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sabato 24 settembre 2022

Privacy e tutela delle comunicazioni ai minimi termini

 

Il postino non sempre suona 2 volte.


Un tempo la figura del portalettere era familiare. Sapeva chiaramente chi abitava e dove nella zona di sua pertinenza e conosceva tutti persino attraverso i soprannomi.

Conosceva abitudini e orari più consoni per recapitare lettere, raccomandate, pacchi.

Sì, decisamente il servizio nazionale delle poste e telecomunicazioni (così si chiamava il servizio del ministero di cui prendeva direttive e stipendio presente in ogni paesino italiano) non è più lo stesso. Vuoi per la liberalizzazione ai privati abilitati alla spedizione e distribuzione delle missive e dei pacchi e anche per la ristrutturazione del sopravvissuto ente del servizio nazionale la serietà del servizio è andata a farsi fottere!

Metodi di lavoro pressapochisti e strafottenza lasciano nel caos gli utenti.

Capita spesso di vedere depositate nella propria cassetta buste con nomi e indirizzi sconosciuti e non serve a nulla interloquire col portalettere. Non è compito suo riprendere missive distribuite dalla concorrenza. Ma c'è anche chi lascia qualche volta un plico alla mercé di chiunque, poggiato nel vano delle cassette delle lettere, che inevitabilmente va smarrito ...



sabato 25 aprile 2020

Tracciamenti e contapassi app necessarie?

Covid19: Tracciamento sì tracciamento no!

Per noi gente comune quanto sta accadendo è un evento inaspettato. Supposizioni fantasiose, complottiste, o reali, a parte, ci siamo trovati nel bel mezzo di un'enorme, mastodontica incognita.
L'emergenza ha imposto di rivoluzionare le abitudini personali e sociali. E per arginare la diffusione del virus, tra le altre abitudini, abbiamo accettato l'isolamento.
La quarantena che è toccata a noi è differente, per tempi e modi, da quella imposta sulle navi come descritta dagli scrittori classici, narratori di memorabili avventure nel mar dei sargassi.



Per lo più viviamo, escludendo l'enorme numero di diseredati in/visibili agli occhi opulenti del progresso che a seconda del bisogno sono ridotti a cavie umane, viviamo senza troppi affanni.



E allora, annoiati dalla routine, ci procuriamo inutili problemi. Facciamo le pulci alla storia e ai fatti contemporanei dei governi e della politica in generale.
25 aprile si festeggia la liberazione così come concepita da noi ottenuta grazie al preziosissimo intervento delle forze di liberazione anglo-americana oppure no?
Europa Sì o no? Eurobond o mes. Tra liti interne, ostentazioni e dinieghi i lavori a Bruxelles continuano.
Il Consiglio europeo ha approvato le misure decise dall'Eurogruppo che prevedono l'uso del Mes senza condizionalità; il finanziamento della cassa integrazione nei Paesi membri (Sure) e il rafforzamento della Bei per aiutare le imprese. Ma soprattutto i ventisette capi di governo hanno dato mandato alla Commissione di mettere a punto un fondo per la ripresa, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027, che consenta il ricorso, consistente, all'emissione di titoli comuni europei, senza che però si possano configurare come eurobond. Che non è male!

Come anticipato, i pruriti ce li creiamo. Non contenti dei problemi reali ci imbarcameniamo tra sentieri ambigui e con qualche incognita da non sottovalutare.
Mi riferisco all'applicazione che dovrebbe tenerci distanti quanto basta per evitare contagiati e propagazione del virus. Cioè, tra qualche giorno chi vuole può scaricare un'app sul telefonino che servirà per tracciare i contaggiati e mappare la propagazione del virus.
Bussiness a parte per i grandi marchi del fenomeno web e high tech, google e apple; rispetto della privacy a parte, c'è un mondo sommerso fatto di persone bisognose che non hanno un euro per comprare un panino figuriamoci se possono permettersi un telefono di ultima generazione.
Tanto per capire:
“Exposure Notification” è una piattaforma creata e pensata solo per assistere le autorità sanitarie. Le librerie verranno rese disponibili solo alle aziende che stanno lavorando con un’incarico delle autorità sanitarie o di un Governo.
Il rilascio per gli utenti è previsto a metà maggio, quindi le app non saranno pronte prima. Google supporterà tutti gli smartphone a partire da Android 6, e l’aggiornamento avverrà tramite Play Services, mentre Apple supporterà tutti gli iPhone degli ultimi 4 anni, quindi a partire dall’iPhone 7. Servirà un update di iOS.
E l'app italiana si appoggerà a questa soluzione?
Europa e autorità nazionali dovranno guardare bene la tecnologia e decidere se e come usarla. Sono ancora molte le tappe prima del rilascio dell’app. Prima fra tutte capire come e da chi saranno gestite le informazioni sui positivi al Covid e per quanto tempo. Come convincere le persone a scaricare e usare l’applicazione? Perché sia efficace serve che almeno il 60% degli italiani sia d’accordo e, quindi, avere scaricato l’app.

Liberazione dalle paure e dalle idiosincrasie o dipendere da un'app contapassi che misura la temperatura e gli ipotetici untori? 

mercoledì 18 marzo 2020

Perché un nickname

Pseudonimo. In italiano si dice pseudonimo mentre nel web dove sono in auge i termini in inglese si dice nickname.

Lo pseudonimo si è sempre utilizzato, si è impiegato in letteratura per nascondersi dalla censura ma anche per modestia oppure, semplicemente, per mantenere una certa riservatezza, o privacy, per restare in tema e al passo coi tempi.

Personalmente lo uso perché mi è stato insegnato che mantenere un profilo basso è indicato per evitare distrazioni in chi legge. Per e negli interlocutori è meglio spronare l'immaginazione durante la lettura specialmente in un momento come quello presente in cui tutti sperano di avere visibilità interstellari, per evitare distrazioni e potersi confrontare sul piano intellettuale senza pregiudizi.

Il chiasso mediatico che spesso si sviluppa sui social, specie il pettegolezzo che si alimenta alle spalle dell'ignaro bersaglio, verte a delegittimare i pseudo avversari. Sì, per le menti meschine non c'è arma migliore che attaccare alle spalle. Per loro è l'unico modo per aprire varchi e farsi strada in qualsiasi campo.

L'onestà intellettuale invocata è uno scudo alla loro meschinità. Alla loro pochezza di uomini e-o donne. Alla loro miserevole esistenza di “persone che si sono fatte da sole”.

Self-made person's.

Quanta cattiveria e quanto male hanno disseminato per raggiungere il posto in cui si trovano?

Certamente le persone che si son fatte da sole non hanno usato pseudonimi. Loro hanno messo in primo piano il proprio cognome e nome e anche il casato, gli amici influenti reali o presunti.

Come? Sono pochi?
Noo! Non sono pochi! Io ne ho incrociati moltissimi sulla mia strada. Nessuno ha avuto “l'onestà intellettuale” di controbattere analisi che, nel mio piccolo, ho azzardato per amore culturale e passione sociale. Tutti hanno sorriso. Ammiccato. Stretto mano e abbracciato. Ho dialogato e scritto senza alcun ritorno personale e economico. L'ho fatto perché attratto dal momento. Ho contestualizzato intime sensazioni suscitatemi da eventi culturali, esposizioni d'arte. Musica e spettacolo, arte, bellezze naturali. Davanti ai quali la commozione mi ha tolto il fiato.

Ho esternato e lo rifarei anche per coloro i quali non hano saputo apprezzare la spontaneità... la vita è una lotta. E questo tipo di lotta la lascio volentieri agli altri.

Buona vita!

sabato 21 dicembre 2013

Webcam, finestra aperta sulla nostra privacy

Sicurezza e privacy sul web, c'è chi ci spia dalla webcam del nostro pc. 

Lamentarsi per la mancanza di privacy è diventato un ossimoro, per non dire, una barzelletta raccontata a chi non vuole sapere delle possibilità e delle restrizioni di chi naviga in rete e tratta il web come una grande piazza o una passerella dove esporsi.

Visti i numeri, siamo tutti esibizionisti. Altrimenti che staremmo a fare sui social network a postare foto, scrivere cazzate con qualche spunto ludico di empatia mirata?

Ma, forse non tutti sanno che finora, a contrastare le intrusioni massicce nei nostri computer da parte degli spioni informatici hanno pensato i LED. Quelle lucine luminose che si accendono quando qualcuno s'intrufola nel nostro pc per curiosare.

I led dovrebbero lampeggiare non appena l'apparecchio si accende ma in agosto la loro efficacia è stata messa in discussione dalla testimonianza di Cassidy Wolf, la Miss Teen Usa, vittima di un ricattatore che, controllando il suo pc, è riuscito a scattarle delle foto mentre era nuda nella sua stanza.
"Non ero consapevole che qualcuno mi stesse spiando", ha dichiarato Cassidy al The Today Show. "Non ne avevo idea, la luce della webcam non si è mai accesa".

Ora una ricerca dimostra pubblicamente che tutto ciò è possibile !

Per la prima volta due ricercatori della Johns Hopkins University, Stephen Checkoway e Matthew Brocker, hanno dimostrato che si può controllare da remoto la telecamera di un MacBook e accenderla senza attivare la luce che segnala che è in corso una registrazione.

Come? riprogrammando un chip contenuto nel dispositivo, il micro-controller, e sfruttando un software chiamato Remote Administration Tool (RAT) che permette a chiunque di gestire un computer attraverso la Rete.

Come ovviare agli “sguardi indiscreti”?

Basta mettere un bel cerotto sulla webcam del proprio pc. Rimedio empirico ma, per adesso, efficace.

domenica 2 giugno 2013

Enrico, chi la spara più grossa?

le strategie del comandante Enrico

Soldi ai partiti dai cittadini sul 730 e la privacy? 


2xmille ai partiti. Elezione diretta del Capo dello Stato e lavoro tra una cinquantina di anni, se tutto fila liscio e la banda bassotti sta dietro le sbarre.

Certo, a più di qualcuno queste ultime furbate non stanno bene e gli roderà sapere che lo Stato fa il duro con i deboli e il buonista con chi governa.

Letta è come il prete all'altare che predica il bene, l'amore e poi si fotte i soldi della questua.
Senza contare che la geniale idea del 2x1000 lede la segretezza dell'urna, perché apporre una croce sul 730 a favore di un partito significa manifestare apertamente l'intenzione del voto che è segreto!, anche Letta continua a mungere i cittadini senza porsi alcun problema. O forse no? forse è proprio per tutelare la segretezza che "scremano" un tot dalle ritenute di legge e se li spalmano tra i partiti in base ai voti raggiunti nelle elezioni.

Però, come sono furbi questi gestori della Patria!

Per tagliare pensioni e congelare i diritti acquisiti dai lavoratori non c'è voluto granché ma per evitare di tagliare la mazzetta ai partiti le stanno provando tutte.
Ma li capisco. Eccome se li capisco! Come fa un partito che si definisce dei lavoratori e di sinistra a licenziare 180 dipendenti? E i diritti dei lavoratori, dove li mettiamo?

Il Presidente Giorgio Napolitano ha ragione: l'Italia è determinata a superare la crisi. L'Italia, appunto! Ma certo non i suoi rappresentanti che continuano a giocare sulla pelle dei cittadini.

sabato 14 aprile 2012

il bigottismo di facebook

Le contraddizioni di facebook.



Facebook è la piazza del web più conosciuta tra ragazzi imprenditori piazzisti gente sola che vuole socializzare o trovare l'anima gemella oppure cercare persone con affinità elettive in comune.

L'iniziale intuizione di Mark Zuckerberger e dei suoi amici di college di mettere in rete qualcosa che tenesse in contatto gli studenti di Harvard si è evoluta ed ora raggiunge un numero di utenti secondo solo a google. È quotato in borsa!

Inutile fare ricerche e analisi sociologiche per spiegare il successo della piattaforma, la lasciamo agli esperti. Però, da utente, mi sembra una presa per il culo la restrizione larvata di legge sulla privacy. Senza dubbio qualche utente non vuole essere disturbato dagli sconosciuti ed è giusto che i gestori del social tutelino la privacy anche perché da queste attenzioni provengono i guadagni stratosferici che hanno imposto facebook nel marketing mondiale. Ma la socializzazione, appunto, dove la mettiamo?

Come spiegare altrimenti quegli account doppi e tripli che si pavoneggiano nel conteggiare migliaia di "amici"?
Non è certamente paragonabile allo stalking una richiesta d'amicizia che presuppone interessi comuni tra sconosciuti.


mercoledì 8 febbraio 2012

cittadini, utenti o vacche da mungere?

Dopo tanto girovagare ho capito che nessuno regala niente per niente.
Anche quando c'è scritto “gratuito” “gratis” “free” “libero” o clicchi su una New on line, ecco che spunta improvviso un banner ballerino che copre l'oggetto dei tuoi desideri. E mentre fremi per leggere "quella" determinata notizia o scaricare "quel" download gratuito 'sto cazzo di banner lampeggia sullo schermo; ti frantuma le palle e t'invita a visitare un prodotto commerciale che proprio non hai cercato mai e che magari ti fa pure cagare.
Qualcuno dice che questa è l'anima del commercio ma a me personalmente sembra un gran rompimento di coglioni! e mi provoca lo stesso sentimento della pubblicità infilata nel bel mezzo di un film o un talk show interessante che mette in stand by i concetti fin lì macinati per lasciare il vuoto mentale a favore di una supposta utilità non richiesta.

L'amara realtà testimonia un dato inconfutabile: non c'è nessun rispetto per cittadini, utenti, abili, disabili, donne bambini, anziani!
Per chi vende parole o mercanzia siamo potenziali clienti da accalappiare, vacche da mungere!

venerdì 23 settembre 2011

outinglist, gay in parlamento

-privacy emancipazione e rispetto dei sentimenti gay-
Nonostante i molti pareri contrari, puntale, spunta la famosa quanto chiacchierata lista promessa da Aurelio Mancuso. 10 nomi dieci di autorevoli rappresentanti del popolo che siedono in parlamento e pare abbiano tradito le aspettative dei loro fans. Ce n'è per tutti. Destra, centro, sinistra, laici e cristiani a rappresentare che l'amore non ha età e colore.
Ora resta solo d'aspettare che i promotori, orgogliosamente gay dichiarati, crescano e imparino a rispettare la riservatezza altrui. D'altronde non è detto che tutti debbano condividere le stesse idee e se qualche gay non è d'accordo a legalizzare leggi che castigano l'omofobia in quanto ritenuta azione da reprimere con la violenza da alcuni, altri, sono liberi di pensarla diversamente senza per questo essere messi al bando dai loro stessi fratelli di latte. E per rispettare la privacy dei singoli, non menziono nessuno della lista pubblicata da altri siti ammiccanti e propensi al rumore mediatico, appagante per la scalata alle hits web ma non per la crescita e il confronto delle rispettive sensibilità.

domenica 13 febbraio 2011

Privacy

Privacy.
Se ne fa tanto un gran parlare e tutti sono costernati al solo pensiero di apprendere di essere spiati negli affetti più intimi. in effetti, quando fu introdotto nel sistema della democrazia italiana lo strumento delle intercettazioni telefoniche per combattere la malavita organizzata, fece scalpore specie nel popolo della sinistra libertaria che accusò il governo di allora di voler spiare indistintamente tutti i cittadini, buoni e cattivi nella stessa rete, perché si conosce l’inizio delle intercettazioni, ma non si può ipotizzare se il “filo di Arianna degli ascolti” si ferma al necessario o va oltre il superfluo e curiosa anche nei legami sentimentali di quanti, loro malgrado, siano stati contaminati nell’inchiesta. Infatti, è venuto fuori che alcuni cronisti ci hanno inzuppato il biscotto ben benino nelle notizie torbide, specie amorose o di “pilu”, che, se pur prive di rilevanza investigativa, condite sapientemente, quel tanto che basta, fanno vendere giornali e salire le quote d’ingaggio dei parolai prezzolati. Ed è da questa forma di sistema che la società si deve proteggere, sottraendo ai gossippari le fonti di notizie piccanti; cestinarli nell’immediatezza, appena l’inquirente comprende che l’amante non c’entra nulla con l’indagato o il colluso.

Privacy non è sinonimo di arroccamento ma tutela della sfera intima; difesa dei valori calpestati dai despoti e dai regimi totalitari, ma anche da chi li sciorina ai quattro venti con scopi destabilizzanti, per abbattere nemici e buttare fango sugli avversari.

domenica 30 gennaio 2011

Addio privacy, chiunque potrà disturbare salvo che...

Addio privacy!
Entra in vigore martedì una legge, la 166, che all'articolo 20 cambia la gestione dell'elenco abbonati telefonici e consente a chiunque di rompere la privacy domestica con chiamate telefoniche per promuovere prodotti commerciali salvo che non ci si iscriva nel 'Registro delle opposizioni' affidato alla Fondazione Bordoni.
Con tutto il rispetto per il prof. Ugo Bordoni che presta il nome alla fondazione, per quale motivo un libero cittadino che vuole stare tranquillo a casa sua deve fare un’operazione simile? e quanti anziani e gente non informata è a conoscenza che da domani sarà attivo il sito per essere “cancellati”?

qualcuno assicura che nel mese di febbraio partirà la campagna di comunicazione, che vede coinvolto anche il Dipartimento dell'editoria di Palazzo Chigi, per informare le famiglie di questa possibilità. Rimane comunque l'interrogativo sull'utilità di nuove schedature per non essere disturbati in casa propria.

Intanto gli operatori telefonici, per evitare una cancellazione di massa dagli elenchi di chi è contattabile senza problemi, hanno varato un codice di autoregolamentazione e chi deciderà di non opporsi al telemarketing potrà essere chiamato solo a orari predefiniti e con una frequenza ridotta di chiamate di almeno un mese. sì, però nel frattempo altri promotori di vendite possono chiamare. insomma perché istituire un 'Registro pubblico delle opposizioni' quando c’è già una regolamentazione in merito?

vediamo in sintesi la natura della fondazione:

La Fondazione è riconosciuta dalla legge 3/2003 e dalla legge 69/2009 che, in particolare, definisce le modalità di collaborazione della Fondazione con le pubbliche amministrazioni e con le autorità indipendenti attraverso apposite e dirette convenzioni.
Organi della Fondazione sono: il Presidente; il Consiglio d'Amministrazione, composto da sette membri nominati dal Ministro dello Sviluppo Economico, di cui uno designato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e due con il parere del Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; il Comitato dei Soci Fondatori, composto dai principali operatori di tlc , dalle imprese dei servizi a rete e dalle manifatturiere del settore, con un ruolo di indirizzo strategico di carattere consultivo; un Comitato Scientifico di nove membri, composto da studiosi di alta professionalità, esponenti del mondo accademico e della ricerca.
La Fondazione sviluppa la sua attività lungo due filoni: attività di ricerca non finalizzate ed attività finalizzate per specifiche commesse. Le sue risorse sono costituite da finanziamenti del Ministero dello Sviluppo Economico, regolati da specifiche convenzioni, da commesse di ricerca provenienti da soggetti pubblici o privati, e dai contributi delle aziende statutariamente riconosciute come Soci Fondatori.

scappa da dire: a buon intenditor…

giovedì 20 maggio 2010

basta poco


Non mi piace citare altri ma vi sono momenti in cui una canzone, un pensiero letterario, rende tangibili i concetti comuni più di mille parole.
A volte, anzi, spesso le parole disorientano e ingabbiano persone e concetti etici inalienabili in forme di non pensiero specie laddove il confronto dialettico è inteso non come una risorsa culturale e democratica ma arma politica da schierare in contrapposizione tra i gruppi di potere.

In Italia si sta rasentando l’assurdo! Si stanno scardinando le fondamenta del libero pensiero e dell’informazione partecipata.
Si sta vivendo un incubo sociale ovattato, che assomma crisi di valori spirituali politiche economiche brucianti, tutto ciò è reso indolore da connivenze che hanno come unico scopo la sottomissione dei cittadini. Si sta tentando di distruggere la democrazia e la poca misera crescita collettiva strappata con fatica tra turni massacranti e pause pranzo tra la puzza di ferro olio cemento e l’odore della libertà accresciuta con le lotte che il sapere stimola.

Ora tutto sembra perduto. La guerra tra poveri è alle porte e i macellai sociali indossano lunghi camici bianchi su volti ben tirati e dal sano bianco sorriso stampato. Capelli in ordine, ben truccati, affacciati al balcone osservano le piazze. Istigano la plebe; la incitano a scovare il nemico. Un nemico preconfezionato, rilegato ai margini della società opulenta governata dagli affari condotti da loschi affaristi che si avvalgono d’abili untori e inducono la massa all’intolleranza.

Basta poco per essere intolleranti… basta essere ignoranti.

giovedì 29 aprile 2010

Italia, tra gossip e pensiero politico assente, chi ci guadagna?

“Non sono alla presidenza della Camera perché ho vinto un concorso o per un cadeau del premier. Non ho nessuna intenzione di dimettermi”, queste le parole di Fini a “Porta a Porta” il programma di Bruno Vespa. E, nel dichiarare che intende continuare a difendere il Parlamento, esprime certezza critica per il ricorso eccessivo ai decreti legge e al ricorso eccessivo alla fiducia che creano qualche problema, perché mette il Parlamento davanti a “prendere o lasciare”. E sull'ipotesi che l'assemblea del gruppo Pdl alla Camera possa accettare le dimissioni presentate da Italo Bocchino, ha detto con fermezza “Se il gruppo dovesse accettare le dimissioni di Bocchino o peggio sfiduciarlo... altro che partito liberale di massa. È un modo di far cadere le “teste”. Secondo le notizie giornalistiche pare che le esternazioni politiche di Fini non godano molte simpatie tra i fedelissimi di Berlusconi e che non abbiano gradito l’osservazione del presidente della camera sull’inno scritto a quattro mani da Berlusconi e Apicella. Infatti, dopo le parole di Fini a Ballarò, la trasmissione di Giovanni Floris, Berlusconi avrebbe manifestato a diversi interlocutori la sua forte perplessità. In particolare per il giudizio espresso da Fini sull'inno del Pdl "Meno male che Silvio c'e".
«è evidente che è un inno che non mi piace - aveva detto Fini - non perché non mi piace che ci sia Silvio, ma perché un partito in una fase post-ideologica non ha bisogno di inni».
E mentre tutto ciò accade, in buona pace dei sostenitori di entrambi gli schieramenti, è pronto il “lodo Alfano costituzionale”.
Lodo Alfano bis che bloccherà i magistrati sulla soglia del rinvio a giudizio, costringendoli a chiedere «immediatamente» il via libera di Camera o Senato per processare il capo dello stato, il presidente del consiglio e i ministri, imputati di reati comuni.
Lo scudo processuale dovrebbe essere presentato al senato dal capogruppo e dal vicecapo gruppo Pdl, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello e altri senatori della maggioranza di governo nella forma di «disegno di legge costituzionale» sulla sospensione del processo nei confronti delle alte cariche dello Stato e, salvo qualche ulteriore ritocco, i contenuti confermano le anticipazioni del Sole 24 Ore del 16 aprile scorso.

Dunque, dopo sei mesi dalla bocciatura del primo lodo da parte della Corte costituzionale e dopo quasi un mese dall'approvazione della cosiddetta «legge ponte» sul «legittimo impedimento», il testo è nelle mani di Silvio Berlusconi.
Quanto al presidente della camera, Fini, ha rassicurato Berlusconi ricordando di non aver mai fatto dichiarazioni contro il lodo Alfano. Mentre dall'opposizione si ravvisano le perplessità dell'Udc per l'estensione dello scudo ai ministri; l'ironia del Pd per “la prima riforma che approda in parlamento dopo le dichiarazioni del premier”; la stroncatura dell'Idv, perché costringe le camere a occuparsi di leggi ad personam mentre ci sono cittadini che non riescono ad arrivare a fine mese.

Da cittadino medio, non avvezzo agli intrighi di corte, mi chiedo: Perché questo scudo giuridico? Si sono macchiati o pensano di macchiarsi la coscienza infrangendo le leggi dello Stato per risolvere i bisogni dei cittadini?

Intanto continuano le indagini al Ros dei Carabinieri, alla Polizia e alla Guardia di Finanza sul sistema gelatinoso; sistema corruttivo di favori e scambi merce di ogni tipo, dal sesso alla costruzione della piscina, dal posto di lavoro alla macchina e all’acquisto di case in cambio di appalti agevolati e fatture gonfiate scoperto grazie alle intercettazioni telefoniche.
Sistema investigativo, quello delle intercettazioni ambientali, gradito ai sostenitori della legalità e della riservatezza moralmente etica, sempreché, magistrato, investigatore e giornalista, epura le mere debolezze private che nulla hanno a che fare con le indagini in corso, la libertà di pensiero o di cronaca.
Ma poiché non tutti sono deontologicamente corretti o saggi da arginare le morbosità sbandierate dai giornali che servono solo ad alzare polveroni mediatici, demenziali gossip, è d’obbligo qualche leggera modifica in merito all’utilizzo delle notizie, specie se le indagini sono in corso.

sabato 13 marzo 2010

privacy e intercettazioni ambientali


Privacy… cos’è la privacy oggi?

Siamo tutti controllati speciali, 24ore su 24 la nostra esistenza lascia segni indelebili. Il nostro passaggio è costantemente monitorato dalle tessere fedeltà, dai supermercati al benzinaio; come pure in banca; per strada e nei luoghi dotati di sistemi di videosorveglianza: incroci, piazze, ritrovi a rischio, monumenti ecc. senza dimenticare il personal computer, la navigazione in internet e il telefonino.
Bèh, potremmo convenire che non c’è nulla di male! Se qualcuno ha paura di essere controllato può fare a meno di tutte le comodità tecnologiche, può strasene rintanato in casa o fare l’eremita in qualche località sperduta. È una questione di scelta! D'altronde, perché avere il terrore di far conoscere agli altri i propri movimenti o le scelte ideologiche?

Il problema sorge quando lo strumento tracciante è usato per scopi non ortodossi. Quando serve a schiavizzare, condizionare, ricattare, manipolare la libertà altrui; insomma a vanificare il libero arbitrio. Delinquere!

Altrimenti, le intercettazioni ambientali diventano un ottimo strumento per la legalità che aiuta a prevenire il crimine, recuperare risorse accaparrate indebitamente da loschi figuri, fare luce su fatti criminosi! Arricchimenti, traffici illeciti!

Anche “le iene” e “striscia la notizia”, se pur spettacolarizzando gli eventi per far presa sul grande pubblico, usano videoregistrazioni non autorizzate per sbugiardare millantatori; personaggi infami che sfruttano debolezze, sogni, necessità ma anche l’ignoranza della massa!

Ecco, persino note trasmissioni televisive devono il loro successo alla puntuale denuncia, resa possibile grazie alle intercettazioni ambientali.

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