Maestri di vita

CON SAVERIO ABENAVOLI SCOMPARE UN GRANDE CALABRESE di Franco Cimino Eravamo amici, noi due. Amici come si può essere tra due persone – potrei dire due personalità – diverse. Distinti e distanti sotto quasi tutti i profili. Saverio ed io siamo sempre stati, per la differenza d’età, il vecchio e il giovane. Il saggio e l’istintivo. Lo scienziato e l’umanista. Lo storico e – mi si lasci passare il termine – il poeta, così almeno alcuni mi definiscono, io vergognandomi. Il medico e il professore. Il maestro e l’allievo.