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Visualizzazione dei post con l'etichetta 'ndrangheta

Rinascita scott, spettacolarizzazione o notizia?

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Tre piani. Tre piani di pubblicità occupano mezza costruzione di un palazzo sulla strada per Marina di Catanzaro. Difficile non vederlo! Impossibile non leggere il messaggio. La pubblicità è l'anima del commercio e anche il pane quotidiano di pubblicitari e grafici che campano di questo. L'enorme e ingombrante cartellone pubblicitario comunica qualcosa d'inusuale. Non si riferisce a un prodotto di largo consumo per le famiglie e neppure suggerisce una merce. Non è neanche una campagna sensibilizzante o socialmente utile. Non è, a mio avviso, la vetrina di qualche evento culturale. Che so, un messaggio per i cittadini che indichi l'inaugurazione di una esposizione artistica o la premier teatrale; l'inaugurazione di un qualche e vento qualsiasi inerente alla crescita intellettuale. E in momenti come questi segnati dall'odio e dalle maldicenze gratuite, dalla cattiveria e dalla sopraffazione mediatica mirata alla conquista di spazi personalistici, Dio sol...

Valanghe di denaro, malaffare e ...

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Scorrendo le pagine del “rapporto” tra malaffare, colletti bianchi, politica e 'ndrangheta descritte da Gratteri e Nicaso in “Padrini e padroni” i numeri sono da paura. Anno dopo anno una montagna di denaro accumulato disonestamente dalle organizzazioni malavitose contagia la società e la condiziona. La corsa al guadagno facile e sicuro fa parte della filosofia di vita della gente priva di scrupoli. La manovalanza criminale tenta il grande salto e a volte ci riesce. Chi detiene il potere reale, però, sono le famiglie storiche della consorteria 'ndranghetista. La 'ndrangheta condiziona gli affari. I rapporti istituzionali. Piccoli e grandi imprenditori. Amministratori locali e politica nazionale. Nessuno è fuori dal flusso di denaro sporco. Riciclaggio e lavaggio dei proventi sporchi fanno gola a molti e arrivano anche in Germania checché ne dica “DIE WALT” la testata che ha teorizzato il NO alle nuove norme di aiuto comunitario all'Italia motivando...

Il branco è mafioso

Leggo solo il titolo: "Gratteri: la 'ndrangheta a Cosenza è acculturata ma mafiosa nei fatti" e mi fermo. Non vado oltre perché stanca leggere il solito ritornello imperniato sui comparaggi e le agevolazioni del branco. Acculturato o no. Poco importa. Lascia molto amaro in bocca a quanti credono e lavorano affinché cambi qualcosa. Ma qui pare che nulla possa essere modificato nonostante i Gratteri o Oliverio di turno tuonanti. A parte l'esclusione, l'isolamento coercitivo degli "estranei" dal branco, cosa assai negletta ma conservatrice della specie, quello che fa retrocedere la Calabria davvero è l'assordante silenzio delle Istituzioni vincolati alla parata di facciata. Le alte cariche istituzionali della politica sono messe lì dal popolo sovrano e se quando governano le masse continuano nell'errore nascondendosi dietro le parole rituali "il popolo dice, il popolo vuole" oppure mantenendo le posizioni da branco elettorale allo...

I rischi delle città mercato

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Centro commerciale 2 mari: tutti mafiosi?  Certo, siamo bravi a creare eventi e giornate commemorative per non dimenticare le scellerate azioni disumane fatte in passato e tenere alta la guardia affinché non accadano mai più crimini contro l'umanità: Non dobbiamo dimenticare la guerra (e siamo perennemente in guerra); le ingiustizie, gli sfruttamenti, le schiavitù e le diseguaglianze sociali (e siamo a fare i conti per strappare coi denti la quotidianità più banale in una finta falsissima democrazia). Oggi in Italia si commemorano le vittime di mafia e da sud a nord nelle piazze si scandiscono i nomi dei morti ammazzati dalle organizzazioni malavitose. centro commerciale due mari Oggi in Calabria lo Stato sequestra beni per oltre 500milioni di euro ad una presunta famiglia 'ndranghetista lametina e tra i beni confiscati c'è anche l'equivalente economico investito in un centro commerciale frequentatissimo che, suppongo, dia da vivere a chissà quant...

Il valore della vita

Un uomo, solo, ma in compagnia di un dolore interiore enorme, ha scritto la parola fine. Il dramma, maturato lentamente nella sua testa, si è consumato l'altro ieri in un paese jonico catanzarese: Montepaone. Tra le mura di casa, ha teso una corda e … giù. Stanco di una situazione personale creatasi nell'apatia generale di quanti dovrebbero tutelare e gstire la società civile ma seguita con attenzione morbosa e punzecchiata dal piacere voyeristico dei media ha ceduto alla umana debolezza: la depressione.

Inciviltà e ignoranza alimentano le mafie

Pagare qualcuno per potere lavorare e stare tranquilli è l'azione più schifosa che possa esistere nei rapporti umani. Non fa nessuna differenza se a pagare il cosiddetto pizzo è un piccolo imprenditore o un personaggio ricco e famoso che per stare sereno è costretto a pagare o assumere qualcuno suggerito dalla criminalità organizzata. Lo sdegno sale al pari della solidarietà per chi è vessato dalle forze non tanto oscure che si coniugano in mafia, 'ndrangheta e simili. Stando a quanto pubblica “ Repubblica ”, in seguito alle intercettazioni ambientali registrate nel carcere milanese Opera, dove è detenuto Totò Riina , viene fuori che Berlusoni è stato costretto a pagare il pizzo per non vedersi bruciati i grandi magazzini “standa” siciliani. Notizia che il boss mafioso pare abbia confidato al suo compagno di aria. Insomma, detta in soldoni, la mafia imponeva a Silvio Berlusconi l'assunzione dello stalliere Mangano e il versamento di 250milioni di euro og...

Tra recessione e statue che s'inchinano

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Non è una giornata particolarmente calda. Il barometro segna appena 23°. sono le 11 ed è la prima domenica di luglio. Nonostante i buoni propositi del governo Renzi e nonostante le famigerate 80 euro in busta paga la gente sembra svanita in qualche universo parallelo. Per strada le macchine sono distante l'un l'altra come i denti di chi non ha la possibilità di ricorrere alle cure del dentista: una ogni 5, 6, 10, 20, metri. La ss 106 non è stata mai così tranquilla. Volendo fare un paragone, chi riesce a immaginare delle 600 o 750 o, ancora, delle 850 della fiat al posto delle renault, citroen, wolkswagen e le piccole giapponesi in circolazione sulle strade italiane, si trova proiettato negli anni sessanta. Con l'unica amara differenza che in quegli anni iniziava davvero il rilancio economico sostenuto dal miraggio industriale delle grandi città del nord. L'austerità ci sta uccidendo . E quanti perseguono le politiche economiche delle banche sono assassi...

Dalla parte dei brutti

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Don Memè prete mafioso? Carmelo Ascone, parroco di Rosarno da trent'anni , dopo l'incursione delle jene è stato bollato come il “prete della 'ndrangheta”. Perlomeno questo è il sentimento che circola tra i curiosi e quanti inzuppano il pane nella brodaglia mediatica. Ora, prendendo per buono il taglio televisivo delle iene, che non si sono viste in altre occasioni meritorie nella piana di Gioia Tauro e Rosarno come quando la provincia ha donato degli attrezzi agricoli alla scuola di Rosarno ed anche lì don Memè è intervenuto nella funzione della sua missione sacerdotale, è necessario ragionare sulle parole estrapolate dal servizio per comprendere davvero la realtà del reggino, della Calabria e la spettacolarizzazione dei media. Per questo rimando al servizio televisivo e chi vuole intendere intenda. Su questa pagina buttiamo il seme del dubbio, prescindendo, se vogliamo, laicamente, dalle parole del Vangelo di Gesù che preferiva fermarsi e mangiare nel...

Affruntata tra folklore teatralità e commissariamenti

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A proposito del caso Stefanaconi e Sant'Onofrio. Stato e Istituzioni religiose insieme per la rinascita sociale e culturale della Calabria Leggo che secondo la prefettura vibonese due dei sorteggiati che avrebbero dovuto fare i portatori delle statue “dell' Affruntata ”,uno a Stefanaconi e l'altro a Sant'Onofrio , fossero in odor di 'ndrangheta. Per questo motivo, in sintesi, la commissione ha deciso il commissariamento della rappresentazione religiosa che dalla notte dei tempi si svolge nei due centri calabresi. "resurrezione" gentile concessione arch. m. iannino C'è da chiedere: non si sarebbe potuto intervenire sui due presunti 'ndranghetisti piuttosto che creare l'ennesimo caso di cattivissima nomea ad una terra martirizzata dai mass media? La notizia ha fatto il giro del mondo ! E, com'era prevedibile, ha gettato altro fango sui calabresi onesti che si sono visti scippati della rappresentazione religiosa. Ancora u...

Il cemento della 'ndrangheta

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UN GIORNO MI FARAI UNA GRANDE CHIESA  Così disse la Madonna, durante una visione, a mamma Natuzza. Costruire una chiesa o una casa religiosa, una visione di Natuzza Evolo suggeritale dalla Madonna e impiegare persone del luogo che secondo alcune indiscrezioni sono stati indicati da qualcuno in odore di 'ndrangheta è una cosa brutta? È peccato? Oppure è una semplice notizia giornalistica da prendere così, senza tante preoccupazioni e lasciare che la costruzione dell'opera faccia il suo corso? La notizia ha fatto clamore. Ha avuto il suo bell'effetto. Ma se si valuta benevolmente nel suo insieme si arriva a concludere che non c'è lo zampino del diavolo. La sintesi dei fatti, (a disposizione in ogni momento nel web, sugli organi di stampa e altre fonti istituzionali giacché l'indagine non ha più i vincoli della segretezza) è questa: Dopo che la Regione Calabria diede il via libera ai cantieri di ampliamento della struttura e assicurando un fi...

Papa Francesco nel mirino della 'ndrangheta?

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Quando i media vogliono creare caos e terrorismo psicologico ci riescono. Ho letto sui social che la 'ndrangheta starebbe pensando di “eliminare” Papa Francesco. La cosa mi sembra abnorme. Un'azione impopolare come questa è fuori dalla mentalità della 'ndrangheta che si nutre di riti religiosi e sciorina religiosità. Comunque nulla è impossibile. Perciò cerco notizie. L'origine sta in queste dichiarazioni che Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, fa al “fatto quotidiano”: “...il comportamento del Santo Padre non viene visto di buon occhio dai boss della mafia calabrese . Papa Francesco sta facendo innervosire la mafia finanziaria. Se i boss potessero fargli uno sgambetto, non esiterebbero . E di certo ci stanno già riflettendo. Questo Papa è sulla strada giusta. Ha da subito lanciato segnali importanti: indossa il crocifisso in ferro, rema contro il lusso. È coerente, credibile. E punta a fare pulizia totale. E sarebbe proprio q...

Accendere un'auto e attaccare targhe è facile

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Difficile è far evolvere la collettività dall'arretratezza culturale imposta dalle caste. Non passerelle ma lavoro come volano di cultura e legalità! Mi son sempre chiesto a che valgono i simboli, le manifestazioni di piazza e persino i salotti culturali, dove, per intenderci, si parla tanto di letteratura, poesia, pittura, un po' meno di scultura e sempre con la puzza sotto il naso si addita l'ignoranza collettiva ché non legge, non si documenta, non amplia gli orizzonti con un buon libro. In Calabria, per combattere la 'ndrangheta e il malaffare che si associa ai colletti bianchi e alla politica, c'è stato un pullulare di targhe affisse sui muri dei municipi regionali con tanto di scritta: “QUI LA 'NDRANGHETA NON ENTRA!” Come se bastasse una sana intenzione, uno slogan, per annullare gli effetti di un malcostume cresciuto negli anni. Non si è voluto capire che laddove la miseria taglia con l'accetta gli animi e fa morire d'indigenza la fame ...

Reggio Calabria, tutti a casa per contiguità mafiosa

E se Scopelliti avesse ragione? Ieri sera, su rai news, Enzo Ciconte , conoscitore dei fenomeni malavitosi che infestano la Calabria e autore di numerosi libri sulla ‘ndrangheta, ha ricordato le radici storiche della malavita organizzata e le strategie che da sempre mette in atto per penetrare nelle amministrazioni locali. In sintesi, la ‘ndrangheta a Reggio Calabria e nella maggior parte di comuni province regioni e persino nello Stato, è presente, in varie forme, da sempre! Santo Versace , imprenditore reggino, fratello dello stilista Gianni, scomparso qualche decennio addietro, si è detto rammaricato per l’onta che i reggini e la Calabria onesta sono costretti a subire. Versace auspica, motivandolo, l’intervento dell’esercito a fianco delle forze dell’ordine tradizionali. Insomma una militarizzazione del territorio. Santo Versace, da ex ufficiale di cavalleria crede nella forza fisica, nella soppressione o sottomissione coatta dei cattivi pensieri, non nella cultura...

Denuncia e speranza di un Testimone di Giustizia

Mi è capitato tra le mani un libro dalla veste grafica banale che, a primo acchito, non suscita curiosità nel lettore. Copertina bianca con scritta centrale rossa tra due linee orizzontali rosse e agli estremi, verticalmente, due nomi dal cognome identico: in alto, Pino Masciari e sotto, in basso Marisa Masciari. Fratello e sorella? No, marito e moglie! È d’uso, in Calabria, che la donna sposata perda il cognome da nubile e acquisisca quello del marito. È una forma arcaica di sottomissione e di nuova appartenenza molto radicata nei paesi. La tradizione impone anche il perpetuarsi dei nomi dei capifamiglia, prima di tutto quello del nonno paterno che si trascina dietro anche “a ‘ngiuria”, il nomignolo, un’eredità indelebile! Lo schema della copertina del libro sembra mantenere saldo il concetto antropologico appena espresso, ad eccezione del soprannome. Il titolo “Organizzare il coraggio” e il sottotitolo “La nostra vita contro la ‘ndrangheta”, ha il sentore del “solito opuscolet...

Marisa e Pino Masciari, Organizzare il Coraggio

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Ha le dimensioni di un tascabile e raccoglie alcuni anni di vita tormentati di un calabrese trascorsi da testimone di giustizia sballottato per l’Italia non sempre nei modi più consoni per una famiglia con due bambini piccolissimi sradicati dalla propria realtà. Il concetto della famiglia è un tema ricorrente nel racconto-testimonianza di Pino Masciari, questo il nome del testimone di giustizia, autore del manoscritto, che racconta di sé, del suo lavoro, e del padre prima di lui, della sua passione per l’edilizia e dell’intimità familiare che si instaurava nei cantieri. Parla di un piccolo mondo antico fatto di onestà e di duro lavoro; della voglia di ampliare la piccola impresa artigianale di famiglia; della volontà di acquisire commesse importanti anche per offrire lavoro alla sua gente; Pino Masciari sogna in grande, e ci riesce! Vince appalti! Ma con la morte del padre si trova a dover fronteggiare le incongruenze territoriali, la piccola malavita organizzata, le famiglie di ‘...

con il sindaco Lanzetta dalla parte della legalità

Quasi tutti gli esponenti dei partiti e delle istituzioni nonché personaggi della cultura si sono sentiti in dovere di essere a fianco della dottoressa Maria Carmela Lanzetta sindaco di Monasterace da qualche tempo sotto la mira della 'ndrangheta. Dopo varie pressioni intimidazioni e attentati la dottoressa decide di dimettersi dalla carica di sindaco. ma ecco la svolta, lo scatto civico che fa anteporre alla donna madre di famiglia il bene comune della collettività monasteracese alle paure e persino alla tranquillità sacrosanta che dovrebbe regnare nelle case, dopo una assennata riflessione la sindaco ritira le dimissioni! E proprio ieri mentre lei presenziava una conferenza stampa con il segretario del PD Pierluigi Bersani, riceve una telefonata dal marito che la rende partecipe dell'arrivo di una lettera minatoria. Minacce rivolte a le ai suoi familiari: ai suoi figli! E neanche questa volta ha ceduto! Solidarietà doverosa a parte, che può, sì, dimostrare solidarietà e ...

dal carcere Morelli ribadisce la sua innocenza

'' Mio caro , carissimo Franco, desidero innanzitutto ringraziarti ed esprimerti i miei più vivi sentimenti di gratitudine per la testimonianza di stima e affetto che hai inteso riservare alla mia persona oltre che per la vicinanza attestata alla mia famiglia. Grazie veramente dal profondo del cuore, Grazie. Mai e poi mai avrei potuto immaginare che un giorno la mia esistenza si sarebbe potuta connotare di una vicenda così dolorosa, che però per alcuni versi diventa anche drammaticamente comica. Mi trovo, mio malgrado, ad essere protagonista inconsapevole di un film che non mi appartiene né per forma, né per contenuto (mafia, servizi segreti ecc.. ecc.. simili romanzesche storie sono lontane dalla infinitesima parte di cervello e di anima in modo siderale)''. Così scrive Franco Morelli, il consigliere regionale del Pdl arrestato il 30 novembre dalla Dda di Milano nell'operazione 'Infinito', in una lettera indirizzata al leader del movimento Diritti ...

11 arresti a Reggio Calabria

Avvocati, commercialisti e prestanomi sono, secondo Giuseppe Pignatone, procuratore di Reggio Calabria, gli esponenti della “borghesia mafiosa” che hanno contaminato la gestione comunale della “multiservizi” reggina, adesso agli arresti: il commercialista xxxxx o , sua moglie, l’avvocato xxxxx , sua sorella xxxxxx e suo cognato, il commercialista xxx e i prestanomi della cosca xx i fratelli xxx e i figli di quest’ultimo, i gemelli xxx i fratelli xxxx . E ancora i boss xxx.  Il nome del governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, non appare mai nelle 228 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli undici arresti, non in una intercettazione, non in un interrogatorio. È il suo «modello Reggio» a finire sul banco degli imputati e dimostrarsi, perciò, fallimentare perché da sindaco della città non ha vigilato sul passaggio delle quote azionarie dall’Ingest Facility Spa (100% Fiat), mandataria capogruppo dell’Ati che deteneva il 49% del pacchetto azionario d...

la fenice della politica rigenera mostri

Stesso tatticismo stesse facce in politica. Questo il nuovo che avanza. Gregari di ben noti personaggi politici che gestiscono i destini degli uomini e della terra occupano le platee di oratori che mettono la faccia per dare credito e consolidare castelli strapieni di demagogia inconcludente. Anche in Calabria è così! il giovane Salvatore Scalzo è tallonato da vicino da uno stuolo di facce note per avere ricoperto incarichi istituzionali e non fin dalla prima repubblica quando a far la voce del padrone era la DC. Gente incartapecorita che continua a governare la società nei modi consacrati dalla politica, che parla di legalità, lavoro, diritti, cultura, emancipazione e inserimento delle classi meno ambienti, solo per incantare i creduloni e mantenere il potere. Come spiegare altrimenti la soppressione della Consulta per la legalità dallo statuto regionale calabrese ad opera della giunta Loiero? La notizia, appresa stamane dall'editoriale di Paolo Pollichieni direttore del Corr...

Governatori e Guide tra luci e ombre della cronaca politica

La cultura dell'etica per governare e annullare i comitati d'affari Le accuse urlate non si placano nel paese e tutti sono alla ricerca del nemico da incolpare. Ognuno accusa l’altro di tradimento, di collusione con la ‘ndrangheta, di avere accettato o cercato i voti dei malavitosi, quelli che non fanno niente per niente e che al momento opportuno presentano il conto da pagare. La destra accusa la sinistra e il centro. Il centro dice di essere moderato e non vuole alleanze spregiudicate. Le indagini delle forze dell’ordine arrestano per collusione mafiosa esponenti politici calabresi che hanno portato moltissimi voti a Scopelliti. Ma la cosa che lascia perplessi è che il consigliere in questione ha ricoperto altri incarichi, ha gestito e governato il territorio reggino e anche le altre persone sono attivisti politici noti. Ora, a distanza di qualche mese dalle elezioni, salta fuori che: Un consigliere regionale, del Pdl, e altre 11 persone sono state arrestate dai carab...

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