Teatri e teatranti nell'Italia delle sceneggiate e delle autocelebrazioni
Aspettando la notte del 25 dicembre, ricorrenza della nascita del Salvatore, con l'augurio di uscire indenni dalla crisi e sopravvivere alla commedia imposta dalla cattiva politica, rinfranchiamoci la mente con l'arte del grande e indimenticabile Eduardo, per riscoprire, insieme ai valori perduti, la sacralità della famiglia: Eduardo De Filippo diceva: “a da passà a nuttata!” in tempi di ristrettezze economiche sofferte dalla stragrande maggioranza dei popoli che hanno vissuto rivoluzioni culturali e industriali a cavallo delle guerre mondiali. Il suo teatro era la messa in scena della vita stessa con i suoi drammi quotidiani, le fatiche, i soprusi, le angherie dei potenti, in merito alle ultime vicissitudini, quando il potere abusava dei deboli, Eduardo, metteva in bocca all'attore una frase di rassegnazione “…è cosa e niente…” per riscattarlo, infine, con un liberatorio “nun c’a facciu cchiù! Mò basta! ”. Non è cosa da niente quanto sta accadendo in Italia; e se n...