venerdì 26 aprile 2019

Chi ruba il presente?

Il verbo “creare” ha un significato e un peso specifico e deve essere profferito con cognizione di causa ma forse “creare” in politichese assume connotati differenti. Forse si riferisce a qualcosa di fattibile e ritrattabile nell'immediato altrimenti come può un leader di partito farselo stampare con superficialità sui manifesti pubblicitari pur sapendo che non può mantenere simili promesse?

Creare significa realizzare qualcosa che prima non esisteva.

il leader cavalca i sogni

“Creiamo lavoro, non odio” così c'è scritto affianco ad un faccione sorridente.

Allora c'è da chiedere: se è così semplice “creare” lavoro perché non è stato fatto prima? quando c'erano i potenziali presupposti  giacché, insieme ai compagni di partito, governavano il Paese?

Ma le frasi enfatizzanti sono, forse per parità di “pochezza mentale?”, stampigliate in tutti i manifesti dei concorrenti alla bagarre politica con estrema leggerezza.

C'è chi si fa scrivere “vota con la testa”, “vota chi vale” mentre nel recente passato c'era chi voleva aprire il parlamento come una scatoletta e mostrava fiero l'apriscatole.

Negli anni le assurdità si sono alternate. E in quanto a promesse inverosimili hanno fatto a gara a chi le sparava più grosse:
Da un milione di posti di lavoro promessi in campagna elettorale siamo finiti a subire la delocalizzazione imposta dai predatori e mai fermata dalla politica.

Si potrebbe continuare all'infinito nella hit-parade della cazzate dei politici che si sono alternati fino ad oggi nel governo dell'Italia. Ma non cambierebbe nulla rispetto all'esito finale.

È per questo che non si sogna più?

ci siamo lasciati rubare i sogni...

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