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domenica 28 marzo 2021

Passione di Gesù Cristo, oggi

Oggi, domenica delle palme, chi professa la parola di Gesù, quindi chi crede in Lui e nei suoi insegnamenti commemora il Suo sacrificio. Difficile comprendere il significato del Sacrificio estremo per noi che siamo impastati di materia e ci cibiamo di effimere sensazioni di benessere.



Le Sacre Scritture riportano la cronaca di una morte cruenta; bestiale, ai giorni nostri assurda dal punto di vista umano. Impensabile ma fino a un certo punto e preferiamo ignorare le efferatezze di alcuni regimi lontani dal nostro modello di vita. Noi che viviamo in Stati democratici al riparo da certe pratiche delinquenziali, noi che abbiamo la fortuna di essere nati in democrazie che difendono i diritti fondamentali dell'uomo inorridiamo al pensiero della tortura e della pena di morte.

I vangeli testimoniano e fanno il punto sull'insegnamento di Cristo, sottolineano i valori predicati e tenuti da Gesù in vita.

La morte in croce a quei tempi era consuetudine e la barbarie mentale dell'epoca trasformava la tragedia in baldoria e permetteva, anzi, diventava occasione di festa, evento mondano da non perdere, perché assistere alle sofferenze dell'altro e prenderne parte aveva il sapore amaro della rivalsa per gli stenti che gravavano su tutti. Ubriacarsi di sangue, sudore e polvere. Una catarsi!

Sinonimo di bestialità primordiale, le pene inflitte anche dai convitati al festino blasfemo non significavano far perdere la dignità all'essere umano punito con l'estrema azione per i crimini commessi. Era un atto di giustizialismo estremo!

Briganti e assassini condannati alla morte in croce erano oggetto della rabbia della plebe, subissati da insulti e sputi, lanci di pietre e, immediatamente dopo la sentenza dei giudici, dai soldati che portavano i delinquenti al calvario; fustigatori e popolani inveivano e sfogavano ogni sorta di violenza sui malcapitati lungo tutto il tragitto.

Impensabile quindi la rappresentazione iconica di un Uomo sereno, dal volto sofferente, sì, ma privo di ecchimosi, ferite, tumefazioni e alterazioni inflitte con bestialità.

Torture che alcuni regimi praticano ancora oggi non vistosamente ma al riparo da occhi e orecchi indiscreti.

L'Icona Cristiana, è il Simbolo universale delle contraddizioni, delle sopraffazioni, delle cadute e della Rinascita possibile solo attraverso la forza dell'amore.


mercoledì 24 agosto 2016

Pane e cipolla, soldi, sacrifici e

La resa dei conti.


Piove a dirotto. Anche Il cielo sembra voler dare l'ultimo saluto. La resa dei conti è arrivata.

Tuoni fragorosi annichiliscono i componenti della banda rifugiatisi sotto il portico.
Gli ottoni sono al riparo.
Se continua a buttarla così i musicanti non potranno accompagnare il feretro e suonare il requiem secondo le ultime volontà dell'estinto.

I becchini predispongono il carro funebre mentre i musicisti addossati l'un l'altro intonano il salmo. 

Grosse gocce d'acqua cadono sul legno tirato a lucido e scivolano via immediatamente.

Nonostante il maltempo il corteo si muove alla volta della Chiesa. ( qualcuno sussurra: il prete ha fretta: dopo c'è il battesimo. che ci vuoi fare: questa è la vita! chi nasce e chi muore...)

Ne è valsa la pena? È valsa la pena condurre una vita di sacrifici e sofferenze, angustiarsi, riempire la valigia coi sogni dei migranti, lavorare senza risparmiarsi in terra straniera con l'obiettivo di appianare la strada ai figli?
Sotto il cappello si agitano i pensieri. Nascosti agli occhi e agli orecchi altrui si intrecciano i se e i ma in una incognita spirale fatta di opportuni, ipotetici pragmatici pensieri terreni volti a migliorane i giorni propri e quelli altrui.  ... non sarebbe stato meglio se ...


Tag: riflessioni, sotto il cappello, vita, opportunità

venerdì 6 dicembre 2013

Mandela, esempio da seguire

R.I.P. Madiba, ora tocca a noi agire sulle idee. 


Il mondo piange Madiba, io no! Io sono grata al mondo per aver donato a noi Nelson Mandela.

Il suo pensiero vive e migliora le menti, nonostante le ingiustizie dei forti sui deboli che continuano a governare la terra.

Mandela, come Gandhi ha tracciato la strada della libertà per i diseredati, gli oppressi, gli ultimi.

Oggi, dopo una lunga agonia, il suo corpo ha cessato di respirare. Si è arreso all'inevitabile. Ma mai si è arreso alla tirannia degli uomini.

A divulgare la sua lotta contro l'apartheid, la sua stoica determinazione, se pur in carcere e farlo conoscere ai giovani, alcune firme del rock che presero parte al “Free Nelson Mandela” e al mitico festival “artist united against apartheid” organizzato da Steve Van Zandt, fido amico del Boss a Sun City nel cuore del potere bianco sudafricano.

Bono. Lou Reed. Springsteen. Bob Dylan. Alcuni dei menestrelli rock che hanno cantato “Mandela” in quanto icona di “fratello e o sorella soggiogati” per la libertà del il pensiero di Mandiba.

Ma, anche una canzone per nulla pensata con le stesse intenzioni, “I Want to Break Free”dei Queen (contestati, perché andarono a suonare in Sudafrica in quegli anni e non con gli stessi intenti di Van Zandt e soci) è stata adottata e divenne l'inno dell'Anc, il partito di Mandela.

Ecco, sì, mi pace pensare che le sue sofferenze siano servite a qualcosa. E che il suo pensiero continui a vivere e che arrivi a governare la terra.

Ciao Madiba. Un bacio.
R.I.P. Nonno Nelson, ORA TOCCA A NOI TENTARE DI CAMBIARE LE MENTI.

venerdì 10 dicembre 2010

la vita oltre la morte


Piove talmente forte da sembrare notte fonda e come sempre, quando piove, le strade si trasformano in torrenti in piena. A volte, al riparo delle intemperie, guardare la pioggia scivolare sui vetri, può essere poetico ma oggi no! Oggi è andato via un altro amico. Un amico col quale non ci si vedeva spesso, ma bastava un incontro fugace, un ciao come va, prendere il caffè insieme, scambiare quattro parole per recuperare le assenze. E ora? Ora che non c’è più la possibilità di un incontro, c’è poco da dire. Le assenze pesano! Un conto è sapere che è lì, a due passi e che, volendo, fai un salto, afferri il telefono, scambi quattro chiacchiere, altra cosa è la consapevolezza opposta.

Intanto piove. La vita continua a scorrere come l’acqua sui vetri. a volte forte e tumultuosa, altre volte lieve, sorniona con le contraddizioni, le falsità imposte dalle strategie affaristiche; le ambiguità della politica fatta scadere a mera gestione mercantile da volgarissimi cervelli allocati in corpi dalle fattezze umane.

Vuoti incolmabili riempiono i pensieri ma, ecco apparire, quando meno te lo aspetti, i volti schietti che hanno popolato il cammino della vita, riaffiorano alla mente nelle consuete movenze: la sigaretta, perennemente accesa, il sorriso bonario, la sofferenza malcelata, l’incitamento, la tensione...
Volti familiari danzano davanti agli occhi nei ricordi indelebili e rimangono a fare compagnia e incitare, opportunamente, con le cose fatte, a continuare verso la meta individuale prestabilita.
Suggerimenti granitici, fatti di parole ed esempi, scolpiti nelle coscienze, fungono da sentinelle contro le avversità, non più ideologiche. Suggerimenti che aiutano nel quotidiano.

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