“L'uomo non può vivere nell'attesa del presente ma deve lavorare per un progetto futuro.”
Ogni mia azione guarda al futuro ma coi
piedi e la mente nel presente.
Per questi motivi rivolgo attenzioni
accurate a quanto accade nella società.
Presto attenzione alle azioni politiche
perché queste possono condizionare positivamente oppure no, dipende
dalle scelte dei dirigenti politici e dei tecnici che li aiutano nel
loro lavoro, il presente e il futuro di noi tutti.
Mi documento. Leggo e confronto le
notizie. M'informo e mi faccio un'idea dell'aria che tira.
E devo dire che sento aria di burrasca
nonostante il Matteo Renzi che si moltiplica, manda messaggini
inverosimili per rasserenare i piagnoni e gli sfiduciati.
Per Matteo chi non crede alle
sue azioni decisioniste fa parte dei gufi e quindi è nella parte
sbagliata. Però vorrei vedere lui nelle stesse condizioni di chi è
costretto a vivere ai limiti della decenza. Mi piacerebbe conoscere i
suggerimenti dei suoi consiglieri economici specialmente se fossero
anche loro costretti a prendere decisioni immediate su dove trovare i
soldi per le bollette e una volta trovati se usarli per pagare la
luce, il gas, il telefono, il condominio o comprare un libro.
Ed a proposito del telefono dal
primo maggio arriva la novità: telecom si fa chiamare tim
e impone le nuove tariffe che sono tutte a favore
dell'azienda, perciò non sarebbe male se fossero analizzate e
riviste da qualche commissione di consumatori visto che il governo ci
mette mani, testa e fondi attraverso le banche con il progetto della
banda larga. Anche se telecom non è l'unica azienda interessata al
mercato della banda larga perché in risposta ad una richiesta di
parere formulata da Palazzo Chigi, l’authority spezza
una lancia a favore del piano che prevede la presenza di una “società
assegnataria dei contributi alla quale partecipino più
operatori attivi nella fornitura di servizi agli utenti finali”,
rimane sempre il fatto che i lavori sono comunque finanziati dallo
Stato e quindi con soldi pubblici.
Insomma, coi soldi nostri, le aziende
eseguono lavori di “pubblica utilità” che rimangono di loro
proprietà e che noi, sempre e comunque, siamo tenuti a pagare canoni
e spese di utilizzo anche quando non ci servono, come vorremmo, in
base alle nostre esigenze.
Nel caso di telecom, la società
telefonica avverte gli utenti in fattura, e i possibili futuri
clienti sui media, che dal primo maggio cessa unilateralmente tutti
gli accordi con gli abbonati e d'ufficio, salvo richieste esplicite
avanzate dagli utenti, adotterà nuove tariffe col marchio tim a cadenza mensile. Quindi, praticamente, significa che la bolletta non arriverà ogni due mesi ma tutti i mesi.
Che voglio dire? Voglio dire a
Matteo Renzi e a tutta la classe politica che governa gli eventi di essere più attenti
alle esigenze vere di cittadini. Di non pensare e vedere ogni cosa in
funzione del futuro delle aziende, delle esigenze dei manager e dei
capitani coraggiosi che sono diventati, in taluni ambiti, sinonimo di
nuovi schiavisti, per usare una metafora, col paraocchi perché, se è
vero che questo strumento induce a guardare sempre a vanti
rinvigorendo solo il capitale aziendale, a lungo andare può tradursi
in oggetto di tortura per il tanto strattonato popolo e per la classe
dirigente stessa.