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Visualizzazione dei post con l'etichetta televisione

l'ha detto la televisione

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Capitani coraggiosi. Sono capitani coraggiosi quelli che lavano il vasetto dello yogurt prima di buttarlo nella spazzatura! Ha detto la Littizzetto in tv. Quanti vorranno essere capitani coraggiosi? Stando alle baggianate ben pagate dagli abbonati rai continuando su questa strada quanti vorranno diventare generali coraggiosi? Basta trovare un testimonial influente e ogni sciocchezza lasciata svolazzare nell'etere diventa virale. La littizzetto ha molti seguagi. Come si suol dire è molto likkata. E se lei dice che si devono lavare i vasetti di yogurt consumati prima di gettarli nel raccoglitore della plastica, in molti lo faranno. Adesso non le rimane che spingere a favore dei commercianti in rifiuti in modo che arrivino nei centri di raccolta e smistamento tirati a lucido e, perché no, infiocchettati! È semplice indirizzare i cittadini a grattare l'etichetta dal vetro prima di buttare bottiglie e vasetti nei bidoni. Basta farli sentire importanti. ...

Deludente Perfidia

La frase di Gianfranco Fini “che fai mi cacci?” rivolta a Berlusconi è diventata il tormentone della trasmissione televisiva “Perfidia” condotta da Antonella Grippo . È stato un po' come assistere alla sagra dei “trombati”. Tra questi M.C. Lanzetta che ancora non ha convinto con le sue motivazioni politiche. Wandiceddha Ferro , così l'ha introdotta apostrofandola affettuosamente la Grippo e poi gli altri, chiamati a reggere il talk che, a mio modestissimo parere è risultato oggettivamente un tantino scarso come format e deprimente dal punto di vista politico. La telefonata introduttiva con Gianfranco Fini è bastata per comprendere il verso della puntata. Ho resistito mezz'ora. Nulla di nuovo. Unica mia personalissima considerazione, diventata certezza nei circa trenta minuti persi ascoltando le analisi della conduttrice e dei suoi collaboratori: trasmissione partigiana schierata a destra nel gioco delle parti. (e pensare che Lei dice di essere stata in p...

Dalla parte dei brutti

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Don Memè prete mafioso? Carmelo Ascone, parroco di Rosarno da trent'anni , dopo l'incursione delle jene è stato bollato come il “prete della 'ndrangheta”. Perlomeno questo è il sentimento che circola tra i curiosi e quanti inzuppano il pane nella brodaglia mediatica. Ora, prendendo per buono il taglio televisivo delle iene, che non si sono viste in altre occasioni meritorie nella piana di Gioia Tauro e Rosarno come quando la provincia ha donato degli attrezzi agricoli alla scuola di Rosarno ed anche lì don Memè è intervenuto nella funzione della sua missione sacerdotale, è necessario ragionare sulle parole estrapolate dal servizio per comprendere davvero la realtà del reggino, della Calabria e la spettacolarizzazione dei media. Per questo rimando al servizio televisivo e chi vuole intendere intenda. Su questa pagina buttiamo il seme del dubbio, prescindendo, se vogliamo, laicamente, dalle parole del Vangelo di Gesù che preferiva fermarsi e mangiare nel...

Calabria tra fiction, media e realtà

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Energie, storie di uomini e cultura in Calabria Dal caso Gentile alla storia romanzata di 'ndrangheta del "Giudice Meschino" Come sempre siamo propensi a guardare il dito che indica e non l'obiettivo indicato. Oggi voglio parlare di due fatti che occupano buona parte degli spazi mediatici. Il primo riguarda il caso “ Gentile ” e il secondo la fiction “ il giudice meschino ” in onda su rai uno. Stiamo ai fatti: il giornale “ l'ora della calabria ” non esce a causa di una mancata “revisione” suggerita dallo stampatore cosentino De Rose , che, mirava, secondo la sua goffa intrusione, a tutelare il buon nome dei Gentile. Nella vicenda,ormai di dominio pubblico, i maggiori direttori dei mass media, gli utenti dei social net work, insomma, politici, addetti ai lavori e semplici cittadini si sono schierati dalla parte della libertà di cronaca. Ed è giusto! Il dato certo, secondo quanto trapelato e strombazzato dagli addetti specializzati i...

Crozza, ultimo giullare?

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Ci sono dei format televisivi che a lungo andare diventano noiosi. E anche se Ballarò è uno di questi faccio zapping per non perdermi la copertina di Crozza. Crozza è stato , fino all'ultimo Ballarò , il giullare moderno che, analogamente a quello storico e datato che abitava le corti, tra il serio e il faceto, diceva ai potenti le cose che non andavano nella società e cantavano tra salti e sberleffi le sofferenze del popolo. Anche ieri ho aspettato per vederlo sul palco di Sanremo . L'apertura è stata simpatica me per il resto, nonostante gli autori gli abbiano saputo scrivere una buona trama storica, ha deluso le aspettative. (ovviamente le mie!) Capisco che rai1 è il canale popolare per eccellenza!, e che oltre alle inutili e scontate parolacce sceme della Littizzetto non conceda altro, ma nell'assioma tra Napoleone e Grillo avrebbe potuto parlare di libertà e rottura degli schemi precostituiti. Avrebbe potuto parlare di Europa come ha fatto alla f...

Ci pensa Mamma Rai

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A volte si sentono delle notizie nei tg che lasciano interdetti. Non sai se ridere, piangere o incazzarti. Oggi, per esempio, sia nel tg regionale che in quello nazionale sembra abbiano fatto a gara a chi la sparasse più colorita. Inizia con lo spot (diseducativo a lmassimo) che dovrebbe indurre gli abbonati rai a pagare il canone .  Quello con i ragazzini che si trasformano in figure aliene e si avventano contro i genitori. E, poi, quasi il colmo, come se fossimo davanti alla macchietta dell'avanspettacolo, il giornalista legge una notizia da paura. Una di quelle che lascia interdetti. Che lascia attoniti e senza parole: Un giovane quarantenne uccide i genitori! Li uccide perché stressato per la perdita del lavoro. Un giovane che sta ancora nella casa di papà e mamma, che lo assistono come solo i genitori sanno fare e che, con sommo amore, gli regalano persino una mercedes che però lui vende e si gioca il ricavato in sala giochi. Dopo il dramma non può cer...

Rai, anche il nonno s'incazza

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Trilogia di violenza familiare pro canone Ma se il canone è una legge dello Stato perché buttare altri soldi per spot che suggeriscono violenze in famiglia? Figli contro genitori. Mogli contro mariti e dulcis in fundo: Nonno shaolin contro nipoti! Non sarebbe più educativo programmare dei palinsesti culturali degni di una società evoluta? Palinsesti che attraggono per i contenuti chiunque si trovi a guardarli e fruirne e non maledire la rai e quanti hanno monopolizzato e invaso l’azienda di spazzatura politica e mediatica? Insomma, fare una televisione degna di  una società civile protesa al rispetto dell’altro, del diverso, piuttosto che inondare con una scarica di adrenalina un vecchio corpo stanco, fargli fare piroette acrobatiche, spaccare tutto e puntare con occhi minacciosi i giovani diseducati?

Rai, violenza da spot

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La violenza non passa mai di moda,evidentemente neppure nel 2014. “Il canone si DEVE->VEDE”. E’ questo lo spot del canone rai 2014; nulla di così tanto anomalo se non fosse per la violenza delle immagini nei due spot sin’ora visti in tv. Il primo spot vede come protagonisti 3 bambini assuefatti dalla tv, la madre e il padre intenti a scartare le bollette di casa.  D’un tratto i genitori scorgono la bolletta del canone rai e decidono di stracciarla; risultato: la tv si accartoccia facendo una scintilla, i genitori si pietrificano e i bambini si alzano in piedi minacciosi: la femminuccia con le mani ai fianchi e con il viso imbronciato e minaccioso e i maschietti con i pugni chiusi in segno quasi di scontro rivale con i genitori.  Analoga filosofia nel secondo spot: una donna è intenta a guardare una fiction e il suo volto è colmo di pathos, nel frattempo torna a casa il marito: “ciao amore!” –“ciao” ammiccante. L’uomo guarda le bollette e elimina quella c...

Papa Francesco, un faro nel buio della ragione

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Da alcune sere non va in onda la trasmissione trash dei paccari , quella in cui i giocatori selezionati per la puntata chiamano i numeri del pacco da aprire sperando di portarsi a casa il contenuto del pacco più pingue che a volte, se si è abbastanza fortunati, col raddoppio, la vincita sale a un milione di euro. Con l'esattezza non va in onda dal giorno della tragedia nel mare davanti Lampedusa. Il Papa davanti all'ennesima tragedia della povertà ha parlato di VERGOGNA e ieri durante la visita nei luoghi che Francesco, il Poverello di Assisi si spogliò di ogni avere terreno e lo mise a disposizione dei bisognosi, ha rincarato la dose: per la prima volta, finalmente, un Papa parla al mondo secondo il Vangelo. Esorta a rifuggire la mondanità, la ricerca del potere economico, l'essere presenti laddove si alimentano i bagordi, le feste pagate coi sacrifici umani. E, prima ancora, nei giorni passati puntò il dito contro i signori della guerra, i venditori di a...

Vendola, custode della pace e garante del lavoro al Colle

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È sufficiente una leggera pressione per entrare in mondi e culture differenti. Per fare questo non bisogna Nichi allo specchio conoscere i misteri della prestidigitazione, essere maghi o capitani nella stanza dei bottoni. Basta possedere una scatolina magica conosciuta come tv, televisione o pc, personal computer, tablet o android, quindi, uno stipendio per poter pagare un canone e avere accesso alle notizie che i mass media diramano. E per quanto concerne la qualità delle notizie? Beh, per quanto concerne la qualità devi affidarti alle tue conoscenze, alla tua sensibilità, alla tua cultura e a come intendi il rapporto con gli altri. Oggi, dopo aver assistito a un discreto giornalismo e apprezzato il pensiero politico schietto di Nichi Vendola, ospite in “mezz'ora” di Lucia Annunziata, e al suo parlare forbito, nonostante l'insistenza della conduttrice sulla metafora di Enea che fugge da Troia portandosi il padre Anchise sulle spalle, adottata dal leader di...

Franco Battiato: la cruda verità

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IL VERME E LO SPREAD. Nell'ascoltare le motivazioni dei rappresentanti di sé stessi, politici e ospiti dei talk show, inerenti le congetture economiche attuali, viene in mente la barzelletta del verme solitario che non voleva lasciare il suo posticino nel corpo ammalato. Dopo aver consigliato tutte le cure conosciute, il dottore, suggerisce al paziente di accompagnare tutte le mattine un biscotto al miele al solito caffè. Dopo qualche tempo, il paziente, spossato dall'insano ospite, torna più stremato che mai dal dottore lamentando di non avere risolto nulla. Tranquillo! Esclama il dottore. Da domani mattina elimina il biscotto e quando lui tira fuori la testa per chiederti come mai non lo mangi più, tu, zack, un colpo in testa e lo fulmini. In effetti un'assonanza c'è tra noi, la finanza, i consumi, le abitudini e le strategie dei mercati. Ieri sera, durante la trasmissione di Floris “ Ballarò ”, gli ospiti recitavano le litanie con convinzione. Il rappre...

Travaglio, il grillo s parlante, con chi la prossima?

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Travail, travaille (fr.): lavoro, fabbrica (it.). Anche “travaglio”, in italiano, è una parola correlata al lavoro, oltre che al parto. Parlando di lavoro, come in tutte le attività in cui si impegna una certa forza e consuma una certa energia, ottenuto il risultato prefissato non lo si vanifica. Normale no? Come può un pescatore, che ha passato la vita a gettare esche in mare aperto, lasciarsi sfuggire la preda grossa?, quella che potrebbe trasformare definitivamente la sua vita; la preda che lo eleverebbe, nel suo campo, a guru? Non esiste proprio! E la letteratura ce lo insegna. Chi non ricorda il romanzo di Herman Malville “la balena bianca, moby dick” e i principali personaggi? Achab, che pur di vincere non esita un attimo a saltare sulla schiena di Moby Dick. Achab, il marinaio, l'eterno nemico della balena bianca, a tu per tu con lei non ci pensa neanche un attimo; impugna l'arpione e salta! Anche se consapevole che sarebbe stata l'ultima sua a...

Grasso non ci sta e sfida Travaglio carte alla mano in tv

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Grillo capra, Bersani capra, Maroni capra ignorante, tutti ignoranti privi di laurea fanno i ministri o governano le regioni. Mentre lui, Vittorio Sgarbi , laureato critico d'arte, occupato a visitar musei, si trova da solo immerso nelle bellezze, a differenza dagli altri italiani  che sono capre ignoranti in attesa di Grillo fuori dal Quirinale. Il critico d'arte ne ha pure per Civati ma è subito bloccato dal conduttore della trasmissione “servizio pubblico” Michele Santoro.  Folklore a parte, l'agguerrito Sgarbi una verità la dice. E cioè che manca la base necessaria per uscire dalla crisi e che cittadini e istituzioni, piuttosto che acculturarsi alle fonti del sapere e della bellezza, lasciano morire l'enorme tesoro artistico e culturale che possediamo. Il punto più alto, la trasmissione lo vive dopo le parole di Marco Travaglio : Santoro mentre "riprende" Sgarbi “È chiaro a tutti che Grasso non è Schifani e Schifani non è Grasso. Il pr...

Sgarbi, la cultura urlata in tv

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Servizio Pubblico. Puntata scoppiettante quella di ieri sera. Tra gli ospiti il signor “so tutto io e sono il più bravo e acculturato d'Italia”, Vittorio Sgarbi , che tra un epiteto e tante svolazzanti capre ignoranti ha fatto mostra della sua cultura parlando delle nuove conoscenze acquisite dislocate tra il centro e il nord Italia con qualche puntatina in Sicilia . E della Calabria , nella quale, tra i tanti impegni è anche presidente del comitato scientifico per i festeggiamenti del pittore MattiaPreti , come mai nemmeno un accenno? Sgarbi è imprevedibile. Forse ha programmato qualche intervento più in là, nel corso della puntata di Santoro . Invece no. Non parla della Calabria neanche quando cita i luoghi deturpati dalle pale eoliche, delle rotatorie o dai ponti. Eppure, in Calabria, abbiamo a che fare con uno dei ponti più assurdi della storia. Come altro definirlo se non assurdo quanto ruota attorno al progetto ponte, considerando l'enorme dispendio di denaro ...

Grillo ha fatto pluff

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il bluff di grillo Anche quella di farsi desiderare è una tattica che paga abbondantemente chi vuole vendere bene la propria mercanzia. Questo non vale, solo in amore!, i guru della comunicazione come Casaleggio lo sanno benissimo e lo applicano anche nel mondo dello spettacolo che fa politica. In effetti quale miglior scoop del bluff fatto da Grillo a SKY, ma più che a sky e ai giornalisti, agli elettori che avrebbero gradito sentire un suo pensiero serio, mondato dalle battute efficaci che si prestano agli addomesticatori di popolo perché esaspera e dice quello che la massa vuole sentirsi dire. Sì, Grillo ha fatto il botto! Sta gridando come il Bossi prima maniera. Accarezza e liscia le ferite fatte, ma anche e forse di più che dalla cattiva politica, dai tantissimi cittadini furbi. Quei signori in giacca e cravatta che si sono prestati, inchinati e servito i poteri forti. Che hanno pietito incarichi, fatto la cresta ai conti, distratto soldi pubblici e pagato i loro padron...

Sanremo 2013 e il nulla

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Luciana provoca! come si può stare ad ascoltare in silenzio una frase insulsa quanto irrispettosa nei confronti dei teleutenti che avrebbero, semmai, voluto assistere a qualcosa di più qualificante? "ci siamo divertiti" ecco, lei esordisce così alla fine del Sanremo targato Fazio. Insulta l'intelligenza di chi guarda  e si aspetta, non il lampo di genio, ma almeno di assistere ad uno spettacolo degno di essere prodotto per la rai e a spese degli abbonati. Ma, cara Lucianina, forse Fabio si è dimenticato di dirti e dirsi che non siete stati pagati per divertirvi ma per prestare la vostra "professionalità" in favore della canzone italiana, dei cantanti e dello spettacolo.

Sanremo 2013 seconda serata peggio della prima

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meglio Carosello! OPINIONI SUL FESTIVAL DELLA MUSICA ITALIANA 2013. Avviso ai naviganti: se vi piace Sanremo di Fazio & C. non leggete questo post! se continuate a leggerlo è a vostro rischio! Al buio anche una lucciola può sentirsi un faro luminoso. Guardarsi allo specchio e gongolare per il fulgore vivido che pensa o vuol fare credere di emanare. È ciò che succede in RAI. Creano il buio attorno o la massimo programmano spettacoli poco seguiti, come tribune politiche, documentari, vecchi film, soap e lasciano invariato “chi l'ha visto” nei palinsesti. È così che un flop come il festival di Sanremo di quest'anno si auto esalta e mostra numeri entusiasmanti di ascolti. Eppure, altri bravi conduttori sono stati irremovibili quando si sono accorti che il prodotto non andava bene e con serena umiltà hanno passato il testimone ad altri. Ora è chiaro che dopo aver fatto le scelte “discografiche” il direttore artistico del festival nonché conduttore non può dimett...

Sanremo prima, trionfa la pubblicità

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crozza imita silvio bu Opinione spassionata su Sanremo di chi ha già pagato il canone Rai. (come azionista di minoranza penso di poter esprimere il mio personale parere sulla trasmissione in onda sul primo canale della rai radio televisione italiana). 300.000 € per dire scurrilità e fare il gesto dell'ombrello mi sembrano troppi. Se fossi amica di Fazio e avessi la possibilità di fare squadra con lui, giuro che per la metà, per 150mila euro, visto che si è simpatici sparando cazzate e parole forti, potrei anche esibirmi in sonori rutti. Potrei anche tenere il tempo a scorreggini profumati. Tra una canzone e l'altra, pardon, tra una pubblicità e l'altra. Perché fino a mò sono stati più i passaggi pubblicitari che le canzoni a far da padroni sul palco di Sanremo. Lucianina ha la grazia di una allegra campagnola. È sconcertante! Sembra di essere davanti a Zeling. Comunque, una nota positiva c'è! Sono i cantanti e le canzoni. anche se sommersi da spot pubbl...

Sanremo, l'Italia dalle tante marce risorse e compensi

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luciana & fabio Meno male che c'è Sanremo Anche se, rispetto alle edizioni passate, i cachet di quest'anno sono inferiori, se paragonati a quelli dati a Bonolis, Michelle Hunziker e persino a Gianni Morandi, per la stragrande maggioranza di italiani rimangono pur sempre un gruzzolo da sogno. Inutile che qualcuno tenti di giustificare la spesa parlando di pubblicità indotta dovuta alla bravura di Fabio e Luciana per giustificare ascolti e guadagni extra. Non è per amore di polemica sulle indiscrezioni del momento, ma per ricordare che Sanremo rappresenta l'italianità del pensiero popolare, vale a dire, la kermesse è un impasto di italianità dagli ingredienti più disparati tra musica, gossip, folklore, industrie e mercanzie varie che, nel bene e nel male, rappresenta la girandola psichedelica dello spettacolo effimero in un contesto sociale impoverito. Ed è proprio il lasso temporale brevissimo che fa sembrare mostruoso e non giustifica l'enorme quant...

Rai, SanRemo, 300.000 € per la Littizzetto

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fabio fazio e luciana littizzetto nello spot per sanremo Lucianina ce l'ha d'oro (la lingua). E chi se lo sarebbe mai immaginato che la cara Lucianina littizzetto, quella che fa il grillo parlante da Fabio Fazio e che ne ha per tutto e tutti, quella che fa la simpatica rompicoglioni per la spending review, le pubblicità sulle supposte, su chi ce l'ha lungo o corto e a chi durano di più le batterie del walter fosse così quotata. Secondo quanto circola in giro pare che la peter pan al femminile abbia ottenuto un cachet di 300.000 € dalla rai radiotelevisioneitaliana. L'azienda pubblica che dall'inizio dell'anno ha iniziato a bombardare gli italiani con la tiritera sulla obbligatorietà del canone per il 2013, a prescindere dell'uso che si fa del televisore. non voglio sindacare se il cachet è congruo ma, da abbonata mi sento rodere il q. se penso che la comica dovrebbe percepire per 5 serate una cifra da capogiro. Qualcuno ha sentito gli utenti che...

Manifesto dell'Arte Libera

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Dove vorresti vedere più arte?

3. L’Artista è Voce del Tempo

L’artista è testimone del presente. È coscienza, non ornamento.

Quale artista ti ispira?

4. L’Arte è Rivoluzione Pacifica

L’arte deve interrogare, liberare, accendere pensieri.

Hai mai creato qualcosa che ha fatto riflettere?

5. Cultura come Bene Comune

La cultura è linfa vitale della democrazia. Deve essere condivisa.

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