Tutto ebbe inizio il giorno in cui si rese conto che le pere, gli ortaggi e i cavoli non crescono nelle ceste dei mercati. E che gli amici animali non sono ologrammi che sbucano per magia dal fondo del tablet o dell'android ricevuti per il compleanno.
Sammy non credeva più ai regali portati da babbo natale e dalla befana quindi non scriveva letterine ma parlava col padre e la madre e poi replicava ai nonni i desideri che avrebbe voluto si concretizzassero sotto l'albero di natale. Anche se con la sorellina, più piccola di qualche anno, teneva ancora in vita la magia delle notti in cui si realizzano i sogni.
Lo faceva per compiacere gli adulti. Certa che quel suo far finta di credere ancora alle favole avvalorasse tradizioni e rinsaldasse legami atavici con la società che nel frattempo aveva trasformato i simboli in merchandising.
A volte i grandi sono complicati! Si allarmano appena realizzano che i piccoli stanno uscendo da quello stato di grazia ch'è l'infanzia e iniziano ad entrare nel razionalissimo mondo costruito dagli adulti. I sopraggiunti si trovano a dovere comprendere diritti e doveri, interessi comuni e personali e sono incoraggiati alla scaltrezza a sapere districarsi tra ordinamenti che regolano realtà sfrondate dalla poesia e, sì, abbandonare lo stato di grazia coltivato fino a qualche giorno prima delle mestruazioni.