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Visualizzazione dei post con l'etichetta lotte di classe

Italiani assuefatti come le rane di Chomsky

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  I francesi hanno reagito con determinazione alla decisione unilaterale del governo che va a ritoccare l'età pensionabile innalzandola a 64 anni. Con i francesi la tattica della rana bollita non funziona! Mentre in Italia è stata abbondantemente coltivata e messa in atto. Da noi si va in pensione a 67 anni! E in virtù di una serie di principi tutti ispirati a una “ politica delle repubbliche delle banane" narcotizzante la subiamo.

Una bella favola

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Libertà, lavoro tra sfruttati, emancipati, lobby e capitale Il lavoro non sempre rende liberi. Anzi, quando non emancipa dalla fatica e dalla schiavitù del salario, è sofferta costrizione per quanti sono costretti a servire cattivi padroni. Gli schiavi di esseri umani continuano ad esercitare il macabro mercato. Le organizzazioni sindacali sembra che, in funzione della nuova organizzazione del lavoro e per limitare i danni connessi, abbiano ceduto terreno e conquiste alla classe dominante, alle lobby e al capitalismo selvaggio. "una bella favola" Le nuove realtà sociali im-produttive si chiamano: lavori socialmente utili, esodati, cassintegrati, disoccupati di lungo e medio termine, sfruttati, lavoratori in nero o del sommerso, braccianti immigrati, collaboratrici domestiche, badanti. È un esercito sconfinato che vive ai margini della miseria composto di donne, bambini e uomini giovani e vecchi che affronta con piccoli espedienti le giornate. Giorni che si ...

tensioni sociali, oggi come negli anni '70

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Cambiano i tempi ma le tensioni sociali permangono. Si pensava: “l'evoluzione tecnologica darà spazio alla socializzazione. I lavoratori godranno di più tempo libero. Potranno dedicarsi alle ragioni dell'intelletto e alle passioni culturali. Teatro. Lettura. Scrittura. Poesia. Pittura. Musica. E meditazione! Crescerà ogni cosa insieme all'evoluzione scientifica e tecnica giacché il lavoro sarà a misura d'uomo e lo sgraverà dalla fatica fisica donandogli tempo libero da dedicare alla famiglia e alle passioni dell'anima.”. Questo si diceva quando si parlava di riduzione dell'orario di lavoro nelle fabbriche e nei posti di lavoro in genere. All'epoca tra gli operai vigevano le 40 ore settimanali mentre alcune categorie impiegatizie del pubblico impiego faceva già le 36 ore. Erano tempi d'impegno sociale e di passione politica. Si sperava... ma la realtà odierna è ben più amara e desolante di quanto ci aspettavamo viste le conquiste so...

QUANDO LA SINISTRA DIMENTICA

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I braccianti in Calabria è una raccolta di fotografie scattate in Calabria tra il 1970 e il 1980 da Ledda e Veltri. Foto rigorosamente in bianco e nero. La raccolta con la prefazione di Saverio Di Bella e la collaborazione di Quirino Ledda , all'epoca consigliere regionale del pci e vicepresidente della regione Calabria, e Filippo Veltri , giornalista de “l'Unità “, insieme con la passione della fotografia testimoniano il fervore politico nonché spaccati di vita quotidiana nelle campagne e nei paesi calabresi. Dieci anni di lotte dei braccianti, dei forestali, dei giovani e delle donne per una Calabria diversa. Si legge in quarta di copertina. Immagini che testimoniano grandi mobilitazioni unitarie ma anche momenti di vita familiare contadina e operaia. Dieci anni di storia sono raccontati per immagini e testimoniano la crisi economica e sociale della regione che avrebbe dovuto essere parte attiva della “questione meridionale”. Una regione che non seppe utilizzar...

come eravamo: I Braccianti in Calabria, di Ledda e Veltri

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Dicembre 1983; da appena un mese è uscito il libro di Quirino Ledda e Filippo Veltri : “ I braccianti in Calabria” è la testimonianza storica difficilmente fruibile sui media massificati ma circoscritti dagli interessi del capitalismo, dei latifondisti e dalle forze politiche avverse che, in quegli anni, detenevano il potere politico. La raccolta, con prefazione del prof. Saverio Di Bella, copre uno spazio temporale che va dal 1970 al 1980 raccontati attraverso 140 scatti degli autori, immagini in bianco e nero di vita quotidiana e di lotta per i diritti sociali. Quirino, all'epoca, ricopriva l'incarico di consigliere regionale del PCI in Calabria, con alle spalle un passato di segretario della federbraccianti cgil calabrese. Filippo Veltri era un giovane giornalista, redattore dell'Unità. Ha scritto anche per il Giornale di Calabria e il quindicinale “questa Calabria”. Entrambi appassionati di fotografia regalano scatti pieni di pathos di un mondo o...

c'è spazio per un nuovo umanesimo?

Possiamo parlare di lotta di classe? Nell’era di internet, (che sembra avere indotto a dimenticare persino il ricordo del lavoro manuale nei campi e nelle officine) può sembrare anacronistico pensare di rileggere uno di quei vecchi libri stampati con l’inchiostro ed ancora più impensabile sarebbe ripercorrerne la composizione tipografica fino alla rilegatura finale. Oggi i pensiero filosofico antico o moderno corre da un capo all’altro del mondo in un batter d’ali. E non solo! Anche la speculazione dialettica, economica, politica, industriale è altrettanto veloce. E nel guazzabuglio di internet si trova di tutto, dalle verità immacolate alle verità fasulle e partigiane. Le novità dei linguaggi e della velocità con la quale si propagano, possibili grazie ai fantascientifici mezzi a disposizione di chiunque ha un accesso in rete, sembrano offuscare i concetti cari a un certo pensiero che traeva le sue origini nell’umanesimo. Alcuni esempi? La dittatura dell’economia imposta...

Società dei numeri dei senza lavoro e tutele

Ho lavorato in vari campi e versato sempre i contributi.  Ho lottato per i diritti dei lavoratori che ora vedo calpestati. Ho sperato in un futuro migliore e per un brevissimo lasso di tempo ho creduto di avere raggiunto la libertà, la giustizia e la solidarietà attraverso il lavoro. Ma forse è stata solo un'illusione, ho frainteso. Stiamo vivendo un momento terribile e siamo nuovamente a difendere traguardi raggiunti e assodati come il diritto al lavoro, alla sua tutela e, raggiunti gli anni del congedo, ad una giusta pensione. Cosa non ha funzionato? Le parti sociali si incontrano, fanno finta di litigare per poi capirsi dopo estenuanti trattative. Ultima, quella di Landini con la Fornero che lascia in aria tatto fumo fritto e nessun accordo concreto che tuteli il futuro dei tantissimi lavoratori rimasti senza lavoro alla veneranda età compresa tra i 40 e 50 anni non più spendibile nel mercato del lavoro concepito dalla famelica concezione attuale imperniata ...

caso Fiat: è auspicabile l'intervento risolutorio del Governo

Era il 14 ottobre 1980. a Torino i colletti bianchi scendevano in piazza a manifestare contro gli operai: 40.000 camici bianchi in marcia a sostegno delle logiche aziendali fiat; Impiegati schierati a favore delle politiche aziendali e contro gli interessi dei lavoratori licenziati. È stata una brutta pagina di storia sociale e una dura sconfitta per il sindacato e per quanti credevano nell’emancipazione del proletariato scritta dalla maggioranza silenziosa, com’era definita la fascia impiegatizia che non si rispecchiava nelle organizzazioni politiche e sindacali degli anni ‘80. In molte fabbriche e posti di lavoro si aprirono raccolte fondi, collette, che tutti sottoscrissero a favore dei lavoratori metalmeccanici “caduti” sotto la cesoia del licenziamento voluto da fiat. Anche allora i vertici fiat, riuscirono con un sottile atto di terrorismo psicologico a mettere una parte delle maestranze contro i colleghi lavoratori a rischio licenziamento. Gli uni contro gli altri, spint...

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