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domenica 13 dicembre 2020

Pandemia: aggettivi adeguati e solidarietà

Inizia la guerra dei vaccini.

Guerra! È una parola fuorviante ma che sentiamo troppo spesso nel linguaggio corrente di giornalisti e politici mentre lanciano i proclami in tv.

È una parola che non piace a Gino Strada e lo dice chiaramente a Lucia Annunziata nella trasmissione “in ½ ora”.

Non piace neanche a me. Ma io sono nessuno e non ho l'autorità e la potenza mediatica di Gino Strada.

Non piace neanche la definizione: “battaglia al virus” e neanche “guerra al virus” a chi ha visto davvero i devastanti effetti della guerra e le battaglie delle persone che per sopravvivere alla fame, alla siccità, alla carestia e ai soprusi sono costretti ad ingaggiare.



La pandemia è un monito!

Un monito contro chi ha anteposto gli affari privati al bene comune. Alla politica degli orticelli dei privilegiati. E pare che in questione di vaccini non si è molto lontani dagli affari. C'è una gara in atto! Chi arriva prima è premiato dalle borse. E la linea dei profitti balza in avanti tra i giocatori. Le offerte impennano e le azioni prendono il volo.

Le industrie farmaceutiche hanno necessità di fondi per portare avanti le ricerche. È giusto tutto ciò?

È umano. L'importante che si faccia con onestà intellettuale e con lo sguardo volto al bene comune. Con la volontà di favorire davvero l'immunità di gregge. E per fare questo si deve vaccinare almeno il 60, 70% della popolazione mondiale.

In Africa manca il pane quotidiano e i farmaci essenziali, da banco, come li definiamo noi, figuriamoci se le popolazioni del continente più povero e sfruttato della terra saranno interessate a questa ondata massiccia di vaccinazioni proclamata dalle potenze economiche. Eppure dovrebbe interessarci! Perché il virus lo debelli solo con l'immunità di gregge. Non bastano le parole tese a tranquillizzare i cittadini europei o americani.

È necessario un po' di buon senso. Si deve portare il vaccino e somministrarlo ai meno abbienti in Africa e nei posti ad alta densità dove il sovraffollamento è una maledizione e la gente soffre l'inferno in terra per povertà e indigenza.  

lunedì 9 novembre 2020

Calabria, terra di nessuno

Non ero io, dice il generale.


Dopo lo scivolone l'ex commissario della sanità calabrese sale sulle montagne russe de la 7 .


La sceneggiata inizia. È un dramma! Che si legge tutto nella persona di un vecchio generale che ha perso l'ultima battaglia.


La corte investigativa d'accusa è al completo:


Giletti, il conduttore scaltro, tenta di estirpare notizie da scoop.

Myrta Merlino, col suo fare confidenziale non è da meno.

Telese nelle vesti del pm arcigno chiede lumi e lancia accuse.

L'immancabile Alessandro Cecchi Paone sponsorizza un libro scritto a 4 mani col vice ministro alla sanità Sileri.


E poi il nostro Polimeni furibondo. Inappropriatamente sopra le righe come difensore dei calabresi. Ovviamente non a nome mio. Anche perché non ricordo di avergli dato mandato di rappresentanza.


Se non fosse per la gravità dei fatti che cadono completamente sulle spalle dei calabresi lo spettacolo mediatico di quarto ordine potrebbe essere un ottimo soggetto per uno psico-dramma mal congegnato e consumato.

Si lascia intendere che si è vittime delle zone d'ombra che nascondono orchi e potenti ma finissimi yeti che alimentano le bramosie a prescindere. Poteri occulti non esplicitamente citati si infilano nelle teste dei videoti avidi di retroscena macchiati di sangue e malaffare.

Un malaffare imperante che governa e soggioga la Calabria da sempre. La cortina di fumo tende a offuscare i ricordi, le scelte “politiche” adottate nel tempo. I tagli imposti dal governo centrale per il rientro di bilancio regionale ma anche le spese pazze fatte male da improbabili manager messi nei posti chiave dalla politica.


Da calabrese mi sento offeso! M'indigna il teatrino mediatico messo su da giornalisti d'assalto e da personaggi che trovano momenti di gloria facendo le pulci ai drammi personali e collettivi. Insinuando, lasciando intendere. Alzando la voce in maniera inappropriata e volgare.

Non entro nel merito della vicenda! Neanche per la nomina del nuovo commissario Zuccatelli.

Resto però fermamente convinto che un uomo navigato e forgiato nel servizio dalla legalità del suo mandato meglio avrebbe fatto se avesse declinato l'invito di Giletti o chi per lui. Presentarsi in trasmissioni trash come quella andata in onda ieri sera a la7 non è stata una scelta felice.

Sono ben altri i canali democratici a disposizione dei servitori dello Stato.

lunedì 2 novembre 2020

ciao Gigi


Quando va via un personaggio pubblico, un uomo di spettacolo come Gigi Proietti, è come se andasse via una parte di te. E ne senti la mancanza peggio che se fosse un congiunto perché con lui hai vissuto i momenti più belli della vita.

Gigi Proietti era un mattatore. Un uomo di spettacolo. Un Artista poliedrico.


Dal bianco e nero al colore, Gigi ci ha fatto ridere e pensare, ci ha fato gioire, ci ha tenuto compagnia e magari è riuscito anche a raddrizzare le amarezze quotidiane e, perché no, dimenticare anche qualche brutta interrogazione a scuola, qualche dissapore amoroso connaturato alle prime esperienze giovanili.

E oggi che è andato via anche una parte della nostra vita insieme alla sua arte è messa in cantina con le vecchie televisioni. Quelle televisioni massicce costruite con legno in teak sintetico e tubi catodici, con le valvole, i condensatori e le resistenze ingombranti che si accendevano a rilento e nello spegnersi facevano l'occhiolino luminescente. Ricordi che continuano ad accendersi e illuminare molte coscienze cresciute insieme alla tv generalista che teneva in buon conto i tempi del dopoguerra con programmi del tipo “non è mai troppo tardi”, gli anni 60, 70 ancora orfani di scolarizzazioni.




Abbiamo archiviato una pagina di storia di costume italiano di spettacolo e tv. Ma non la memoria.


Ciao Gigi.

lunedì 11 maggio 2020

Sopravvivere

La povertà, la miseria è dietro l'angolo ma molti lo ignorano. non c'è bisogno di andare lontano per compiere buone azioni. Fare volontariato. Aiutare chi sta peggio della media in una società che basa le sue regole sul consumo alimentare e modaiolo. Tra capi griffati e altri prodotti destinati al consumo veloce esistono realtà allarmanti.

Nelle ultime ventiquattr'ore due notizie hanno turbato le certezze emotive di quanti vivono superficialmente la realtà credendo di essere al centro del mondo e rivendicando con rabbia le proprie esigenze: una riguarda la liberazione di Silvia, la ragazza in missione tra la gente povera del terzo mondo; l'altra, più drammatica proprio perché ce l'abbiamo dentro i nostri confini geografici, documentata da Domenico Jannaccone fa conoscere lo stato di degrado in cui vivono molti poveri. Famiglie composte di genitori, nonni e bambini che vivono in baracche e campano del duro lavoro nei campi dai quali traggono sostentamento. Il loro cibo è composto dai prodotti della terra che nascono spontanei o coltivati.

Vite che si snocciolano in ambienti rarefatti a contatto con gli animali domestici tra sporcizia e miseria. Esperienze accumulate nei giorni che si susseguono tutti uguali, lottando per la sopravvivenza fisica in baracche prive delle più elementari forme di igiene senza acqua corrente.

Degrado! Che tocchi con mano e ti penetra dentro. Smuove le coscienze la vista di persone che non sognano i vestiti griffati o il telefonino di ultima generazione. Persone che si riscaldano al fuoco della legna trovata nelle campagne. Anziani e bambini forgiati alla vita fin dai primi passi e invecchiati dagli stenti. Gente che campa. Sopravvive … nell'indifferenza dei sovraesposti dai media


martedì 31 marzo 2020

Tra il dire e il non dire

La televisione, il mezzo di comunicazione massivo unilaterale, riversa nelle case notizie e pensieri, reportage, documentari e documenti di attualità, storia, cultura e costumi da tutti i punti cardinali della terra.
Notizie valide e meno valide che rasentano la spazzatura mentale. Vere o false. Sta a noi sapere discernere e trarre le giuste conseguenze.

In questi giorni che siamo costretti a casa siamo diventati timorosi e deboli cavie da laboratorio, tolti gli altri impegni, tra una lettura e qualche altro svago che si può attuare dentro le mura domestiche, la maggior parte di noi subissati da certezze scientifiche ancora da testare. Ipotetiche cure vomitate dagli schermi, da perfetti videoti li assorbiamo senza potere replicare: siamo video dipendenti. E il telecomando è la nostra arma di difesa!

Anche se si rischia di cadere dalla padella nella brace, e rispettando le volontà dei conviventi. O si cambia canale o si spegne la tivvù.

E i numeri relativi ai contagiati e ai potenziali untori si devono pubblicare? È positivo allarmare ancora di più e rendere instabile la già precaria situazione sociale?


“Ecco, io ho 20.000,,,3000 ,,,7590... ecco questo bollettino di guerra tra infettati, tamponati, guariti o in isolamento che i nostri media danno continuamente in altri posti non si fa.”. Così Zaia, il governatore del Veneto.
E meno male che l'introduzione del governatore sembrava andare nella direzione opposta.

Basta! Black out. Click.

sabato 5 ottobre 2019

Perfidia, ottima scelta!

Cinque minuti non di più!
Sì, perché perderne altri e sottrarli a faccende ben più interessanti è un suicidio intellettuale!
Andiamo subito al punto: tra le trasmissioni televisive trash (devono pur campare) mi è capitato di vederne una che forse non è tra le peggiori nel panorama dei palinsesti regionali. Ma le facce di bronzo, per non dire di culo, sono lì parate come da copione senza battere ciglio per difendere scelte marcatamente opportuniste che non hanno niente a che vedere col bene collettivo che la politica alta dovrebbe esprimere e mettere in atto. Quantomeno per rispetto a quell’elettorato accarezzato e invocato fino allo spasimo nel periodo preelettorale. 

In prima fila! Tutte rappresentanti del gentil sesso, qualcuno direbbe di “genere”, per usare aggettivi cari ai sostenitori della percentuale che impone delle donne ad occupare poltrone in politica, agguerrite come non mai per difendere l’indifendibile. Eppure ci tentano! Ce la mettono tutta. Sì le donne sono più tenaci.

Unica nota positiva la conduttrice; sarcastica e col callo cresciuto e indurito nel corso degli anni, dispensa battute e frecciatine a chiunque, anche agli assenti e lancia inviti ai mammut della politica nostrana: personaggi che non si arrendono. E non vogliono abbandonare il campo.
Gente che ha tuonato e tuona contro tutto e tutti ma é pronta ad allearsi e fare contratti con chiunque porti nuova colla, l'importante è che sia fortemente adesiva.

Perfidia! Ottima scelta.

mercoledì 4 aprile 2018

Corona, schiettamente con gli umili

Ho seguito per qualche minuto il programma di Bianca Berlinguer.

Mauro Corona, nel suo folklore casareccio ha detto delle ingenue verità. Ha parlato degli operai della politica messi lì dal popolo per governare e finalmente fare un po' di pulizia. Una sorta di “rottamazione” che anche Renzi aveva sbandierato ma che non ha fatto.

Sì, è vero! La Costituzione parla chiaro e in democrazia, almeno sulla carta, gli uomini che governano sono al servizio dei cittadini. Però, chissà perché, una volta entrati nelle sale di comando, uomini e donne eletti non riescono a mantenere le promesse fatte e le cose che avrebbero dovuto essere corrette rimangono invariate.

C'è grande attesa.
Riusciranno a modificare la legge sulla pensione?
Riusciranno a tagliare e rendere equi i costi della politica?
Riusciranno a governare le ricchezze e ridare dignità a quanti costretti in povertà?
Riusciranno a togliere dai palazzi le lobby che hanno inquinato decisioni importanti riguardanti il bene comune?
Riusciranno a fare un governo stabile?

Mauro Corona è schietto, ha la voce dei bambini. Spontaneo. Dice quello che pensa. E quello che pensa lo pensano la stragrande maggioranza degli spettatori. Applaudono quando si indigna per le leggi stupide che rendono fuorilegge le persone che risolvono i problemi causati dal terremoto costruendosi una casetta smontabile in legno per potere continuare a vivere e lavorare nei luoghi dove sono nati.
Si incazza quando Bianca gli chiede cosa pensa del prete che si è rifiutato di lavare i piedi ai migranti.

Mauro è sanguigno! Da buon montanaro dice pane al pane e vino al vino. Corona non è la solita faccia imbellettata che si affaccia alla tv di stato e ripete quello che i potenti vogliono sentire. È un uomo pratico, Mauro. Scrittore e scultore, ama intagliare il legno e bere un buon bicchiere in compagnia della gente del suo paese, sempre, non solo nelle feste comandate.

giovedì 2 novembre 2017

Maneggiare con cura

È tempo di denunce.

Anche in radio ha preso piede l'onda anomala della denuncia.
La prima volta che sono stata molestata/o e o violentata/o.

Titoli che fanno il giro dei media e dei social web in cui si trova di tutto e di più. Non si sa se è uno stimolo per sentirsi protagonisti, vittime o possibilità di denunciare il lupo che alcuni hanno incontrato lungo il sentiero che dal bosco porta in città. Nella città illuminata dai riflettori mediatici che qualcuno sfrutta per mettersi in luce e godere dei 5 minuti di pubblicità.

Adesso spuntano anche le violenze gay. Che, come quelle subite dalle donne, non sono state denunciate prima ma, guarda un po', dopo avere ottenuto i favori e raggiunto l'agognato successo.
Il mondo dell'arte in generale è sputtanato.
La cultura è vittima?

Sull'onda emotiva alcuni giocano il ruolo delle vittime e, magari, quello che è stato un complimento o una pacca benevola è trasformato in molestia sessuale.
Strategia? Cattiveria? Ingenuità nel rapporto con l'altro sesso?

Non saprei che dire! Forse sarebbe opportuno osservare un attimo di silenzio e stare attenti a come si maneggiano le notizie.

Il mondo dorato del cinema e quello della televisione fanno perdere di vista la quotidiana realtà e anche noi che non ne facciamo parte a volte c'immedesimiamo. Parteggiamo per l'uno o l'altro perché li sentiamo familiari, vicini vista la quotidianità con cui vediamo le loro facce dimenticando che sono attori e che giocano ruoli differenti dai comuni mortali. Ruoli che fanno sognare e fantasticare. Personaggi divini che ci fanno evadere dalla realtà cruda e nuda.

E quando qualcuno destabilizza quel mondo da fiaba e fa cadere eroi e miti, noi, ci sentiamo traditi.

Mentre quotidianamente avvengono soprusi che passano inosservati (non che la violenza fisica e emotiva sessuale non lo siano) come lo stalking in ufficio e al lavoro in generale e persino nei condominii, tanto per citare alcuni esempi, o le decisioni politiche prese sulla pelle dei cittadini impossibilitati a contestarle ma fatte proprie dai politici che le usano strumentalmente e dai tg.

Il buon senso, come si usava un tempo non molto remoto, è stato seppellito sotto i cumuli di stupidità amplificata dalle fake news dei social-media.

Nella realtà parallela del mondo virtuale ma anche di chi sta sotto i riflettori mediatici tradizionali i più furbi fanno tendenza. Approfittano dei pruriti intimi delle persone. E portano all'estremo i fatti.

Personalmente mi attengo alle indicazioni stampigliate sui cartoni da imballo. E ...
Preferisco Maneggiare con cura!

"maneggiare con cura" assemblage courtesy M. Iannino

tv digitale seconda generazione dal 2018

Opportunità e dubbi.


Da qualche giorno abbiamo portato le lancette dell'orologio indietro di una ora. E da qualche anno siamo stati costretti a munirci di decoder per ricevere i programmi tv.

A marzo prossimo porteremo le lancette avanti di un'ora e forse dovremo ricomprare un decodere tv di seconda generazione.

Secondo le direttive europee le frequenze tv cambieranno per dare la possibilità alla telefonia 5G di trasmettere dati più velocemente.

A definire le modalità del passaggio che porterà la nuova tv nelle case degli italiani è l'Articolo 89 della Legge di Bilancio.

Il primo appuntamento è affidato all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che entro il 31 marzo 2018, quindi in tempi strettissimi, dovrà definire le procedure per l'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze radioelettriche', con lo scopo di rendere i televisori strumenti di multipla fruizione tecnologica, con una copertura più ampia possibile del territorio nazionale ma con una particolare attenzione all'annoso problema delle interferenze con i paesi confinanti, dove spesso le frequenze si sovrappongono.
Il passaggio successivo sarà entro il 30 settembre del 2018, quando il Ministero dello sviluppo economico provvederà all'assegnazione dei diritti d'uso della delle frequenze in banda larga con disponibilità dal 1 luglio 2022.
Poi sarà l'Agcom ad adottare entro il 31 maggio del 2018 il piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo in digitale terrestre, ovvero il PNAF 2018, in considerazione delle codifiche o gli standard più avanzati in base al nuovo standard di trasmissione denominato DVB-T2, cioè il nuovo digitale terrestre.
Comunque un po' di tempo ce l'abbiamo per fare fronte alla nuova spesa.
Sarà entro il 28 febbraio del 2019 che avverrà il rilascio da parte del Ministero dello sviluppo economico dei diritti d'uso, che prevedono per il servizio pubblico ''radiofonico, televisivo e multimediale sino al 40% della capacità trasmissiva del multiplex regionale''.
Il periodo transitorio vero e proprio poi avverrà tra il primo gennaio 2020 e il 30 giugno 2022
Con la nuova rivoluzione del digitale nelle case degli italiani entreranno nuove numerazioni sul telecomando e apparecchi televisivi adeguati ai nuovi standard in vendita già dal 2017. Dovranno anche essere adeguate le antenne centralizzate dei condomini

Per tutto questo la legge di Bilancio mette sul piatto 100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l'adeguamento delle tv in vista dello switch off. La norma prevede infatti un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l'acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva (tv o decoder) per il passaggio al nuovo standard DVB-T2. Sono quindi "assegnati 25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022".

Ancora, però, non si conoscono i termini dei contributi che il governo assegnerà alle famiglie. Saranno, forse assegnati in base al canone d'abbonamento alla tv inserito stabilmente nelle bollette dell'energia elettrica? E con quale criterio?

Di fatto nelle famiglie si assommerà un nuovo problema dai benefici dubbi imposto dalla evoluzione tecnologica.

mercoledì 11 gennaio 2017

Da Trump a Grillo

Nel salotto di Bianca.


Quando la politica è lontana dai problemi reali delle persone il caos regna sovrano.

Vince chi ha il callo più spesso e il pelo sullo stomaco folto. Ha gioco facile chi sbraita contro qualcuno. Ha la meglio chi grida con arroganza e apre la caccia alle streghe.

Gli esempi non mancano, nel bene e nel male i media li divulgano:

A) Trump intende cambiare la legge sanitaria voluta da Obama per i suoi alti costi e imporre un alto dazio alle aziende che hanno spostato la produzione in Messico ma intendono restare nel mercato USA coi loro prodotti.

B) Michele Placido si commuove davanti alle parole di una giovane mamma, dipendente di Almaviva, pronta a sacrificare la propria dignità e percepire di meno mensilmente pur di potere mantenere il figlioletto di 4 anni.
Placido risponde alle domande di Bianca Berlinguer con voce rotta mentre la Camusso, non fa una piega.
Che Susanna sappia dominare meglio dell'attore e regista Michele Placido l'emotività?
Può darsi. La sindacalista ci vive quotidianamente coi e nei drammi dei lavoratori, ma usa anche lei i voucher tanto biasimati.

C) Grillo, dopo il flop europeo torna sui suoi passi e perde qualche pezzo. Ad alcuni europarlamentari pentastellati non è piaciuto l'azzardo politico. Dopo il no dei liberali torna con Farange e qualcuno dei suoi se ne va dal gruppo. Qualcuno dice che è una questione di soldi...
Potere o soldi che si accumulano con l'arroganza decisionale sulla pelle degli schiavi costretti ad accettare le briciole pur di sopravvivere nonostante la passione di alcuni intellettuali che denunciano soprusi e incongruenze di certe decisioni.


domenica 26 aprile 2015

Stasera in TV

Il ritorno di Perfidia.

Antonella Grippo alias Perfidia

Dopo una lunga assenza dall'etere torna in tv Perfidia, la trasmissione condotta dalla giornalista Antonella Grippo, sospesa, a suo dire, per avere osato porre domande birichine al presidente Mario Oliverio durante un talk per le passate primarie del pd.

Mario Oliverio si difende dichiarandosi estraneo ai fatti imputategli. Si dice rammaricato per le accuse mossegli e auspica un ritorno in tv della brava e spigliata giornalista Grippo.

Stasera alle 21 sul canale 90 riprende ad annodare, tra un ancheggiamento, scrollatine di capelli e tanti sorrisi a trentadue denti, il filo conduttore degli usi e dei costumi mentali della società calabrese.


Mario Oliverio nel frattempo insedia le truppe fedeli nei punti chiave e continua la cavalcata solitaria in direzione di traguardi noti solo a lui.
Dice di scindere le questioni politiche dalle amicizie personali come quella con Pino Galati presidente dei “Calabresi nel mondo”. Ma nel frattempo, toglie, elimina?, alcuni “ostacoli politici”, persone e enti, che hanno contribuito molto a ingigantire la sfiducia dei calabresi e fatto lievitare le clientele.

Che sia ancora breve il tempo dell'attesa? I frutti si vedranno più in là? Staremo a vedere.

sabato 12 aprile 2014

Renzi, il rottamatore da revisionare

E poi, quasi per caso, basta ascoltare Bersani per fare una ricarica di fiducia nella Politica.
pierluigi bersani

Ieri sera su la 7, dopo “Crozza nel paese delle meraviglie”, “Bersaglio mobile” di Mentana ha ospitato Pierluigi Bersani.
Si è capito, almeno io ho capito, viste le vicende che scuotono il pd, il valore aggiunto che possono avere e dare gli uomini e le donne cresciute a pane e politica. Sia ben chiaro, su alcune posizioni di Bersani non sono d'accordo ma è sempre meglio che stare a guardare le manovre da venditore di Matteo e le fuorvianti televendite dirette a chi sta sotto i 25000 euro lordi l'anno da dipendenti ma taglia fuori molte altre persone rese invisibili dai media e “sconosciuti” agli organismi sociali.

Bersani ride alla battute di Grillo che gli ripropone Mentana. Analizza i fatti come si faceva un tempo. Valuta rischi e pericoli sociali; tenuta della democrazia; populismi; impegno; organismi e realtà.
Lo so, non è più tempo degli incubatori politici, la globalizzazione velocizza ogni cosa ma un conto è perseverare nell'errore nonostante le differenti analisi provenienti dagli addetti ai lavori e dai cittadini comuni che vivono sulla propria pelle gli errori della politica e altro è aprirsi all'ascolto.

Su questo blog periodicamente sono state esposte numerose, se pur sintetiche, motivazioni sulla sfiducia politica ingenerata dalle azioni del rampante “rottamatore”, e non solo da lui.
In questo preciso momento il suo arrogante decisionismo sventolato e cinguettato sui media irride le delicate questioni che vincolano la tutela della democrazia e la partecipazione dei cittadini alla vita sociale dello Stato traduce in un atto di terrorismo autoritario unilaterale le modifiche prese in esame dal suo esecutivo come se fosse proprietà esclusiva di una qualsiasi lobby. Roba da personaggi oscurantisti. Altro che riformisti!

Questi ragazzotti al potere fanno paura. La loro arroganza fa paura. Gli ottanta euro in busta paga, come di ce qualcuno, hanno un sapore populista che nulla ha a che fare con il Governo di un Paese democraticamente evoluto. Si tenta di accaparrare consensi. Acchiappare una grossa fetta di voti... con una riforma elettorale farlocca che elimina le pluralità e impone i limiti del bipolarismo, ma come sarà il futuro del resto della popolazione che non gode degli ottanta euro, che è senza lavoro e priva di un sussidio minimo e che politicamente diversamente pensante?

Si dice che il pensiero è libero e non si può imbrigliare. Il confronto è la sintesi sono, così mi è stato detto, il sale e la forza che tiene in vita la democrazia.

martedì 18 marzo 2014

Monti chiamato in EU per studiare nuove tasse

Strano, nessuna traccia sui giornali online delle parole di Monti. Eppure la sua esternazione nel salotto di Lilly Gruber avrebbe dovuto incendiare più di qualche penna.

Che le sue azioni governative tendessero a bacchettare alcune “corporazioni” lo si era capito ma adesso lo ha detto chiaramente alla giornalista de la7. E parlando di Renzi, chiarisce che è sulla stessa lunghezza d'onda. Ma il prof è stato anche chiaro sul ruolo del Senato, (lui senatore a vita potrebbe essere favorevole all'abolizione?) e in merito concordo con lui della necessità di rivederne le funzioni anziché abolirlo, mi preoccupa invece la sua continua ascesa nei posti di comando UE. il suo nuovo ruolo consiste nello studiare nuove tasse per i Paesi membri dell'Europa unita e reperire nuove entrate.

Il suo snobismo elitario lo ha corazzato. Abbiamo visto come ha operato i tagli e rimodulato il metodo delle pensioni. E che dire della “dimenticanza” degli esodati. Delle nuove povertà. Insomma di tutto quello che è stato l'operato crudele della sua squadra di prof siamo vittime.
La sua forbice inclemente a tagliato sogni e cultura di tutti in Italia. Non è stato un buon pedagogo. Non ha dato fiducia o stimoli. ha solo bastonato i deboli.

Concludendo: non prendiamocela con la Merkel o l'Europa se le cose vanno male ma puntiamo il dito su Monti e Renzi e poi andiamo a vedere chi c'è dietro a loro.

martedì 31 dicembre 2013

Stasera con Giorgio Napolitano

Le statistiche (come se ce ne fosse bisogno per testimoniare le difficoltà oggettive del 90% di chi vive in Italia) parlano chiaro: giù posti fissi e lavori precari. Abbattimento dei salari. Aumento delle povertà.
Le famiglie fanno fatica a tirare avanti, pagare le bollette e onorare i balzelli di Stato.

Il Governo di Letta il giovane oltre alle belle parole d'incoraggiamento non garantisce altro. La sfiducia è in continuo aumento tra i cittadini.

Grillo e Berlusconi cavalcano il malcontento e fanno presa sugli incazzati che si lasciano accecare dalle esigenze immediate e incitano a disertare l'appuntamento televisivo di stasera col Capo della Repubblica.

Berlusconi, da buon venditore, dimentica volutamente di ricordare quanto della situazione attuale dipende da lui dai suoi governi e dalle sue strategie appianate nel ventennio appena trascorso.

Grillo continua nel suo show trash. La spazzatura assurge a spettacolo. Uno spettacolo nevrotico. Teso all'accusa e privo di proposte serie.

L'epilogo del 2013 è triste. L'anno agli sgoccioli lascia il passo ad una nuova era impregnata di sfumature drammatiche specie nelle famiglie prive di redditi reali come stipendi o pensioni ma che, malauguratamente, è proprio il caso di dirlo, posseggono una casa e magari anche quella piccola per le vacanze, comprate negli anni in cui simili spese erano ancora alla loro portata.

Ciononostante, contrariamente a quanto si sente dire in giro, stasera seguirò con attenzione il video messaggio di fine anno del Presidente Giorgio Napolitano.

Sperando che, da saggio Statista, dia lo spunto e sappia far germogliare la fiducia per un futuro migliore, nonostante i tanti nani miopi e sordi della politica attuale.

martedì 1 ottobre 2013

Sono qui perché in quota Renzi

Il rottamatore da rottamare.

sono qui perché in quota renzi

Quella di ieri, è stata una trasmissione da far nascondere dalla vergogna tutti quelli che siedono nei posti di comando della Repubblica Italiana; dai Ministri ai tecnici.

Sono in quota Renzi! Dice uno messo lì a gestire la cosa pubblica, che tra parentesi non è stato eletto ma cooptato in quel posto perché seguace di Matteo Renzi. E mentre il reporter di Milena Gabanelli gli rifà la domanda e rigira il coltello nella piaga, lui, visibilmente imbarazzato, tenta di alleggerire i mali che la spartizione politica procura ai cittadini.

Milena Gabanelli e il suo staff, ancora una volta hanno fatto le pulci al malcostume della politica nostrana. Hanno fatto capire a chi ancora non l'avesse capito come stanno davvero le cose.
Altro che alti ideali. Gente che si mette al servizio del popolo per spirito di sacrificio.

L'unico sacrificio per questa gente è servire ciecamente gli interessi di bottega. La loro bottega e di chi li ha messi lì.

Basterebbe poco, per risollevare le sorti dell'Italia. Altro che commissariamento europeo. Va be' che certi giornalai non sanno neanche che l'Italia, in quanto Stato Sovrano, non può essere commissariata da nessuno se non da se stessa, cioè dal Popolo che va a votare e invece si lascia condizionare la vita passivamente e lascia che si attuino le macellerie sociali più assurde.

Ci lasciamo condizionare la vita dalle prerogative che l'alta finanza, le lobby e gli industriali, in una parola, il capitale, mette sulla bilancia dei profitti, che, come si sa, pende sempre da una sola ed unica parte: la loro.

E le nomine uscite dal lavoro di report lo confermano.

All'agricoltura la figlia del presidente di un consorzio agricolo che il ministero dovrebbe monitorare.
Viceministri senza deleghe che non possono dimettersi poverini perché il meccanismo si è inceppato dallo stallo politico delle larghe intese.
Poi, c'è un volto noto che ha firmato per togliere una tassa sui natanti per far decollare, dice lui, la cantieristica.
Salvo poi sentire i diportisti intervistati dire che chi spende 4,500mila euro per una barca di 20, 30metri che gli costa di gestione solo cinquemila euro l'anno per tenerla in porto dei 200 o 300€ risparmiati dall'accordo di governo non gliene frega nulla.
D'altronde che vuoi che ne esca da
Sottosegretari messi lì per non fare nulla. Senza competenze che hanno l'ingenuità(?) d'ammetterlo, grazie alla spartizione del vecchio ma sempre attuale manuale Cencelli.

Che dire? È una storia squallida! In altri Paesi si sarebbero dimessi in blocco. e, davanti a fati così circostanziati sarebbero arrossiti dalla vergogna. Ma qui da noi, in Italia, neanche i semafori arrossiscono più: sono stati sostituiti con le rotatorie apposta.

domenica 14 aprile 2013

Vendola, custode della pace e garante del lavoro al Colle

È sufficiente una leggera pressione per entrare in mondi e culture differenti. Per fare questo non bisogna
aore12
Nichi allo specchio
conoscere i misteri della prestidigitazione, essere maghi o capitani nella stanza dei bottoni.

Basta possedere una scatolina magica conosciuta come tv, televisione o pc, personal computer, tablet o android, quindi, uno stipendio per poter pagare un canone e avere accesso alle notizie che i mass media diramano.

E per quanto concerne la qualità delle notizie?
Beh, per quanto concerne la qualità devi affidarti alle tue conoscenze, alla tua sensibilità, alla tua cultura e a come intendi il rapporto con gli altri.

Oggi, dopo aver assistito a un discreto giornalismo e apprezzato il pensiero politico schietto di Nichi Vendola, ospite in “mezz'ora” di Lucia Annunziata, e al suo parlare forbito, nonostante l'insistenza della conduttrice sulla metafora di Enea che fugge da Troia portandosi il padre Anchise sulle spalle, adottata dal leader di SEL per spiegare il cambiamento politico-sociale, la distruzione degli steccati ideologici e la volontà culturale che deve sorreggere il nuovo corso della politica e i dirigenti dei gruppi parlamentari nell'andare incontro alle nuove esigenze che tutti noi abbiamo, ma intesa dall'Annunziata come un'alleanza viscerale tra Vendola/Enea che lascia sel per ritornare in casa PD e traghettare e il segretario, Bersani/Anchise, verso nuove sponde così da formare un governo nuovo ma non di larghe intese, non certo con Berlusconi e il PDL che hanno saputo dividere parlando alla pancia del popolo e fregandolo.

Per Vendola, quindi, niente larghe intese con chi ha portato l'Italia alla rovina e nessun accordo per designare la massima carica della Repubblica! E dopo aver ricordato le urgenze e i conflitti, così risponde a Lucia Annunziata che lo incalza per farsi dire un nome per il Colle:

“Serve un custode della pace che ridia dignità al tema del lavoro Specie in questo momento dove torna il rischio di "una guerra nucleare", serve una figura in grado di far tornare in campo la vocazione pacifista del nostro Paese sancita dall'articolo 11 della Costituzione. Altra caratteristica del nuovo inquilino del Colle deve essere quella di ridare dignità al tema del lavoro togliendolo dalla condizione di vassallaggio nel quale è precipitato in questi anni.”

giovedì 9 agosto 2012

personaggi degli anni 70 sotto l'ombrellone

confidenze attorno al fantastico mondo degli anni 70.

Il caldo ammoscia. Neanche la reazione di un tuffo improvviso ritempra dalla calura e dall'apatia di questa estate micidiale. Troppe incertezze all'orizzonte...

Ehi ragà c'è Franco Califano alla rotonda io ci vado sapete l'ho conosciuto... era un corpo stupendo un … sapete ho lavorato con lui nei foto romanzi. Ma voi non li conoscete, non sapete neanche che sono i fotoromanzi. No io li conosco. Nina ma i baci com'erano? Ah ahah ahhhh bella lei va subito al sodo. No ma sai io ero piccola e quando mi dicevano ci baciamo come nei fotoromanzi noi ci davamo un bacio allo stampo. Ah ah ah... dipende da chi e con chi facevi lo scatto. C'era un fotografo che ci diceva fatemi du ova al tegamino...
ho conosciuto anche Franco Gasparri: un uomo dalla bellezza perfetta! Sembrava una donna tanto era bello. E poi c'era anche un frocio che andava tanto di moda, un francese... no, no ricordo il suo nome. Ma con Franco era diverso. Lui ha avuto un giro di donne e soldi da fare invidia a mezzo mondo. Quando andava in giro per i locali di Roma aveva un codazzo dietro che non lo abbandonava mai. Franco ha visto girare un sacco di grana e ne ha spesa tantissima. Era uno generoso che aiutava gli amici senza farsi tanti scrupoli. Poi c'è stato l'arresto, il declino. E come sempre gli amici sono scomparsi! E po c'è stato Fiorello che l'ha rimesso in pista. Ricordate la sua gag “me magno l'abbacchio ale 6 no ale cinque dela matina”. Si ma quella sua partecipazione a quel reality... russava, era ingrassato, vecchio, cadeva dal letto mentre dormiva... una pena veramente.
E pensare che una notte, mentre giravamo un fotoromanzo, mi sono messa una camicia da notte che ho comprato per l'occasione, ho bussato alla sua porta con una scusa. Lui mi disse: avanti, è aperta. Entrai e lui era steso sul letto con quel suo fisico da paura. Fumava. Gli ho chiesto un parere sulla camicia da notte e lui mi parlò tutta la notte di Cristina. Che rabbia! E tu perchè non gli sei saltata addosso? Avevo appena 18 anni. Ero ancora molto giovane e inesperta... Ma stasera vado alla rotonda. Lo voglio salutare. Chissà se si ricorda ancora di me...

venerdì 8 aprile 2011

aiuto! qualcuno salvi l'Italia



Una semplice parola racchiude il dramma attuale di giovani e meno giovani; intere famiglie, comunità e nazioni cresciute nell’illusorio mondo delle apparenze urlate dai mass media confondono la fiction virtuale presente nei mezzi di comunicazione di massa con la vita quotidiana. È la visione falsificata della realtà che invade le case e le menti e che invita a sognare ad occhi aperti quanti oziano davanti alla scatola magica che rende ogni cosa familiare, vera!
Televisione, computer, strumenti eccezionali se usati con intelligenza! Propaggini virtuali che acculturano, se guidate da mentalità evolute. Testimoni del tempo ma anche appendici subdole che possono distogliere e sperperare energie, fare proseliti e causare dipendenze.

Concetti risaputi, in linea generale, quanto accennato riassume la condizione umana di chi è costretto a casa e per rompere la monotonia naviga, anzi si lascia trascinare dalle onde elettromagnetiche; il discorso vale anche per quelli che accedono alle propaggini tecnologiche per lavoro e, come spesso accade al ragazzino che vuole sentirsi grande e accende la prima sigaretta, rimangono vittime del vizio.
Non è un rimprovero. D'altronde è dolce lasciarsi cullare dalle cazzate dei talk show o sorridere per gli improperi dei dementi liberati in diretta. Ma qualcuno dei dirigenti nazionali si è mai posto il problema dei danni che tale lassismo provoca?
Sì, decisamente è più semplice spegnere il cervello, non pensare ai problemi giornalieri o peggio ancora ai sogni infranti ai progetti falliti per l’insipienza dei dirigenti politici scaltri che hanno venduto fumo. Che sia per questo che i dirigenti lasciano fare? Lasciano fare per evitare che la gente s’incazzi nel costatare di essere stata derubata dei progetti di vita o, peggio, dei sogni?

Molta gente va dietro ai pagliacci, mi scuso con agli artisti circensi che fanno i clowns i funamboli, i giocolieri per guadagnare onestamente la pagnotta ma, in questo caso, il termine sta ad indicare quella gente priva di dignità che per comprare suoi pari non mostra immediatamente il vil denaro ma tenta l’approccio col carisma della “simpatia”. Gente che predica l’amore, la libertà e la democrazia ma che dietro alle belle parole nasconde facce da predatori. Affaristi indegni di guidare popoli o nazioni; magari ottimi cabarettisti, ma nulla di più!, anche se da buoni venditori di fumo hanno saputo sfruttare i momenti propizi e intraprendere carriere non consone alla loro personalità; dimostrandosi, nei fatti, figure deleterie per la crescita collettiva di quanti avrebbero dovuto guidare verso l’emancipazione.

giovedì 17 marzo 2011

art. 21, libertà di parola o pretestuosità editoriale?



Tematiche relative all'unità di o dei popoli, libertà, meritocrazia, incastonati tra spazi televisivi pubblicitari, piuttosto che chiarire e sviluppare concetti, vanificano quanto di interessante è stato detto e fatto contestualmente ai singoli temi. Ed è quello che è successo nella trasmissione odierna di “articolo 21! condotta e ideata dal bravo Lino Polimeni. Lui, Lino, senz'altro dirà che purtroppo è la dura legge delle tv commerciali, che hanno bisogno degli sponsor altrimenti non possono andare in onda. E siamo alle solite cantilene! Allora che facesse trasmissioni leggere, sketch, così da potere sfumare sui titoli di coda chiunque e non chiedere la conclusione a un ospite e lasciare il discorso appeso, in questo caso è successo al preside del liceo classico Galluppi di Catanzaro recatosi negli studi di telespaziocalabria con una rappresentanza di studenti dalle idee chiare; ragazzi preparati, che hanno esposto alcuni concetti sul risorgimento italiano in maniera chiara e convinta. Ma che sono stati soverchiati dalla mole enorme di pubblicità. Peccato, si sarebbe potuto apprezzare meglio questi ragazzi catanzaresi, attenti e documentati, che con intelligenza hanno saputo contestualizzare i fatti storici accennati, mentre in alcune zone italiane qualcuno rivendica l'indipendenza dall'Italia per puro egoismo.

Certo, è uno schiaffo alla preparazione di questi ragazzi ma anche di quanti come loro si documentano e si preparano ad affrontare la vita se pensiamo agli inserimenti nepotistici o amicali dei vari “trota” e veline selezionate per costruire la nuova classe dirigente politica italiana, basata, appunto, più sull'avvenenza fisica piuttosto che sulla preparazione e sulla sensibilità connaturata alla cosa pubblica, al bene comune dei popoli, se si pensa agli Stati Uniti d'Europa!

Ecco, a questo punto è opportuno ricordare che le linee guida della tv commerciale hanno influito parecchio sulla formazione delle coscienze di molti teledipendenti. ed è ricorrente la colpevolezza del modello mediatico in questione se oggi viviamo nell'imbarbarimento educativo e culturale. In sintesi: è sembrata una lunga fiera di prodotti commerciali dai risvolti economici piuttosto che l'esaltazione dell'articolo 21, proiettato nel tema principale del giorno, ovvero i 150 anni dell'unità d'Italia. Questione di tempi televisivi?

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