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venerdì 30 giugno 2023

Calabria. Sanità alla canna del gas

 Disagi per i pazienti costretti ai servigi dell'Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Tra lavori in corso e appuntamenti biblici si consuma il tempo e la dignità dei calabresi.

"Non è un'opera d'arte contemporanea!"

Alcune patologie come il diabete sono definite croniche perché, una volta che prendono la residenza in un corpo non l'abbandonano più! Quindi chi ne è affetto deve conviverci per sempre. Idem per quanti soffrono di colesterolemia.

E fin qui nulla di nuovo sotto il sole.

Diventa, invece, insopportabile l'idea che disciplina l'iter sanitario di quanti, portatori di dette sintomatologie, sono costretti a perdersi nelle strutture del sistema pubblico sanitario italiano e, peggio, calabrese.

Ma veniamo ai fatti:

Nonostante la regione sia dotata di un portale dedicato, l'ALPI, dove gli utenti iscritti possono regolarizzare le impegnative e pagare il ticket se non in esenzione e recarsi direttamente nella struttura erogatrice del servizio richiesto senza affollare gli sportelli fisici della struttura ospedaliera, di fatto giunti tra le mura e i corridoi dell'ospedale Pugliese-Ciaccio, gli ammalati soccombono alle regole imposte nei vari reparti. Qualche esempio?

venerdì 19 agosto 2022

Asse Calabria Cuba, la sanità calabrese sarà garantita da 480 medici cubani

 


Vivere a Cuba, per chi non conosce le vicende storiche, politiche e sociali, è una sfida.

Per esempio, nell'era dei nativi digitali, noi che lasciamo navigare i bambini in internet e li dotiamo di account e devices già in tenera età, lì sarebbe un problema!, avere internet a casa è impossibile secondo gli ordinamenti cubani!

Internet a Cuba è uno strumento statale erogabile esclusivamente in alcuni centri controllati e, a parte i costi, per accedervi è necessario un visto speciale.

In compenso le scuole e le Università sono servizi gratuiti per i cubani a totale carico dello Stato.

Più del 99% della popolazione è alfabetizzato e Cuba vanta il più alto numero di medici pro capite al mondo. La struttura dello Stato, quindi la politica sociale cubana, è, anche in virtù dell'embargo americano, attenta ai bisogni della popolazione e assicura l'istruzione gratuitamente a tutti. Ovviamente con qualche carenza che, per noi abituati a “certe libertà”, sembrano costrizioni impensabili.

Intanto in Calabria i medici, secondo quanto divulgato dal presidente della regione Occhiuto, hanno disertato i bandi regionali indirizzati a rinfoltire le fila della sanità calabrese che fa acqua da tutte le parti.

In Calabria, sarà per il costo che una famiglia deve affrontare per fare studiare i figli, spesso si assiste alla cosiddetta fuga dei cervelli e pure della manovalanza in senso lato.

Sarà perché gli studenti che si avventurano in studi attinenti il campo scientifico sono costretti a studiare in Università blasonate fuori regione e lì trovano possibilità impensabili rispetto alla terra d'origine, ma anche quelli che hanno scelto di studiare in regione spesso sono costretti ad andare via se non hanno santi in paradiso.

Sarà che, i giovani, conosciute realtà scientifiche amministrate secondo i criteri delle competenze professionali, e vedano premiati i meriti rimangano facendo di necessità virtù.

Sarà perché … l'analisi porterebbe a infiniti perché e a un'unica conclusione che conosciamo tutti:

Le clientele!

Una conclusione semplice ma disarmante. 

Una locuzione altrettanto semplice che la gente di Calabria si aspetta da tempo e consiste in uno strappo coraggioso col vecchio sistema. Un cambio di passo determinato da onestà intellettuale che premi gli anni di studi di docenti e allievi e che condensa in una semplice gratificante azione il lavoro e lo sforzo sociale delle famiglie In sintesi. un premio per le competenze! Gratificate dal giusto compenso!


martedì 5 ottobre 2021

Calabria, con Occhiuto tutta un'altra storia?

 

La storia si ripete!

Come sempre alla fine delle scorpacciate elettorali si tenta una analisi del voto con in mente le infinite parole e le poche convincenti intenzioni dei farò.

In questa gara Occhiuto è arrivato primo.

Lui dice che da oggi, giorno 5 ottobre, inizierà a lavorare per il cambiamento della Calabria.

Ha in mente di cambiare il volto della Calabria e dare opportunità ai calabresi. (Ha detto).

Intende perseguire nella realizzazione dei progetti che furono di Jole Santelli.

Le intenzioni più significative sembrano avere una ubicazione geografica ben definita. È la stessa in cui sorge la più grande aula bunker d'Italia realizzata in soli 4-5 mesi sotto la supervisione attenta del dott. Gratteri. Una struttura all'avanguardia!

Stiamo parlando dell'area ex-sir nella piana di Lametia Terme. Nel lembo di terra che ricade nel comune di S.Pietro Lametino. Sito in cui il prof. Pino Nisticò all'epoca del suo mandato di presidente della regione Calabria diede l'input per la realizzazione del Centro agroalimentare della Calabria, con annesso una sezione decentrata del diploma universitario trasformato in laurea breve della facoltà di agraria dell'università di Reggio Calabria. Oggi fondazione Terina.




Capitai lì diversi anni addietro e la sensazione fu di trovarmi davanti a un sito industriale mai decollato e in totale abbandono coi capannoni perlopiù semidistrutti circondati dalle erbacce e, forse, ricovero per animali e gente emarginata.

Uno scenario frutto delle tentate politiche di sviluppo messe su dai governi della prima repubblica che mai presero piede in Calabria al pari del 5° centro siderurgico che avrebbe dovuto far decollare l'economia calabrese partendo dalla piana di Gioia Tauro.

Erano gli anni dei progetti politici gli anni 60 e 70 del secolo scorso! che vedevano confrontarsi diverse scuole di pensiero. Politici. Intellettuali. Artisti. Operai. Studenti. La società era pervasa dalla volontà di migliorare i destini collettivi e individuali pur nella pluralità d'intenti. Il fenomeno dei laboratori sociali vivacizzava i territori, le fabbriche e le scuole, e la visione radicale di certe idee, a volte, cozzava coi dettami di democrazie e libertà sancite nella Carta della Repubblica nei cosiddetti “anni di piombo”. Una brutta parentesi quella delle brigate violente di destra e sinistra e delle infiltrazioni strumentali delle frange dello Stato in seno alle organizzazioni criminali e antidemocratiche.

C'era fermento, non condiviso allorché si usavano metodi violenti! Passione, sì, condivisa. E coinvolgimento nelle problematiche sociali della vita reale del Paese.

Oggi sembra di vivere in una realtà ovattata in cui i dirigenti politici sono alieni e la classe imprenditoriale detta condizioni classiste a proprio favore.

La solidarietà, l'inclusione sociale, il diritto allo studio e al lavoro sono concetti astratti se intaccano l'economia e pesano sulle finanze pubbliche. Tutele scritte, sì, nella Costituzione ma non attuabili. se pesano sul bilancio dello Stato, delle regioni e dei comuni. Anche il diritto alla vita. Il diritto alla salute! La tutela dell'ambiente sono variabili dipendenti.

Sembra un paradosso ma ogni azione dedicata alla persona e all'autorealizzazione sociale sembra ritorcersi contro. E se un tempo la reazione personale e collettiva alle dissonanze del sistema delle “ambiguità” era di dialettica politica oggi l'apatia o più miseramente l'autoconservazione porta i "trombati" disillusi ad allontanarsi e allontanare da sé l'amaro calice colmo di faziose falsità.

Roberto Occhiuto è il nuovo presidente! E afferma che la Calabria è una terra straordinaria! Da oggi è al lavoro affinché lo straordinario accada... e per noi disillusi dalla farsa dei saltimbanchi rimane l'ultima spiaggia. Speranzosi contro ogni logica di potere partigiano vista la morte ideologica che insiste nelle divisioni auguriamo davvero buon lavoro! E che la storia non si ripeta!

mercoledì 21 luglio 2021

Calabria, anche la destra si frantuma

COSA NON SI FA PER UNA POLTRONA:

La discesa in campo di Wanda.

Anche il centro destra che si presentava compatto ha le sue beghe da gestire. 

Occhiuto deve vedersela con Wanda Ferro nelle prossime elezioni regionali calabresi.

Dalle notizie diramate si comprende ( per lo meno io capisco) che la decisione della leader di fratelli d'italia Georgia Meloni nasce dal malcontento sulla spartizione delle cosiddette poltrone di potere che vanno dalle nomine rai quindi nazionali fino ad arrivare alle locali regionali. 

E se Berlusconi non rispetta una spartizione equa che dia potere agli alleati perché attenersi al patto politico di candidare uniti un uomo che è espressione del cavaliere? Questo dice in sintesi Georgia che tira dalle scuderie la cavalla Wanda e la mette in pista.

È solo una gara di muscoli lubrificati da ideologie o c'è ben altro?

Sembrerebbe di sì!

E le frasi che vertono sull'amore per la politica sull'attaccamento alla propria terra e alle opportunità perse per i corregionali in attesa della persona tutta d'un pezzo che li tiri fuori dai bisogni viste le ricchezze della Calabria e il rilancio dell'impresa turistica nonché la cultura ela valorizzazione dei siti storici l'agricoltura le potenzialità e la figa pardon la fuga dei giovani e di quanti ancora possono permettersi di andare via?

Parole. Parole vuote che i signorotti della gestione pubblica riempiono di significati nel momento che più aggrada a loro.

Non è quindi una questione politica alta la scelta della Meloni di posizionare ai nastri di partenza Wanda Ferro ma un ricatto che fa traballare la candidatura di Roberto Occhiuto.

lunedì 12 luglio 2021

Regionali in Calabria tra inutili storie personalistiche e bisogni sociali

Regionali calabresi 2021.

Tra disinformazione e vecchi cliché si consumano strategie politiche prive di pathos.

C'è molta confusione da quando sono definitivamente crollate le idee strettamente collegate alle ideologie partigiane dei partiti. Persino il pensiero individuale è venuto a mancare nell'agone dell'impegno sociale che un tempo attraeva i nomi noti della cultura. Adesso ci si imbatte facilmente in scambi personalistici trasversali igienizzati dalle sovrastrutture di pensiero tanto temuti e combattuti nella vecchia e un po' stimata politica che ha fatto crescere ma in modo calmierato i territori.

La superficialità ha preso possesso degli ambiti mentali della quasi totalità di uomini e donne incollate ai device, ultimo traguardo dell'edonismo spicciolo che regala attimi di vanità. E tra una notizia e l'altra si mescolano nomi di probabili candidature che non corrispondono alle immagini trasmesse sullo schermo della tv.

La svista è lampante per chi conosce i personaggi e le loro storie.

Ci sono due cugini omonimi in Calabria che hanno militato nello stesso partito ma in anni diversi. Il primo è stato “allevato” nella scuola del pci fin da studente. E l'altro ha invece militato e si è visto attore principale della politica calabrese da stimato cardiologo.

I due cugini Enzo Ciconte sono stati confusi! Nel notiziario di una emittente locale la narrazione orale non corrispondeva alle immagini.

Una svista che la dice lunga. Anche se entrambi, nei diversi ruoli, hanno “governato” attimi di tempo regionale e quindi determinato scelte e alimentato entusiasmi sociali o individuali, la svista mediatica lascia intravedere pressapochismo storico e pochezza.

In sintesi, sembra voler dire che il lavoro svolto dai singoli e dalle organizzazioni, dagli apparati che hanno imposto strategie politiche e sociali sui territori, non hanno dato frutti.

Oggi siamo difronte a uno schieramento netto: Occhiuto vs De Magistris. E chi ha ancora nel proprio intimo un rigurgito demagogico guarda a loro col retrogusto politico di una destra e una presunta sinistra rafforzata dalle simpatie dei sostenitori che nel frattempo si sono distinti nelle azioni locali.

Per Mimmo Lucano De Magistris è convincente! Mentre per una certa classe dirigente locale Occhiuto rappresenta la continuità al progetto Jole Santelli, scomparsa prematuramente.

domenica 8 dicembre 2019

Calabria, governatorato presente e futuro

Si sente e si legge di tutto sulla vicenda delle prossime elezioni regionali.

 In Calabria tiene banco la questione Zingaretti/Oliverio/Callipo per il centro sinistra mentre nel centro destra a tenere viva la discussione ci sono i veti della lega su Occhiuto e spunta il nome della Santelli e i calabresi chiamati a votare il prossimo 26 gennaio non ne possono più di balletti simili.
Non che tutti i cittadini chiamati al voto siano appassionati di questo modello di fare politica ma loro malgrado sono chiamati in causa. Le assurdità elencate da televisioni e giornali sconcertano anche i più creduloni a destra quanto a sinistra.

Zingaretti nelle vesti di segretario nazionale sembra essersi svegliato dopo un lungo sonno durato ben cinque anni e pone un veto perentorio al governatore uscente. Ad Oliverio, comunista di lungo corso, il pd preferisce un imprenditore che in passato non ha disdegnato approcci differenti e puntato la bussola a destra. A sua discolpa c’è da dire che “resta in Calabria”, ama la Calabria. È un uomo determinato e in imprenditore di successo.
 O forse no? Ha le idee chiare dopo essersi confrontato con la segreteria del pd nazionale che forse conosce storie e fatti a noi ignoti? Perché, sennò, appoggiare un imprenditore e ostacolare il “riformatore” Oliverio nella sua caparbia azione che lo spinge a riproporsi anche a costo di creare uno strappo nel partito?

100 sindaci! Cento, non uno di meno, appoggiano Oliverio!
Intanto inizia a perdere pezzi. L’assessore al lavoro lascia l’esecutivo guadato da Oliverio. Non si trova in linea con le sue decisioni. Lo ringrazia ma non se la sente di remare contro il pd. E i sindaci che lo appoggiano e condividono a spada tratta la sua tracotanza che hanno visto di buono in tutta ‘sta vicenda?
Cos’ha fatto, sempre Oliverio, di storicamente valido in questi cinque anni di assoluto potere decisionale che ha tenuto ben stretto, per la Calabria?
La storia politica lo ricorderà per cosa?
Lavoro; formazione; tutele; Cultura! Azioni concrete per i giovani e gli anziani. O per la sanità. Per quanti sono costretti a pagare le prestazioni sanitarie di primo intervento, per i ticket dovuti già al pronto soccorso ed in seguito nelle farmacie. Per gli esperti, donne e uomini, mortificati nei vari campi lavorativi dall’assenza di normative chiare e precise nelle tutele delle professionalità?
Eppure le occasioni non sono mancate. La Calabria e i calabresi sono opportunità da sapere cogliere. Basta uno sguardo. La prossima squadra sarà più attenta alla storia e i bisogni reali della nostra regione prescindendo dalle casacche politiche e dalle imposizioni delle lobby che ruotano attorno  al potere?

mercoledì 8 giugno 2016

Sgarbi e i bronzi di Riace

Quante cazzate galleggiano allegramente nella fanghiglia del web? Troppi, e troppissimi (non si dice) sono i cretini che fomentano le provocazioni sterili e infruttuose. Andiamo al punto:
sgarbi e occhiuto

Vittorio Sgarbi già si sente con le chiappe sulla poltrona di assessore nel comune di Cosenza (legittimamente, dopo la mano data) Sgarbi, nei progetti di Occhiuto, si occuperà della valorizzazione del centro storico cosentino.

Ma quanti sventolano le parole provocatorie del critico d'arte si sono chiesti come può trasferire d'impeto degli oggetti storici dichiarati inamovibili?
Sgarbi aveva tentato con l'expo di Milano. Nella sua intenzione c'era di esporre là le due statue bronzee di fattura greca custodite con ogni cautela nel museo di Reggio Calabria.
Si parla dei bronzi di Riace con eccessiva superficialità!

lunedì 6 giugno 2016

Cosenza, vince Occhiuto, Sgarbi e Alarico

Quasi il 72% degli aventi diritto al voto si sono recati alle urne cosentine ed hanno rimesso in sella l'esautorato Mario Occhiuto con quasi il 60% dei suffragi. Il risultato è clamoroso!, se si pensa a come è stato destituito qualche mese addietro dalla carica di sindaco di Cosenza.
Al suo fianco, tra gli altri, si è messo Vittorio Sgarbi che, tiepidamente, ha appoggiato lo strano progetto di Mario Occhiuto su Alarico e altre avventure dimostratesi ostiche ad una moltitudine di persone, non solo in Calabria, ma in questo caso fermo e convinto sostenetore politico.

I cosentini l'hanno rimesso in sella. Gli hanno ridato fiducia e dignità dopo lo sgabetto politico dei suoi avversari, convinti che possa fare del bene alla città e che continui nella programmazione urbanistica e culturale.
Da garantista gli auguro di meritare e onorare la fiducia di quel 58,95% che lo ha sostenuto. D'altronde 24.332 voti non sono cose da niente!

venerdì 12 febbraio 2016

Oliverio, Scopelliti e la Calabria

C'è una sorta di calma apparente in Calabria. Non si parla più delle anomalie politiche del governo regionale composto da gattopardi pescati nelle università e dai tecnici messi alla guida di importanti settori che dovrebbero dare vigore e slancio alla regione.
Non si sa più niente della vertenza aperta da Wanda Ferro. e non si capisce quanto è successo a Cosenza.
Va bene, Mario Occhiuto è andato diritto per la sua strada. Ha tagliato teste. Ha imposto la vicenda "Alarico" con una serie di iniziative molto discutibili. L'apice sta tutto nel titolo "Alarico il re di tutti". Non per essere campanilisti ma come può pensare di creare un movimento economico attorno ad una figura così controversa e ad un suo ipotetico tesoro sepolto nell'area del Busento? Persino Sgarbi ha glissato sulla questione Alarico nonostante gli agganci locali che lo sostengono e invitano continuamente sostenendo che è meglio il sogno della realtà.
A parte tutto, polemiche o teorie basate sui fatti, la Calabria e i calabresi sono fermi al palo.
Si era partiti col botto e tutti davamo Oliverio per vincente dopo le disavventure di Scopelliti ma Oliverio stesso è riuscito a far rimpiangere il vecchio sistema. almeno prima esisteva il diritto alla salute e anche ad un po' di lavoro.
Il Lavoro! anche in questo settore si fece un gran parlare: lavoro giovanile, agenzie, incentivi, sviluppo. ma gli unici soggetti ad avere trovato lavoro e incassano i soldi della comunità e quindi guadagno sono le agenzie ch raccolgono i dati per le iscrizioni all'impiego che non c'è.
insomma, tutto tace. tutti tacciono, chissa perché.

mercoledì 18 febbraio 2015

Occhiuto e l'operazione Alarico

L'operazione “Alarico” che nelle intenzioni del sindaco di Cosenza Occhiuto, avrebbe dovuto essere volano di sviluppo culturale per la città bruzia si è dimostrato essere, invece, un boomerang che, nella fase di ritorno, ha colpito e devastato l'amministrazione comunale cosentina nella figura più alta e rappresentativa, appunto, il sindaco, l'architetto Mario Occhiuto.
progetto per il museo di Alarico

Cosenza ha, comunque, il suo attimo di esposizione mediatica. Della vicenda ha parlato persino il Corriere della Sera, il Times, e altri quotidiani nazionali ma non in positivo, specialmente quando hanno visto l'immagine di Himmler sulla brochure destinata alla bit di Milano.

La città ha speso un bel tesoretto per montare la giostra su Alarico il saccheggiatore e sul tedesco nazista Himmler che, nella certezza di trovare il tesoro, frutto dei saccheggi di guerra su Roma e nella stessa Cosenza, scandagliò col beneplacito di Hitler il Busento ma senza trovare, niente nella forsennata intenzione nazista di invadere l'Italia meridionale!

Mario Occhiuto ha allestito mostre d'arte contemporanea; impegnato attori e teatranti per ricostruire la storia ma non gli è venuto in mente di spendere i soldi su qualche altra figura culturalmente più evoluta. Eppure, Cosenza ha ben altri padri che senz'altro tengono alto il nome della Calabria tutta meglio dei sanguinari invasori.
Perché mai si è impuntato su un barbaro che ha dato fondo a tutta la sua cattiveria depredando e stuprando la dotta Cosenza?

Se se proprio è importante pensare alla storia e a qualche figlio di Calabria per fare bella figura e attrarre turismo culturale mi viene in testa la figura di Bernardino Telesio. Tanto per citarne uno. Ma forse la filosofia, il pensiero non è allettante quanto l'azione eroica. La guerra, i condottieri.

Sarà per questo che il sindaco di Cosenza ha concentrato fondi e attenzioni su una figura guerrafondaia scesa in Calabria con le armi per soggiogarla e calpestarla a suo piacimento?

Sia chiaro. Non è campanilismo. Ma, non sarebbe stato meglio valorizzare ciò che veramente fa bene alla Calabria? I suoi figli migliori. La storia, invasori compresi, contestualizzando e relegando nello spazio che meritano filosofi, patrioti, artisti, uomini e donne di cultura e, perché no, politici?
Piuttosto che immaginare fiumane di visitatori sulle rive del Busento inutilmente sventrato?

Che sia frutto inconscio di reminiscenze scolastiche sfociate nell'attività professionale dell'architetto in questione prestato da qualche anno alla politica?

Unico dato concreto rimane il progetto del Museo dedicato ad Alarico per volontà del sindaco.

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