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giovedì 13 ottobre 2022

Confessioni a notte inoltrata

È una sensazione difficile da descrivere. Ma anche se sei in braccio a Morfeo e stai facendo sogni bellissimi o sei imprigionato in incubi da cui è impossibile scappare capisci immediatamente che quello che stai subendo è l'effetto ondulatorio del terremoto! E non il dondolio della persona amata.

La sveglia segna le “00:51”.

Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) il sisma ha avuto ipocentro a 36 km di profondità ed epicentro in mare, davanti Catanzaro Lido.


Mi giro nel letto E, non avvertendo altri movimenti, mi accingo a riprendere il sogno dal punto in cui è stato interrotto cosciente dell'eventuale concorso di colpa per non essermi precipitato fuori casa nel mezzo della notte, confidando nella capacità tecnica dell'edificio costruito in cemento armato modulare antisismico.


martedì 1 novembre 2016

Rinascita

L'ITALIA MIGLIORE.




È nei momenti di sconforto che tiriamo fuori il meglio o il peggio di noi.
Gli eventi imprevisti, specie se drammatici, scoprono il nostro vero volto. Chi è buono/a dentro non si lascia dominare dallo sconforto o dalla rabbia. La positività innata o costruita con autodeterminazione, speranza e tenacia in un futuro migliore impone meticolosità e lavoro per migliorare noi stessi e le coscienze altrui.

Da tempo il territorio italiano è devastato da terremoti e alluvioni. Si sono visti contadini, coltivatori e braccianti, spalare sodo il fango dalle stalle e dai magazzini. Alcuni hanno pianto. Lacrime amare, liberatorie di una situazione frustrante che nulla avrebbero potuto fare per evitarla.
Alcuni hanno lavorato male ponendo ostacoli ai corsi d'acqua e coltivato laddove non era indicato. Altri si sono trovati invasi dai detriti e dal fango loro malgrado.

L'imprevisto non è stato un ostacolo al loro fare. Si sono rimboccati le maniche da subito senza attendere gli aiuti di Stato. Altri, ma questi non sono persone degne del titolo di imprenditori onesti, hanno riso per gli eventi catastrofici e gozzovigliato sulle disgrazie intessendo rapporti per i fondi sulla ricostruzione e messa in sicurezza dei siti colpiti dagli eventi.

I monumenti storici sono collassati. Il terreno in alcuni punti della faglia si è abbassato di 70 centimetri ma
la ricostruzione ci sarà! Dai detriti rinascerà e si conserverà la storia dell'Italia mgliore in quanto a bellezza e tenacia. Umbria, Marche, Lazio continueranno ad essere testimoni di bellezza e cultura.

La cronaca di queste ore porta a conoscenza di misfatti e nobiltà d'animo. Testimonia l'imprenditoria sana, i volontari impegnati in prima persona e quanti lavorano dietro le quinte per alleviare i drammi psicologici e materiali di chi è stato colpito dall'evento.

Fa onore a quanti, visto il clima che induce alla solidarietà ben nota nelle piccole comunità colpite, donano materie di prima necessità agli altri. Commercianti che svuotano gli scaffali dei supermercati devastati dal sisma e li donano ai concittadini senza nulla chiedere in cambio perché adesso è il momento della solidarietà. Oggi è tempo di amore e condivisione. Domani si lavorerà per ricominciare. Ricostruire coi sistemi dettati e imposti dai criteri antisismici a tutela della vita e della bellezza dei nostri paesaggi.

lunedì 31 ottobre 2016

Tra conti in ordine, ue, terremoto e ponte

Il terremoto del centro Italia ha messo in secondopiano la personalizzazione di Matteo Renzi sul referendum del 4 dicembre.
Ancora una volta è dovuto succedere l'irreparabile, in questo caso, alle bellezze culturali italiane e ai beni privati devastati dalla forza imprevedibile e inarrestabile del sisma affinché cambiassero le attenzioni e quindi i temi del contendere.
I crolli delle abitazioni private e la distruzione dei monumenti storici, vanto dell'Italia, hanno messo un altolà ai media e ai politici sulle barricate.
L'assordante vocio dei sostenitori del Sì e del NO si è affievolito. In queste ore le attenzioni gareggiano tra la raccolta fondi e la ricostruzione.

mercoledì 23 ottobre 2013

Riprendiamoci il presente

Più che dalle statistiche, la disaffezione a questo modo ignobile di fare politica nel gestire la macchina dello Stato, è dato dall'inaffidabilità dei politici che fin ora hanno governato le sorti di noi cittadini.

La disaffezione e la sfiducia inducono molti cittadini a disertare le urne. Il disgusto per i fatti di accaparramenti e assedi dei posti di comando e dei soldi pubblici fanno sì che il disgusto aumenti.

Purtroppo i cittadini, gravati dai pressanti problemi sviluppati dal malgoverno e dal malcostume, ritengono che per protestare l'unica arma rimasta è il non voto. Inconsapevole che così facendo riconfermano le stesse persone al comando del Paese.

Sembra il gioco del gatto che gira in tondo mordendosi la coda! E infatti lo è!, fintantoché non cambieranno le coscienze e quindi gli uomini e di conseguenza le organizzazioni che hanno assaltato e monopolizzato i punti cardine dell'Italia.

Attualmente rimaniamo testimoni di abusi e sfregi nei nostri confronti.

Avvertiamo scosse telluriche lungo lo Stivale di magnitudo variabili. 3.2 in Abruzzo nella provincia di Perugia e dell'aquila.

E non mancano gli scossoni a Bologna, dove tutti i capogruppo dei partiti che la governano sono al centro di un'inchiesta, l'ennesima, indagati per peculato.

I magistrati hanno acquisito sperperi di denaro pubblico in consulenze che ammontano a centinaia di migliaia di euro. Ipotesi di finanziamenti illeciti ai partiti. E, ovviamente, non mancano spese documentate per profumi (come possono iniziare i lavori imbevuti di sgradevoli odori?) medicine (beh, i microbi vanno debellati, si rischia una contaminazione collettiva e poi chi governa?).

C'è chi pensa alle cibarie per mantenere in forma il corpo e decide di comprare un forno a microonde...

e chissà cos'altro verrà fuori dal vaso di Pandora scoperchiato dagli inquirenti.

domenica 3 giugno 2012

Presidente, a proposito del 2 giugno

Caro Giorgio ti scrivo...


in effetti 66 anni sono un gran bel tempo trascorso tra alti e bassi, inciuci, picconatori, balletti di vario genere tutti attorno ai numeri che prima si riferivano alle lire e adesso agli euro. Soldi, insomma! Ed è sui soldi, anzi sui debiti pubblici, che il governo tecnico voluto da te sta cercando di mettere ordine! E mentre c'è chi fa i salti mortali per onorarli tra nuove e vecchie imposte e lottando con gli imprevisti quali una parcella medica non preventivata, un terremoto che mette in ginocchio mezzo Paese, tu dici che si deve comunque tenere alto il valore simbolico di un compleanno importante come quello nazionale del 2 giugno.
Inutile ricordarti gli altri luoghi disastrati d'Italia perché li conosci bene e sai altrettanto bene che sono ancora coperti di macerie sulle quali altri personaggi hanno fatto o accresciuto la loro fortuna.

Ma torniamo ai numeri:

2.500 gli uomini della parata contro i 6000 dello scorso anno; costo intorno ai 2,9 milioni contro i 4,3 del 2011. insomma un risparmio notevole, non c'è che dire! Ma credo che la sobrietà non si misuri o quantifichi coi numeri, anche se stiamo morendo di spread e titoli tossici.

Da noi in Italia è d'uso piangere ai funerali e interrompere persino i matrimoni per onorare il caro estinto! ma una buona parte ragiona diversamente e fa proprio il motto dei teatranti, quindi: "che lo spettacolo continui!" tutti in piazza per i festeggiamenti dell'arzilla vedova allegra 

domenica 17 ottobre 2010

meno fondazioni e più solidarietà

È un continuo proliferare di fondazioni e associazioni a ricordo di uomini o donne cadute per mafia, personaggi pubblici, più o meno noti, privati cittadini che vogliono far proseguire la “vita terrena” di cari e amici stretti. E ciò è un bene!, visto le missioni delle associazioni. Però, c’è sempre un però, e questa volta è consequenziale al fenomeno associazionistico commemorativo perché spesso, superato il primo momento, le celebrazioni prendono vie poco consoni rispetto a quanto prefissato.
Anche in dette circostanze, che dovrebbero essere alte, dal punto di vista culturale, gli organismi dirigenziali cavalcano gli eventi, spettacolarizzano in maniera enfatica ogni minimo sforzo. Non a caso, si assiste inermi a dirottamenti di fondi raccolti per l’infanzia o le adozioni a distanza, senza ricordare le malvagità attuate nei confronti di anziani ricoverate in strutture definite “opere pie”. Persino gli eventi naturali, le catastrofi, i cataclismi sono messi da parte dopo che i mass media spengono i riflettori e si è visto a L’Aquila, Calabria e Sicilia, Haiti, o le guerre delle zone depresse, l’Afghanistan e del terzo mondo.
Senza ombra di dubbi, se assistessimo a un numero minore di autocelebrazioni e a maggiori azioni concrete verso i popoli in attesa di aiuti umanitari, si rinsalderebbe la fiducia in quanti vogliono adoperarsi per i fratelli in difficoltà sparsi per il mondo.

giovedì 14 gennaio 2010

haiti: sgomento e solidarietà



Haiti scene di terrore e povertà:
Oltre 100.000 morti sotto le macerie.

Davvero le vittime di terremoti, tsunami, slavine, smottamenti sono da imputare al fato?

Oppure la voracità dei furbi condanna i poveri del mondo?

Faccendieri privi di scrupolo manipolano uomini e mezzi, corrompono, costruiscono edifici instabili, riscrivono ordinamenti sociali per tutelarsi e tutelare fasce sociali deviate.
La demagogia ignobile, divulgata da portavoce meschini, attecchisce nelle menti ingenue e induce le persone a schierarsi in fazioni fino a provocare scontri verbali e fisici tra le parti.
Questa, in sintesi, l’amara realtà di alcune società economicamente avanzate rette da capipopolo votati al mero profitto economico personale.
Lo scenario, crudo e nudo, appena accennato è il vero motivo delle innumerevoli vittime di cataclismi naturali; pandemie, paure che sfociano in terrorismi psicologici dilaganti a dispetto della maggioranza silenziosa:
Uomini costretti a vivere ai margini delle ricchezze opulente. Uomini, donne e bambini doppiamente vittime; derubati della dignità. Esseri umani costretti in schiavitù dall’arroganza economica mondiale! Dobbiamo sperare in ipotetiche potenze divine o l’esempio dei Saggi è ancora in tempo a bloccare la babele eretta dall’ingordigia di pochi despoti?

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