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Arte vs Decorazione: Qual è la vera differenza e perché conta?

  Qual è la differenza tra arte e decorazione? Spesso ci troviamo a contemplare un’opera e chiederci: è arte o decorazione? La distinzione può sembrare sottile, ma racchiude un mondo di significati, intenti e contesti culturali. Ho chiesto a un’intelligenza artificiale di aiutarmi a chiarire questa differenza, e la risposta è stata sorprendentemente ricca e stimolante.

Passato, presente e sacralità del tempo terreno

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  "Catanzaro, stazione tramvia " Davanti alle novità spesso ci sentiamo spiazzati, forse, inadeguati a fronteggiarle perché ignote, proiettiamo in esse le nostre paure reali e inconsce. L'ignoto affascina e attrae le menti curiose mentre riempie di terrore gli abitudinari, pigri metodici cultori della routine. Eppure il cammino dell'uomo è costantemente rivoluzionato dalle scoperte.  Il vecchio è storia da ricordare. Punto fermo da cui ripartire alla scoperta di nuove esperienze. Il mondo del lavoro ha subito e accettato rivoluzioni epocali: La manualità artigianale ha ceduto il passo arrendendosi alla quasi totale sostituzione umana della forza lavoro, impiegata nelle catene di montaggio, alla robotica. Anche se rimane attuale la domanda: Il robot sgrava dalla schiavitù del lavoro alienante e eccessivamente usurante donne e uomini? migliora la qualità della vita delle maestranze? Affranca dalle fatiche e eleva la dignità sociale del salario prodotto in parte dal...

Dematerializzazione e creatività

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  Digitalizzare un concetto e renderlo visivamente fruibile donandogli corpo e dimensione virtuali equivale a de-materializzare la struttura fisica dell'opera d'arte tradizionale. In antitesi al gesto plastico-pittorico, il fare arte digitale significa nel lessico corrente, comunque creare qualcosa di inesistente, nuovo, per lo più dare senso e volume ai manufatti corposi “ingombranti” sulle piattaforme informali de-strutturandone i supporti fisici. Inscenare, in sintesi, la grande bugia visionaria in pixel e non coi mezzi pittorici usati fin dall'antichità. Nessun supporto che abbia corpo specifico, quale carta, legno, tela, rocce o cemento.

E-vocazioni

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EVOCAZIONI. Gli assemblaggi sono il risultato ultimo di una serie di commistioni condizionati dal vissuto quotidiano. Notizie. Immagini. Storie. Esperienze stratificate che emergono lentamente con estrema potenza dal vissuto esperienziale. L'esistenza è l'esperienza che accomuna la vita del creato. Dalla natura alla carne è magia che trasmette qualcosa di intimo, e a volte anche oscuro presagio collettivo vissuto ai margini o addirittura lontano dalla opulenza da una minoranza sottomessa dalla dittatura del mercato. L'economia dei mercati, presentimento anticipatore di drammi comunitari; fa capolino tra le stratificazioni dell'io, si concretizza lentamente e prende corpo. È un veleno invisibile, morte certa anche se illuminata dalle luci nelle realtà falsamente ricche e civili. Senza essere didascalici, anzi, votati alla sintesi, le evocazioni suggeriscono situazioni e episodi esperienziali noti. Non necessariamente si deve essere depositari di culture altre. E ne...

Creatività e arte contemporanea

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Prima, durante e dopo. Nella fase iniziale, dopo che si è interiorizzato il tema, si abbozza una ipotesi di lavoro. I pensieri, vestiti di poetica, attraverso la tecnica assumono corposità e si prestano a letture personali a volte dissimili da quelle dell'autore. Le Suggestioni che vivono in ciascuno e prendono corpo nella costruzione semantica della superficie suggeriscono e invogliano al dialogo solo se stuzzicano gli interessi intellettuali e sociali delle parti testimoni dei conflitti verbali e promotori poetici dei temi trattati. ph Valentina Iannino Sensibilità e conoscenza sono elementi indispensabili per comprendere! E porsi nello stato d'animo giusto davanti all'ignoto, con umiltà. Provocare a volte è costruire ponti tra culture differenti. La pittura e le varie forme di comunicazione che sfiorano le corde della semantica poetica collettiva, in una parola: l'arte, è provocazione costruttiva che rifiuta la decorazione melensa e abbandona gli inutili orpelli ...

come nelle favole

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  "la lampada di aladino e altre storie"

solo per palati fini

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Leccornie di Alta cucina. Altissima arte culinaria servita su vassoio dorato: Lumache e lecca lecca. Escargot & chups. high culinary art in gilded tray painting. Haute cuisine: snails and candies Alta cocina: caracoles y caramelos. Lumache e lecca lecca. high culinary art.

Progetti di vita

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"progetti di vita" proprietà dell'autore Il rituale si rinnova sempre allo stesso modo. Altrimenti che rituale sarebbe? Il vecchio anno è agli sgoccioli. Poche ore ancora e poi, tra botti di tappi che saltano e scoppiettanti luccichii di giochi pirotecnici che squarciano il buio della notte, si rinnovano vecchi propositi, che ancora non si sono avverati, tenuti in vita caparbiamente e nuovi sogni che vorremmo si realizzassero nell'immediatezza. Nei nostri pensieri le intenzioni si affollano, disordinatamente spingono per farsi strada e essere i primi a solleticare le volontà. Ognuno spera di vedere realizzato quello che più gli aggrada. Superfluo o necessario sono fattori relativi. È un po' come quando le nuove vite si affacciano al mondo. La procreazione porta in sé i desideri dei genitori, dei nonni e dei congiunti, compresi quelli degli amici più cari. Anche se non sempre si realizzano, davanti al rinnovarsi della vita, la gioia è sempre l...

Trapasso e la poetica dell'effimero

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La frequentazione con Enzo Trapasso giova ad entrambi. I dialoghi sono, quasi sempre, incentrati sui lavori che facciamo e sugli scogli che, volutamente, “costruiamo” per fronteggiare e risolvere determinate questioni linguistiche-strutturali in pittura. In questi giorni Enzo è impegnato a catalogare e fotografare le centinaia di opere accatastate dovunque (il suo studio è composto da una entrata/corridoio zeppa di lavori e da due stanze, la grande che usa da deposito e la piccola nella quale lavora.). Vincenzo Trapasso, 2016, l'effimero rivalutato Lo trovo intento a sistemare gli spazi mentre mette “faccia al muro” le opere. Il lavoro che stava eseguendo l'ultima volta che ci siamo visti è in mezzo agli altri. Ti devo far vedere una cosa! Mi dice entusiasta. Si fa spazio. Afferra la teca e la posiziona sotto la luce. Che te ne pare? Ho sistemato quella striscia e... (con scatto felino, nonostante gli acciacchi, raccatta un pezzo di maglia e lo inserisce nella...

LA NAVE

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Mario Iannino, opere contemporanee, anno 2016, cartone intelaiato mis.cm 56x80. tecnica mista,   titolo: la nave

Utopia, una parte di me

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Ho una piccola stanzetta dove mi ritiro, medito e mi diverto. Dipingo, compongo cromie figurali, leggo e scrivo di arte e, quando mi va, anche di musica, teatro e letteratura. "un angolo dello studio nel 2014 con fotomontaggio dal titolo: io che parlo alla luna" Nel mio piccolo mondo amo trattare il segno, la materia e il colore. Materia, segno e colore devono dialogare e rispondere alla mia intima soddisfazione plastica e estetica. Non che il mondo dell'arte contemporanea e della creatività in genere aspettasse me! In arte si è detto, scritto e operato in tutte le direzioni possibili e immaginabili. Credo, comunque, nel mio piccolo, di essere riuscito a realizzare delle forme-pensiero accattivanti. I lavori soddisfano il mio intento di ricerca linguistica che sfocia in una sintesi semplice, ammantata di bianco. Un bianco pacificatore che evidenzia o nasconde, suggerisce pensieri, all'occorrenza crudi, consolidati in strutture forti intrisi di vita...

Pedagogia d'arte contemporanea

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Come nasce un'opera d'arte figurativa?  E come si distingue dal quadro che siamo abituati ad appendere alle pareti di casa che spesso è, a detta degli esperti, un oggetto pensato e realizzato con intenzioni decorativi ambientale consolidati dalla diseducazione mediatica? Indirettamente o direttamente il fruitore non avvezzo a meditare sulle proposte culturali evolute che si discostano dalla sua formazione, pur rimando incuriosito da ciò che vede, non riuscendo a darsi spiegazioni plausibili, pone interrogativi all'autore quando questi è presente oppure al curatore, ma mai s'impegna o pensa di colmare le sue lacune culturali attraverso la lettura di qualche buon testo perché leggere e studiare sono azioni faticose e fastidiose. Per i motivi appena accennati è fisiologico, durante una vernice allestita con lavori incentrati sulla ricerca segnica, sentire: “cosa significa, cosa ha voluto dire, ma com'è fatto? O peggio; non sa dipingere, questo lo so fare ...

Bronzi di Riace rivisitati e oltraggiati

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Dopo la pubblicazione delle foto dei Bronzi di Riace mascherati dalla verve visionaria del fotografo che, secondo quanto riferito dalla dottoressa Simonetta Bonomi , pare abbia fatto scatti non autorizzati nella sala super tecnologica che li ospita la polemica è scoppiata furente. Bruneau, il fotografo, in azione                                                                 C'è chi minimizza e chi dice che la Calabria non li merita questi capolavori dell'antichità. C'è chi parla di arte e chi di schifezza mascherata da contaminazioni pop alla maniera di Warhol giacché pare che il fotografo sia stato allievo del re delle icone moderne serigrafate della pop art americana. Comunque la si mette, la questione apre spazi a dubbi di ogni genere sia dal punto di vista culturale che commerciale e di immagine per l'int...

Pop art. Arte contemporanea, chi è l'artista

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Quando si parla di pop art, o comunque di pittura supportata da concetti intellettualmente evoluti, l'errore è dietro l'angolo. Gli esempi degli ultimi anni sono sintomatici: Dall'imbianchino che ridipinge la porta di Duchamp esposta alla biennale del '78 al muratore che ottura il buco dipinto sulla parete della galleria con tecnica trompe l'oeil e, per ultimo, in ordine di tempo, la più disarmante è, se si ragiona sulle motivazioni che dà la donna delle pulizie del suo naturale e conseguenziale gesto di buttare nella spazzatura alcuni cartoni lasciati durante l'allestimento della mostra barese e per fare ciò cerca e ottiene l'aiuto degli spazzini perché troppo pesanti per lei da conferire nel cassonetto. ( in barese stretto la donna dice: “... e che lasciano tutto sporco, in disordine, e poi la stronza sono io che devo mettere tutto a posto ...). Rimanendo nel campo della pop art, gli artisti che la praticano si interrogano sul problema d...

Apri gli occhi e la mente, tutto è Arte

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©sottotraccia, Mario Iannino 2013 Nonostante le avanguardie abbiano aperto strade inimmaginabili in quanto a espressività gestuale c'è ancora chi ritiene la pittura veicolo espressivo figurale del bello assoluto. Una bella pittura,per alcuni, deve essere descrittiva, per altri tecnicamente ineccepibile dal punto di vista cromatico. Non necessariamente figurale ma portatrice sana di un lirismo museale condensato da innumerevoli stratificazioni citazioniste. La preoccupazione di certi pittori, quindi, non consiste nello studiare, forti dei lasciti dei Maestri del passato, sperimentare nuovi linguaggi adatti alla contemporaneità e alle problematiche coeve, anzi, le disdegnano perché convinti che il pittore, l'artista, debba preoccuparsi del mestiere pittorico in quanto unico strumento di sublime manualità espressiva Chissà se sapessero che anche Vermeer fece uso della macchina ottica per realizzare i suoi mini capolavori. Intanto le leziosità si perdono! E...

Arte, tendenze fiere da Bologna a Amsterdam

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ARTE, TEMPO DI FIERE E MERCATI. 2013, p.a. Si è chiusa da pochi giorni la fiera di Bologna. Nelle intenzioni di organizzatori e curatori, l'appuntamento bolognese doveva essere un momento di riscatto per l'arte, non nel senso alto del termine ma per il giro d'affari che ruotano attorno al lavoro creativo. La mini rassegna sull'arte italiana, avrebbe dovuto divulgare e vendere, dopo averle scoperte, le opere degli artisti più rappresentativi e proporli, appunto, come interessanti forme d'investimento. Ma data la crisi in atto, molte gallerie hanno rinunciato perché la loro economia non permette impegni economici extra. Bologna, in occasione della fiera-mercato, con Art City, che coinvolge musei, istituzioni e privati, tenta di sviluppare un programma culturale con alcune esposizioni personali di artisti sparsi per la città e un appuntamento che tenta la commistione tra arte e scienza a Palazzo Re Enzo. E poi, c'è stata Set Up, la fiera alte...

che cos'è la pittura?

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polimaterico 60x80, ©by mario iannino 2011

dolorose penetrazioni nel parco archeologico

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Mauro Staccioli ha un curriculum di tutto rispetto. Basta navigare e aprire il suo sito per avere contezza della sua attività. N asce nel 1937 a Volterra e si diploma all’Istituto d’Arte nel 1954. Nel 1960 si trasferisce in Sardegna e insegna nella provincia di Cagliari; qui fonda, insieme a giovani artisti e intellettuali sardi, il Gruppo di Iniziativa. Tre anni dopo si trasferisce prima a Lodi e successivamente a Milano dove assumerà l’incarico di direttore del Liceo Artistico di Brera nel 1974/75 e 1978/79 e successivamente del Liceo Artistico Statale di Lovere (BG). Gli inizi della sua attività artistica sono saldamente intrecciati all’esperienza didattica e a quella di intellettuale e politico militante. Nel 1972 matura l’idea di organizzare una serie di “sculture-intervento” nella sua città natale, Volterra. Sempre dal suo sito apprendiamo che: Staccioli ricerca e genera una “scultura-segno” che nasce dall’attenta osservazione di uno spazio  fisico  specifico. L...

intersezioni 6: Mauro Staccioli a Borgia

Due grandi ruote snelle inserite tra gli ulivi del parco archeologico della Roccelletta di Borgia dominano maestose i resti dell’antica Skilletion. Più in là, un gigantesco cerchio, un quadrato con i lati curvi e altre costruzioni geometriche arredano l’area del sito. Non posso fermarmi a dare una più attenta occhiata da vicino. Proseguo e un enorme pannello annuncia la sesta esposizione d’arte al parco archeologico: in allestimento, intersezioni 6 nelle opere di Mauro Stacciali. Ad essere sincero, non conosco Mauro Stacciali però dalle sfuggevoli cose che ho intravisto suppongo sia un artista “concettuale”, perciò ostico alla cultura massificata che predilige il divertimento: la goduria effimera ma concreta dell’attimo fuggente estivo. Non voglio dilungarmi oltre. Mi riprometto, invece di andare a osservare con calma e la dovuta attenzione le opere. Specialmente le due grandi ruote che riportano alla mente le vecchie macine, ma, anche le altre opere di grandi dimensioni che popol...

spazio Artisti in Calabria, Rotella, Marziano, Toraldo, Celi, Mamone

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Giovanni Marziano, olio su tela, (1978) Massimiliano Rivoluzione industriale, rivoluzione culturale, anni di plastica, società dell’usa e getta. Sono termini coniati per definire i vari fermenti sociali e culturali esplosi nei mitici anni sessanta. Anni importanti per la crescita culturale mondiale. In America come in Europa si vive un clima effervescente, si passa dalla fase preistorica industriale del ferro all'impiego dei derivati del petrolio, alla plastica; e grazie alla ricerca, in poco tempo, gli utensili di nuova generazione invadono i mercati, le case e infine le strade; ed è proprio dalle strade che inizia la trasformazione dell’oggetto. Da oggetto alienato che ha concluso la sua funzione vitale, diventa, per mano dell’artista, un’altra cosa. Diventa linguaggio; testimonianza di un’epoca. È l’evoluzione del pensiero duchampiano; il ready made ; l’oggetto ritrovato che sviscerato dalla sua funzione originale si fa linguaggio altro. La provocazione di Ducham...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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