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lunedì 28 agosto 2017

Via le monetine, anzi no, restano lo impone l'UE

Decreto monetine da uno e due centesimi, tempo perso in commissione Bilancio!


Menomale che c'è l'Unione Europea che di tanto in tanto tutela i consumatori. Se l'UE non avesse bloccato l'emendamento “Boccadutri”,, quello delle monetine da 1 e 2 cent, nel 2018 queste non sarebbero state coniate con relativo conseguente adeguamento dei prezzi al multiplo di 5 più vicino.
Cioè non ci sarebbe stato più il giochetto delle 9,99€, specchietto x le allodole da una parte e incentivo dall'altra ma la cifra pari a 10€.



Il codacons aveva detto di no alla norma che elimina le monetine ma la commissione bilancio della camera aveva tirato diritto per la sua strada motivando la decisione con l'eccessivo costo per coniare le fastidiose monetine.

Il governo è costretto a fare retromarcia. Le monetine da 1 e 2 cent rimangono. Solo l'UE può decidere sulla circolazione.

Ma la logica dei politici è satellitare. Eppure sarebbe bastato ragionare serenamente sul quesito e dire: siamo in Europa, facciamo parte del sistema economico-monetario? Chi lo governa? Siamo ancora Stato Sovrano, possiamo legiferare su questa materia?

Va be', siamo tutti d'accordo: è una scocciatura girare con 'ste monetine in tasca ma sono sempre l'unità di misura dell'€. Stessa cosa vale per il dollaro americano. Ma a loro non è venuto in mente nulla del genere.

Tutto tempo perso!

mercoledì 12 ottobre 2016

GB, Italia: Referendum destabilizzanti

CAMBIAMENTI. Pericolosamente Inutili


Secondo alcune teorie di pensiero i riformisti sono per il cambiamento mentre i conservatori preferiscono i processi consolidati.

Molti avvenimenti inusuali sono accaduti in questi ultimi tempi.
Dapprima, sembrava, che, finalmente, prendesse corpo la tanto desiderata storia dell'Europa Unita. Fiduciosi nelle parole di Prodi e quanti hanno lavorato perché ciò accadesse abbiamo accolto con favore i cambiamenti. Tutti, quindi, sotto la stessa bandiera blu con le prime 28 stelle, una per ogni nazione che la componeva.

Abbattute le frontiere siamo cittadini europei senza più bisogno di passaporti per circolare negli Stati Membri. Unica moneta, l'€. ma differenti politiche, di questo ce ne siamo resi conto cammin facendo. E qualche Stato come la Grecia ha pagato un eccessivo castigo per colpa della politica dissennata interna che l'ha portata al fallimento. E, l'Europa Unita, l'ha aiutata per davvero? Ha mantenuto l'equilibrio tra i ceti sociali oppure ha preteso rigorose azioni per contenere il debito pubblico?

venerdì 1 luglio 2016

EU, fantasmi, egoismi e paure

Le bugie della politica. E le nostre inconfessate colpe

 

"Anano, specchio della falsa inclusione sociale"

 


A memoria d'uomo chi governa, per necessità o per opportunismi di vario genere, ha sempre tentato di nascondere la verità ai popoli.
E, Le mezze verità si trasformano in mancata credibilità e fiducia nei confronti dei leader.

Da voci indipendenti si sente dire che le crisi attuali dipendono dagli egoismi individuali e collettive amplificati dalle paure che le nuove povertà assommate alle vecchie e storiche povertà dei popoli affamati in nome del progresso.
Contrariamente alle notizie diffuse dagli organi manovrati dal sistema che enfatizzano le piccole vittorie dei piccoli uomini allorché la spuntano su qualche straccio di decreto o piccola prebenda concessa dalla Merkel.

sabato 25 giugno 2016

Br€xit, evitare un altro flop

Br€xit. Quello che avrebbe dovuto essere e per certi aspetti sembrava un “matrimonio” tra gente civile accomunata da passioni per la pace e la convivenza solidale inizia a dimostrarsi per quello che è realmente: un agglomerato tenuto insieme dagli interessi economici e finanziari

j.c. juncker, presidente commissione eu

L'Europa, così come l'abbiamo vissuta giorno dopo giorno e crisi dopo crisi, ha dato la sensazione di essere stata lasciata in mano alle lobby che hanno tessuto accordi e curato affari. Si è dimostrata una Unione tra matrigne coalizzate per favorire il benessere ai pochi figli legittimi: banche, finanzieri, multinazionali e industrie trainanti dei settori più disparati.

venerdì 24 giugno 2016

UE, Inghilterra fuori

BR€XIT, HA VINTO L'EGOISMO?

Oppure il voto referendario degli inglesi spinge a rivedere le linee guida fin ora adottate dall'Unione Europea?

l'unione europea perde pezzi

Una prima risposta potrmmo leggerla dalla reazione dei mercati finanziari subito dopo, ma anche prima e durante, la chiusura dello spoglio che ha confermato la volontà della maggioranza degli elettori inglesi di uscire dal guazzabuglio europeo, ad eccezione della Scozia.

L'alta finanza, i mercati e le quotazioni borsistiche sono in caduta libera. La sterlina è in caduta libera. E i favorevoli alla br€xit esultano della rinnovata e ritrovata indipendeza. Come se fino ad adesso non avessero ottenuto agevolazioni e sostegni dalla politica economica europea.

lunedì 17 marzo 2014

Crimea, sanzioni UE e Usa agli uomini più esposti

La Repubblica autonoma di Crimea decide di stare con la Russia.


Se i referendum rappresentano la più alta forma di democrazia decisionale del popolo vorrei che qualcuno mi spiegasse perché la Crimea che, decide appunto, attraverso un referendum popolare e raggiunge un risultato plebiscitario (quasi il 97%) di annettersi alla Russia, su cosa si basano le sanzioni dell'UE e dell'USA.

Nella Treccani.it trovo scritto che la Crimea, penisola dell'Ucraina, Costituisce una Repubblica autonoma con capoluogo Simferopol'.

Allora, dove sta il problema? Se non ci sono stati brogli elettorali e non ci sono state coercizioni di vario tipo che abbiano potuto influenzare le decisioni dei cittadini, le sanzioni imposte a pochi uomini di primo piano nella vicenda sembrano il frutto di una decisione irrilevante e inefficace buttata lì per far finta di essere in disaccordo con il popolo della Crimea che ha deciso di “tornare a casa” come riferisce qualcuno davanti alle telecamere.

D'altronde, come dare torto a chi si oppone alla politica scellerata della Merkel ed agli ostacoli messi dalle banche?

In Italia abbiamo sperimentato sulla nostra pelle le assurdità imposte dall'UE e dalla Troika.
Per mantenere fede ai numeri moltissima gente è morta oppure si è trovata nell'inferno stritolata da debiti, banche, strozzini e infine da equitalia.

Abbiamo amaramente constatato che la recessione non si ferma con l'austerità, i tagli, le privatizzazioni che sono un regalo ai ricchi di pezzi di territorio o opere d'arte nazionali svenduti a quattro soldi.

Potrei anche essere in disaccordo con quanto è successo in Crimea, ma loro hanno preso una decisione liberamente e noi dobbiamo rispettare la loro decisione.
in Crimea ritorna il rublo.
Magari ritornassimo anche noi alla lira. Ad una divisa forte che promuove il lavoro e non lo uccide. Una moneta che calmieri gli stipendi e il mercato. Un mercato a misura della lira e non dell'euro che raddoppia se non triplica il valore dei prodotti mantenendo paghe da fame nelle tasche dei cittadini.

mercoledì 13 febbraio 2013

UE, Bce sfianca, Germania e imprenditori ringraziano

aore12
fate l'amore con il sapere
Perché rendere anche in Italia il mercato del lavoro più flessibile e con minori tutele contrattuali?
Semplice!
Per attrarre investitori esteri e incentivare quelli nostrani, tipo la fiat e altri gruppi e famiglie che fin ora hanno goduto degli aiuti statali.

Basta osservare e riflettere su quanto sta accadendo in Grecia. Sì, è vero che là, gli indebitamenti sono imputabili per la maggior parte alla disonestà della classe dirigente che ha governato ma, ora che si è tutti nell'Europa Unita, perché continuare a subire i guasti degli imbroglioni?

Secondo quanto quanto riportato da Articolo tre, la Grecia è definitivamente crollata per i debiti contratti con la Bce.

Gli imprenditori agricoli si sono rifiutati di distruggere tonnellate di arance e limoni, come richiesto dall'Unione Europea per mantenere i prezzi ai livelli concordati.

Hanno caricato la frutta sui camion, sono andati nelle piazze e l’hanno regalata alla gente.

Una multinazionale tedesca si è impadronita per pochi spiccioli di decine di caseifici indebitati che producono il miglior yogurt del mondo. Gli ex proprietari hanno raccolto il prodotto settimanale, circa 40 mila vasetti e, invece di imbarcarli verso il mercato europeo della grande distribuzione, lo hanno regalato ai cittadini greci davanti a scuole ed ospedali.

In Grecia vige lo stato di polizia.
Chi è arrestato, in carcere, non gode di nessun diritto legale ed è massacrato di botte.
La tesi della colonizzazione imperante della Germania, della sua sporca guerra che vede alleati i premier che guardano allo spread al pil e alla tenuta dei mercati, miete vittime tra i poveri e le classi deboli di tutta Europa, sta tutta in queste poche righe:

Sempre secondo articolotre, il più importante economista tedesco (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, vice-presidente della quarta banca più importante del mondo, pare abbia presentato un rapporto urgente al Consiglio d’Europa, alla presidenza della BCE , all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.

Per vedere se la notizia è fondata basta aspettare un po'. Ma poi, per rimediare sarebbe problematico. Quindi che fare per evitare che in Italia succeda la stessa cosa?
Osservare criticamente le strategie elettorali delle “agende”. Vedere le potenziali formazioni del nuovo governo in Italia e valutare secondo coscienza a chi dare fiducia.

martedì 8 gennaio 2013

imu da Monti a Berlusconi, fisco e equità preelettorale

Nessuna tassa è equa! Ma l'imu è ormai l'argomento centrale della campagna elettorale persino di Monti che dopo averla messa per far piacere alla Germania si vede bacchettato dall'analisi del rapporto UE 2012; e, pur ritenendolo argomento di campagna elettorale italiana e quindi materia scottante, senza entrare nel merito suggerisce:  “L'Imu, per essere più equa e avere un effetto redistributivo, deve essere modificata in senso più progressivo.”
che in soldoni, per il contribuente significa quantificare il valore reale dell'immobile sul mercato e pagare le tasse di proprietà in base a questo e non al suo valore catastale fermo da qualche decennio.

In linea di massima il concetto non fa una piega! Ma vorrei capire come viene definito il piccolo proprietario che dopo anni di sacrifici e rinunce si trova ad essere “padrone” di due o tre immobili di modeste entità e che usa insieme alla famiglia senza guadagnarci su neanche un centesimo. Anzi spende per la manutenzione, paga le tasse locali e nazionali e le forniture di gas ed energia elettrica maggiorate. Insomma, paga sempre nonostante sia un piccolissimo proprietario non benestante ma, date le condizioni attuali, uno dei nuovi poveri che ha dissipato tutti i risparmi messi da parte.

In questo modo i diritti dei cittadini vanno a farsi fottere perché non paga le tasse in ossequio a quanto recita la Costituzione, vale a dire “secondo le proprie possibilità” reali ma in ottemperanza a leggi fatte a cazzo di cane. Per capire meglio l'ultima affermazione basta osservare il valore degli immobili nelle varie città d'Italia e, nelle stesse, la differenza tra centro e periferie.
Detto ciò, Monti o chi per lui deve rivedere tutti i concetti tecnici promulgati fin ora che di fatto aumentano le disuguaglianze tra cittadini e causano ulteriori povertà. La cosa, non riguarda certamente l'ex ministro Brunetta che ha dovuto farsi prestare i soldi dalla banca per pagare l'imu della sua ricca proprietà immobiliare sparsa lungo lo Stivale. e che probabilmente produce ricchezza reale al suo detentore.

giovedì 21 giugno 2012

eurozona, mercati, lavoro, sacralità profanate

La politica del grande calderone non ha dato i frutti sperati e l'unità europea non convince più neanche chi l'ha caldeggiata e sostenuta fino ad oggi.
Inutile ricordare che le sofferenze attuali sono spuntate all'indomani della cosiddetta “globalizzazione”e dalla teorizzazione che le grandi menti scientifiche elargivano a noi ignoranti.

La velocità condiziona e sprona il mondo intero comprese le attività sociali. Il lavoro, l'economia, l'arte, la cultura, i saperi.

Cosicché, dopo l'elogio alla lentezza e alla riflessione, la sacralità del lavoro a servizio dell'uomo, attività care ai filosofi, eccoci paracadutati nell'era della velocità globalizzante.

Correre! È diventato l'imperativo assoluto e “Tesaurizzare il tempo” il dogma contemporaneo. La disciplina del terzo millennio.

Tornare alla lira? Perché no? Se gli Stati, LO STATO ricco d'Europa continua a fare il bello e cattivo tempo nella politica dell'€zona e oltre, perché continuare a reggergli il moccolo!
… Già una volta l'oltranzismo blasfemo di un mentecatto ha generato disgrazie nel mondo ...

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