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Visualizzazione dei post con l'etichetta euro

GB, Italia: Referendum destabilizzanti

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CAMBIAMENTI. Pericolosamente Inutili Secondo alcune teorie di pensiero i riformisti sono per il cambiamento mentre i conservatori preferiscono i processi consolidati. Molti avvenimenti inusuali sono accaduti in questi ultimi tempi. Dapprima, sembrava, che, finalmente, prendesse corpo la tanto desiderata storia dell'Europa Unita. Fiduciosi nelle parole di Prodi e quanti hanno lavorato perché ciò accadesse abbiamo accolto con favore i cambiamenti. Tutti, quindi, sotto la stessa bandiera blu con le prime 28 stelle, una per ogni nazione che la componeva. Abbattute le frontiere siamo cittadini europei senza più bisogno di passaporti per circolare negli Stati Membri. Unica moneta, l'€. ma differenti politiche, di questo ce ne siamo resi conto cammin facendo. E qualche Stato come la Grecia ha pagato un eccessivo castigo per colpa della politica dissennata interna che l'ha portata al fallimento. E, l' Europa Unita, l'ha aiutata per davvero? Ha mantenuto...

da Monti a Renzi cos'è cambiato?

Da quando c'è la moneta unica in Europa si sta peggio!, la colpa non è dell'euro in sé ma di quanti hanno approfittato della buona fede dei cittadini e questo appunto non è rivolto solo ai politici ma a chiunque si è arricchito sulle disgrazie altrui. Quindi singoli faccendieri e gruppi che si sono approfittati delle situazioni. In tutto ciò chi ci ha governati ha una grandissima fetta di colpa per essersi attorniato di gentaglia priva di scrupoli. Qui, in Italia, da qualche tempo, personaggi non eletti dal popolo sono stati messi a dettare le agende politiche ed economiche. Il primo fu il governo tecnico dei professori che con la sua dissennata manovra ha saputo fare della semplice macelleria sociale. Ricordiamo la questione legata alle pensioni e all'INPS, agli esodati, ai tagli lineari sui dipendenti pubblici e alla decurtazione dei buoni pasto che eccedevano i 7 euro. E mentre questo e altro ancora si consumava ai danni dei cittadini qualche ministro voluto da...

Euro cultura e socialità del lavoro

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Breve analisi sulla via dell'Europa unita. Tra alti e bassi ce la siamo sempre cavata. dal blasonato feudo al latifondo borghese; dal brigantaggio alla 'ndrangheta, o mafia tanto per intenderci, dal Parlamento maschilista e elitario al democratico e pluralista. Sì, ce la siamo sempre cavata. Abbiamo (i nostri padri) ricostruito l'Italia del dopoguerra; dato valore alla lira lavorando sui campi e edificando fabbriche; appreso mestieri e divulgato saperi, arte e cultura. C'è stato, tutto sommato, il benessere in Italia. Gli anni '70 iniziano ad essere gli anni della svolta. E visti i fermenti culturali che agitavano le università, gli studenti in generale, che lasciavano le aule e andavano davanti i cancelli e nei collettivi delle fabbriche per confrontarsi con il mondo produttivo del proletariato, si supponeva ben altro epilogo. I leader dei movimenti studenteschi a venire non seppero contrastare intellettualmente, come i loro predecessori, il mal...

Unione Europea, pensione a due stelle

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In molti abbiamo scritto che ci troviamo difronte alla grande guerra economica sferrata in silenziodalla Germania. Oggi lo conferma anche il Corriere della Sera che  nella sezione “esteri” titola così: “L'AMERICA ORA ACCUSA DI EGOISMO BERLINO”. È la prima volta che, stando all'articolo citato, il Tesoro USA punta il dito accusatorio contro la politica economica della Germania ritenendola troppo egoista e perciò danneggia gli Stati partner dell'Europa meridionale e soffoca l'economia globale. L'America, però, dimentica volutamente che la bolla economica è esplosa nel sistema drogato dalle banche americane che ha contagiato immediatamente il resto del mondo.  E Mentre la Cina, con la politica delle formichine, è riuscita a penetrare nel sistema globale dei mercati, nei Paesi, come il nostro, gestiti dalle lobby affaristiche, lentamente e inesorabilmente l'economia e i diritti acquisiti sono andati in malora per una percentuale quantificabile ...

eurozona, mercati, lavoro, sacralità profanate

La politica del grande calderone non ha dato i frutti sperati e l'unità europea non convince più neanche chi l'ha caldeggiata e sostenuta fino ad oggi. Inutile ricordare che le sofferenze attuali sono spuntate all'indomani della cosiddetta “globalizzazione”e dalla teorizzazione che le grandi menti scientifiche elargivano a noi ignoranti. La velocità condiziona e sprona il mondo intero comprese le attività sociali. Il lavoro, l'economia, l'arte, la cultura, i saperi. Cosicché, dopo l'elogio alla lentezza e alla riflessione, la sacralità del lavoro a servizio dell'uomo , attività care ai filosofi, eccoci paracadutati nell'era della velocità globalizzante. Correre! È diventato l'imperativo assoluto e “Tesaurizzare il tempo” il dogma contemporaneo. La disciplina del terzo millennio. Tornare alla lira ? Perché no? Se gli Stati, LO STATO ricco d'Europa continua a fare il bello e cattivo tempo nella politica dell'€zona e oltre...

Europa, Italia, Spagna, Grecia e lo spread

Stiamo dando i numeri! 400mila lavoratori «lasciati a terra» dalle nuove regole, il ministro parla di «dati fuorvianti che hanno impropriamente alimentato la polemica». la tabella diramata dall'Inps «lasciava credere che fossero 400mila i lavoratori da salvaguardare, cosa che invece non è». ...ma anche i primi numeri dati dal governo sono inesatti e fino a ieri la versione ufficiale parlava di 65 mila unità danneggiate dalle nuove regole, ora a questa cifra si sono aggiunti altri 55 mila lavoratori. In tutto fanno 120 mila. ... Numeri numeri numeri. L'errore di fondo sono proprio i numeri! L'errore macroscopico che stiamo facendo tutti è considerare le persone, i saperi, le coscienze, la politica come se fossero entità astratte: numeri! Numeri da far combaciare a esigenze economiche disumane e incivili. Conti in banca! E la solidarietà!, il welfare!, l'intervento della politica che governa lo Stato e quindi i cittadini cosa ci sta a fare? Aspetta che ...

Ricchezze reali, povertà, cultura popolare

Ci siamo lasciati prendere la mano dai prodotti di consumo tant'è che le discariche scoppiano e gli amministratori parlano di unità di crisi o emergenza rifiuti. Sono lontani i tempi in cui le mamme rivestivano gli scaffali delle credenze con le pagine dei giornali per preservarli da condimenti e rigature. Fino a qualche decennio addietro non si buttava niente. Bottiglie di vetro, giornali, senza contare che le buste di plastica non esistevano e la spesa si metteva nelle “retine” che le signore si portavano nelle borsette insieme al portamonete, i santini e la coroncina del S. Rosario. Oggi, rivestire con le pagine dei quotidiani la credenza con l'intenzione di preservarla dall'usura è impensabile! C'è però qualcuno dotato di “creatività” che adopera i mezzi d'informazione cartacei per fare del decoupage, abbellire un oggetto o semplicemente per impegnare proficuamente il tempo a disposizione. Qualcun altro usa la carta stampata per proporre confron...

da Berlusconi a Monti, ma chi paga?

È un bollettino di guerra quello diramato dall'ANSA in merito a quanto scrive la banca centrale europea che verte completamente sulla salvaguardia economica delle banche per garantire stabilità all'€ e ai mercati. Capitale economico contro valore umano, si legge esplicitamente nel messaggio che l'UE manda all'Italia e al nascente governo Monti. I primi no si fanno sentire con toni forti e annunciano battaglie contro il cambio strategico ma inefficace del governo. La domanda corrente è: chi dovrà pagare la crisi? I grandi capitali, quindi i ricchi o quelli che hanno pagato fin ora, vale a dire la classe media che sta scivolando verso una nuova povertà? Le metafore in politica si accavallano: cambia il macellaio (Berlusconi/Monti) ma la macelleria sociale rimane la stessa! In effetti la manovra rimane sconosciuta ai cittadini e persino ai parlamentari. Unico dato certo e allarmante, ribadito da tutti in Europa e in Italia: l'Italia non è la Grecia! Questo ...

dalla lira all'euro, chi ci guadagna

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L’euro, forse avrà pure salvato l’Italia, ma ha di certo rovinato gli italiani con il mancato adeguamento della lira all'euro. Di fatto, il potere d’acquisto degli italiani è dimezzato: gli stipendi sono rimasti invariati se non bloccati del tutto, mentre i costi di merci e servizi sono schizzati alle stelle. Insomma entrano pochi soldi in valuta non pregiata, equiparabili alla lira come potere d'acquisto e escono grossi e grassi euro di spese in tasse e alimenti! Chi non ricorda quanto costava un pieno per una media cilindrata? 40, 50 mila lire, non di più! e oggi, rapportando le vecchie 40 mila lire alla moneta corrente, con 20 euro non si mettono più di 15, 16 litri scarsi di carburante nel serbatoio, contro i 40 litri di quando costava circa 1000 lire a litro, vale a dire prima dell'introduzione della nuova divisa adottata dalla zona euro. Come se ciò non bastasse, c’è, nelle intenzioni del governo nazionale, la volontà di inserire tra le varie tasse e tagli dell...

euroscudo solidale per la Grecia

Solidarietà alla Grecia Il caso Grecia ha scoperchiato il malcostume e la scarsa propensione alla gestione sana della finanza pubblica. Bilanci gonfiati e fondi pubblici spesi male per la nazione ma benissimo per i destinatari privati hanno determinato la bancarotta greca. Le nazioni dell’euro, per evitare mali maggiori, hanno deciso di intervenire con prestiti che senz’altro si trasformeranno in donazioni data l’impossibilità reale della Grecia di onorare il debito e restituirli. L’Italia è tra le nazioni aderenti e, dopo molti sbagli, finalmente mostra la parte migliore del popolo italiano. Poco importa se la Grecia rimborserà la somma ricevuta, ciò che conta è la lungimiranza politica di quanti, nel parlamento europeo, hanno evitato l’assalto degli speculatori che stavano per avventarsi come avvoltoi sulla carcassa in decomposizione. Al di là delle posizioni politiche e delle letture economiche che altri faranno, questo è un atto di solidarietà nei confronti di una nazione in ...

Viva l'Italia!

Quotidianamente, un cospicuo numero di Italiani è costretto a fare i conti con i pochi euro disponibili, essere attenti negli acquisti e pagare le utenze domestiche di luce, gas, acqua, telefono, canoni o abbonamenti televisivi con estrema parsimonia. Il nuovo modello di vita si è imposto nella società deteriorando il vecchio con l’introduzione rigida della filosofia globalizzante dei mercati. Forza lavoro e prodotti di varia natura privati di normative per la salvaguardia dei ceti deboli non hanno retto alla ritorsione negativa della finanza creativa lasciata in mano a gente priva di scrupoli. Alcune azioni colpevoli sono innegabilmente da attribuire alla cattiva gestione della politica, infatti, governi e aziende hanno ritenuto giusto premiare i manager che hanno saputo operare tagli come la riduzione della forza lavoro nelle aziende piuttosto che incoraggiare e gratificare quei dirigenti oculati che proponevano itinerari diversificati e riqualificati di prodotti e maestranze...

Manifesto dell'Arte Libera

Manifesto Interattivo

Manifesto dell'Arte Libera / Manifesto for Free Art

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1. L'Arte non si possiede

L’arte non è proprietà, ma esperienza. Ogni opera è un dono.

Cosa significa per te "arte libera"?

2. La Creatività è un Diritto

Ogni individuo ha il diritto di creare, sognare, esprimersi.

Dove vorresti vedere più arte?

3. L’Artista è Voce del Tempo

L’artista è testimone del presente. È coscienza, non ornamento.

Quale artista ti ispira?

4. L’Arte è Rivoluzione Pacifica

L’arte deve interrogare, liberare, accendere pensieri.

Hai mai creato qualcosa che ha fatto riflettere?

5. Cultura come Bene Comune

La cultura è linfa vitale della democrazia. Deve essere condivisa.

Come rendere l’arte più accessibile?

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