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martedì 20 maggio 2014

Italia > Europa 2014, che aria tira?

"come pietre" gent.le conc.ne M. Iannino

Parole come pietre. Tra stracci che volano, ruberie e denunce si corre per l'Europa. Sono queste le persone giuste? Si sacrificano per noi o c'è dell'altro?


È difficile, se non impossibile, lasciarsi prendere dal clima elettorale e parteggiare. Il clima è incandescente e i leader delle tre forze maggiori, pd, pdl e m5s, si lanciano accuse al vetriolo. Volano stracci sporchi, molto sporchi! E non è necessario avere la puzza sotto il naso per dissentire da certe affermazioni velenose e cattive.
Ma cerchiamo di stare ai fatti!

Ieri sera, con molta professionalità la giornalista Milena Gabanelli, insieme al suo team, ha fatto il punto della situazione sull'eredità immobiliare della DC. Tra intrallazzi e giri di parole è venuto fuori un quadro allarmante. Da nord a sud sembra che tutti abbiano escogitato qualche stratagemma per appropriarsi delle sedi dell'ex partito democristiano.

Qualcuno degli ex dirigenti è sembrato cadere dalle nuvole e qualcun altro ha parlato di “sacrificio” personale nell'intestarsi l'immobile che un tempo era sede di partito comprata e manutenuta coi soldi dei tesserati e dello Stato vedi alla voce finanziamento pubblico ai partiti.
La tresca, come ha affermato uno dei dirigenti intervistati, è stata necessaria per non pagare i creditori. NON PAGARE I CREDITORI?!

La Gabanelli, ha sì aperto una scatola con tantissimi doppifondi. Una di quelle scatole cinesi che lasciano intendere, a chi vuole intendere, di che stoffa sono fatti i vari dirigenti politici italiani e quindi il naturale, conseguenziale, epilogo a cui è destinata la Nazione diretta da simili soggetti.
Cioè, qua, comunque la si possa pensare, il giornalismo è notizia, apertura mentale che fa crescere!

Altra cosa sono i talk show giornalistici che non intendono guastarsela con l'ospite allorché è un leader pesante e gli si affiancano, a latere, seduti, per via della spending review(così dice Myrta), su due poltrone rosse e scomode, dei giornalisti timorosi.

Come altro definire dei giornalisti loquaci e critici, agguerriti e determinati nei confronti di Grillo o Renzi ma muti e ossequiosi al cospetto del Nonno che racconta le prodezze del nipotino seduttore?

Però, in un impeto di giornalismo puro, qualcuno ha osato ricordare i lunghi anni di governo e le delusioni per le promesse non mantenute agli elettori ma non le cazzate fatte ad personam.

Questo secondo modo d'intendere il confronto politico potrebbe essere nell'ordine delle cose se fossimo nel bar del quartiere a discutere di calcio e politica....

A proposito, chi consiglia Berlusconi di portarsi dietro quei fogli bianchi e sventolarli in faccia a chicchessia? È forse una nuova strategia mediatica gestuale?

Nel frattempo, mentre i ciuchi litigano le otri si squassano

martedì 11 dicembre 2012

terza Repubblica, al servizio di chi?

courtesy M. Iannino
"installazione III millennio"
Ricordate la vecchia DC? I malumori e i mugugni della maggior parte della popolazione italiana?

Nessuno voleva quei governi e quei governanti. Eppure erano sempre gli stessi a governare il Paese. Ma se chiedevi in giro nessuno mai li aveva votati.

L'altro giorno, mentre facevo benzina, il benzinaio, da uomo poco istruito ma pratico, mi fece ricordare quei tempi. Poverino (ma fino a che punto?) ha perso ogni riferimento. Non ha più il politico a cui affidare le proprie pene quotidiane, (perché, parlando terra terra, i bisogni primari dei cittadini comuni sono il lavoro, qualche spicciolo in tasca per mandare i figli a scuola decorosamente e avere la possibilità di togliersi qualche sfizio suggerito dagli spot consumistici).

Siamo entrati nella terza repubblica e sembra che il tempo si sia fermato alla prima. Ma non ai tempi del boom economico quando tutto sembrava possibile. Oggi la rattoppata e malmessa Europa che non ha saputo unificare niente e che anzi ha allargato la forbice tra povertà e ricchezze è sinonimo di soprusi sociali. Terza Repubblica! Ottima frase ad effetto dal significato nefasto se consideriamo il ventennio appena trascorso per aver prodotto il tempo attuale “asservito alle egemonia delle banche e dei banchieri”.

martedì 27 novembre 2012

c'è spazio per un nuovo umanesimo?


Possiamo parlare di lotta di classe?

Nell’era di internet, (che sembra avere indotto a dimenticare persino il ricordo del lavoro manuale nei campi e nelle officine) può sembrare anacronistico pensare di rileggere uno di quei vecchi libri stampati con l’inchiostro ed ancora più impensabile sarebbe ripercorrerne la composizione tipografica fino alla rilegatura finale. Oggi i pensiero filosofico antico o moderno corre da un capo all’altro del mondo in un batter d’ali. E non solo!

Anche la speculazione dialettica, economica, politica, industriale è altrettanto veloce. E nel guazzabuglio di internet si trova di tutto, dalle verità immacolate alle verità fasulle e partigiane.
Le novità dei linguaggi e della velocità con la quale si propagano, possibili grazie ai fantascientifici mezzi a disposizione di chiunque ha un accesso in rete, sembrano offuscare i concetti cari a un certo pensiero che traeva le sue origini nell’umanesimo. Alcuni esempi?

La dittatura dell’economia imposta dall’alta finanza che antepone i benefici derivanti dai profitti economici alla vita. Quindi lo spettro dello spread; i profitti degli azionisti; lo sfruttamento dei nuovi schiavi legalizzato dalla delocalizzazione delle aziende nei luoghi di povertà assoluta; lo sfruttamento abnorme dell’ambiente

Le ultime novità circa il caso ILVA lasciano trapelare un giro d’affari inquietante che testimonia quanto accennato.
Al vaglio degli inquirenti troviamo anche il nome di Marco Gerardo, parroco del Carmine che al tempo dei fatti al vaglio della magistratura era segretario particolare dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Benigno Papa, accusato di aver dichiarato il falso al pm circa una donazione di 10mila euro che l’ILVA avrebbe donato all’arcivescovo attraverso l’ex consulente Girolamo Archinà.

Secondo i pm, i soldi sarebbero andati a Lorenzo Liberti, docente universitario ed ex perito della Procura, incaricato di stendere una perizia sulla congruità ambientale degli impianti ILVA.
Ma torniamo all’interrogativo iniziale. Nella lotta di classe la sinistra italiana ha speso molto, persino i simboli dei mestieri manuali per eccellenza aveva preso in prestito e inserito nel logo del partito dei lavoratori: la falce  e il martello! Che ora sembrano desueti nonostante continuino ad esistere operai, contadini, minatori, piccoli impiegati e imprenditori che gonfiano la sacca della nuova povertà causata, appunto, dalla lotte di classe ma non nel senso alto del termine, bensì con l’abbattimento strategico della visione elitaria della classe dominante che include politica e affari; false democrazie che innalzano sui pali delle cuccagne ambigue primarie di gruppi di potere arroccati sulle macerie ideologiche dei quali ancora qualcuno si nutre.

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