Dimostra affetto fintantoché sei in vita! il rispetto
postumo ha un sapore amaro. Non saprei dire se affettato per la circostanza. Certamente
è un atteggiamento di cui il defunto non potrà giovarsene e ridere insieme a
te.
Il tempo ha una scadenza! E nessuno può esimersi. Questo il
bello della vita. sì il bello della vita è la morte fisica di un corpo ormai sofferente,
esausto come le pile elettriche che non tengono più la ricarica. Ma l’energia
vitale, quella sublime, non cessa di illuminare quelli che ancora sono
costretti a guerreggiare in terra per un misero posto in vetrina o sotto le
luci fatui dei riflettori accesi dai supporter.
Sostenitori non della medesima parrocchia, perché, si sa, voler primeggiare significa combattere contro i presunti avversari e nel campo della pittura, i duelli, non sono alla pari. No! Difficile incontrare una persona onesta e leale che dipinge per il piacere di farlo e si entusiasma per i traguardi raggiunti, che si confronta con gli amici pittori e gioisce con loro per le innovazioni che questi hanno saputo apportare e rendere partecipi gli altri. Aldo era uno di queste anime belle! Lo ricordo volentieri con il sorriso pacioso. Una smorfia oblunga simpaticissima sul volto buono che metteva serenità e induceva alla fratellanza d’intenti tra quanti abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo e frequentarlo.
Era più grande di me, Aldo. Lo conobbi negli anni 70/80. Il suo
studio d’arte era situato in una sorta di garage sopraelevato nei pressi del
Politeama, all’imbocco del vicoletto di Montecorvino in Catanzaro.
Non si dava arie di grande pittore nonostante avesse una
buona manualità e cultura in merito. Amava i paesaggi e in quel periodo i tramonti
e le vedute marine. Scherzava sempre sulle campiture di colore attorno al sole,
le chiamava “frittate”. Comu ti para ca mi nesciu sta frittata… esordì quando
entrai nel suo studio girando il cavalletto a mio favore.
Ecco, Aldo lo voglio ricordare così. Un uomo simpatico, mai
sopra le righe e con una buona dose di autoironia. Ciao Aldo, nonostante negli
ultimi anni non ci siamo visti, il tuo sorriso sornione mi ha tenuto compagnia.
Mi ha sorretto e fatto reagire contro le malelingue che dimenticano la caducità
terrena, pronti, sempre, alla critica disfattista.
La tua saggezza ti ha posto una spanna sopra le misere beghe
di bottega dei bottegai incolti, e ha dato, invece, coraggio e forza a chi ti
ha saputo ascoltare. Buon viaggio amico mio.
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