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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Giorgia, don Chisciotte, gli scudieri e le giravolte

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 Nonostante mi sforzi, è più forte di me il sentimento che suscitano certe affermazioni fuorvianti. E mi indigno davanti alla tracotanza con cui si urlano certe “verità” addomesticate dal politichese. Alcuni facendo leva sulla delega elettorale sentono la superforza dell’investitura popolare e la indossano al posto dei vestiti come una corazza autocratica.  L’investitura, l'autoinvestitura carpita al Popolo è il lasciapassare che li legittima a tirare diritto.  Non governano per il Paese ma per una sparuta parte: per loro stessi!

Abbiamo camminato insieme

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  L’ambulanza è partita. Singhiozzando, l’ululato della sirena, chiede strada. Non che ve ne sia bisogno. Nel quartiere a quest’ora, ma anche nelle altre ore, si dormicchia. I soliti podisti si fermano. Osservano l’ambulanza andare via verso Catanzaro. Nessuno si chiede più chi sarà l’ospite all’interno della macchina bianca con la croce segnata sulle fiancate. Da qualche tempo è diventata una presenza continua. Solitamente arriva; si ferma sotto i portoni. I sanitari scendono solerti, entrano nei portoni aperti. Salgono le scale e dopo i primi soccorsi, vanno via da soli, altre volte caricano i malati nelle ambulanze tra lo sgomento di chi osserva.

Processionaria, allarme giustificato

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  La specie di falena da cui bisogna ben guardarsi è la processionaria, detta anche falena pruriginosa. Infatti, allo stadio di bruco, in primavera, ha una peluria urticante nella parte superiore del corpo, che può risultare pericolosa per i bambini, cani e gatti. La processionaria è un insetto appartenente alla famiglia dei lepidotteri, cioè delle farfalle. Le larve o bruchi si nutrono del fogliame degli alberi, provocando defogliazione e indebolimento della pianta che li ospita. Sono rivestiti di peli invisibili dal potere urticante in grado di provocare irritazioni e allergie anche gravi nell’uomo e negli animali. In particolare, la processionaria è molto pericolosa per il cane e può causare danni molto seri e perfino la morte.

Legami

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    Legami affettivi generazionali racchiusi nel palmo di una mano. Raccolto su sé stesso dalla fatica degli anni, il vecchio, con movenze lente, estrae dal taschino la cipolla attaccata alla inseparabile catenella fissata all’occhiello del panciotto. La tiene tra le mani ossute. La sfiora con le dita anchilosate dal tempo e con la mente vola. Socchiude gli occhi. Le palpebra lasciano scoperta una piccolissima fessura come a voler illuminare la strada dei ricordi. Fluttua. Non sente più il peso dell’età. 

DA AUSCHWITZ AGLI ORRORI ODIERNI. QUALE PACE?

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  di Franco Cimino È passata. La giornata della Memoria è volata via ancora una volta. La venticinquesima per l’Italia da quando Furio Colombo la fece istituire dal Parlamento italiano di cui faceva parte. Ieri è stata celebrata in modo più solenne.   La ventesima da quando nel 2005 l’Onu l’ha fatta propria, fissandola nel calendario delle ricorrenze internazionali. Quella di ieri era dell’ottantesimo anno trascorso da quel 27 gennaio, giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica, liberarono quel campo di sterminio.

Pinguino e Joker al potere

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  Perché le opposizioni, pur guidate da ideali condivisibili da quanti guardano alle esigenze di uguaglianza e libertà dei popoli, non riescono a governare le nazioni in cui sono nati i pensieri di democrazia, uguaglianza e libertà?  Quali sono i motivi che hanno indotto le masse a dare fiducia allo storico nemico del proletariato? Proletariato inteso nell'accezione ampia del termine, sinonimo del grande bacino umano indifeso e soggetto alle intemperie mentali e strutturali delle classi egemoni.

Terroristi

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  Post muto.  Le immagini parlano, narrano della arrogante pazzia dell'uomo potente, forte sui deboli. Scene che fanno onore. E inducono a reazioni immediate . Debellare i terroristi fin nelle culle.  Come non avere terrore di bambini, donne e anziani inermi? La storia si ripete? 

Fuori di testa, diseducati dalla vita

  Lo spettacolo è iniziato. Consumato e finito velocemente, come si confà nel web. Dopo l’epilogo che ha ridato il sorriso ai genitori della piccola Sofia rapita dalla nursery della clinica dove la madre l’ha messa al mondo, le vetrine allestite nelle piattaforme del social network sono iniziate a brillare.

SOFIA, IL DOLORE DELLA MAMMA E LA GUERRA DELLA MADRE “ RAPITRICE”

  di Franco Cimino. E penso a te, mamma, che ti sei vista strappare la tua bambina dalle braccia. Al tuo immane dolore, io penso. E alla paura tua e del padre, che ancora mi fanno tremare le mani e le gambe, all’idea che a me padre potesse essere inflitta una cosa così devastante. Penso ai tanti genitori, che hanno, in un qualche momento, anche per un solo momento, temuto di perderlo, il figlio. E per motivi, i tanti e diversi, che ti fanno ghiacciare il sangue, trapanare la testa, all’idea che davvero non ci sia più. 

Nuovi assetti mondiali e vecchie esigenze

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 Siamo in guerra! Purtroppo è per buona pace di quanti hanno sperato il contrario,  l’altra parte del mondo deve porre un argine agli egoismi che governano le menti della nuova classe dirigente al potere, dentro e fuori i confini nazionali, europei e mondiali. 

Tregua?

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  Ricostruzione dei siti devastati e bisogni. Dopo 15 mesi di nefandezze pare che inizi il tempo della ricostruzione nei territori distrutti dalla follia supportata dalla volontà di vendetta per l’eccidio del 7 ottobre del governo israelita in carica.

in Calabria diciamo così

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  Detti popolari. Aforismi più comuni in dialetto calabrese:   Locuzioni popolari che indicano gli estremi del pensiero e delle azioni possibili in situazioni eccezionali quali l’appariscenza volgare di chi vuole ricoprire posti non adatti al proprio spessore culturale oppure, perché afflitto dalla sorte avversa, si lascia andare alle pratiche più bieche pur di risalire la china.    

Proiezioni

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Catanzaro marina, lungomare  È una bella giornata di sole che, nonostante il freddo pungente che stimola la pelle esposta al vento a reagire e le gambe a camminare veloci, invita a godere della luce solare immensamente generosa in Calabria e fare il pieno di aria iodata. Le guance e le mani assumono un colorito rosato. Due gabbiani, poggiati sul muricciolo che delimita la passeggiata del lungomare dalla spiaggia e quindi del mare, oziano al sole. Non hanno paura della gente che passa vicina. Hanno capito che nessuno è intenzionato a fare loro del male. Anzi, aspettano che qualcuno porga del cibo, biscotti sbriciolati o del pane raffermo. 

Vuoti di memoria

 Non disturbare l’autista!  Chi è alla guida non dev’essere assolutamente disturbato e distolto dal suo impegno prioritario.  La massima vale per chiunque. Specialmente per quanti formano la squadra del governo. Meloni, chi non ricorda la sua veemenza nel puntare il dito contro i mali che affliggono gli italiani?

Giuseppe Chiaravalloti, un uomo buono

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  Satriano gioisce per la presenza di don Mimmo e, nel contempo, piange un altro suo illustre figlio: Peppino Chiaravalloti:   Magistrato, politico per caso, Presidente della Giunta Regionale della Calabria e grande uomo dalla simpatia innata.

Don Mimmo, la Calabria, l'Italia si rallegra

 Don Mimmo , prete di strada, umile, concreto! Ho sentito parlare di lui appena si è interessato agli emarginati nel centro di solidarietà che ha sede nella periferia di Catanzaro. Erano gli anni ottanta e quel giovane prete faceva rumore, scuoteva le coscienze.  Faceva paura! La sua determinazione nel voler riportare all’ovile le pecorelle smarrite. Che erano tante ! Invisibili agli occhi dei benpensanti "mporteddhati", chiusi, serrati volutamente  dai pregiudizi. Era ed è rimasto un uomo concerto che mette in pratica, nella vita di tutti I giorni, la parola di Gesù. 

Innocenti, ancora vittime sacrificali in M. O.

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  "maschere, bozzetto su cartoncino" Che cosa avrebbe fatto Picasso davanti allo scempio che, per onestà intellettuale, è da definire mattanza per opera del macellaio operante nella striscia di Gaza e zone limitrofe? Quali altre esternazioni indignazioni e preghiere verso un Dio che sembra non vedere l’inumana questione in Medio Oriente? Quante lacrime, ancora, di genitori inermi davanti ai corpicini morti per il freddo di questi giorni e quelli sotterrati dalle macerie dalle bombe israelite?

Viaggio in città

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  1967. Erano passati 6 anni e ancora si ricordava con sgomento la terribile sorte capitata ai ragazzi che scendevano da Soveria Mannelli e Decollatura con il treno locale. Quel tragico giorno a ridosso delle vacanze di Natale del 1961. Rimane scolpito nella memoria storica dei paese del Reventino che videro perire una intera generazione. Vacanze! che gli studenti attendono sempre con entusiasmo per affrancarsi dalle fatiche della scuola e vivere senza stress i giorni dedicati al SS Natale. E che quegli studenti non seppero mai quale sapore potesse avere. Il 1961 rimane indelebile negli annali regionali per l’immane tragedia.

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