L’orgia del potere.
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courtesy: M. Iannino, 2010, caos,
ovvero, l'orgia del potere |
Solitamente i grandi uomini a capo di organizzazioni politiche, aziendali o altro, sono caduti e continuano a cadere appena scoperto il loro punto debole.
La storia, ma anche la cronaca, ci insegna che basta trovare il tallone di Achille, vale a dire: la debolezza umana che tutti noi coltiviamo consciamente o inconsciamente e che può consistere in una distrazione o un eccesso dei vizi per cadere precipitevolissimevolmente dal piedistallo della gloria terrena.
Ai nemici basta osservare e sfruttare le cattive abitudini dei grandi condottieri per abbatterli e dissolvere come neve al sole i relativi imperi o organizzazioni.
Persino un boss come Al capone, noto gangster italo-americano, il cui vero nome è Alphonse Gabriel Capone che nasce nel quartiere di Brooklyn, a New York (USA) il giorno 17 gennaio del 1899, da genitori emigranti provenienti da Castellammare di Stabia a due passi da Napoli: la madre è Teresa Raiola, il padre, Gabriele Caponi, fa di professione barbiere (il cognome (Al Capone) è modificato presumibilmente per errore dall'anagrafe americana).
Al Capone, a modo suo aveva un certo carisma ed era amato dalla gente povera anche perché, nella storia di questo famigerato criminale c'è anche un gesto che appare caritatevole: durante la gravissima crisi economica del 1929, in cui milioni di americani soffrono la fame, Capone ordina alle sue aziende che operano nel campo della ristorazione e dell'abbigliamento di distribuire gratuitamente cibi e vestiti ai più bisognosi.
Tuttavia, Al continua nella sua attività malavitosa ma con idee innovative che lo portano verso traguardi sconosciuti alle altre famiglie.
L'idea innovativa e vincente di Al Capone è di investire parte dei ricavati delle attività illegali, in attività legali, separando la gestione contabile malavitosa da quella legale: questa mossa porta alla sua organizzazione rilevanti introiti leciti che coprono quelli provenienti dal commercio illecito dell’alcool e dalle altre attività correlate alla malavita organizzata. Sono gli anni del proibizionismo e Al Capone può tranquillamente controllare la distribuzione e il commercio degli alcolici, grazie alla corruzione degli ambienti politici.
E, nonostante la società e la giustizia americana dabbene, conoscessero le attività, fonti di ricchezza, di Al Capone, non poté operare azioni di contrasto definitive fino a quando alcuni magistrati composero una squadra speciale di super agenti:
Gli intoccabili, agenti super-esperti e incorruttibili funzionari, indagano sulle attività finanziarie di Capone. Spulciano e analizzano ogni più piccolo movimento finanziario sospetto senza arrivare però a nulla perché nulla è direttamente intestato a lui. Al Capone agisce sempre attraverso prestanome. Ma i super esperti sfruttano un piccolissimo errore, un minuscolo foglietto di carta nel quale compare il nome di Al Capone. Il foglio diventa la chiave di volta dell'intera indagine che permetterà di completare un vasto e corposo impianto accusatorio. Grazie al lavoro del pool, Al Capone è rinviato a giudizio per evasione fiscale, con ben ventitré capi d'accusa. è l’epilogo della sua irresistibile scalata al potere terreno.
Ora, ben lungi da associare un gangster a un capo di governo ma pare che anche il nostro Governatore sia rimasto catturato da un filo di lana. A sua discolpa c’è da dire che è caduto, o sta per cadere, nonostante il pdl faccia quadrato attorno a lui, per un vizietto che accomuna la quasi totalità dei maschietti: la passera! E ciò non sarebbe disdicevole se al suo desiderio di pilu (esaudito con discrezione e tralasciando le minorenni, ammesso che fosse a conoscenza dell’età delle ospiti) avesse affiancato le attività di governo e risolto i problemi che attanagliano l’Italia. D’altronde, col consenso che ha all’interno del governo, sarebbe stato semplice creare lavoro, tutelare lo stato sociale dei poveri, dei senza lavoro, dei giovani.
Che dire… dispiace assistere a un simile epilogo.
diceva il saggio:
Se hai la sfortuna di occupare nella società un posto di rilievo trova qualcuno, stai dietro alla sua ombra e opera per il bene di tutti. (cit.)