Don Mimmo , prete di strada, umile, concreto! Ho sentito parlare di lui appena si è interessato agli emarginati nel centro di solidarietà che ha sede nella periferia di Catanzaro. Erano gli anni ottanta e quel giovane prete faceva rumore, scuoteva le coscienze. Faceva paura! La sua determinazione nel voler riportare all’ovile le pecorelle smarrite. Che erano tante ! Invisibili agli occhi dei benpensanti "mporteddhati", chiusi, serrati volutamente dai pregiudizi. Era ed è rimasto un uomo concerto che mette in pratica, nella vita di tutti I giorni, la parola di Gesù.
Ama il prossimo tuo come te stesso.
Lo ricordo nell’abbigliamento quotidiano, sempre uguale, pratico e casual che non lo faceva per niente somigliare ad un prete convenzionale trincerato nei panni dei clericali dogmatici. Era, nel mio immaginario, simile a don Gallo e agli altri Preti controcorrente che antepongono la persona, i bisogni dell'anima all’economia dettata dalle agende dei governi e dei mercanti. Sapeva essere anche duro e determinato in certi momenti.
Mi è piaciuto da subito il suo modo d'approcciarsi col territorio e i bisogni dell'anima dei sofferenti.
un prete contro che minimamente avrei pensato potesse scalare i "gradi" clericali vista la direzione intrapresa dai vertici romani attenti ai giochi del potere terreno e dell'alta finanza, vedi vicenda IOR, e Marcinkus.
Lo vedo bene sul trono di Pietro, questo nostro conterraneo. Sarebbe, a mio parere, un degno prosecutore dell'opera di Bergoglio.
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