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venerdì 24 febbraio 2023

Firenze, settarismi e minacce inaccettabili

 

La considerazione del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenuto a Mattino 5 per commentare quanto scritto nella circolare scolastica della dirigente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino lascia perplessi!

giovedì 23 dicembre 2021

Da Atene a Hong Kong

 Guardiamo al passato per una Scuola all'altezza dei tempi

Tra la scuola di Atene e l'università di Hong Kong c'è un abisso!

La differenza sta, non tanto negli anni coi quali siamo abituati a misurare il tempo, ma, nel pensiero che le due scuole di alta formazione lasciano nella storia.

La Scuola di Atene, secondo le narrazioni figurali tramandate ai posteri dalla magia espressiva di Raffaello, è esaltazione dei lumi. È un continuum tra pensiero classico e moderno. È volontà di migliorare la società, bere alla fonte della saggezza dei grandi pensatori del passato, apprenderne le arti e farne sottili e insinuanti armi al servizio del pensiero costruttivo.


Si potrebbe, in estrema sintesi, dire che il postulato figurale di Raffaello non è mera esposizione di una scuola di pensiero ideale che mette al bando la materia, anche se la carnalità lascivia raffigurata nella parte sinistra dell'immenso affresco è posta in secondo piano sintetizzata dai bassorilievi quasi fosse un vecchio tempio greco. Raffaello esalta i valori della famiglia nello stesso piano figurale di destra, sotto la dea Minerva, dell'ipotetico tempio mentre esalta le figure centrali che rappresentano l'intelletto puro. La pura filosofia mentre indica le sfere superiori tra due ali che si aprono per fare spazio alla retorica dei due magnifici maestri del pensiero: Platone nelle sembianze di Leonardo da Vinci che regge il Timeo e solleva il dito verso l'alto a indicare Il Bene. Aristotele con le sembianze che sembrano essere quelle del maestro di prospettive Bastiano da Sangallo e tiene tra le mani l'Etica Nicomachea.

E poi giù, in basso la narrazione della ricerca razionale offre una rappresentazione delle sette arti liberali con in primo piano, da sinistra la grammatica, l'aritmetica e la musica, a destra geometria e astronomia, e in cima alla scalinata retorica e dialettica. Insomma tutto ciò che serve alla natura umana per progredire. Rinascere! Eravamo nel 1500 circa ...

la notizia di oggi è che l'Università di Hong Kong (Hku) ha fatto togliere, (censurato?) una scultura commemorativa testimone dell'oscurantismo di un sistema dispotico:

ha confermato che la statua che commemora le persone uccise dalle truppe cinesi in piazza Tiananmen a Pechino è stata smantellata e rimossa dopo 24 anni.

"La decisione sulla eliminazione della scultura è basata su una consulenza legale esterna e una valutazione del rischio per il migliore interesse dell'Università", ha affermato l'istituzione in un comunicato.

Peccato! Hong Kong è stato a lungo l'unico luogo in Cina dove è stata tollerata la commemorazione degli eventi di Tiananmen del 1989.

Ogni anno gli studenti dell'Hku pulivano la statua installata nel loro campus nel 1997 per onorare le vittime di quegli eventi.

domenica 1 novembre 2020

dad? Ha ragione Azzolina

Silenzio! Facciamo silenzio e ascoltiamo il passato. Ricordiamo le scelte di chi ha governato e di chi è stato all'opposizione ed ha consentito i tagli alla viabilità nazionale i tagli alla sanità le privatizzazioni e la vendita dei beni demaniali.


La situazione emergenziale del momento non è figlia del covid19.


La chiusura delle attività che possono incrementare i contagi e l'isolamento interpersonale è un'esigenza dettata dalle scelte assassine imposte nel passato dalle classi dirigenti.

Scelte operate dalla politica in funzione dell'economia nazionale che guardava alla ricchezza privata supportata dalle lobby che bivaccavano e condizionavano il transatlantico.


Ora siamo in un cul de sac. E per salvare il salvabile è necessario chiudere le porte di casa. Lavorare da remoto e studiare da remoto. Sempreché si ha la disponibilità economica per risiedere in una casa super connessa.

Una casa servita da banda ultra veloce in cui ogni componente familiare ha a disposizione un terminale idoneo alla videoconferenza.

Purtroppo non tutti hanno queste possibilità e anche se ormai quasi tutte le società di telefonia offrono per 10€ un pacchetto tutto compreso tra giga, telefonate e messaggini di certo non si può seguire una lezione su uno schermo di pochissimi centimetri quadrati.

Ho avuto modo di osservare la didattica a distanza in quest'ultima chiusura delle scuole cittadine a causa del contagio covid e posso assicurare che è stata un'esperienza devastante:

segnale a intermittenza, immagini e parole in sintonia con l'imminente illuminazione dell'albero di Natale e bambini che andavano in paranoia, altri annoiati che decidevano di spegnere la connessione. Link fantasmi e connessioni inesistenti affidate a personale che non è preparato per la didattica a distanza.


Ha ragione la Azzolina!


Le lezioni devono essere svolte in presenza! Lezioni frontali e contatto umano se pur distanziato e con le dovute precauzioni ma in aula!


E che questa emergenza rimanga impressa nella mente di tutti. Che sia maestra per le presenti e future decisioni quando si intende imporre , anzi, anteporre il profitto economico dei singoli e della nazione al benessere sociale.

sabato 18 aprile 2020

Anno scolastico e stagione estiva, il parere del prof Pino Nisticò

Quarantena e gli appuntamenti che saltano.


Di sicuro dopo non sarà più la stessa cosa. A pandemia domata molte abitudini non saranno più tali.

Quotidianità e abitudini saranno condizionati dallo stile di vita imposto dalla pandemia che sembra non dovere finire mai. Tra fase uno, due e chissà quante altre, ci siamo trovati nella necessità di rivedere molte azioni inerenti la quotidianità compreso date, appuntamenti istituzionali e privati, impegni di lavoro e studi. Molte realtà sono cambiate.
Le attività quali lo smart working o lavoro agile, ormai svolte da casa e le lauree a distanza discusse in videoconferenza, di punto in bianco sono le novità divenute quotidianità da quando siamo stati costretti a rivoluzionare gli assetti sociali. Abbiamo dovuto "isolare", scorporare dal contesto sociale cui eravamo abituati, isolandoci per decreto, quelle attività aggreganti.
Insomma, lezioni e lavoro decentrato per chi se lo può permettere, è un ordine.

Tra le tante scadenze, lezioni e esami scolastici di ogni ordine e grado, nonché universitari, riveduti e corretti con decreto ministeriale ad hoc, la pubblica istruzione cambia sistema a firma di Lucia Azzolina, ministro del dicastero, il mondo della scuola cambia di colpo e si adegua alla necessità impellente.

Tra esami a distanza e percorsi scolastici inusuali gli studenti i professori e le famiglie si sono, ci siamo, trovati davanti all'incognita “istruzione”. Alcuni di noi, privi di strumenti adeguati per lo studio a distanza o per il lavoro e comunque alle prese con approcci didattici nuovi si sono, ci siamo dovuti attrezzare adeguatamente per superare il gap tecnologico. Software e hardware, connessione a larga banda sono diventati familiari come non mai.

E se per determinate esigenze, i nuovi media, si sono dimostrati ottimi alleati per altri, in quelli, per intenderci, viceversa dove è obbligatoria la presenza fisica di maestranze per curare l'ambiente, rendere accogliente i luoghi preposti e vocati al turismo, il lavoro manuale è inderogabile e non può essere sostituito da un computer o da una applicazione.

Lo ha capito bene e lo ha spiegato il prof. Pino Nisticò. Farmacologo e docente Universitario di fama internazionale.

Il prof. Nisticò è d'accordo coi piani di studio dettati dalla Azzolina. D'altronde i professori interni degli istituti, università compresa, conoscono gli alunni, la loro preparazione e quindi sono in grado di fare obiettivamente valutazioni mirate e in sintonia con i percorsi didattici degli studenti.

Quindi esami a distanza ed eventualmente si concede qualche credito che dovrà essere recuperato in seguito, Al momento la tele didattica aiuta nel superare le assenze dalla scuola fisica. Comunque è un aspetto da approfondire per valutare e risolvere le criticità.

La decisione ministeriale pone fine allo stress che da circa due mesi affligge studenti e famiglie con figli impegnati negli studi. Sì, la pandemia non deve penalizzare le famiglie né tanto meno causare incertezza nelle imprese turistiche impegnate nella manutenzione degli stabilimenti balneari che, per la Calabria sono da ritenersi un tesoro.
Il prof. Pino Nisticò plaude alla decisione di Jole Santelli:
Ripristinare i lidi balneari, con le dovute cautele, è un segnale positivo e l'auspicio certo che in estate potremo tornare in spiaggia, ma anche in montagna, in Sila, Aspromonte e serre e godere del nostro meraviglioso clima.

Sì, è saggio non riaprire le scuole per quest'anno! “di chi sarebbe la responsabilità, ove mai si decidesse di riaprire rapidamente le scuole di un eventuale contagio a catena tra studenti, genitori, familiari e amici?”.

martedì 29 settembre 2015

Docenti da espellere per crimini contro l'umanità

È vero! Al peggio non c’è limite!
Credevo fosse una balla inventata da qualche burlone, invece, a fine giornata, la notizia si è rivelata vera ed è rimbalzata dalla carta stampata al web e alla radio:
Espulso dalla classe e costretto a seguire le lezioni dal corridoio perché è gay. E' la brutta esperienza subita da un giovane brianzolo che frequenta l'Istituto cattolico professionale Ecfop di Monza. Secondo quanto riporta Il Giornale di Monza, infatti, il ragazzo sarebbe stato cacciato di classe dal preside della scuola perché con i comportamenti “influenza negativamente gli altri ragazzini e vanno protetti gli altri bambini”.
Secondo quanto riportano i mezzi di comunicazione di massa pare che il preside abbia risposto alla madre del ragazzo: "Nessuna discriminazione, seguiamo i dettami della Chiesa" …
Commentare quanto accaduto in un luogo preposto all'educazione e alla preparazione dei futuri cittadini è facile  e può trasformarsi in una ennesima battaglia contro l’omofobia o altre impalcature mentali innalzate per fronteggiare paure e rafforzare certezze comportamentali dettate da manichei frustrati.
Secondo me è semplice ignoranza. Una immensa mastodontica indefinibile stupidità da circoscrivere e isolare che impone categoricamente di mettere in quarantena docenti e mura in linea con simili provvedimenti.

domenica 18 novembre 2012

convivenza cittadinanza immigrazione

dal tg 3 delle 19 di oggi 18 novembre 2012
In una scuola del nord:
Oltre l'italiano che lingua parli? -chiede la giornalista a una scolaresca multietnica.
Il tema è il diritto alla cittadinanza per i bambini, figli di immigrati, nati in Italia- Inglese! E tu? Cinese! E tu? Calabrese! risponde candida e sorridente una bella bambina dai tratti mediterranei.

sabato 21 aprile 2012

Da Franco Politano a Livia Turco per una politica etica

Livia Turco, presidente PD

Politano, Napolitano, Turco e il rispetto della politica


Dopo la Fornero anche Livia Turco lascia trapelare pubblicamente la sua commozione provocata dalla situazione in cui versa l'Italia. Una situazione difficile da capire per la fascia medio bassa costretta a fare i conti con la recessione e le nuove regole avallate dagli esponenti delle maggiori organizzazioni politiche.
Per comprendere appieno determinate scelte è necessario ricordare l'area libertina che ha accarezzato tutti indistintamente, politici, clero, imprenditori, dirigenti, dipendenti e liberi professionisti contadini compresi. Naturalmente con i dovuti distinguo, come ricorda il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Stiamo vivendo un momento storico difficile che, se confrontato alla fine della cosiddetta prima repubblica, fa rabbrividire.
Anche allora caddero molti imperi costruiti sulle macerie delle ideologie care al mondo dei lavoratori.
I partiti di sinistra che soffrirono più degli altri per la transazione imposta dalle indagini sui fondi illeciti ai partiti furono il PSI per le donazioni degli imprenditori vicini al partito e il PCI accusato di ricevere soldi dal partito comunista sovietico e dalle coop. Rosse.
Notizie destabilizzanti per gli iscritti e i simpatizzanti che vedevano nel socialismo la soluzione idonea per le diseguaglianze sociali imposte dal capitalismo.
Nei partiti vigeva una disciplina ferrea e le periferie obbedivano alla segreteria centrale.

Catanzaro, piazza prefettura, 
Giorgio Napolitano e Franco Politano in un comizio dei primi anni '70
Franco Politano era parte integrante di questa realtà. è stato un iscritto al PCI, oserei dire un catechizzato data la disponibilità posta al servizio del partito rafforzata dalle sue azioni. L'impegno politico lo portava spesso a Roma dove alloggiava in un piccolo monolocale del partito al quale devolveva per statuto la metà del suo compenso da deputato. Si interessò dei problemi dei contadini e dei bracciati, perorò la loro causa e  fu incaricato dal gruppo per relazionare in parlamento una legge che, ironia della sorte, per un errore dello stenografo passò a firma Napolitano, ma tanta era la sua stima per l'esponente della direzione, oggi illuminato Presidente della Repubblica, che lasciò a lui il merito della legge a favore del mondo dell'agricoltura. Con altrettanta umiltà lasciò lo scranno di Montecitorio allorquando Enrico Berlinguer lo nominò segretario regionale con il compito di riordinare le fila del PCI calabrese.

Franco Politano conosceva bene la realtà calabrese e da uomo pragmatico qual era, confidenzialmente mi disse: a volte vado a fare comizi in piazze apparentemente deserte; ma non è così! La gente sta dietro alle finestre o nei bar fingendo distacco e quando parlo contro la 'ndrangheta gli 'ndranghetisti sono lì, in prima fila a battere le mani, annuire e dire bravo è vero!

mercoledì 2 febbraio 2011

tv e nuovi media attenzione ai comportamenti volgari

I pericoli del cattivo esempio

Inciviltà, mediocrità e volgarità la fanno da padroni, spopolano sui mass media, diseducano e inducono le masse a intraprendere percorsi di vita pericolosi.

Una cosa è certa: la guerriglia in atto in Italia nasconde e nello stesso tempo evidenzia interessi privati nella gestione pubblica della politica nazionale.
Troppi interessi ruotano attorno a fondazioni, commissariamenti, società controllate dallo Stato anzi da chi vince le elezioni in ambito locale e nazionale.
Personaggi scaltri pilotano il pensiero della gente comune mentre succhiano loro il sangue e si cibano come i vampiri delle energie dei deboli.
Balletti deprimenti portati in scena dai mezzi di comunicazione di massa lasciano intendere che ai potenti e ai belli tutto è concesso. Persino un signore che pubblicizza in malo modo un suo romanzo pensa di lanciarlo meglio facendo intervenire la Ruby rubacuori. Così la supposta nipote di Mubarak invaderà la nostra privacy anche negli spot pubblicitari su rai3 giusto all’ora di pranzo quando le famiglie sono riunite e vorrebbero vedere ben altro. Già il modello pubblicitario lanciato finora dallo scrittore non ha dimostrato molta efficacia anche perché dalla presentazione stessa e dalle parole della figlia prima e di Manuela Arcuri dopo, ma anche il taglio dato dall’autore stesso, ha dato la giusta valenza del lavoro e a quanti amano leggere non è sfuggito. E questo episodio, tutto sommato potrebbe essere mitigato dal fatto che lo scrittore paghi per la pubblicità richiesta, ma come la mettiamo quando anche gli utenti del servizio pubblico rivendicano il diritto di un modello mediatico più austero del tipo: evitiamo di mandare in onda le volgarità, la pubblicità stomachevole di assorbenti, perdite di urina e quant’altro durante le ore dei pasti? Oppure chiedono di allontanare la faziosità dei direttori generali ma anche dei politici che si auto flagellano con telefonate in diretta? Per non parlare poi dei soliti presenzialisti pagati dal servizio pubblico, la rai, per difendere vergognosamente chi è nell’errore madornale e che mortificano l’intelligenza degli italiani?
Dopo il periodo dello Sgarbi pensiero oggi è il turno del Porro pensiero, Feltri pensiero Bel Pietro pensiero ecc.
Riusciranno questi signori ad avere stima di sé stessi e di quanti sopportano la loro visione? Quantomeno dicessero cose apprezzabili, analisi degne della cultura che spacciano di possedere.
Stessa cosa per i politici rivolta con forza dialettica ai diretti rappresentanti del governo, ministri e sottosegretari.

martedì 12 ottobre 2010

Adro, e se il dirigente scolastico...

Si è già scritto in merito alla vicenda della scuola di Adro e ci sono prese di posizioni distinte tra le diverse fazioni. Ora il dirigente scolastico, prende la situazione in mano e decide di eliminare i simboli leghisti che il sindaco ha voluto incastonare a mo’ di perle nella scuola. Che non siano perle di saggezza si è capito subito, tant’è che il primo cittadino cerca d’intimidire il dirigente scolastico, anzi lo minaccia apertamente e anticipa la sua volontà di denunciarlo qualora faccia togliere il simbolo per avere disatteso e vanificato la delibera dell’autorità comunale che ha legiferato l’introduzione degli spicchi di sole verde racchiuse nel cerchio.
In tutta questa vicenda, c’è la possibilità di lanciare una semplice idea suffragata dalle leggi dello Stato sulla scuola ancora in vigore?, e nello specifico laddove si postula di espressività come linguaggio creativo e interazione degli alunni con l’ambiente, la cultura, la bellezza e il lavoro.
Se come penso la risposta è positiva, in virtù di quanto accennato, … e se il dirigente scolastico allestisse una fucina creativa guidata da docenti e artisti per intervenire sui simboli e renderli vicini ai concetti di solidarietà e uguaglianza?

Insomma, intervenire con i linguaggi dell’arte per dialogare creativamente attorno ai simboli e alle provocazioni ideologiche, e, magari, comprendere che le diversità possono tramutarsi in ricchezze.

giovedì 30 settembre 2010

razzismo, intemperanze e esternazioni gestuali

Quando il pesce puzza dalla testa è facile che il corpo s’infetti, marcisca e diventi terreno per colture microbiche cancerose com’è di fatto avvenuto. Tant’è che alcuni individui lasciano che sia la pancia a guidare le azioni ed a volte l’esito è positivo, specie se la reazione esterna fratellanza solidale. Purtroppo, quando la pancia pensa solo a sé stessa, cosa attualizzata dalle scempiaggini logorroiche di alcuni, la reazione è tutt’altro che idilliaca.
I valori sembrano cancellati persino nella scuola, diventata, ormai, terra di nessuno. La scuola è un’enorme babele priva di criteri e principi educativi sani dove non s’insegna e impara a rispettare la vita ma a farla fessa. Non che sia stato uno studente modello, anzi, più che monello! Però ricordo con affetto le parole di un docente: “giovanotti, facciamo un ragionamento…” e da lì iniziava una sorta di dissertazione corale per sondare i vari aspetti della materia e comprenderla davvero. Quell’uomo dimostrava di avere rispetto per i ragazzi e li preparava alla vita.

Cos'è il rispetto? Amore per il prossimo!

Che tradotto nella vita di tutti i giorni significa non opprimere, schiavizzare, cancellare le idee altrui e neanche sfottere o giocare, mortificare le intelligenze prive di voce.

In una società civile, il punto più alto della democrazia coincide con la partecipazione attiva di tutti i soggetti che danno corpo alla collettività: disabili in primis perché la diversità è ricchezza come la differenza di culture che assommate danno vita a nuove ipotesi di convivenza, utile per sviluppare valori interpersonali ben più importanti dei progetti tecnici inseguiti dai pratici uomini d’affari.

Altra cosa è la battuta goliardica fatta per sdrammatizzare o ridere sulle avversità perché: “core allegro Dio l’aiuta!” sempre se alla base vi è l’amore per il prossimo.

venerdì 24 settembre 2010

Scuola: Gelmini e La Russa, due teste x una didattica moderna

Per una scuola moderna: didattiche Gelmini -La Russa

Mentre leggo l’articolo la mia mente va al ventennio fascista e al modo di educare i giovani studenti nelle scuole italiane.
Non può essere vero! È uno scherzo! Qualche burlone ha messo la notizia sui social network per fare uno scherzo. Ma non è così!
In effetti, il sito di Famiglia Cristiana online così titola l’articolo a firma di Francesco Anfossi:

Scuola, entra l'educazione militare
Con un accordo Gelmini-La Russa via a un corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".

è un corso teorico pratico denominato “allenati per la vita” che fa credito nei curriculum, valido come percorso formativo, già alla quarta edizione rivolto agli studenti delle superiori.

Cose da pazzi! Anziché spendere energie per la ricerca scientifica spendono soldi per addestrare pattuglie di ragazzi con tanto di protocollo tra L’Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa nella persona dei due ministeri Gelmini e La russa. Con buona pace delle famiglie dei precari, ricercatori, insegnanti di sostegno e ata che hanno perso il lavoro.
Giustamente, c’è da chiedersi:
E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive, informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento. Non solo, agli studenti, si insegnerà a tirare anche con l’arco, sparare con la pistola ad aria compressa e superare “percorsi ginnico-militari” con istruttori militari in congedo. Insomma una sorta di Indiana Jones alle prese con i tesori della mente scolastica italiana che fortificano il corpo e la mente: mens sana in corpore sano!, sul ponte tibetano… ma Giovenale, con la decima satira non voleva dimostrare che solo il sapiente vero si rende conto che tutto ciò che rincorre l’uomo in quanto a superiorità fisica è effimero e, talvolta, anche dannoso? Va bene, Giovenale si riferiva alla ricerca della fortuna, l’onore, la fama. Ma ci siamo vicini giacchè il progetto mira dilapidare fondi per qualcosa di effimero piuttosto che potenziare laboratori di ricerca culturale, scientifica, artistica.

Ma vediamo quali sono i motivi che hanno indotto i ministri a studiare un percorso didattico per insegnare la vita e la Costituzione agli studenti liceali facendoli sparare con una pistola ad aria compressa:

“Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”.

Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”.

Cioè, si vuole contestare il fenomeno del bullismo contrapponendo lo stesso principio?

Si, perché, sempre in base alla circolare: Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine pattuglie, adoperato nella circolare ha fatto storcere il naso a molti docenti)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare?
Secondo la Gelmini
«Le polemiche nate dopo la firma del protocollo “Allenati per la vita” sono assolutamente infondate e finalizzate solo alla distorsione del progetto» "Il progetto non è stato firmato dai ministri Gelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. I ministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non erano presenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di centrosinistra». Comunque, per il ministero si tratta di «un' attività sportiva complessa e articolata che ha come primo obiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo e di cooperare per l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della cultura militare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma del protocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazioni di volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazione delle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attività paragonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono a livello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il ministro.

Le perplessità, però, rimangono. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti,dalla canoa alla corsa a ostacoli, si è scelto il tiro con la pistola? E perché in un contesto d’emergenza e sopravvivenza in ambienti ostili, piuttosto che insegnare ad accendere il fuoco come fanno gli scout si pensa a familiarizzare con le armi e a costruire pattuglie di Rambostudenti?

sabato 19 settembre 2009

forza evocativa, passione politica e amore in musica


Chissà a quanti è capitato di rivivere momenti significativi della propria esistenza ascoltando una canzone e quanti, in situazioni estemporanee, hanno esclamato: sembra di essere nel testo di una canzone di Vasco, De Gregori, De Andrè o Paoli…
La forza evocativa delle parole risveglia temi sopiti e la musica crea la giusta atmosfera.
Catanzaro, 17 settembre 2009, ore 12 e 45. sul marciapiede, tra i motorini davanti al liceo Galluppi, quattro liceali discutono animatamente. Le guance imberbi, rosee per l’enfasi oratoria, denotano un’età tra i 14/15 anni. Parlano di politica. Nella mia testa di spettatore occasionale qualcosa si è risvegliata; ho anch’io 15 anni e discuto con i compagni di scuola come contribuire per cambiare in meglio la società mentre la canzone di Gino Paoli scorre nelle orecchie: eravamo quattro amici che volevano cambiare il mondo…
La vita è una ruota! Auguro ai ragazzi del 2009 di riuscire dove noi del 68 e giù di lì abbiamo fallito.

martedì 1 settembre 2009

l'estate sta finendo, nuovo caro anno scolastico



Il fluire del tempo è inesorabile! Anche l’estate del 2009 è volata via. Alcuni ricorderanno con nostalgia luoghi e persone conosciute durante le vacanze estive e tarderanno a rimettersi in carreggiata; altri andranno incontro agli impegni di routine con rinnovata energia, si butteranno nel lavoro, faranno shopping ai saldi, andranno per librerie invocando le fresche giornate invernali che ancora tardano a venire.
Un altro anno scolastico inizia e le polemiche sui libri di testo sono le uniche cose stabili, per il resto tutto è aumentato, le case editrici aggiungono qualche pagina, ininfluente ai fini della didattica, però, strategicamente utile per giustificare l’aggiornamento “di prezzo!”.
Il sapere istituzionale è un affare industriale che impone dei costi alle famiglie a iniziare dall’iscrizione anticipata e dal versamento scolastico, che, non si capisce per quale motivo, varia da un istituto all’altro; a Catanzaro, per esempio, si va dai 110 euro ai 10 euro a studente. Poi libri, quaderni, diari, penne, matite, zaini, borse astucci e perché no: scarpe, vestiti, telefonini, motorini…
Ricordo con nostalgia i miei pochi libri, il diario di Jacovitti e qualche quaderno, il tutto tenuto insieme da una cinghia elastica. (a questo punto, qualcuno, finalmente capisce perché scrivo così…male)
Buon inizio a tutti!

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