Berlusconi divide!

Berlusconi divide gli italiani.


Il governo Berlusconi, come d’altronde tutti i governi che l’hanno preceduto, si trova ad affrontare sfide non indifferenti in un contesto mondiale tragicamente provato da recessioni economiche e morali. Sviluppo economico. Fisco. Cultura. Lavoro. Previdenza sociale. Questi alcuni storici e spinosi argomenti sui quali si è chiamati a rispondere e sui quali si è lavorato nel corso degli anni senza mai riuscire a porre fine alle problematiche in continua evoluzione dei rispettivi ministeri.
Ora, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, chiama a raccolta elettori e simpatizzanti. Li sprona a fare opera di proselitismo, divulgare quanto è stato fatto e quanto farà!

Ciò può essere favorevole al governo nell’immediato, vista la totale ubriacatura sociale e l’assenza di politiche gestionali e organizzative degli altri esponenti politici in campo, ma non riuscirà certamente a ridare fiducia alle famiglie prive di reddito, ai lavoratori mortificati, ai senza lavoro, agli emarginati che sono una significativa fetta del mercato statistico italiano. È proprio di questi giorni la querelle statistica su quanti italiani riescono ad andare in ferie. Ebbene, alcuni dati statistici danno il 4%, altri, vicini alla linea del governo enfatizzano il 7%, altri il 5,6%. Sta di fatto che la crisi è drammaticamente reale nei ceti medi e si tocca con mano alla pompa di benzina, ai supermercati, nei ristoranti; insomma laddove la massa si reca a consumare!

Per concludere, la strategia politica berlusconiana, improntata sulla divulgazione massmediatica, per quanto risulta dai fatti è tesa a gestire il malcontento comune, tacitare i dissensi e deviare su falsi problemi le attenzioni dell’opinione pubblica come nella questione “Fini”. A questo punto, vorrei che qualcuno dei paladini della morale dicesse da quanto tempo sono avvenuti i fatti, come mai non sono stati denunciati prima all’opinione pubblica e perché si spendono tante energie per sciocchezze private quando sono stati gestiti malissimo i fondi comunitari europei e nessuno fino ad ora si è preoccupato di rimediare.
Ecco, egregio presidente Berlusconi, gradirei poter dire: il governo ha lavorato bene; è stato attento e posto correttivi giusti laddove il buon senso lo richiedeva; vale a dire, nella tutela del lavoro e della dignità degli uomini deboli, degli emarginati e di quanti hanno chiesto asilo. E non assistere all’ennesima bagarre.
In Calabria si dice: i ciucci s’mbriganu e i varrili si sdoganu! “Gli asini litigano e le mercanzie che trasportano si deteriorano”.
O forse c’è dell’altro?

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