Visualizzazione post con etichetta arte contemporanea. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta arte contemporanea. Mostra tutti i post

sabato 15 luglio 2023

Passato, presente e sacralità del tempo terreno

 

"Catanzaro, stazione tramvia"

Davanti alle novità spesso ci sentiamo spiazzati, forse, inadeguati a fronteggiarle perché ignote, proiettiamo in esse le nostre paure reali e inconsce.

L'ignoto affascina e attrae le menti curiose mentre riempie di terrore gli abitudinari, pigri metodici cultori della routine.

Eppure il cammino dell'uomo è costantemente rivoluzionato dalle scoperte. 

Il vecchio è storia da ricordare. Punto fermo da cui ripartire alla scoperta di nuove esperienze.

Il mondo del lavoro ha subito e accettato rivoluzioni epocali:

La manualità artigianale ha ceduto il passo arrendendosi alla quasi totale sostituzione umana della forza lavoro, impiegata nelle catene di montaggio, alla robotica.

Anche se rimane attuale la domanda:

Il robot sgrava dalla schiavitù del lavoro alienante e eccessivamente usurante donne e uomini? migliora la qualità della vita delle maestranze? Affranca dalle fatiche e eleva la dignità sociale del salario prodotto in parte dalle nuove tecnologie produttive?

venerdì 18 novembre 2022

Dematerializzazione e creatività

 


Digitalizzare un concetto e renderlo visivamente fruibile donandogli corpo e dimensione virtuali equivale a de-materializzare la struttura fisica dell'opera d'arte tradizionale.

In antitesi al gesto plastico-pittorico, il fare arte digitale significa nel lessico corrente, comunque creare qualcosa di inesistente, nuovo, per lo più dare senso e volume ai manufatti corposi “ingombranti” sulle piattaforme informali de-strutturandone i supporti fisici. Inscenare, in sintesi, la grande bugia visionaria in pixel e non coi mezzi pittorici usati fin dall'antichità.

Nessun supporto che abbia corpo specifico, quale carta, legno, tela, rocce o cemento.

venerdì 12 marzo 2021

E-vocazioni

EVOCAZIONI.

Gli assemblaggi sono il risultato ultimo di una serie di commistioni condizionati dal vissuto quotidiano.

Notizie. Immagini. Storie. Esperienze stratificate che emergono lentamente con estrema potenza dal vissuto esperienziale.

L'esistenza è l'esperienza che accomuna la vita del creato. Dalla natura alla carne è magia che trasmette qualcosa di intimo, e a volte anche oscuro presagio collettivo vissuto ai margini o addirittura lontano dalla opulenza da una minoranza sottomessa dalla dittatura del mercato. L'economia dei mercati, presentimento anticipatore di drammi comunitari; fa capolino tra le stratificazioni dell'io, si concretizza lentamente e prende corpo. È un veleno invisibile, morte certa anche se illuminata dalle luci nelle realtà falsamente ricche e civili.

Senza essere didascalici, anzi, votati alla sintesi, le evocazioni suggeriscono situazioni e episodi esperienziali noti.

Non necessariamente si deve essere depositari di culture altre. E neppure sentire sopra di sé il peso del mondo per spendere una manciata del proprio essere, in tempo, impegno sociale e culturale, piuttosto che la vituperata elemosina all'accattone per tacitare i sensi di colpa accumulati.




Le e-vocazioni sono voci dell'amore. Pungoli visionari che aiutano a scavare oltre le superfici dell'ovvio, osservare le stratificazioni esistenziali e i messaggi subliminali fuorvianti e, quando possibile, aggiustare la messa a fuoco. Inquadrare in piena luce le potenzialità sociali e renderle chiare, anche a chi, per pigrizia, è nel limbo della materia dominante. Rendere partecipative le potenzialità del consumismo significa non demonizzare la commercializzazione dei prodotti ma razionalizzarne l'uso così da intraprendere insieme nuovi percorsi votati alla solidarietà e alla fratellanza.

venerdì 5 marzo 2021

Creatività e arte contemporanea

Prima, durante e dopo.

Nella fase iniziale, dopo che si è interiorizzato il tema, si abbozza una ipotesi di lavoro. I pensieri, vestiti di poetica, attraverso la tecnica assumono corposità e si prestano a letture personali a volte dissimili da quelle dell'autore. Le Suggestioni che vivono in ciascuno e prendono corpo nella costruzione semantica della superficie suggeriscono e invogliano al dialogo solo se stuzzicano gli interessi intellettuali e sociali delle parti testimoni dei conflitti verbali e promotori poetici dei temi trattati.

ph Valentina Iannino


Sensibilità e conoscenza sono elementi indispensabili per comprendere! E porsi nello stato d'animo giusto davanti all'ignoto, con umiltà.

Provocare a volte è costruire ponti tra culture differenti.

La pittura e le varie forme di comunicazione che sfiorano le corde della semantica poetica collettiva, in una parola: l'arte, è provocazione costruttiva che rifiuta la decorazione melensa e abbandona gli inutili orpelli imposti dalla diseducante concezione degli “equilibri armonici”.

Elaborare un'opera è scrollarsi di dosso tutte le imposizioni concettuali. Abbandonare le congetture mirate a imbastite il mercato. Fare arte è fare cultura! Non è tesaurizzare o arredare!

“la gente, davanti a un quadro, quando non capisce ride”. Diceva E. Zola.

Ancora oggi, nel 2021, si sente dire: “ma questo lo sa fare anche mio figlio, un bambino dell'asilo, e anch'io!”. 

Dimentica o non sa che non è una semplice attività del “fare” qualcosa e neanche un oggetto destinato ad arredare interni o arricchire mercanti e galleristi.

La gente prima di porsi davanti a un quadro, un'opera d'arte contemporanea ma anche per immergersi in una lettura impegnata, deve acquisire gli strumenti giusti per potere leggere, comprendere e interloquire, trarre il meglio dell'opera stessa; in sintesi deve lasciare ogni pregiudizio e essere collaborativa, deve sapere aprirsi al dialogo e all'imprevisto; deve sapere cercare la chiave di lettura solo così può dialogare con l'autore comprenderne il lessico e quindi entrare nel suo mondo.


giovedì 28 marzo 2019

solo per palati fini

Leccornie di Alta cucina.
Altissima arte culinaria servita su vassoio dorato: Lumache e lecca lecca.

Escargot & chups.
high culinary art in gilded tray painting. Haute cuisine: snails and candies
Alta cocina: caracoles y caramelos.

Lumache e lecca lecca.
high culinary art.
versi in pittura

sabato 31 dicembre 2016

Progetti di vita

"progetti di vita"
proprietà dell'autore
Il rituale si rinnova sempre allo stesso modo. Altrimenti che rituale sarebbe?

Il vecchio anno è agli sgoccioli.
Poche ore ancora e poi, tra botti di tappi che saltano e scoppiettanti luccichii di giochi pirotecnici che squarciano il buio della notte, si rinnovano vecchi propositi, che ancora non si sono avverati, tenuti in vita caparbiamente e nuovi sogni che vorremmo si realizzassero nell'immediatezza.

Nei nostri pensieri le intenzioni si affollano, disordinatamente spingono per farsi strada e essere i primi a solleticare le volontà.

Ognuno spera di vedere realizzato quello che più gli aggrada. Superfluo o necessario sono fattori relativi.
È un po' come quando le nuove vite si affacciano al mondo.
La procreazione porta in sé i desideri dei genitori, dei nonni e dei congiunti, compresi quelli degli amici più cari. Anche se non sempre si realizzano, davanti al rinnovarsi della vita, la gioia è sempre lì, raggiante, che penzola, nelle molteplici sensazioni umane, davanti alle culle animate.

sabato 13 febbraio 2016

Trapasso e la poetica dell'effimero

La frequentazione con Enzo Trapasso giova ad entrambi. I dialoghi sono, quasi sempre, incentrati sui lavori che facciamo e sugli scogli che, volutamente, “costruiamo” per fronteggiare e risolvere determinate questioni linguistiche-strutturali in pittura.
In questi giorni Enzo è impegnato a catalogare e fotografare le centinaia di opere accatastate dovunque (il suo studio è composto da una entrata/corridoio zeppa di lavori e da due stanze, la grande che usa da deposito e la piccola nella quale lavora.).
Vincenzo Trapasso, 2016, l'effimero rivalutato

Lo trovo intento a sistemare gli spazi mentre mette “faccia al muro” le opere.
Il lavoro che stava eseguendo l'ultima volta che ci siamo visti è in mezzo agli altri.
Ti devo far vedere una cosa! Mi dice entusiasta. Si fa spazio. Afferra la teca e la posiziona sotto la luce.
Che te ne pare? Ho sistemato quella striscia e... (con scatto felino, nonostante gli acciacchi, raccatta un pezzo di maglia e lo inserisce nella teca, tra il compensato e il cemento)...
FANTASTICO! Esclamo. È forte! Mi convince!
Sai, ancora non l'ho messo definitivamente perché si sporca. Prima voglio chiuderlo con il plexiglas a mo' di teca.

I materiali dell'effimero, con Enzo rinascono a nuova vita. Lui è attento, amorevolmente accorto e preciso affinché, una volta assurti a combinati artistici, durino nel tempo.
Per Trapasso il recupero dell'effimero e la relativa rivalutazione è un tema costante che si protrae nel tempo da quando ha lasciato la pittura su tela alla memoria di quanti lo conoscono.

LA NAVE


Mario Iannino, opere contemporanee, anno 2016, cartone intelaiato mis.cm 56x80. tecnica mista, 
 titolo: la nave

martedì 5 gennaio 2016

Utopia, una parte di me

Ho una piccola stanzetta dove mi ritiro, medito e mi diverto. Dipingo, compongo cromie figurali, leggo e scrivo di arte e, quando mi va, anche di musica, teatro e letteratura.

"un angolo dello studio nel 2014
con fotomontaggio dal titolo:
io che parlo alla luna"

Nel mio piccolo mondo amo trattare il segno, la materia e il colore. Materia, segno e colore devono dialogare e rispondere alla mia intima soddisfazione plastica e estetica.

Non che il mondo dell'arte contemporanea e della creatività in genere aspettasse me! In arte si è detto, scritto e operato in tutte le direzioni possibili e immaginabili. Credo, comunque, nel mio piccolo, di essere riuscito a realizzare delle forme-pensiero accattivanti. I lavori soddisfano il mio intento di ricerca linguistica che sfocia in una sintesi semplice, ammantata di bianco.
Un bianco pacificatore che evidenzia o nasconde, suggerisce pensieri, all'occorrenza crudi, consolidati in strutture forti intrisi di vita che si fanno denuncia o poesia nel linguaggio della visione a seconda dei temi trattati.

Qualche opera è pubblicata sulla pagina di https://www.facebook.com/Mario-Iannino-Artista-pagina-ufficiale-481937165158948/ e altre su http://marioiannino.blogspot.it/ . Nell'attesa che intercetti uno spazio fisico di un qualche ente pubblico che sia davvero interessato e preposto alla diffusione e alla valorizzazione dell'arte contemporanea indipendente, chi vuole prendere visione dei lavori può interagire sul web.
Grazie e buona visione.

mercoledì 10 dicembre 2014

Pedagogia d'arte contemporanea

Come nasce un'opera d'arte figurativa? 


E come si distingue dal quadro che siamo abituati ad appendere alle pareti di casa che spesso è, a detta degli esperti, un oggetto pensato e realizzato con intenzioni decorativi ambientale consolidati dalla diseducazione mediatica?

Indirettamente o direttamente il fruitore non avvezzo a meditare sulle proposte culturali evolute che si discostano dalla sua formazione, pur rimando incuriosito da ciò che vede, non riuscendo a darsi spiegazioni plausibili, pone interrogativi all'autore quando questi è presente oppure al curatore, ma mai s'impegna o pensa di colmare le sue lacune culturali attraverso la lettura di qualche buon testo perché leggere e studiare sono azioni faticose e fastidiose.

Per i motivi appena accennati è fisiologico, durante una vernice allestita con lavori incentrati sulla ricerca segnica, sentire: “cosa significa, cosa ha voluto dire, ma com'è fatto? O peggio; non sa dipingere, questo lo so fare pure io”.

Bene. Poiché mi è stato chiesto esplicitamente, rispondo con una sequenza fotografica per descrivere visivamente come nasce un mio lavoro oggi, dopo decenni di studi e ricerche sulle poetiche segniche dei linguaggi visivi.

La conoscenza, il sapere, emancipa...

"culture a confronto- Expo Italia 2015; Calabria: finestra d'Europa" polimaterico. mis. cm.100x100

venerdì 8 agosto 2014

Bronzi di Riace rivisitati e oltraggiati

Dopo la pubblicazione delle foto dei Bronzi di Riace mascherati dalla verve visionaria del fotografo che, secondo quanto riferito dalla dottoressa Simonetta Bonomi, pare abbia fatto scatti non autorizzati nella sala super tecnologica che li ospita la polemica è scoppiata furente.

Bruneau, il fotografo, in azione
                                                               

C'è chi minimizza e chi dice che la Calabria non li merita questi capolavori dell'antichità.
C'è chi parla di arte e chi di schifezza mascherata da contaminazioni pop alla maniera di Warhol giacché pare che il fotografo sia stato allievo del re delle icone moderne serigrafate della pop art americana.

Comunque la si mette, la questione apre spazi a dubbi di ogni genere sia dal punto di vista culturale che commerciale e di immagine per l'intero settore della conservazione museale.

D'altronde le passate edizioni denominate “Intersezioni” al Parco archeologico di Borgia hanno lo stesso sapore blasfemo. E non mi riferisco alle imponenti installazioni dei maestri contemporanei eretti nel sito archeologico ma alla prevaricazione del nuovo linguaggio artistico realizzato con cementi, ferri, plastiche che, innestati tra i resti archeologici greco-ramani, hanno violentato e non dialogato con la storia secondo quanto era nelle intenzioni degli organizzatori.

Non intendo girare il coltello nelle ferite della conservazione storica e della cultura che in calabria, stando ai fatti, ha il sapore della gestione privata e anche un po' clientelare “dell'affaire arte”, perciò condivido e sostengo con fermezza quanto detto dalla sovraintendente ai beni culturali della Calabria la dott.ssa Bonomi. E cioè “...il compito del museo non è quello di fare cassa ma di fare cultura” ed in questo caso specifico, aggiungo io, di cultura, non se ne è vista affatto!

E non per i tulle, i tanga leopardati o i pitoni fucsia, semmai, questa operazione dissacratoria ha dato qualche attimo di pubblicità all'autore degli scatti e ai bronzi.

L'oltraggio sta nella gestione univoca e personalistica degli spazi pubblici calabresi che contengono tesori inestimabili per la storia delle arti e segnano indiscutibilmente il percorso umano dei saperi.

venerdì 21 febbraio 2014

Pop art. Arte contemporanea, chi è l'artista

Quando si parla di pop art, o comunque di pittura supportata da concetti intellettualmente evoluti, l'errore è dietro l'angolo.

Gli esempi degli ultimi anni sono sintomatici:

Dall'imbianchino che ridipinge la porta di Duchamp esposta alla biennale del '78 al muratore che ottura il buco dipinto sulla parete della galleria con tecnica trompe l'oeil e, per ultimo, in ordine di tempo, la più disarmante è, se si ragiona sulle motivazioni che dà la donna delle pulizie del suo naturale e conseguenziale gesto di buttare nella spazzatura alcuni cartoni lasciati durante l'allestimento della mostra barese e per fare ciò cerca e ottiene l'aiuto degli spazzini perché troppo pesanti per lei da conferire nel cassonetto. ( in barese stretto la donna dice: “... e che lasciano tutto sporco, in disordine, e poi la stronza sono io che devo mettere tutto a posto...).

Rimanendo nel campo della pop art, gli artisti che la praticano si interrogano sul problema della riproducibilità dell'arte nell'epoca industriale, sul come e se mantenere il carattere esclusivo dell'opera d'arte, o se invece conciliare la realtà consumistica con il proprio linguaggio.

Dalle diverse risposte date a questi interrogativi nacque la diversità di stili e di tecniche tipica della pop art.
Quindi creazione artistica meccanica; recupero delle principali avanguardie del Novecento che vanno dalle provocazioni del dadaismo (che per primo mescolò arte e realtà, ai collage di foto o immagini pubblicitarie di sapore ancora cubista), fino agli happening o gesti teatrali, in cui l'artista crea l'opera d'arte direttamente davanti agli spettatori, lasciando spazio all'improvvisazione.

Anche se il cartone lasciato incustodito in galleria, la porta, ready made duchampiano o il buco ingannatore non è il risultato finale di un happening, chi è l'artista? L'espositore, l'imbianchino, il muratore o la donna delle pulizie che hanno posto rimedio alle incongruenze suggerite dalle rispettive “conoscenze esperienziali”?

sabato 2 novembre 2013

Apri gli occhi e la mente, tutto è Arte

©sottotraccia, Mario Iannino 2013
Nonostante le avanguardie abbiano aperto strade inimmaginabili in quanto a espressività gestuale c'è ancora chi ritiene la pittura veicolo espressivo figurale del bello assoluto.

Una bella pittura,per alcuni, deve essere descrittiva, per altri tecnicamente ineccepibile dal punto di vista cromatico. Non necessariamente figurale ma portatrice sana di un lirismo museale condensato da innumerevoli stratificazioni citazioniste.

La preoccupazione di certi pittori, quindi, non consiste nello studiare, forti dei lasciti dei Maestri del passato, sperimentare nuovi linguaggi adatti alla contemporaneità e alle problematiche coeve, anzi, le disdegnano perché convinti che il pittore, l'artista, debba preoccuparsi del mestiere pittorico in
quanto unico strumento di sublime manualità espressiva

Chissà se sapessero che anche Vermeer fece uso della macchina ottica per realizzare i suoi mini capolavori.

Intanto le leziosità si perdono! Ed esse, nel continuum gioco delle visioni sublimate, diseducano le masse.

Altri ancora portano all'estremo la creatività, giocando e dissacrando con medium e location.

domenica 3 febbraio 2013

Arte, tendenze fiere da Bologna a Amsterdam

ARTE, TEMPO DI FIERE E MERCATI.

2013, p.a.
Si è chiusa da pochi giorni la fiera di Bologna. Nelle intenzioni di organizzatori e curatori, l'appuntamento bolognese doveva essere un momento di riscatto per l'arte, non nel senso alto del termine ma per il giro d'affari che ruotano attorno al lavoro creativo.

La mini rassegna sull'arte italiana, avrebbe dovuto divulgare e vendere, dopo averle scoperte, le opere degli artisti più rappresentativi e proporli, appunto, come interessanti forme d'investimento.
Ma data la crisi in atto, molte gallerie hanno rinunciato perché la loro economia non permette impegni economici extra.
Bologna, in occasione della fiera-mercato, con Art City, che coinvolge musei, istituzioni e privati, tenta di sviluppare un programma culturale con alcune esposizioni personali di artisti sparsi per la città e un appuntamento che tenta la commistione tra arte e scienza a Palazzo Re Enzo.

E poi, c'è stata Set Up, la fiera alternativa e giovane allestita all'autostazione, che ha attratto un pubblico di addetti ai lavori ma non tutti disposti a comprare.

Insomma, non c'è troppo da essere soddisfatti e fare gli schizzinosi e mettersi a discutere sulla qualità della proposta.
Per i galleristi che hanno acquistato gli spazi espositivi il primo obiettivo è quello di tornare a vendere, convincere i collezionisti preoccupati dal redditometro delle potenzialità della merce offerta, mentre i collezionisti si muovono con circospezione tra le “novità” cercando di capire se è il caso di dare loro fiducia spendendo meno.
Di fatti vanno via le opere importanti di gente consacrata, mentre chi ha valutazioni di mercato medi bassi, tra i 5 e i 50mila euro, soffre. Pare che qualcuno abbia suggerito (spassionatamente? Senza secondi fini?) acquisti sicuri e quelli da evitare, che per ovvi motivi non diciamo.

Anche Amsterdam ha concluso la sua fiera sul realismo contemporaneo.
Centinaia di gallerie hanno presentato le possibili declinazioni della parola “realismo” in pittura. Il tema esposto nella fiera olandese declina nature morte su sfondo astratto, visioni colorate di metropoli globali e qualche temeraria volontà di provocazione Pop fino a sconfinare nell'astrazione.
La crisi economica, anche qui, si sente! Ma secondo Koen Nieuwendijk, della galleria Lieve Hemel, ad Amsterdam c'è qualcosa a cui aggrapparsi quando si lavora con la bellezza!
Ma sarà la stessa Bellezza che intendiamo noi?
Quella Bellezza che trascende i mercati, i giochi dei mercanti e la famelica apprensione derivante da probabili flop commerciali di galleristi curatori e critici ? Oppure la bellezza mistificata dai furbetti che pur di vendere pagano!



martedì 12 luglio 2011

dolorose penetrazioni nel parco archeologico

Mauro Staccioli ha un curriculum di tutto rispetto. Basta navigare e aprire il suo sito per avere contezza della sua attività. Nasce nel 1937 a Volterra e si diploma all’Istituto d’Arte nel 1954. Nel 1960 si trasferisce in Sardegna e insegna nella provincia di Cagliari; qui fonda, insieme a giovani artisti e intellettuali sardi, il Gruppo di Iniziativa. Tre anni dopo si trasferisce prima a Lodi e successivamente a Milano dove assumerà l’incarico di direttore del Liceo Artistico di Brera nel 1974/75 e 1978/79 e successivamente del Liceo Artistico Statale di Lovere (BG). Gli inizi della sua attività artistica sono saldamente intrecciati all’esperienza didattica e a quella di intellettuale e politico militante.
Nel 1972 matura l’idea di organizzare una serie di “sculture-intervento” nella sua città natale, Volterra. Sempre dal suo sito apprendiamo che: Staccioli ricerca e genera una “scultura-segno” che nasce dall’attenta osservazione di uno spazio  fisico specifico. L'osservatore si pone davanti ai luoghi come il neofita che intende scoprire nuove frontiere sacrali. Osserva in religioso silenzio sottolineandone le caratteristiche alterandone la consueta percezione così da suscitare domande e  invogliare se stesso e gli altri a trovare possibili risposte. 
Dalla mostra del 1972 prende corpo la manifestazione Volterra ’73 curata da Enrico Crispolti e sancisce l’inizio di un nuovo modo di intendere la scultura che trova completa espressione nella mostra Lettura di un ambiente - realizzata a Vigevano nel 1977 - e, nel titolo stesso, ne formula il principio.

Dopo una serie di mostre, organizzate in gallerie e spazi milanesi (Studio Sant’Andrea, Studio Marconi, Galleria Bocchi) arriva l’invito alle Biennali di Venezia del 1976 e del 1978, anno in cui realizza il Muro, una parete di cemento di 8 metri che ostruisce la visuale del viale d’accesso al Padiglione Italia ponendosi quale segno critico e provocatorio. 
L’artista sviluppa un linguaggio immediato, caratterizzato da una geometria essenziale e dall'uso di materiali semplici come il cemento e il ferro.
Non male come percorso artistico sviluppato e collocato in luoghi consoni.

Quello che lascia un po' perplessi è il metodo con il quale sono state fissate le gigantesche
aore12
composizioni in ferro e cemento in un luogo che porta addosso i segni delle intemperie e degli anni. Tanto per capirci: le mura, anzi quel che resta della basilica di Santa Maria, presentano lesioni trasversali importanti; ciononostante un enorme trave triangolare penetra l'ovale della finestra e va a posarsi nel bel mezzo della cattedrale. 
Osceno!, quasi quanto la violenza usata sugli indifesi. Struttura che diventa Fallo profanatore nella sua staticità pavida piuttosto che ago di meridiana posto a misurare il tempo che scorre. 

Ovviamente, la sola colpa dell'artista (se proprio dobbiamo appioppargliene una) consiste nell'avere installato le sue creazioni in siti che necessitano di cure particolari per essere preservate dalle intemperie e dall'incuria dei vandali.

Per il resto invito quanti amano la storia dei popoli e le loro origini di recarsi nel parco archeologico Scolacium, in Roccelletta di Borgia, per avere contezza della valenza artistica di Staccioli e l'insipienza di quanti hanno pensato e organizzato gli eventi etichettati “Intersezioni”.
Questa è la sesta edizione di “Intersezioni”; che tradotta in soldoni significa una fiumara di denaro pubblico erogato per il territorio ma che, purtroppo, vista la scarsa affluenza e l'esiguo giro di soldi per l'economia locale sembra essere stato speso invano. Solitamente, dopo il primo flop, la gente normale tituba un po' prima di fare il secondo, ma qui siamo ormai al numero 6.
A quale numero intersecante dobbiamo arrivare per non vedere oltraggiato fino all'inverosimile un sito archeologico con radici magnogreche, bizantine, romane, che necessita di interventi seri e mirati come scavi e consolidamenti per poter continuare a testimoniare le origini della cultura

lunedì 11 luglio 2011

intersezioni 6: Mauro Staccioli a Borgia

Due grandi ruote snelle inserite tra gli ulivi del parco archeologico della Roccelletta di Borgia dominano maestose i resti dell’antica Skilletion. Più in là, un gigantesco cerchio, un quadrato con i lati curvi e altre costruzioni geometriche arredano l’area del sito. Non posso fermarmi a dare una più attenta occhiata da vicino. Proseguo e un enorme pannello annuncia la sesta esposizione d’arte al parco archeologico: in allestimento, intersezioni 6 nelle opere di Mauro Stacciali.
Ad essere sincero, non conosco Mauro Stacciali però dalle sfuggevoli cose che ho intravisto suppongo sia un artista “concettuale”, perciò ostico alla cultura massificata che predilige il divertimento: la goduria effimera ma concreta dell’attimo fuggente estivo.
Non voglio dilungarmi oltre. Mi riprometto, invece di andare a osservare con calma e la dovuta attenzione le opere. Specialmente le due grandi ruote che riportano alla mente le vecchie macine, ma, anche le altre opere di grandi dimensioni che popolano i resti archeologici dell’antica colonia greca, in parte, ancora interrata.

martedì 25 gennaio 2011

spazio Artisti in Calabria, Rotella, Marziano, Toraldo, Celi, Mamone

aore12
Giovanni Marziano, olio su tela, (1978)
Massimiliano
Rivoluzione industriale, rivoluzione culturale, anni di plastica, società dell’usa e getta. Sono termini coniati per definire i vari fermenti sociali e culturali esplosi nei mitici anni sessanta.

Anni importanti per la crescita culturale mondiale.

In America come in Europa si vive un clima effervescente, si passa dalla fase preistorica industriale del ferro all'impiego dei derivati del petrolio, alla plastica; e grazie alla ricerca, in poco tempo, gli utensili di nuova generazione invadono i mercati, le case e infine le strade; ed è proprio dalle strade che inizia la trasformazione dell’oggetto.

Da oggetto alienato che ha concluso la sua funzione vitale, diventa, per mano dell’artista, un’altra cosa.
Diventa linguaggio; testimonianza di un’epoca.

È l’evoluzione del pensiero duchampiano; il ready made; l’oggetto ritrovato che sviscerato dalla sua funzione originale si fa linguaggio altro.
La provocazione di Duchamp contamina il fotografo e artista Man Ray e il resto della cultura visiva degli anni 60.
Anche Andrew Warhola, meglio conosciuto come Andy Warhol si lascia contaminare dai fermenti innovativi di quegli anni e sfrutta al massimo le potenzialità pubblicitarie. Infatti riprodusse, anzi fece riprodurre gli oggetti fotografati o disegnati in serie, e li immise sul mercato dell’arte.

Le serigrafie di Warhol sono diventate un cult. Per alcuni sono opere d’arte degne di nota mentre per altri no! Comunque si voglia intendere, è da convenire che Andy Warhol ha avuto quell’attimo d’illuminazione Zen, come diceva Mimmo Rotella, che lo ha spinto oltre il comune senso della visione settoriale parcellizzata.
Insomma, Warhol si trova nella condizione storica di poter proporre multipli a basso costo e a chiunque.
D'altronde è da sciocchi stare a lisciare la tela per giorni quando basta un clic ben azzeccato; l’importante è l’idea; il linguaggio poetico che l’artista evoca col suo gesto e trasmette. Anche la pittura, intesa come lavoro artigiano è preistoria! Perché non avvalersi delle nuove tecnologie?
 Indubbiamente, il bel dipinto rimane l’unico mezzo per dimostrare valenza pittorica, ma nulla di più!, se non vi è dentro l’anima di chi lo ha realizzato!

Anche Mimmo Rotella, coi suoi decollage, è stato bistrattato e offeso. I detrattori non hanno capito la genialità dei linguaggi metropolitani. Cosa che invece Mimmo Rotella ha saputo raccogliere e donare all’arte.

Gli anni sessanta sono stati anni importanti per la crescita culturale e sociale; hanno dato spunti a scienziati, tecnici, industrie, lavoratori, artigiani e artisti in generale.
Le innovazioni, contaminando i percorsi di pensiero, determinano nuovi lemmi nei linguaggi creativi; da ciò si evince la consequenziale fioritura formale dei lessici figurali ed è altrettanto ovvio che chiunque li adoperi ne tragga beneficio; per cui, anche la figurazione intesa in senso strettamente tradizionale trova possibilità esplicative differenti. Viene da sé che il pittore della domenica non rimane tale in eterno e neanche il neofita; se ama davvero l’arte e la reputa volano di crescita collettiva si spinge al di là del fattore puramente formale pittorico, approfondisce studi e ricerche per migliorare pensiero e linguaggio.

Negli anni 70 sono visibili i risultati dei fermenti esplosi nel decennio precedente.

Consumismo e pubblicità la fanno da padroni. Inutile elencare gli artisti che a vario titolo hanno adoperato materiali pubblicitari per esprimersi e smuovere le coscienze. Molti di questi prodotti ora si trovano nei musei o fanno bella mostra nelle esposizioni private, altri li hanno staccati dalla parete e riposti in cantina.

Anche se, i linguaggi innovativi, in certi casi, hanno creato nuovi geni o mostri giacché Sacro e Profano è stato mescolato per tesaurizzare anche i prodotti effimeri, è indubbia la valenza semantica apportata dall'osservazione creativa dei Maestri.

Gli anni settanta sono importanti per chiunque, anche per me!
Sono gli anni della frequentazione culturale e artistica; gli anni dell’impegno sociale anche attraverso la pittura. Incontri e scontri dialettici con gli amici pittori e poeti che sfociano nella costituzione di un centro culturale nel ’77.
Alcuni di quegli amici non ci sono più, altri continuano nel lavoro artistico. La loro presenza, comunque, rimane viva.

Ho già parlato, in post precedenti, di Enzo Toraldo, Aniceto Mamone, Pino Celi. Adesso aggiungo Giovanni Marziano.

Di Giovanni Marziano c’è in casa una presenza costante: la tela col ragazzo in maschera realizzato nel suo vecchio studio di via arcivescovado, nel centro storico di Catanzaro.
Ricordo Giovanni in uno dei rari momenti di pausa. Si discuteva di tutto e si scherzava. Gli chiesi un dipinto. Lui mise una tela sul cavalletto, fece sedere Massimiliano, mio figlio, e iniziò a lavorare. Dopo qualche ora mi diede la tela e mi disse: ecco è Massimiliano tra qualche anno.

In effetti il ragazzo raffigurato aveva qualche anno anagrafico in più; ma lui, Giovanni, da artista attento, seppe ravvisare i tratti che col tempo si sarebbero, e si sono, palesati in un Massimiliano grandicello.

Ovviamente nessuno è rimasto ancorato all'esperienza iniziale. Io faccio ricerca e studio i linguaggi visivi e tutto ciò che stimola la creatività attraverso il gioco. Giovanni ha sempre voluto cimentarsi nella figurazione e oggi produce un linguaggio che ha radici profonde, che per certi aspetti può trovare assonanze nella poetica di Warhol e ben oltre; una figurazione precisa, reale più della realtà stessa, che potrebbe essere, a mio avviso erroneamente, inserita nel filone dell'iperrealismo, perché non credo che questa sia la giusta collocazione, anzi risulterebbe riduttivo giacché nasce e si sviluppa attraverso i nuovi media asserviti, però, alla creatività soggettivizzata di Giovanni Marziano. Insomma, siamo agli sviluppi estremi di teorie e pratiche di artisti come Man Rey, che rivisitati concettualmente oltre che tecnicamente assurgono a "concetti visivi" unici e vanno a coprire quella parte di figurazione narrante, ancora cara nella finzione visiva, e ricercata dai più.

domenica 14 novembre 2010

Calabria: autoritratto






È risaputo: l’uomo non si scrolla facilmente dalla mente quanto accade attorno a lui; perciò, ognuno, in armonia col proprio essere rivisita il tutto. Pensieri, esperienze, lavoro, luoghi e oggetti.
 L’artista ha dalla sua parte l'azione, il gesto, che, privo di coercizioni mentali o lessicali, sfocia nel gioco disincantato creativo e riconsegna il già visto, già vissuto con vesti differenti; vale a dire,  ridetermina e ricolloca le "forme pensiero" in spazi altri.
La creazione è un gioco. Un gioco privo di regole spaziotemporali dove tutto è reso possibile dalla libertà e dalla fantasia individuale. Nel parco giochi creativo l’età non conta e non conta neanche la cultura o l’estrazione sociale, i titoli accademici e i premi. Conta la sensibilità!







ecco perché, nessuno, meglio dell’autore, può iniziare una qualsiasi analisi e esplicitare al meglio il proprio operato. Ed è con questo presupposto che mi accingo ad accennare, con l’intento di aprire spazi a interazioni, ai momenti propedeutici che spingono a scandagliare e proporre attraverso i lavori creativi, riflessioni e spaccati di vita personali.
©mario iannino
M.Iannino 1995, t.m.,opere animate, 
dedicate alla Calabria
©mario iannino©mario iannino

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate