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Catanzaro, arredi urbani e pubblica in-utilità

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Lo squarcio di cielo limpido suggerisce di intraprendere una camminatina dopo pranzo. Che non guasta mai! Indosso il giaccone. Alzo il bavero e calzo anche un cappuccio leggero ed eccomi in strada. Il nuvolone nero, sospinto dal vento si avvicina minaccioso. Piove! D'improvviso piove. Il tempo è inclemente. Il vento, che a Catanzaro non è una rarità, ma più la pioggia improvvisa mi costringe a ripararmi sotto la pensilina impiantata da poco tempo. Non ci sono altre possibilità se non la fermata del pullman cittadino in questa parte della città. Il vento spinge l'acqua fin dentro l'angolo opposto di quello che avevo ritenuto essere un rimedio e un riparo al maltempo. Inutile stare lì. Riprendo la marcia e a passo veloce faccio ritorno a casa. Eppure sono state sostituite di recente! Possibile che nessuno dell'ufficio tecnico abbia supposto, non dico valutato, ma neanche si è immedesimato per un istante di trovarsi lì per usufruire del servizio di mobilità cittadino...

Oltre i cancelli

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 tra il bene e il male Cosa sta succedendo? C'è molta confusione. Tra emergenze pandemiche, economiche e crisi di identità sembra che la giusta via si sia smarrita. Le comunicazioni di massa o mass-media come piace a qualcuno bombardano gli spazi di loro competenza con notizie allarmanti e a volte disumane come la tragica morte di innocenti vittime della pazzia omicida di squilibrati. Non è da squilibrati togliere la dignità e quindi la credibilità alle persone! E certamente, una volta messa alla bando la persona, chiunque essa sia, non può essere risarcita con soldi o scuse pubbliche perché il danno d'immagine è stato abbondantemente consumato! La delazione, come pure le “intercettazioni” strumentali estrapolate dal contesto in cui avvengono, si sono manifestate essere un'arma micidiale. Non servono studi approfonditissimi per comprenderlo. È sufficiente osservare gli eventi. Osservare le reazioni delle persone nei confronti di chi è additato dal sistema comunicativo e...

Cittadella , casa dei calabresi o

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Indignazione delle persone libere e silenzio assordante degli “intellettuali” calabresi sulla decisione unilaterale del facente funzione e dei consiglieri regionali decaduti di intitolare la CASA DEI CALABRESI ad una persona rispettabile ma di parte. È stata una mossa astuta questa di titolare alla compianta Jole Santelli la cittadella regionale senza aspettare il via libera dal ministro degli interni italiano come prassi vuole. Secondo la legge italiana gli enti, le associazioni ed i cittadini possono proporre all'amministrazione comunale l'intitolazione di una nuova piazza, parco o strada. Possono richiedere, inoltre, l'iscrizione di una lapide commemorativa e/o la realizzazione di un monumento. Tutto questo richiede un preciso iter burocratico. La procedura esige tempo e documentazioni dettagliate e qualora il decesso della personalità proposta non sia avvenuta da almeno dieci anni la documentazione deve essere corredata e supportata da un cv che include altissime qual...

Babbo Natale scrive

Carissimi, oggi è Natale. Oggi è il compleanno del Bambinello. Figlio di Maria e Giuseppe. Conoscete la storiella, vero? Inutile quindi ricordarla. Meditiamo, invece, sul seguito. Cioè da come siamo riusciti a trasformare il lieto evento in una ricorrenza per lo più pagana che ha dimenticato il valore simbolico della Nascita e ha volto ogni pensiero al consumismo e alla voglia di vedere esaurire i desideri di ognuno di noi. Le tantissime letterine che giungono a Babbo Natale parlano di desideri materiali. I bambini vogliono il computer, il monopattino, il motorino e le bambine la trousse di Barbie, i bambolotti che sembrano veri e i ragazzi iniziano a pensare a oggetti molto più costosi. Non chiedete e non vi aspettate le caramelle e, sia mai, il carbone anche se di zucchero voi adolescenti. Per farla breve volete esaudire l'esigenza vorace del consumismo! E se qualcuno vi ricorda dei bambini, dei genitori, dei nonni che muoiono perché vittime delle ingiustizie umane, vittime ...

Quando google non riconosce le attività

 Da un po' di tempo Google  fa i capricci. Non fa entrare negli account perché, in base ai suoi algoritmi, non riconosce le attività dello staff. A volte geolocalizza in un posto e a volte in un altro chi scrive. Spesso anche l'e-mail fa i capricci. per cui si è costretti a ricorrere all'aiuto di altri e appoggiare chi scrive sui altri account per pubblicare qualcosa. Non che la cosa disturbi più di tanto ma fa perdere del tempo utile magari spendibile in attività e altre cose più piacevoli.  Quindi, caro team di Google evita di innalzare ostacoli .  Capisco che la tutela della privacy è importante!, ma, visto che segui l'indirizzo ip e che in base ai dati raccolti invii anche la pubblicità mirata, se riuscissi a renderci la vita meno difficile te ne saremmo grati. Nel ringraziare il team di Google inviamo un caloroso e sentito grazie: Buone feste a tutti i nostri lettori e, ovviamente, al team di Google a nome di tutto lo staff di aore12.

Catanzaro, c'era una volta

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Da oggi e i giorni a seguire delle feste natalizie e fine e inizio anno siamo i zona rossa. Dovremmo essere in zona rossa. Dico dovremmo perché non si direbbe. Molti sono in giro per fare acquisti come se le limitazioni non ci fossero. Nei centri di spaccio alimentari la fila c'è. E in uno di questi negozi di generi alimentari incontro un caro amico col quale ricordiamo i tempi passati. Qualcuno ricorda con nostalgia le grandi riunioni familiari con amici e conoscenti annessi. Le giocate, stretti stretti attorno al tavolo in cucina e nei soggiorni. Lo scatolo della tombola. Le bucce di mandarino per segna numeri. Le carte del mercante in fiera, quelle di scala e le napoletane. L'euforia, le battute e le grida per i premi vinti a tombola, mercante in fiera o nel giro di 7 e ½. E come non ricordare i personaggi che popolavano le strade cittadine e le rendevano uniche col loro folkloristico fare: “Jèjè, u 'Ndensu, u Ciaciu fino al contemporaneo Ajialà”. I venditori di ortag...

l'insostenibile leggerezza dell'essere tra presente e passato

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È il caos! Non bastano le disgrazie impreviste e devastanti che cambiano i destini degli uomini. E neppure i lutti naturali per farci rivedere gli atteggiamenti stupidi che mettiamo in campo per approcciare le giornate. Nella maggior parte dei casi ci comportiamo come se la vita non dovesse finire mai. Al momento ci sentiamo immortali. Accumuliamo beni per assicurare il presente e il futuro. Ci preoccupiamo del benessere fisico ma non facciamo il benché minimo sforzo per coltivare i valori veri e essenziali dello stare bene con gli altri. Il cosiddetto bene psicofisico collettivo è spesso dissociato dalle priorità individuali. E poi, basta un niente per gettarci nell'angoscia causata dall'incertezza e dalla caducità imposta dagli eventi. Basta un virus sviluppatosi naturalmente o in vitro, sfuggito di mano alla sapienza umana per rimettere in gioco ogni certezza. Dalla notte dei tempi le pandemie e ogni altro evento sovrumano sfugge al nostro volere ma, quello che è peggio, s...

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A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria
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