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lunedì 6 luglio 2020

Calabria chi scende chi parte e chi resta

Pippo Callipo. Io resto in Calabria ... ma non nel consiglio regionale!
Strano modo di reagire alle increspature ampiamente note che sorgono una dietro l'altra laddove c'è da organizzare e gestire la macchina pubblica calabrese.

I media hanno dato ampia voce alle contraddizioni del nuovo esecutivo in merito a nomine di commissioni e quant'altro.

I problemi non mancano. Dalla questione sollevata dagli investigatori nei confronti della nominata Catalpamo, cooptata nel consiglio regionale come assessore alle infrastrutture e accusata di corruzione, alla protesta di ogni giorno condotta dalle varie categorie di settore davanti al palazzo regionale impropriamente definito “casa dei calabresi”, Jole Santelli ha poco da ridere.

Oggi è stata la volta dei precari della sanità quelli che negli ultimi giorni sono stati definiti i nuovi eroi. Persone che hanno dovuto fare turni massacranti per potere dare sostegno e cure agli infettati italiani. Beh, ci voleva un evento drammatico come lo è stata la pandemia da covid per ridare dignità al comparto sanità eliminato scientificamente nel tempo dai politici che si sono susseguiti alla guida delle regioni e dell'Italia.

Eroi! Ma di cosa? Si possono chiamare eroi i lavoratori costretti a turni massacranti per la stupidità dei dirigenti che li hanno decimati? E se è sì, come si dovrebbero definire i tagliatori di teste che hanno pensato al costo economico della sanità pubblica?

Nella piazzetta della cittadella regionale di Catanzaro c'è sempre qualcuno che rivendica diritti sacrosanti sanciti dalla costituzione e urlati dai venditori di fumo.
E Pippo che fa? Se ne va!

Ma se uno è un “guerriero” che vuole lottare per il bene del suo paese, uno che pretende la correttezza nelle azioni politiche e nella gestione sociale, può gettare la spugna come un pugile suonato appena al secondo round?

sabato 30 novembre 2019

Pippo Callipo presidente?

Ormai è chiaro: la politica ha abdicato!


La prima repubblica lottizzava il potere e assegnava incarichi di estrema delicatezza strategica ai propri militanti. Chi stava al governo adottava il manuale Cencelli anche nell’assegnazione dei posti di lavoro all’interno delle realtà lavorative. Uffici, fabbriche e persino nelle organizzazioni sindacali la spartizione era una legge non scritta da rispettare. La conta avveniva attraverso gli iscritti e le tessere nonché i voti espressi nelle urne.
La morte della prima repubblica per certi aspetti si riteneva e si ritiene un’emancipazione dal sistema che i partiti avevano messo in campo per governare il potere e le genti.
Era un sistema consolidato. Odiato!
Gli ideali infranti dal sistema logistico che le classi dirigenti attuavano indussero molti militanti o simpatizzanti ad allontanarsi dalle sedi e dai luoghi della politica accattona. Sarà, forse, per questo motivo che non vi è un rinnovamento nella classe dirigente e che le scuole di partito non riescono più a produrre leader degni di gareggiare per la carica di presidente di regione?
Se le coalizioni o i partiti non riescono ad essere guida propositiva e non sanno trovare altra espressione politica da proporre ai cittadini dentro i confini della cultura politica e della scuola di pensiero a cui rimanda per storia e impegno sociale l’ideologia d’appartenenza, allora vuol dire che la tendenza contemporanea di fare politica è il risultato di un fallimento culturale.
Non solo la classe dirigente ha fallito la sua missione ma tutti noi meritiamo gli urlatori e i detrattori che sanno parlare bene alla pancia delle persone bisognose. Banditori che annunciano e vendono bene merci e prodotti falsificati dalla rabbia e dalla paura.

Beppe Grillo & c hanno visto bene!
Chi fino ad ora ha appoggiato e sostenuto la tesi dei 5stelle non l’ha fatto per odio o rancori mal sopiti. Lo ha fatto per i motivi accennati poc’anzi.
E se in Calabria la sinistra ha aspettato l’imprenditore di successo per evitare figuracce ai figuranti dopo le promesse e le tracotanze dell’uomo di lungo corso cresciuto a pane e politica nella scuola del vecchio pc, beh, sembra di avere ingerito una sostanza caustica allo stato puro.

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