Napolitano e Monti denunciati perché hanno violato l'art.1?

Data la velocità dei media una notizia del 4 aprile è decisamente vecchia ma questa è decisamente degna di essere analizzata: le due cariche istituzionali più alte sono state denunciate alla Procura della Repubblica da un avvocato cagliaritano per “attentato contro la costituzione” e violazione dell'articolo 1.

La notizia è destinata a fare rumore ma, contrariamente alla logica gossippara che impera nell'informazione di massa, pare che questa non interessi nessuno. In effetti lascia aperti molti interrogativi e c'è da chiedere, in primis, come mai tutta questa enfasi donchisciottiana contro Napolitano e Monti impegnati a salvare il salvabile e nessuna azione contro chi ha causato l'inferno sociale nel quale versiamo.
Ad aprire la polemica ci ha pensato Paola Musu, avvocatessa cagliaritana che ha sporto formale denuncia nei confronti del Presidente della Repubblica Napolitano e Mario Monti Presidente del Consiglio, inclusi ministri e parlamentari attuali.
Per tutti l’accusa è di“attentato contro la Costituzione”.
Questi i reati contestati nell’esposto datato 2 aprile 2012 consegnato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari:
- 241 c.p. Attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;
- 270 c.p. Associazioni sovversive;
- 283 c.p. Attentato contro la Costituzione dello Stato;
- 287 c.p. Usurpazione di potere politico;
- 289 c.p. Attentato contro gli organi costituzionali;
- 294 c.p. Attentato contro i diritti politici del cittadino;
- 304 c.p. Cospirazione politica mediante accordo;
- 305 c.p. Cospirazione politica mediante associazione.
La Musu ha chiarito che le ragioni della denuncia partono dalla sensazione comune a molti del suo ambiente già all’indomani della nomina di Mario Monti a Presidente del Consiglio, secondo la quale, in quei giorni sarebbe avvenuta una “temporanea sospensione del principio democratico” sancito nell'art.1.
Il riferimento, in particolare, è al concetto di “sovranità popolare” in materia di politica sia monetaria che economico-fiscale.
La nomina di Monti avrebbe, cioè, privato il popolo sovrano del potere di decidere, in libertà, il proprio destino, quello stesso potere più volte difeso e “sacralizzato” da pilastri della democrazia come il Trattato di Maastricht del 1992.
Napolitano e Monti, sempre secondo l'interpretazione della Musu, avrebbero tradito “la sostanza essenziale ed intangibile della sovranità popolare”, delegando il suo diritto a decidere autonomamente “ad organismi esterni alla Repubblica (BCE, SEBC, Commissione), di struttura e composizione prettamente oligarchica e privi di alcun fondamento democratico e, tanto meno, repubblicano e senza che il popolo vi abbia mai manifestato espresso e formale consenso”.
Un tradimento che ha raggiunto l’apice, continua la Musu, con la destituzione di un governo avvenuta in modo del tutto ‘anomalo’ e totalmente al di fuori dai principi e dalle norme previste nel nostro ordinamento, nonché in aperta violazione dell’articolo 94 della Costituzione, oltre che illegittimamente sostituito con un ‘soggetto’ che rappresenta, già solo nella persona del Presidente del Consiglio, una chiara espressione della citata oligarchia”.
Mario Monti, insiste l’avvocato, figurerebbe “ancora, nonostante le annunciate dimissioni, nello Steering Committee del Bilderberg, rinvenibile sul sito ufficiale dello stesso alla data del 29 marzo 2012, nonché nel Comitato esecutivo dell’Aspen Institute e, dal 2010 sino alle dimissioni, avvenute successivamente alla nomina alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato Presidente della Trilateral Commission per la regione europea, organizzazione che non nasconde nelle pagine del suo sito ufficiale il particolare interesse al rapido raggiungimento dell’unificazione europea e la convinzione che l’eccessiva partecipazione democratica sia un male”.
Senza dimenticare che, ad aggravare la posizione di Monti, contribuirebbe il sospetto di “presunte collusioni con le principali lobbie s dei poteri finanziari, con prepotente e sfacciata violazione della Carta Costituzionale e dei principi fondatori della stessa”.
Ovviamente spetta al Tribunale di Cagliari decidere se si può parlare o meno di “attentato alla Costituzione” o se tutto si risolverà nella classica bolla di sapone.
Noi possiamo solo esternare democraticamente la nostra opinione, quella di sempre e cioè che la vita non può essere governata o subordinata ad enti
come il fondo monetario internazionale (FMI) la cui necessità viene ingegnosamente mascherata dietro la “ragion di mercato” e attraverso le sue alte cariche remunerate con altissimi stipendi lanciano per bocca del presidente l'allarme longevità!



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