gli spazi della comunicazione democratica, usi e abusi
Spazi sociali e sindrome della casta
Chi conosce un metodo efficace che faccia comprendere ai furbetti che è finito il tempo della retorica violenta e mistificatrice?
Anche i talk show storicamente accreditati si sono lasciati andare; prestano il fianco a schermaglie verbali forti che non lasciano capire nulla ai telespettatori.
Forse la redazione ha dimenticato di mandare agli ospiti un promemoria comportamentale insieme al tema da sviluppare in studio? Oppure i professionisti presenti a vario titolo credono di parlare a una platea di scemi?
Ogni appiglio è buono per sviare domande chiare. Ribaltare i concetti. Fare la parte della vittima. Assumere i panni e la corazza del paladino dei giusti.
I furbetti trasformano in farsa persino i drammi sociali; e non sarebbe un espediente negativo se seguisse un epilogo correttore dei problemi noti ma sottaciuti.
Invece perseverano. Forti della posizione di comando delegatagli dalle urne democratiche, i dirigenti, sembrano recitare un copione studiato a tavolino e quando qualcosa sfugge dai confini prestabiliti, iniziano ad azzuffarsi. Senza tralasciare i “poltronisti” fissi, che trovi dappertutto, onnipresenti peggio delle pandemie; e stanno lì, impassibili a ripetere la tiritera imparata a memoria come bravi scolaretti. Gente che cambia idee e casacche non in seguito ad analisi politiche serie ma in virtù del proprio tornaconto.
È una tattica che lascia annichiliti quanti credono nel rispetto della persona; nell’emancipazione dei meno abbienti e nella solidarietà.
ps. Un tempo il giullare, o sacro matto, diceva anche in maniera irriguardosa al sovrano quanto non andava nelle leggi promulgate e nei comportamenti regali; a volte la sua critica rimetteva in gioco concetti non esaminati. Oggi in un clima democratico (?) sembra non ci sia spazio per burloni, critici, analisti, artisti e giullari. Gli spazi democratici dell’analisi sociale e culturale sono occupati dalla casta…
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.
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"nascite" pittura a olio su tela, 1980, courtesy arch. M Iannino Lettera dalla nonna alla nipotina che sta per nascere. Cara, piccola Greta, quando ho saputo che il tuo cuoricino ha iniziato a battere ho provato solo tanto stupore. Troppo etichettato il mio modo di pensare, di fare, di rapportarmi agli altri! non avevo realizzato appieno l’importanza dell’evento, della tua esistenza, perché tu c’eri, eri lì e aspettavi da tutti le mille coccole trasmesse telepaticamente da pensieri colmi d’amore. La novità della tua esistenza, subito dopo, mi ha però dirottato su un nuovo sentiero, un sentiero illuminato, agevole, percorrendo il quale, tutto si trasforma in un’atmosfera di gioia, di pace, di serenità. Poi ti ho immaginato... e ti ho subito amata, ti ho guardata e ti ho vista bellissima, una sapiente miscela divina che il buon Dio ha indotto attraverso la tua mamma e il tuo papà: un amore di bimba, frutto dell’unione di due spiriti liberi che li catturerà per sempre ...
Come leggere il contatore dell'acqua con gli orologini a lancette? misuratore dell'acqua vecchio tipo Semplice. Si inizia dalla lancetta delle migliaia con la dicitura x100 e poi si continua di seguito: x100, x10, x1 e prendendo in considerazione il numero in difetto che si trova alla destra e alla sinistra della lancetta quando questa non indica un numero preciso. Nell'esempio dell'immagine la lettura è determinata così: xmille, tra 9 e 8 = 8 xcento, tra 5 e 4 = 4 x10, =4 x1, anche se reso illeggibile dai residui dell'acqua sporca causata dall'imperizia di qualche amministratore pubblico o privato, s'intuisce che la posizione della lancetta si trova tra il 2 e l'uno, quindi è = a 1. il risultato è 8441 metri cubi d'acqua consumati da quando è stato installato il misuratore.
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