzano, ci fanno incazzare ma non ci inducono a cambiare rotta.
Per quanto riguarda la parte politico economica unitaria si era detto che formare un'Europa Unita sarebbe stato un bene per tutti gli Stati membri. Ricordo, si faceva l'esempio delle materie prime: latte, pane, agroalimentari, insomma. Secondo i Caronte dell'EU i prodotti di prima necessità ma anche i prodotti industriali sarebbero stati calmierati dalla politica della moneta unica.

Purtroppo, e con enormi disaggi, abbiamo riscontrato il contrario. Come se non bastasse, la legnata finale è arrivata dalla liberalizzazione dei vincoli industriali. Gli im-prenditori sono scappati dall'Italia e dagli Stati che avevano raggiunto un ottimo grado tecnologico e le maestranze buoni contratti salariali per delocalizzare le fabbriche nei Paesi in via di sviluppo che danno loro sgravi fiscali e mano d'opera da fame.

In Italia abbiamo avuto il governo tecnico dei prof. Che tecnicamente ha tagliato e fatto macelleria sociale pur di risanare i bilanci.
I prof Hanno ammazzato di tasse i cittadini per risanare banche e assicurazioni. Hanno eliminato i “privilegi” dei dipendenti ma mantenuto quelli dei dirigenti. Hanno lasciato nella disperazione più nera gli esodati, i pensionati comuni ma non l'élite, i pochi dipendenti della funzione pubblica e, cosa inaudita che rasenta l'assassinio, tolto la speranza ai giovani.

Però, nonostante tutte le questioni aperte che ci troviamo ad affrontare qualcuno è disposto a lottare per entrare a far parte dell'Europa Unita.

500mila in piazza a Kiew per manifestare contro il dietro front di Yanukovich, presidente ucraino.

Viktor Yanukovich ci ha rubato il nostro sogno! Ha gridato in piazza Vitalij Klitschko, campione di boxe, che, alla guida dei filo europei appoggia i ragazzi ucraini malmenati dalla forza dell'ordine ucraina nei giorni scorsi.

È comprensibile! Vista la storia passata e recente del popolo ucraino. Per loro significa scrollarsi da dosso la Russia. Il dispotismo degli appariti di Stato. Ma come abbiamo avuto modo di vivere sulla nostra pelle, con un'Europa così concepita, il cambiamento non è dei migliori.

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