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giovedì 17 novembre 2016

Renzi, le promesse e lo spauracchio

Due consideraziponi. Giuro, solo due perché 'sta cosa mi ha stancato!
La Boschi e Renzi insieme agli altri ragazzi della Leopolda continuano a diffondetre notizie falsate dalla loro intenzione di fare.
Non è vero che se vince il NO il prossimo treno per le riforme passerà chissà quando. Dipende da chi va al governo la prossima volta che si voterà!
Dipende dall'onestà intellettuale di chi vorrà mettersi in gioco e ragionare pacatamente sulla Carta Costituzionale e sui privileggi intoccabili di alcuni.
Dipende anche se il segretario di un qualche partito farà il segretario di partito e non il capo del governo.
Dipenderà da una serie di piccole ma salutari disposizioni democratiche.
selfie con renzi

Le elargizioni attuali di Renzi e la voce grossa che fa coontro l'EU non convincono. Sembrano delle mancette prereferendarie.
Ieri, in Sicilia, ha promesso sgravi fiscali per tutto il 2017 a chi creerà posti di lavoro e farà nuove assunzioni.
Queste cose dovrebbe studiarle e farle attuare nel suo gabinetto di lavoro e non sbandierarle nelle piazze.
La prima considerazione è: i suoi tecnici e ministri sono a conoscenza della sua intenzione oppure le è nata lì per lì?

Persino Monti, che ho seguito nella trasmissione di Bianca Berlinguer #cartabianca, ne è convinto.
E se lo dice lui che è il promotore dei disagi attuali... è ancora convinto di avere fatto bene e che i tagli al ceto medio e basso sono stati dolorosi ma necessari. Certo se avesse tagliato anche i privileggi alla casta politica e imprenditoriale oggi staremmo meglio.

venerdì 18 dicembre 2015

è solo una questione di soldi?

Sì, ricoprire un ruolo importante come quello di ministro della repubblica ad appena 34 anni ed essere anche una bella donna, qualche problemino lo crea in una società che, tutto sommato, rimane maschilista nell'intimo.
Se la storia s'ingarbuglia nel salvataggio di una banca che da popolare passa a s.p.a., quotata in borsa e in brevissimo tempo rientra in un decreto dello Stato detto "salvabanche" che, appunto, salva le banche in crisi a discapito dei clienti meno avveduti e li lascia in mutande, qualche perplessità è legittima?
Si può avanzare qualche chiarimento oppure è logico essere bastonati verbalmente dalla ministra e dal capo del governo?



Maria Elena Boschi ha tirato fuori gli artigli. Ha detto a muso duro che non ci sono e non vede conflitti di interessi nella vicenda che la vede coinvolta e se qualcuno glieli documenta è prontissima a dimettersi subito.
Nella seduta odierna, la mozione di sfiducia nei suoi confronti, avanzata dai "cinquestelle", è stata sonoramente bocciata con 373 no e 129 sì.
Rimane comunque un'umana perplessità. E poco convincono le motivazioni date da Matteo Renzi ai numerosissimi clienti buggerati dalle azioni poco chiare dei dipendenti bancari circa le azioni subordinate offerte e sottoscritte.

sabato 12 dicembre 2015

La bella addormentata, il principe e gli € boschi

Questa non è una favola a lieto fine per chiunque ma un dramma contemporaneo causato dalla brutta (?) politica che salva i potenti e affossa i deboli.


Governare è difficile e ancora più difficile è rimanere in sella quando spuntano ombre che fanno vacillare la credibilità di qualche ministro e quella del premier che si sono presentati come il nuovo che rottama e avanza.
andiamo ai fatti:
Secondo quanto dicono i mezzi di comunicazione di massa circa le quattro banche salvate dal Governo Renzi in una di queste c’è la figura ingombrante della famiglia Boschi: padre, in qualità di alto dirigente, figlio, dipendente, e Maria Elena Boschi, sempre secondo i giornalisti, azionista di Banca Etruria.

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