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Visualizzazione dei post con l'etichetta libia

Orrori. Dal Califfato, Egitto e Libia approdano in Europa.

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Inutile soffermarsi sui sentimenti suscitati dai macellai che hanno sgozzato uomini e violentato donne nel nord Africa. È una barbarie! Non ci sono scusanti! È irrilevante ai fini del rispetto reciproco delle relative culture dissertare sulle politiche economiche e sul peso che queste hanno sulla crescita armonica dei popoli e di quanti mascherano i loro efferati crimini con la religione e il coltello in mano. Inutile parlare di derive sociali. courtesy M.Iannino 2015 "Odio e sangue" estratto dall'album web Asserire che Gheddafi teneva ben saldo il tappo africano è da idioti. La nostra balordaggine mentale preferisce ignorare i drammi di chi sta male piuttosto che penetrarli e tentare di alleviare gli ostacoli. E poco importa se prima, all'epoca del dittatore Gheddafi, non c'erano migranti e il mediterraneo non era sporco di sangue umano ma lo erano i territori e il deserto prima della linea di confine con la Libia. L'importante è i...

film anti Islam, libertà d'espressione o blasfemia?

Dopo l'assalto al consolato Usa di Bengasi, costato la vita all'ambasciatore Chris Stevens e ad altre tre americani, di cui due marines, gli Stati Uniti temono nuovi disordini e scelgono di far sentire la propria presenza in Libia con determinazione. Duecento marines e due navi da guerra pronti a partire per la Libia insieme ad un numero imprecisato di droni americani, aerei senza pilota, che potrebbero sorvolare Bengasi e altre località nell'est della Libia pronti a colpire ipotetici focolai di ribelli. Anche stavolta gli americani mostrano i muscoli. Dopo che, bando alle ciance sulla libertà d'espressione, intanto, il film blasfemo su Maometto sta infiammando Nord Africa e Medio Oriente, se per molti musulmani qualsiasi raffigurazione del profeta è proibita e blasfema, perchè innescare micce religiose proprio laddove i tafferugli sono all'ordine del giorno e le forze oltranziste non aspettano altro per spargere terrore e sovvertire l'ordine? ...

gheddafi: epilogo di un dittatore

Libia : epilogo di una dittatura durata 42 anni! La fine di ogni regime ottenuta con la violenza non può essere idilliaca per chi ha governato e nel caso della Libia che stava sotto il giogo di un despota paranoico e megalomane non poteva essere da meno. Per Gheddafi e i suoi è giunta la fine. Eliminati fisicamente, trucidati dalla stessa violenza che il regime del colonnello usava nei confronti dei dissidenti, contrariamente ai programmi che si era fatto il rais e cioè morire da martire,  una nuova pagina politica si apre in medio oriente. Qualcuno pensa che da oggi in poi sarà peggio perché la Libia cadrà in mano agli integralisti ma dimentica la fine che Gheddafi riservava ai suoi nemici, probabilmente gli stessi che chiamava “ratti da sterminare” durante la rivoluzione che lo ha spodestato. Questo non giustifica la violenza o la guerra e le ritorsioni sui vinti. E neanche le prese di posizioni giornalistiche che tendono a fuorviare le menti. Gheddafi non è stato “as...

anche l'Italia bombarda in Libia

E si continua a sbagliare! In politica estera come in quella nazionale che vede gli italiani mortificati dalla pochezza di pensiero degli avventurieri politici dell’ultima ora. Ciò che non convince, invece, sono le parole di Napolitano condensate nella notizia dell’ansa di oggi: “L'ulteriore impegno dell'Italia in Libia annunciato ieri sera dal presidente del Consiglio Berlusconi costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall'Italia a metà marzo, secondo la linea fissata nel Consiglio supremo di Difesa da me presieduto e quindi confortata da ampio consenso in Parlamento”. Questo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a sostegno della decisione dell'Italia di partecipare a bombardamenti in territorio libico. Una sola considerazione: ma se proprio questa è la logica conseguenza dell’intervento in Libia, perché non si è intervenuti prima? Non prima delle stragi dei Gheddafi ma prima ancora con atteggiamenti politici più consoni da part...

2012, la profezia dei Maia

Come al solito non c'è mai una linea univoca neanche quando si tratta di questioni delicate che coinvolgono il destino dei popoli . E nonostante vi siano leggi, ponderate e scritte dagli uomini per legittimare interventi delle forze democratiche oltre i confini nazionali a favore delle popolazioni oppresse dai tiranni che uccidono civili insorti, in Italia e nel resto del mondo la polemica infiamma i cuori. Gli schieramenti sono netti: i tiranni, che approvano l'intervento sanguinario per reprimere i dissenzienti, i liberali, definiti anarchici indisciplinati; “non rieducabili” alle scuole dei regimi totalitari, non ammettono ingerenze da parte di altri popoli nelle loro questioni interne; i democratici , che ritengono inaccettabili e improponibili i sistemi coercitivi esercitati sugli inermi, pur valutando le inevitabili problematiche, consequenziali alle operazioni d'aiuto portate agli oppressi, sostengono gli interventi dei paesi democratici tesi a mitigare ...

è la Libia che deve spodestare Gheddafi!

Cina e Russia non si sono smentite. in sintonia col modello autoritario in vigore da loro si sono tenute distanti dalle operazioni politiche e militari dei governi che sono intervenuti in Libia per evitare ulteriori morti di civili innocenti o comunque in disaccordo con il rais. D'altronde le due grandi potenze usano lo stesso metodo contro i dissenzienti. Lo si è visto a Tiananmen nell'89 quando i sogni dei giovani che occupavano la piazza da settimane sono stati spenti dai carri armati cinesi, i carri armati russi nella ex jugoslavia o la carneficina in Cecenia nel 2004 quando un commando tentò una sortita in una scuola e prese in ostaggio 1200 persone tra studenti e lavoratori della scuola. Dopo tre giorni le forze speciali sovietiche fecero irruzione e decimarono i contestatori, 186 bambini e causarono oltre 700 feriti. Il commando kamikaze chiedeva la liberazione della cecenia e la libertà dei prigionieri politici. Questo per ricordare che la filosofia dei regimi totali...

Libia, profughi, migranti, realtà e impegno comune

Ai qualunquisti, agli avidi, e a quanti pensano che l'altro è cosa altrui. Anni addietro, nell'hinterland romano, si consumò una storia tra due amici intrisa di meditata violenza, sopraffazione e sottocultura. La vicenda vede protagonisti due amici di vecchia data; uno ben piazzato fisicamente, euforico, il cosiddetto buzzurro che esterna la sua baldanza con scherzi grossolani sull'amico debole. Un giorno, il buzzurro passa a trovare l'amico intento, che di mestiere faceva il canaro, cioè, badava ai cani. Battute, pacche sulle spalle, spintoni sull'amico che, essendo mingherlino, sopporta mal volentieri le pur bonarie angherie. Senza dimostrare la benché minima contrarietà chiede all'amico di dargli una mano per aggiustare una gabbia e per farlo lo invita a entrarci. Il buzzurro entra e voilà. Il piccoletto serra la porticina e con estrema calma inizia a torturarlo. A nulla valsero le invocazioni di pietà del grande e forte ex amico. Determinato, il...

l'ultimo delirio del governo gheddafi

Cosa può giustificare l'appoggio di alcuni giovani libici alle malefatte di Gheddafi se non il mantenimento del potere? Che l'andropausa in certi soggetti faccia sragionare è una cosa risaputa. Solitamente si chiama demenza senile. Sorprende, invece il delirio assurdo di certi giovani, compresi i figli del dittatore, che tentano di far passare per normale l'aggressione sanguinaria del regime dittatoriale nei confronti di cittadini che vogliono cambiare forma di governo. Cittadini che vogliono ordinamenti democratici e non carota e bastone da pazzi dittatori che di volta in volta mostrano varie personalità in televisione. Gheddafi, il padre padrone di una realtà tiranneggiata dalla sua ipocondria tenta l'ultima carta e mentre finge di rispettare le decisioni dell'Onu, viola la no-fly zone nei cieli libici e continua a far piovere morte su Bengasi. Deliranti, le lettere a Obama e agli europei schierati col popolo Libico, letti dal vice ministro di gheddafi...

Lampedusa allontana i profughi, spirito di sopravvivenza, paura o ignoranza?

Andate via! Andatevene! Non c'è spazio neanche per noi... queste le frasi urlate dal molo di Lampedusa dagli isolani mentre l'imbarcazione della guardia costiera con circa 200 immigrati a bordo tentava di attraccare. I lampedusani sono allarmati. I centri d'accoglienza scoppiano. Oltre 2000 nord africani sono sbarcati sull'isola dopo i fatti cruenti scoppiati nelle loro terre e lo spazio pro-capite a Lampedusa è davvero ai minimi della sopravvivenza. C'è allarme, rabbia e paura nelle voci degli isolani. Intimano alla guardia costiera di andare altrove per scaricare i profughi. Spirito di sopravvivenza o egoismi di parte? Già il sindaco aveva tentato con un'ordinanza di inibire la libera circolazione ai profughi e la sosta nei locali pubblici. L'episodio ha indotto il questore di Agrigento di verificare con la procura della Repubblica eventuali estremi di reato concernenti l'istigazione all'odio razziale. E a proposito di odio razziale...

notizie contraddittorie dalla Libia martoriata

(ANSA) - BENGASI, 16 MAR - Tutto sara' finito in 48 ore? 'Troppi bugiardi parlano in tv, la minaccia di Saif Al Islam e' solo propaganda', ha detto il rappresentante del consiglio transitorio libico di Bengasi. 'Le truppe lealiste non sono in grado di prendere la citta'', ha aggiunto. Anche oggi la citta' libica di Ajdabiya, a ovest di Bengasi, 'e' stata pesantemente bombardata dalle forze di Gheddafi, ma non ci sono stati scontri sul terreno'. Lo ha detto all'ANSA una fonte della 'Rivoluzione del 17 febbraio'.

stop al genocidio in Libia

Gheddafi padre e figlio si concedono alle telecamere per insultare gli insorti; rivolgono all'opinione pubblica libica e internazionale parole di fuoco. Arroganti, sicuri, sentono e lasciano intendere di essere i padroni della Libia. Non hanno remore, scherniscono coloro che ritengono nemici e lasciano trasparire tutta la loro rabbia. Altezzosi, chiamano sorci, drogati e traditori i connazionali insorti. Non c'è bisogno di psicologi o strateghi per capire che i Gheddafi non avranno nessuna pietà nel caso dovessero riprendere il potere. Sempre davanti alle telecamere, i Gheddafi lanciano accuse agli europei, e quasi con disprezzo dicono che se non ci fosse il petrolio le nazioni europee non si sarebbero interessati al problema. Le notizie escono dal suolo libico e arrivano agli osservatori esterni frammentarie . Non si capisce bene se gli insorti resistono o se le forze di Gheddafi hanno riconquistato i pozzi di petrolio e le città che erano in mano ai rivoltosi. U...

italia in controtendenza su tutti i fronti

domande che rimarranno prive di risdpste: quali sono i motivi, perchè il governo non intende rivedere le posizioni sull'energia nucleare? non bastano le prove sull'ingestibilità delle catastrofi prodotte dal malfunzionamento delle centrali causato da eventi tellurici o dal fato   in barba ai proclami delle lobby che impongono l'affare nucleare?  da una tragedia umanitaria all'altra, per non smentirsi, il governo italiano esprime prudenza... e sta alla finestra ad osservare mentre la gente muore

relatività: inizio e fine degli eventi terreni

Tsunami nell'oceano pacifico. Guerre sulle coste del mediterraneo. Allarme nelle diplomazie. Poche intense immagini trasmettono emotività e analisi, denunciano follie umane dispensatrici di morte, ma anche saggezza, laddove esiste. Inizio e fine di cicli vitali causati da eventi catastrofici prevedibili ma contro i quali non c'è nessuna via di scampo se non quella di scappare altrove. e i giapponesi lo sanno perciò non inveiscono contro terremoti o tsunami. Nel paese del sol levante la terra è rubata al mare per dare opportunità di vita al popolo nipponico e costruire case antisismiche che nulla possono contro le onde marine alte decine di metri. Immagini che servono per ricordare lo scippo, l'oltraggio fatto alla natura. una volta impossessatosi della terra, l'uomo, cerca di proteggerla con dighe e per migliorare la qualità della vita negli spazi razziati si è avvale di tecnologie avanzate per costruire centrali nucleari, creare nuove forme di sostentament...

solidarietà al popolo Libico e ai profughi africani

Solidarietà al popolo libico. Può sembrare semplice limitarsi ad espressioni di solidarietà, ma in questo momento è testimonianza importante; denuncia agli abusi di potere; negazione assoluta di genocid i espressi con spontaneità attraverso un semplice atto solidale; l’unico modo possibile per noi che siamo lontani geograficamente dai focolai della rivolta democratica s offocata nel sangue da un dittatore che nulla ha di umano , a dimostrazione di vicinanza alle persone che soffrono e muoiono per la libertà.

bollettino di guerra asse Italia Libia

È un continuo susseguirsi di notizie che non lasciano presagire nulla di buono. da un lato la guerra in Libia raccontata da un Gheddafi incollato al potere dalla rabbia; dall’altra i rivoltosi che invocano libertà e democrazia; dall’altro ancora le mosse dei governi retti da democrazie avanzate che non osano mettere fine al genocidio che sta stravolgendo la Libia e gli Stati limitrofi. questa volta, a differenza degli interventi in Iraq, Afghanistan e prima ancora nel Vietnam, tanto per citare le ingerenze più note, i paesi sentinella della democrazia mondiale dovrebbero porre fine in maniera determinata al genocidio in atto. Dovrebbero schierarsi apertamente col popolo non solo per limitarne le morti ma per evitare che gli oltranzisti cavalchino l’onda ribelle e subentrino a Gheddafi nella gestione del potere. Evitare, insomma che la Libia cada dalla padella nella brace, tanto per usare un eufemismo. Dalle notizie e dalle immagini diffuse si capisce che la lotta è indirizzata a ...

il Presidente Obama firma le sanzioni contro Gheddafi

FINALMENTE QUALCOSA DI CONCRETO! OBAMA FIRMA LE SANZIONI.  E CON UN COMUNICATO, LA CASA BIANCA DICHIARA CHE: Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato una serie di sanzioni contro la Libia, tra cui il congelamento dei beni di Muammar Gheddafi e dei suoi familiari.   L'ordine esecutivo è in vigore da subito e consiste essenzialmente nel blocco dei beni di Gheddafi e di almeno quattro suoi familiari: Ayesha, generale dell'esercito, nato nel 1976 o 1977; Khamis, nato nel 1980; Mutassim, consigliere per la sicurezza nazionale, nato intorno al 1975 e Saif Al-Islam, nato il 5 giugno del 1972. Tra le motivazioni citate da Obama per giustificare le sanzioni c'e il fatto che Gheddafi, il suo governo e i suoi stretti collaboratori hanno «preso misure estreme contro il popolo libico, tra cui l'uso di armi da guerra, mercenari» per commettere «violenza contro civili inermi». In una dichiarazione diffusa dal suo portavoce, Obama scrive che «i...

Gheddafi, il macellaio folle

In momenti simili gridare il proprio sdegno diventa non solo un’azione di solidarietà verso chi soffre ma è un dovere sociale, è un atto concreto di civiltà e di denuncia. Un no! contro i crimini; il no deciso contro la mattanza perpetrata da milizie al soldo di un pazzo! Il popolo libico sta vivendo ore drammatiche. Secondo alcune notizie pare che i mercenari di Gheddafi entrino persino nelle case per uccidere oltre decimare chiunque si trovi per strada. Gheddafi non è degno di essere alla guida di una nazione! Gheddafi è un macellaio! Un pazzo che usa la forza per tutelare interessi personali! e non ci sono scuse! perché se amasse davvero il suo popolo si sarebbe comportato come Mubarak o semplicemente avrebbe cercato di convincere con modi non violenti i dissidenti. A prescindere da come stanno le cose, perchè nei suoi deliranti proclami alla tv di stato, gheddafi, accusa i fondamentalisti e gli occidentali, l'Italia e l'America di aiutare gl'insorti; am, amm...

Gheddafi, Criminale!

Giorni di terrore in Libia e a scatenare la carneficina è un pazzo, uno che ha tenuto uniti col terrore le tribù e che per mantenere il potere ha messo i suoi familiari a capo d’importanti ministeri così da controllare da vicino i meccanismi e la gestione della nazione. Gli squilibri di questo signore si sono manifestati in più occasioni e qualcuno ha riso oppure ritenuto di assecondare la sua ipocondria ed ha stipulato accordi. L’ Italia stessa dipende per una buona percentuale energetica dagli umori gheddaffiani. ©RIPRODUZIONE VIETATA Un pazzo che ordina rabbiose incursioni militaresche; schiera i mercenari contro il popolo libico in rivolta per la democrazia; fa bombardare Tripoli. al momento le notizie riportano cifre drammatiche: oltre 10mila morti tumulati in fosse comuni sulla spiaggia di Tripoli per evitare pestilenze e 50mila feriti. Chi riesce a fuggire dalla Libia e arriva nel centro di accoglienza siciliano, racconta di un Paese nel caos, preda di una violenza inar...

Gheddafi e Berlusconi, uno peggio dell'altro!

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un amico così non lo vorrei Però, quasi quasi mi stavo lasciando affascinare dalla favella di Silvio e dalla sua indomita volontà di scontro frontale con i nemici politici, per non parlare delle toghe rosse, anche se io preferisco le more (da noi toghe sono le belle ragazze) che nonostante la sua venerabile età ancora strapazza, sono arrivato alla conclusione di affermare con certezza che un amico così non lo vorrei! E sì! Uno che ti bacia la mano, dice di esserti amico, che ti fa piantare la tenda a casa sua e spende un sacco di soldi per dimostrarti stima e l’affetto; ti porta una carovana di pilu e te la mette a disposizione poi dice di non volere disturbarti quando ancora non sa come vanno a finire le cose e una volta certo della tua sconfitta interviene sulla crisi in Libia e mette in guardia dal rischio «fondamentalismo» il mondo; bèh, qualche problemino a livello di borderline lo deve avere. Invece Gheddafi è completamente fuori! ma come può dire che in piazza ci sono ratti...

cadono gli imperi dopo l'Egitto la Libia

Nel nord dell’Africa il fuoco della libertà soffia forte e spazza via i governi dispotici. Dalla Libia arrivano notizie frammentarie mentre Tripoli brucia tra saccheggi e scontri. Il ministro della giustizia si dimette per l’eccessivo uso della forza e il figlio di Gheddafi Saif al-Islam in un messaggio tv lanciato alla nazione nella notte ha affermato che «la Libia è ad un bivio». Nel discorso ha fatto più volte l'accenno a non meglio precisate «forze straniere» e «separatisti» che hanno messo in atto un «complotto» contro la Libia». Il figlio del rais ha indicato i nemici come: islamisti, organi d'informazione, teppisti, ubriachi, drogati e stranieri, compresi egiziani e tunisini. «Arriveranno le flotte americane e europee e ci occuperanno», ha avvisato ed ha minacciato di «sradicare le sacche di sedizione», «il nostro non è l'esercito tunisino o egiziano. Combatteremo fino all'ultimo uomo, all'ultimo proiettile». Come smentire, d’altronde, l’educazione ricevuta?...

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