Mangiare sano

 Prodotti a Km 0.

 è il sogno di chiunque

 

 


Chi non si è mai lasciata tentare dalla produzione dei cosiddetti prodotti a km 0?
Nell'immaginario collettivo gli ortaggi coltivati e comprati direttamente dai contadini appena colti dai campi hanno sapori e odori ineguagliabili. toccasana per i salutisti.

E che dire del pane impastato con farine di grano autoctono macinato a pietra e lasciato lievitare col lievito madre? Non hanno rivali!

È successo anche a me. Per puro caso, ho visitato uno di quei rinomati orti cittadini. Ben tenuto. Curato al pari se non meglio di un giardino botanico. Vi lavoravano due giovani, credo fosse una coppia. Lei, mora coi capelli ricci, corporatura decisamente mediterranea, spiega l'origine e la lavorazione del pane. Un pane nero ancora caldo. Me ne offre un assaggio.
È ancora caldo. Ci tiene a sottolineare.

Lui, quasi dai colori nordici, biondo e occhi chiari, spinge una carriola con alcune cesti colme di cetrioli, pomodori e faggioline verdi.

Perché no? Mi son detta. Proviamo ad aiutare questi giovani pensando anche alla salute dettata dalla genuinità dei cibi.

Morale: un pane da un chilo 5€; un chilo di faggioline verdi 3€; cetrioli 1€ e 50centesimi; pomodori idem. Totale 10€ di spesa.

Peccato che mentre rimonto in macchina gli occhi vanno a vagabondare e trovano un sacco di nitrato, il concime granulare chimico che fa crescere bene e gonfia qualsiasi prodotto piantato in terra.

Che faccio? Chiedo se loro lo usano? Mah. Per questa volta è andata così. “na vota sual si fhutta a vecchia”, diciamo al sud. “una volta sola si frega la vecchia”. Infatti, lungo il rientro, sulla via di casa il solito venditore ambulante esponeva sulla sua carretta gli stessi prodotti, escluso il pane. Le faggioline costavano 2,50€. tanto per dirne una. Ora mi chiedo: come fa a venderli a questo prezzo. Non dovrebbe essere al contrario? Visto che lui stacca lo scontrino? Mah. Mi sa tanto che
calza bene quel vecchio detto popolare: “contadino, scarpe grosse e cervello fino”

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