contro il nucleare per conoscenza non per emotività



I drammatici episodi accaduti in Giappone piuttosto che unificare dividono. Gli eventi naturali sono imprevedibili e altrettanto imprevedibile è la forza della natura che si abbatte sulle cose costruite dall'uomo. Non si possono prevedere i danni ma prevenirli sì!
In Giappone si sono verificati due calamità, una conseguenziale all'altra. Lo tsunami ha stravolto completamente il suolo nipponico, ha mischiato nel mare di fango e acqua elementi marini e terrestri, navi e automezzi, pesci e uomini, alghe e alberi. È un evento catastrofico più terribile della bomba scaricata dagli americani su Hiroshima nel 1945 per quanto concerne i danni materiali anche perché ora, dopo il collasso di alcuni reattori si teme che la radioattività viaggi nel vento e cada sulla popolazione sotto forma di pioggia acida.
Il governo giapponese tende a minimizzare per non creare inutili allarmismi nella popolazione e nel contempo misura la radioattività presente nelle aree interessate al problema. E mentre tutto ciò accade, in Italia, come al solito, ci si divide in fazioni. Da una parte i favorevoli al nucleare e dall'altra i contrari. Le analisi pro nucleare vertono sull'economicità del costo dell'energia elettrica ricavata dagli impianti, una questione di “finanza”!

Se non fosse per la drammaticità contingente ci sarebbe da ridere o indignarsi, dipende dallo stato d'animo di chi ascolta. Possibile che di fronte a problemi così importanti c'è gente che pensa al guadagno? Sarebbe come avvalorare le intercettazioni di quei due sciacalli che durante la notte ridevano al telefono e si eccitavano pensando ai lauti affari che avrebbero fatto col terremoto dell'Aquila per la sua ricostruzione. Anche se gli impianti giapponesi sono vecchi di cinquanta anni e quelli che dovrebbero fare in Italia sono più moderni, ancora nessuno degli scienziati può dare garanzia certa dell'innocuità tecnica adottata nelle centrali nucleari. E poi, ricordiamo che le radioattività attuali sono la conseguenza di rotture delle turbine causate da fattori ambientali come il terremoto o lo tsunami e comunque non è stata ancora trovata una tecnica indolore per l'ambiente e tutti gli esseri viventi che sappia eliminare le scorie prodotte dal nucleare.
Questa non è emotività o onda emotiva come vogliono far pensare i politici per il nucleare. È semplice conoscenza!

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