solidarietà a Piero Marrazzo, Presidente Regione Lazio




Marrazzo si è autosospeso dalla carica di presidente della regione Lazio perché ricattato da quattro rappresentanti delle forze dell’ordine per un modo personale e privato di vivere la propria sessualità.

Tutto ciò è preoccupante!

C’è da chiedersi se è più inquietante il malcostume di alcuni soggetti che operano all’interno del glorioso Corpo dei Carabinieri e dello Stato Repubblicano o la condotta privata di un cittadino che pur ricoprendo un ruolo pubblico non utilizza il potere derivante dall’incarico istituzionale affidatogli per fini personali, ma vive la quotidianità in armonia col proprio modo di essere.

Tra l’atro, sembra che la guida politica e sociale di Marrazzo abbia prodotto buoni risultati per la regione Lazio. È chiaro, l’arma della delazione è efficace per demonizzare gli avversari, specie se sono esposti pubblicamente i “vizi privati”.

Siamo alla frutta!
Non si combatte più il rivale politico mettendo a confronto idee e progetti sociali ma scovando ipotetici scheletri nascosti. E se gli scheletri vestono carni che alterano le menti bigotte di certa gente, apriti cielo! Ogni cosa fatta è persa. Si cavalca la notizia e si annulla in nome di una moralità falsa quanto di buono è stato realizzato.
D’altro canto, i quattro carabinieri dichiarano, di essere stati vittime di complotti

La famiglia di Marrazzo è distrutta. Qualcuno parla di dignità e personalmente vorrei avere la possibilità di capire cosa s’intende per dignità.
Certo, per l’occidente bigotto, dignità è nascondere quanto in altre culture è ritenuto normale.

In uno Stato sociale evoluto è auspicabile una formazione di governo avulsa da discriminazioni razziali, religiose e di sesso; in cui, secondo l’ampio concetto di libertà e libero arbitrio, ognuno può vivere la sfera privata come desidera, purché il suo agire non limiti o danneggi altre persone.

In Italia si è toccato il fondo. Stante così le cose non rimane che assistere all’autodistruzione della politica.

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