mercoledì 18 luglio 2012

Calabria e Sicilia, stesso destino?

Tra i temi caldi del Paese non può esserci attenzione verso una corretta collocazione di assemblaggi e installazioni coreografici anche se le operazioni in questione interessano un terreno definito “archeologico” perché esistono leggi precise a tutela dei reperti storici e archeologici nazionali che i dirigenti politici e i tecnici preposti al mantenimento e alla conservazione del vasto campo della “cultura tramandata” dovrebbero conoscere e attuare.

Purtroppo, in Calabria, per alcuni, la parola cultura è un fonema astratto da riempire, contaminare e surrogare linguisticamente con citazioni trofei e medaglie naif.

Le contaminazioni pacchiane, “caldamente appoggiate da qualcuno”, stando a quanto divulgato dai media, anche quest'anno andranno ad invadere l'area del Parco Archeologico di Roccelletta di Borgia, col benestare della compiaciuta Wanda Ferro, presidente della provincia di Catanzaro e dei tecnici che gestiscono il MARCA.

E poiché il Bel Paese è un luogo di amici, (cosa che Vittorio Sgarbi ha capito benissimo tant'è che la sua biennale veneziana del 2011, dal titolo chiarificatore “l'arte non è cosa nostra”, che sommava alla artigianalità più o meno eccelsa e qualche sprazzo di creatività alla vanagloria dei raccomandati e dei loro padrini, è stata una mossa da ascrivere ad un grande artista DADA).

La raccomandazione in Italia è come l'ossigeno, chi non ce l'ha se la cerca! E non fa niente se ad emergere è una rapa, tanto meglio, si presterà senza remore a operazioni rampanti! Purché ci siano fama e denari!

Venghino siori e siore venghino:

“Dopo il successo ottenuto al Grand Palais di Parigi in occasione di Monumenta 2012 (oltre 300 mila spettatori), Daniel Buren approda al Parco Archeologico di Scolacium come protagonista di Intersezioni 2012. L'attesa rassegna, giunta alla settima edizione, tra gli appuntamenti culturali più importanti della stagione estiva, si caratterizza quest'anno per l'inedito progetto del maestro francese che ha voluto intervenire all'interno del Parco di Scolacium con cinque grandiose installazioni concepite specificatamente per il luogo consentendone una rinnovata lettura.”
E non finisce qui!
“Come nelle precedenti edizioni, il progetto continua al museo MARCA di Catanzaro sotto la cura di Alberto Fiz, Direttore Artistico del MARCA.”


Costruire sulle vestigia: impermanenze. Opere in situ (Construire sur des vestiges, d'un éphémère à l'autre. Travaux in situ).
Questo il titolo della contaminazione che s'inaugura venerdì 27 luglio, col fresco, alle ore 19,30, ma tranquilli. Chi non potrà esserci ha tempo fino al 14 ottobre 2012.
Ricordiamo gli sponsor dell'iper evento culturale:
Intersezioni 2012 è organizzato dalla Provincia di Catanzaro con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, il patrocinio della Regione Calabria - Assessorato alla Cultura e di Sensi Contemporanei - Ministero dello Sviluppo Economico.
E la più tenace sostenitrice così enfatizza:
"Intersezioni, insieme, al MARCA, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile della nostra programmazione culturale e anche in una situazione di generale difficoltà la nostra amministrazione si è impegnata con determinazione per dare vita ad un appuntamento che ha assunto un particolare significato nel contesto culturale e artistico del territorio." Così spiega Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro con delega alla Cultura, "La miglior prova del nostro successo è il coinvolgimento di uno dei maggiori protagonisti della scena internazionale come Daniel Buren che ha fatto del Parco il luogo di un progetto unico e irripetibile che solo qui si potrà ammirare."
E il tecnico Alberto Fiz, chiosa: "la nuova edizione di Intersezioni è un punto di approdo per un evento di anno in anno sempre più ambizioso. In quest'occasione, Buren ha sviluppato un sincretismo con le vestigia antiche annullando la distanza temporale tra il mondo antico e quello contemporaneo. Un intervento, il suo, radicale e coraggioso dove appare evidente come sia il Parco di Scolacium a provocare l'opera la quale esiste solo in stretta relazione con il contesto ambientale. Si tratta di una vera e propria svolta anche rispetto agli altri importanti progetti realizzati in questo luogo."

La mostra coinvolge, in modo barbaro, i centri nevralgici del Parco con una serie di interventi concepiti specificatamente per la Basilica, il Foro, il Teatro romano e l'uliveto.
La Basilica è illuminata da vetrate in plexiglas rosse e blu che la riportano ad un immaginario utopico in un'alternanza magica e imprevedibile di luci e ombre. Il Foro, invece, è oggetto di una ricostruzione in cui Buren installa un colonnato composto da 53 elementi in legno partendo dai frammenti esistenti.
In questo caso il luogo dell'archeologia appare come l'elemento ispiratore di un progetto architettonico che sfida il tempo e lo spazio. Di natura del tutto eccezionale è, poi, lo spettacolare intervento ideato per il Teatro dove Buren ha concepito una struttura specchiante di oltre 30 metri di lunghezza e di oltre tre metri d'altezza che, collocata al centro, moltiplica l'immagine dell'antica costruzione sviluppando un contesto visivo del tutto straniante dove la percezione del luogo subisce una progressiva trasformazione riflettendo e nello stesso tempo occultando lo spazio.
Insomma, vogliamo stupirvi con effetti speciali...
E pensare che le origini contestatrici dada di Buren, che per trent'anni ha giocato con tende da sole a strisce in maniera provocatoria collocate nei luoghi più impensati al limite della legalità, una volta entrato nel mercato dell'arte, è diventato anche lui una merce di scambio. Ma lui fa quello che il committente gli chiede! L'assurdo è pensare di poter conferire maggiore tensione o pathos alla storia.
Come afferma Buren: "Le mie installazioni permettono sia d'accentuare le linee di forza già esistenti all'interno del Parco, riempire dei vuoti, come nel caso della Basilica, replicare forme geometriche semplici, disegnare delle linee nello spazio, rilevare le altezze, come nel caso del Teatro, o ancora, rintracciare delle colonne che non sono mai esistite, come avviene nel Foro."

Insomma una scenografia dai costi milionari che visiteranno in, si spera, molti ma che non trasmette e lascia niente ai visitatori e al territorio.

Oggi, il Presidente Giorgio Napolitano durante un seminario di studio organizzato dall'Università La Sapienza su "L'insegnamento del diritto pubblico e costituzionale" nella Facoltà di Scienze Politiche presso la biblioteca del Quirinale, scusandosi per il poco tempo a disposizione per una così importante trattazione, (gli impegni istituzionali lo obbligavano ad incontrare il Premier Mario Monti per la questione rischio default della Sicilia, per cui, probabilmente sarà commissariata) afferma che:
"il campo di ricerca e di insegnamento in cui voi operate (quello del diritto pubblico e costituzionale) dovrebbe rappresentare il terreno di elezione per la formazione di una classe dirigente, e segnatamente di una classe dirigente politica, anche nel nostro Paese", sottolineando che è l'unica via "se non si vuole che la politica scada a esercizio dilettantesco, che pretende di trarre la sua validità dal consenso elettorale ottenuto e in sostanza è funzionale alla conquista interiore di consenso elettorale".

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