lettera di un genitore
Ho ancora davanti a me l’immagine nitida del bambino che a passi incerti corre dietro alla palla. l’ingombro dei pannolini e la giovanissima esistenza impediscono al pulcino d’uomo di essere spedito nel gioco. Le corre dietro. Prende la mira. Svirgola, ride; afferra la palla con le manine e la lancia verso la sommità della discesina antistante il portone della casa di nonna, aspetta che scenda e le corre dietro. La palla è animata dallo stesso entusiasmo che muove il piccolo uomo e come lui imbocca percorsi incerti; un sassolino, un soffio di vento e l’imprevisto sembra prendersi gioco di lui. La palla è ferma davanti il portone. Il bimbo l’afferra con le manine e la lancia per aria; corre, lancia urla di gioia e quando riesce a mettere a segno un calcio s’illumina in viso. Ricordi? Io ero lì a ridere e incitarti. Ero lì pronto ad afferrarti quando il ridere ti faceva perdere le forze… quando inciampavi ero lì … pronto a sollecitarti la vita è un soffio leggero un respi...