Oggi, domenica delle palme, chi
professa la parola di Gesù, quindi chi crede in Lui e nei suoi
insegnamenti commemora il Suo sacrificio. Difficile comprendere il
significato del Sacrificio estremo per noi che siamo impastati di materia e
ci cibiamo di effimere sensazioni di benessere.
Le Sacre Scritture riportano la cronaca
di una morte cruenta; bestiale, ai giorni nostri assurda dal punto di
vista umano. Impensabile ma fino a un certo punto e preferiamo
ignorare le efferatezze di alcuni regimi lontani dal nostro modello
di vita. Noi che viviamo in Stati democratici al riparo da certe
pratiche delinquenziali, noi che abbiamo la fortuna di essere nati in
democrazie che difendono i diritti fondamentali dell'uomo inorridiamo
al pensiero della tortura e della pena di morte.
I vangeli testimoniano e fanno il punto
sull'insegnamento di Cristo, sottolineano i valori predicati e tenuti
da Gesù in vita.
La morte in croce a quei tempi era
consuetudine e la barbarie mentale dell'epoca trasformava la tragedia
in baldoria e permetteva, anzi, diventava occasione di festa, evento
mondano da non perdere, perché assistere alle sofferenze dell'altro
e prenderne parte aveva il sapore amaro della rivalsa per gli stenti
che gravavano su tutti. Ubriacarsi di sangue, sudore e polvere. Una
catarsi!
Sinonimo di bestialità primordiale, le
pene inflitte anche dai convitati al festino blasfemo non
significavano far perdere la dignità all'essere umano punito con
l'estrema azione per i crimini commessi. Era un atto di
giustizialismo estremo!
Briganti e assassini condannati alla
morte in croce erano oggetto della rabbia della plebe, subissati da
insulti e sputi, lanci di pietre e, immediatamente dopo la sentenza
dei giudici, dai soldati che portavano i delinquenti al calvario;
fustigatori e popolani inveivano e sfogavano ogni sorta di violenza
sui malcapitati lungo tutto il tragitto.
Impensabile quindi la rappresentazione
iconica di un Uomo sereno, dal volto sofferente, sì, ma privo di
ecchimosi, ferite, tumefazioni e alterazioni inflitte con bestialità.
Torture che alcuni regimi praticano
ancora oggi non vistosamente ma al riparo da occhi e orecchi
indiscreti.
L'Icona Cristiana, è il Simbolo
universale delle contraddizioni, delle sopraffazioni, delle cadute e
della Rinascita possibile solo attraverso la forza dell'amore.