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Visualizzazione dei post con l'etichetta servizio pubblico

Che tempo, che tempi in rai

  Fabio e i no vax. Potrebbe sembrare l'inizio di una fiaba che narra di un bambino autoritario oppure curioso che si pone il dilemma di chi sono o cosa sono le persone definite no vax ma... il Fabio in questione è un noto conduttore televisivo che occupa da decenni le reti televisive del servizio pubblico italiano, la RAI. Com'è noto tutti i residenti in Italia che detengono un televisore sono obbligati a pagare un canone allo Stato e per questo è detta tv di Stato che in teoria dovrebbe fare un servizio pubblico e quindi dare voce e spazio ai cittadini. Lottizzazioni a parte e linee politiche delle reti RAI che impongono tematiche da sviluppare e irradiare scientificamente, l'esternazione di Fazio in risposta alle battute sagaci di Michele Serra è decisamente fuori luogo e priva di ogni ancoraggio ai dettami democratici della Costituzione cui dovrebbe rifarsi l'informazione pubblica. Fabio Fazio ritiene di non dovere mai invitare alla “sua” trasmissione i no v...

Grasso non ci sta e sfida Travaglio carte alla mano in tv

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Grillo capra, Bersani capra, Maroni capra ignorante, tutti ignoranti privi di laurea fanno i ministri o governano le regioni. Mentre lui, Vittorio Sgarbi , laureato critico d'arte, occupato a visitar musei, si trova da solo immerso nelle bellezze, a differenza dagli altri italiani  che sono capre ignoranti in attesa di Grillo fuori dal Quirinale. Il critico d'arte ne ha pure per Civati ma è subito bloccato dal conduttore della trasmissione “servizio pubblico” Michele Santoro.  Folklore a parte, l'agguerrito Sgarbi una verità la dice. E cioè che manca la base necessaria per uscire dalla crisi e che cittadini e istituzioni, piuttosto che acculturarsi alle fonti del sapere e della bellezza, lasciano morire l'enorme tesoro artistico e culturale che possediamo. Il punto più alto, la trasmissione lo vive dopo le parole di Marco Travaglio : Santoro mentre "riprende" Sgarbi “È chiaro a tutti che Grasso non è Schifani e Schifani non è Grasso. Il pr...

Sgarbi, la cultura urlata in tv

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Servizio Pubblico. Puntata scoppiettante quella di ieri sera. Tra gli ospiti il signor “so tutto io e sono il più bravo e acculturato d'Italia”, Vittorio Sgarbi , che tra un epiteto e tante svolazzanti capre ignoranti ha fatto mostra della sua cultura parlando delle nuove conoscenze acquisite dislocate tra il centro e il nord Italia con qualche puntatina in Sicilia . E della Calabria , nella quale, tra i tanti impegni è anche presidente del comitato scientifico per i festeggiamenti del pittore MattiaPreti , come mai nemmeno un accenno? Sgarbi è imprevedibile. Forse ha programmato qualche intervento più in là, nel corso della puntata di Santoro . Invece no. Non parla della Calabria neanche quando cita i luoghi deturpati dalle pale eoliche, delle rotatorie o dai ponti. Eppure, in Calabria, abbiamo a che fare con uno dei ponti più assurdi della storia. Come altro definirlo se non assurdo quanto ruota attorno al progetto ponte, considerando l'enorme dispendio di denaro ...

la "crosta" di Monti non è un lapsus

Qualche giorno addietro il prof. Monti ha detto una cosa che per alcuni e tra questi lo scrittore Aldo Busi ha il vago sapore del lapsus freudiano che lascia sfuggire verità altrimenti inconfessabili. E cioè, per Mario Monti la questione della leadership politica rappresenta soltanto ''la crosta'' delle prossime elezioni, perché in realtà sono più importanti i programmi e i contenuti. Questa la sintesi del ragionamento del presidente del Consiglio nell'intervento agli Stati generali di Cida, l'associazione di manager e professionisti italiani. Insomma, sotto la “crosta” sempre secondo Busi ci sarebbe il pus marcescente di qualche potere fortissimo che non intende lasciare ad altri il comando della cosa pubblica. E che, se non ho capito male le parole che lo scrittore ha detto a servizio pubblico di ieri sera, sopra la crosta si muovono i burattini della politica messi lì dai poteri innominabili. Allarmante! Ma non credo sia così. Monti auspica che “...

Italia paese di senzalavoro pochi ricchi e molti poveri

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flavio briatore nell'arena di Servizio Pubblico Briatore. Che dire? È un uomo che si è fatto da sé! Il suo essere imperioso lo espone a simpatie e antipatie. La Costamagna, nella puntata di “servizio pubblico” dal titolo "ricchi e poveri" del 15 di novembre 2012, ha rinvangato i lati oscuri, le marachelle di Flavio e lui ha tirato fuori gli artigli. Ha reagito energicamente come un boss! Elsabetta Gregoraci e Flavio Briatore Flavio Briatore è un maschio alfa, un dominante che bacchetta tutti o quasi gli ospiti di Santoro. Lui, imprenditore di successo, amico di Berlusconi, che, ricordando i successi della F1 e le cariche assunte in grandi aziende, si dice orgoglioso di poter dare lavoro a qualche migliaio di famiglie sparse per il mondo, una ricetta ce l'ha: guidare l'Italia come se fosse un'azienda (cosa già detta, sentita spesso e tentata da Berlusconi); ridurre i parlamentari e tutto l'ambaradan parassita che occupa e dilapida le sosta...

ServizioPubblico, Santoro riabilita Di Pietro

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Il caso Di Pietro, in qualche maniera mi riporta alla mente il “caso Dreyfus” visti i tanti interrogativi che ancora sorgono dopo la trasmissione “Servizio Pubblico” di Santoro, andata in onda ieri 8 novembre 2012, nella quale, col beneplacito della Gabanelli, è traslocata, per il tempo strettamente necessario a ripercorrere e chiarire la “questione Di Pietro” la clip giornalistica incriminata di “Report” sui fondi e le proprietà del presidente di IdV e il partito. Entrambi vittime di guerre intestine tra poteri, il primo, nostro contemporaneo, messo alla berlina per , forse, troppa ingenuità, è vittima di una ricostruzione giornalistica particolare che lascia intendere in quanti hanno seguito la trasmissione “Report” che anche lui, il demolitore della prima Repubblica, si è lasciato contaminare dal malaffare. Tesi, questa, smentita da Santoro nella sua trasmissione di ieri “servizio pubblico” ma, stando ai fatti esposti e documentati dall'ex pm di mani pulite Di Pietro, q...

libertà d'espressione e new media

Il linguaggio della strada, quello parlato quotidianamente dalla gente comune senza tanti peli sulla lingua è entrato con naturalezza a far parte del lessico televisivo e giornalistico. Alcuni lo usano per suscitare curiosità e quindi attrarre l'attenzione del pubblico verso il prodotto così da aumentare la visione o l'ascolto, visto che dallo share si determina il successo del programma, dell'inchiesta e persino di un semplice articolo scritto per la carta stampata o il web. E nonostante la cosa si ripeta da molto tempo ancora riesce a sorprendermi. Passi per i blog e il web in genere vista la velocità del mezzo stesso ma la carta stampata, quella proprio no! Perché? Perché è la forma corretta del lessico nazionale che dà sostanza e aiuta, abitua o disabitua i lettori a interloquire. E una buona elementare scrittura aiuta sempre: licenze poetiche, metafore e ripetizioni rafforzative che solitamente i programmi di scrittura sottolineano come errori, sono importanti ne...

usi e abusi del sevizio televisivo pubblico

Teresa è una ragazza di 35 anni ha fatto la modella, l’hostess e l’imprenditrice di se stessa. A suo dire si è “conosciuta approfonditamente” con personaggi pubblici dietro compensi sborsati da Tarantini (500€). Teresa, in arte Terry de Nicolò, optional della ditta Tarantini che la porta come gadget ai suoi potenziali clienti per invogliarli a comprare protesi mediche e materiale sanitario, è il prodotto bacato di una società malata, rozza, che educa alla supremazia personale e al benessere individuale le menti deboli che danno per oro colato le parole dette in televisione, che non sanno o vogliono distinguere il mondo della finzione con la realtà e si nutrono di telenovelas, sognano a occhi aperti un principe azzurro che le porti via dalla mediocrità. Una società surreale che inculca idee distorte e induce le ragazze a essere di facili costumi, a “vendere la propria madre” pur di arrivare nei pressi dell’olimpo dei ricchi e pascersi delle debolezze dei facoltosi uomini l...

si all'isola dei famosi no alla Dandini

Il cda della RAI elimina Serena Dandini e il suo programma satirico “ parla con me ” dal terzo canale pubblico ma conferma l' Isola dei famos i. E che diamine! Vuoi mettere l'elevazione culturale e l'incitamento alla riflessione prodotti dalle parole scurrili e dalle liti tra i personaggi in disuso dello spettacolo buttati su un'isola che si muovono dietro i suggerimenti di una regia squallida e le risate liberatorie di un fine humour che trova nei fatti quotidiani nostrani l'ispirazione per le gag televisive? Certo che no! Meglio annichilire il pubblico, farlo retrocedere e bene che vada addormentarlo culturalmente con programmi spazzatura piuttosto che tenerlo vispo e allegro davanti agli argomenti sciorinati sul divano rosso della Dandini.

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