lucia annunziata |
Lucia Annunziata nella sua
“inmezzora” di oggi non è stata aggressiva. Verbalmente decisa e
tenace come al solito. È stata Maria Elena Boschi a tenere il
ritmo. Un ritmo sostenuto e forse preventivamente concordato con il
suo capo Matteo Renzi.
Nel ricordare che gli attuali
governanti sono tutti stati nominati e consacrati dal Presidente emerito Giorgio
Napolitano, quindi in teoria e in pratica non rappresentano il
popolo italiano, e che Parlamento e Senato sono l'espressione di
una vecchia negativa mentalità politica che, per farla breve,
mischiati insieme non ne esce fuori uno buono (Verdini che lascia
Berlusconi e va con Renzi, forza italia che prima stende porcellum e
varianti su tutti i fronti e poi si ritira, lega nord che gioca sulle
disgrazie altrui, i cinquestelle che ancora non sono voluti crescere
ma che sono gli unici che si sono tagliati gli stipendi mentre gli
altri stanno incollati alla sedia fino a fine mandato per assicurasi
la pensione, e che pensione!), insomma, in questo quadro di
desolazione più nera Renzi personalizza, come ha sempre fatto finoa
d oggi, l'esito del referendum sulle riforme Costituzionali volute da
lui e da re Giorgetto.
Renzi e la Boschi sono certi di
vincere. Logico. Giocano facile. Puntano sulle paure dei nominati,
ché se il governo scioglie le camere anzitempo vanno a casa con un
pugno di mosche e addio vitaliazio se non arrivano ad ottobre del
2018.
Sia ben chiaro: abolire il senato non è
il massimo dei mali se lo si abolisce completamente. Ma la riforma
voluta da Renzi riempie il senato di sindaci e fiduciari che non
sappiamo quanto possano lavorare in senato davvero ma di sicuro si
appropriano dell'immunità fin ora toccata ai senatori.
Dicono, Mariaelena e Matteo, che
con la riforma si abbatteranno i veti incrociatie e snelliscono le
decisioni importanti per il Paese e i cittadini. E Vogliono togliere
potere economico alle regioni, che non sarebbe male se lo facessero
davvero anche senza ricorrere al referendum.
E, reginetta delle promesse, abolire
equitalia.
Ma se vincono i NO Renzi lascia e va a
casa...
Non c'è che dire! Personalizzano la
politica facendo leva sulle necessità e sui mugugni generalizzati
dai media e di quanti, e sono molti, vittime dell'esattoria voluta da
Berluscono: Equitalia!. Come strategia non è male!
Matteo Renzi non punta sulle imminenti
elezioni comunali per lanciare il suo ultimatum perché a decidere è
il popolo soffernte. No, non può scommettere sull'esito del popolo
fatto di padri di famiglie che legano il voto all'amico sperando in
un futuro meno triste.
Sì, nei paesi e nelle citadine
periferiche allo Stato è così! I disperati rimasti fuori dalle
organizzazioni più o meno lecite sperano sempre nell'amico perché è
lì a portata di mano. Un tempo si credeva nell'ideale identitario,
nei partiti e nella solidarietà, oggi si spera nell'amico. La
persona stimata che hai contribuito a far salire al potere. L'uomo o
la donna ma anche il terzo genere che sappia sopperire alla mancanza
di lavoro e qualora non fosse possibile quantomeno sappia alleviare i
timori immediati con qualche escamotage pescando nel vecchio welfare.
Ritornando a Lucia Annunziata e
alla sua ospite non l'ho sopportata per mezz'ora. Ho spento la tv
dopo appena cinque minuti. Non so se in seguito la buona Lucia sia
riuscita a smontare la teoria renziana. So per certo che questi
ragazzini messi lì, per quanto siano ispirati da buoni e sani
principi, così facendo, allontanano ulteriormente il “popolo”
dalla politica seria.
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