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mercoledì 26 dicembre 2012

Monti sale in campo, spicca il volo su twitter

i primi twitt di Monti

il professore "sale in campo" tra Natale e Santo Stefano. Non tra il bue e l'asinello in una mangiatoia ma sull'albero di twitter lancia i primi vagiti.

Quasi come a voler simboleggiare qualcosa (che sia la nascita del Salvatore?) un'oretta prima della mezzanotte di ieri, 25 dicembre 2012, il prof Mario Monti è salito sul ramo alto dell'albero celeste (dove hanno già preso posto i grandi della terra, quali Barak Obama e recentemente il Papa) e ha lanciato il suo twitt:

«Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. Saliamo in politica».

È un caso, oppure un atto premeditato il cinguettio del professore?

Il fatto che lui dichiari la volontà, dopo innumerevoli titubanze
(fino a d ora non si è mai lasciato sfuggire una affermazione certa ma tutto lasciava intendere la sua decisione specie dopo la benedizione del capo della cei mons. Bagnasco) nelle immediate ore consacrate al rito più caro al mondo cristiano, qualche dubbio lo genera. E questo comporta una fugace considerazione:

senza nulla togliere al lavoro di maquillage fatto dal prof che ha saputo ridare smalto all'Italia, ingenerato fiducia nei mercati e nella politica internazionale, c'è da capire (visto che le sue azioni sono state condizionate dalle lobby che lui dice di voler “ridimensionare” ma che non ha fatto) se la voglia logorroica di comunicare che sta dimostrando adesso sia tesa al dialogo per amore del bene comune oppure una strategia politica per raccogliere consensi. L'interrogativo nasce dalla ritrosia dimostrata da Monti nei confronti della comunicazione ai cittadini, salvo le conferenze stampa ufficiali, che fino all'altro ieri ha tenuto e imposto ai suoi ministri.
Un discorso a parte si dovrebbe fare per le esternazioni del suo portavoce Polillo e per le leggi della Fornero che piuttosto di promuovere sviluppo lavoro e tutela hanno stralciato conquiste sociali inalienabili. Di fatto alcuni provvedimenti hanno cancellato diritti acquisiti dai ceti meno abbienti e consolidato le strategie di certa classe im-prenditoriale.

ps.
"@SenatoreMonti", sta forse a significare che non si dimette dalla carica di senatore e fa il "capo" tutelato su un'area di moderati che comunque fino ad ora non ha saputo governare l'Italia?

giovedì 14 giugno 2012

Monti, la politica e i cittadini

Monti inizia a preoccupare perché le sue esternazioni lo conducono a tenere le distanze dalla gente, dalle preoccupazioni dei cittadini e dalla realtà del Paese.

Monti, in Germania confida che il non essere un politico di professione lo rende più responsabile: «Non devo rispondere agli elettori ma a un Parlamento dove ottenere la fiducia, non devo scendere in strada per trovare voti. Questo mi rende però molto più responsabile, non meno».

Vero! Ma forse il professore dimentica da chi è composto il Parlamento attuale e chi sono i politici che lo assediano e quanto siano stimati dal “popolo”.

Tra le preoccupazioni generali del momento una vecchia “novità” rispunta caldeggiata dal

Presidente del Consiglio, sempre annunciata a Berlino: il Governo sta lavorando a uno strumento per la vendita degli asset pubblici. E, a chi gli chiede se escluda la cessione dell'attivo del settore pubblico, Monti risponde con prontezza: «Non solo non la escludiamo ma la stiamo preparando e presto seguiranno atti concreti. Abbiamo predisposto veicoli, fondi mobiliari e immobiliari, attraverso i quali convogliare, in vista di cessioni, attività del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale».

E' come dichiarare apertamente la volontà di abdicazione del sociale e cedere i gioielli di famiglia a chi detiene il potere economico e causato gran parte dei mali attuali che, quindi, può continuare ad affamare, fare il bello e cattivo tempo specie dopo avere acquisito i diritti dei beni comuni finora mal gestiti da una classe politica asservita.
Possibile che territorio e monumenti, demanio e attività che servono la comunità possano produrre ricchezza solo quando sotto padrone privato?

Può darsi che mi sfugga qualcosa... ma la preoccupazione per un “sociale privatistico che bada al guadagno personalistico a discapito dei deboli” resta.

lunedì 11 giugno 2012

Risposta col loden di Monti a Scalfari

Lezione magistralis del prof. Mario Monti su meritocrazia e riconoscimento delle professionalità acquisite.

Non poteva essere altro che questa! La risposta del prof. Mario a Eugenio Scalfaro circa le emanazioni dei poteri forti nei confronti di Catricalà, Fortunato e Canzio.

"Non ho avuto finora alcun motivo -risponde oggi su Repubblica il premier- per rammaricarmi delle scelte che ho fatto nel novembre scorso. Ho anzi apprezzato le loro qualità e il loro spirito di servizio. Naturalmente, nel caso riscontrassi in loro, come in qualsiasi altro collaboratore, anche un solo caso di mancata correttezza o lealta', non esiterei a privarmi della loro collaborazione".

"Quando ho nominato sottosegretario Catricalà e confermato nelle loro posizioni Fortunato e Canzio non ero certo all'oscuro dei loro rispettivi percorsi di carriera, ne' di chi avesse avuto un ruolo decisivo nel valorizzarli in passato", sottolinea Monti replicando a Scalfari che aveva scritto come Catricalà fosse una 'creatura' di Gianni Letta e Fortunato e Canzio di Giulio Tremonti. Si tratta di qualificati funzionari dello Stato e nel decidere di avvalermi della loro collaborazione li ho valutati alla luce di quelle che, dopo attento esame, mi sono parse le loro caratteristiche di competenza, integrità, autorevolezza nell'esercitare le funzioni ad essi attribuite, lealtà. Lealtà allo Stato e alle linee programmatiche del governo, non ad una 'mia' parte politica, che come e' noto non esiste".

"Certo, le due posizioni al ministero dell'Economia e delle finanze, oltre, beninteso, a quella di sottosegretario, rientrano nello 'spoil system'. Avrei perciò potuto modificarne a mia discrezione i titolari, magari per il fatto -sottolinea il premier- che il ministro che li aveva nominati non sempre aveva mostrato particolare rispetto per le mie tesi di politica economica (o per la mia persona) nel corso degli anni"."Ma non credo sia questo il modo corretto di intendere lo 'spoil system'.
Soprattutto se si e' a capo di un governo sostenuto da una maggioranza che e' composta da forze politiche antagoniste tra loro, con anime culturali e ambienti di riferimento spesso antitetici. Devo cercare, e' stata la mia convinzione fin dall'inizio, di estrarre il meglio da ogni forza e di rendere compatibile ciò che 'in natura' (cioè nei molti anni di bipolarismo che ci hanno portato alla crisi del novembre 2011) ha mostrato di non esserlo. In altre parole, non avrei potuto, ma neppure voluto -conclude Monti- evitare di prendere in considerazione professionalità di valore solo perché erano 'creature' di Gianni Letta o di Tremonti. O di Bersani, Casini o Alfano''.


Magari si diffondesse un simile pensiero nell'Italia delle spartizioni e dei dirigenti fantocci.
Sia ben chiaro: stimo il giornalista Eugenio Scalfari e lo ritengo uno degli ultimi uomini appartenenti al “vecchio modello di fare giornalismo”; forse un tantino manicheo, ma comunque intellettualmente onesto!


mercoledì 28 marzo 2012

Governo Monti, dignità ritrovata e welfare

Non so chi e quanti approfittino dei drammi altrui per curare interessi personali e non si capisce neanche perché si debba dare tutta questa importanza ai mercati fino al punto di far dipendere l'esistenza altrui al vil denaro, di fatto le pene dei nuovi poveri dipendono proprio dai mercati finanziari, dai crediti e dai debiti.

Il governo dei prof. Ha ridato dignità al Paese ha aggiustato qualcosa nei conti pubblici e ridotto il debito come si è sempre fatto: aumentando le tasse a tutti dimenticando ancora una volta che non tutti hanno gli stessi redditi. I poveri si trovano a fare i conti alla pompa della benzina e per effetto del rincaro dei carburanti e l'aumento dell'iva se li trascina nei supermercati e nelle bollette del gas della luce e in tutte le spese che deve affrontare. Mentre i ricchi continuano a fare il pieno nei yacht e nelle auto lussuose di grossa cilindrata con indifferenza.

Lo so è difficile governare e ristabilire equità all'Italia in poco tempo ma quante persone dovranno ancora morire per i debiti accumulati per necessità? Quanti lavoratori dovranno essere esodati?

È vero! È stato chiesto al prof. Monti di salvare l'Italia. È stato chiamato al capezzale del moribondo per tentare di rianimarlo e Lui, prima che la ferita infetti tutto il corpo, amputa l'arto necrotico. Ma si è fatta un'anamnesi corredata di ricerche e terapie diversificate per tentare di salvare l'arto prima di amputarlo?
Caro Prof. Monti, oltre che il rispetto degli Stati che finora ci hanno deriso, auspico di poter gioire presto per la recuperata garanzia di protezione sociale, specialmente per i ceti deboli.
Non è notizia degna di un Paese civile come il nostro quella appresa stamane dai giornali e cioè che un muratore di 58 anni si dà fuoco davanti l'ufficio dell'entrate Equitalia di Bologna, si presume a causa di qualche “cartella pazza”.

Certo fa piacere e riaccende il patriottismo vedere il Presidente degli Stati Uniti d'America Obama fermarsi e salutare affabilmente il nostro Presidente del Consiglio prof. Mario Monti. Ora che la stima è stata recuperata si deve pensare a ridare fiducia ai cittadini meno abbienti ridistribuendo i carichi fiscali con equità.

martedì 24 gennaio 2012

capitale e cultura, le sfide di Monti

Pur di vendere qualche copia in più a volte i giornali pubblicano notizie rivedute e corrette e non hanno nessuna attinenza con quanto detto o fatto dalle persone citate. Proprio per evitare di cadere nel tranello dei giornalai da quattro soldi è meglio aspettare prove concrete e inoppugnabili quale può essere la pubblicazione ufficiale degli atti. Nel caso del decreto Monti se ne sentono di tutti i colori e ovviamente chi si sente toccato reagisce in malo modo.
Siamo tutti stressati dalla spazzatura mediatica e dagli eventi reali o immaginari tirati fino alla nausea nei vari sistemi mass mediatici.
Ovviamente, essendo Monti un docente universitario, non credo che nel suo decreto ci possa essere una delegittimazione di alcuni atenei o il declassamento dei diplomi di laurea in base alla sede nella quale questi siano stati “sudati”. È impensabile crederci perché in uno stato di diritto la cultura è l'unico capitale che ogni cittadino può permettersi, a prescindere dalle sue origini. Con l'acquisizione dei saperi l'individuo evolve. Apre la mente, non si abbatte difronte ai nuovi traguardi culturali ma li conquista per alimentare i suoi saperi, la sua mente e la società.
Interpretando il suo operato in questi termini si giustifica e si comprende il pensiero europeista della manovra.

domenica 22 gennaio 2012

Monti ha convinto!


Il prof. Mario Monti ospite di Lucia Annunziata ha risposto esaurientemente “all'interrogatorio” del mastino che ha fatto e riportato domande rimbalzate sui mass media inerenti al decreto presentato dal governo alle camere per l'approvazione finale. Lucia Annunziata ha persino ricordato il titolo vaneggiante de “il giornale” che lascia sottintendere un palese out out di Monti alla Camera.

Il prof Monti, però, non ha chiarito come mai non si è optato, per tutti quei cittadini costretti a emettere valuta superiore ai mille € attraverso operazioni bancarie che le stesse fossero a costo zero quantomeno per i pensionati costretti ad accendere un conto corrente bancario. Ma qui sarebbe come cercare il pelo nell'uovo dopo tanta evasione fiscale. A proposito di evasione; tra le tante domande dell'Annunziata hanno avuto l'onore della m(i)enzione persino le volgari esternazioni di Bossi. Quel Bossi che fino a qualche giorno addietro ricopriva indegnamente la carica di ministro della Repubblica Italiana e nel frattempo vedeva la sua creatura, innocente e sana per eccellenza: la lega nord, coprire le pagine dei giornali:
Il caso sugli investimenti offshore fatti dal partito di Umberto Bossi attraverso il tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito ha scosso la base della Lega Nord, con la rabbia montante dei «maroniani», e calamitato l'immediata paternale del Partito democratico. Il pezzo apparso sull'edizione di Repubblica di lunedì 9 gennaio ha raccontato della somma complessiva dei fondi dirottati all'estero, che supererebbe i 10 milioni, in gran parte derivata del finanziamento pubblico ai partiti. I soldi sono stati investiti in un fondo con base in Tanzania, a Cipro e in corone norvegesi.”

Nonostante ciò, il senatur con la sua solita eleganza invita Il prof. Monti ad uscire di scena.

Non è una caduta di stile ricordare le azioni di chi ha fatto della politica una riserva personalissima di caccia. È, bensì, la testimonianza da portare ai militanti onesti che hanno creduto in lui e a quanti credono che c'è sempre bisogno di un leader indiscusso a cui affidare la propria salvezza.

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