Trapasso e la poetica dell'effimero

La frequentazione con Enzo Trapasso giova ad entrambi. I dialoghi sono, quasi sempre, incentrati sui lavori che facciamo e sugli scogli che, volutamente, “costruiamo” per fronteggiare e risolvere determinate questioni linguistiche-strutturali in pittura.
In questi giorni Enzo è impegnato a catalogare e fotografare le centinaia di opere accatastate dovunque (il suo studio è composto da una entrata/corridoio zeppa di lavori e da due stanze, la grande che usa da deposito e la piccola nella quale lavora.).
Vincenzo Trapasso, 2016, l'effimero rivalutato

Lo trovo intento a sistemare gli spazi mentre mette “faccia al muro” le opere.
Il lavoro che stava eseguendo l'ultima volta che ci siamo visti è in mezzo agli altri.
Ti devo far vedere una cosa! Mi dice entusiasta. Si fa spazio. Afferra la teca e la posiziona sotto la luce.
Che te ne pare? Ho sistemato quella striscia e... (con scatto felino, nonostante gli acciacchi, raccatta un pezzo di maglia e lo inserisce nella teca, tra il compensato e il cemento)...
FANTASTICO! Esclamo. È forte! Mi convince!
Sai, ancora non l'ho messo definitivamente perché si sporca. Prima voglio chiuderlo con il plexiglas a mo' di teca.

I materiali dell'effimero, con Enzo rinascono a nuova vita. Lui è attento, amorevolmente accorto e preciso affinché, una volta assurti a combinati artistici, durino nel tempo.
Per Trapasso il recupero dell'effimero e la relativa rivalutazione è un tema costante che si protrae nel tempo da quando ha lasciato la pittura su tela alla memoria di quanti lo conoscono.

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Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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