Dopo Sandro Pertini ecco un
altro uomo, Sergio Mattarella,neo presidente della Repubblica
Democratica Italiana che, pur rappresentando la più alta carica
dello Stato, si comporta come una persona normale e prende un aereo
di linea per recarsi sulla tomba della cara estinta.
Per certi aspetti dovrebbe considerarsi
un fatto naturale quello di spostarsi con i mezzi pubblici data la
crisi etica e, non da meno, economica che stiamo vivendo sulla nostra
pelle da qualche decennio.
da "detto tra noi" 1980, vignette di Altan e corsivi di Fortebraccio |
Ovviamente, i viaggi devono essere
coperti e garantiti da misure adeguate e con tutte le precauzioni del
caso vista la delicatezza istituzionale racchiusa nella funzione
presidenziale rappresentata, che, in un momento critico come quello
attuale, vuoi per la sfiducia che la classe dirigente ha saputo
meritarsi per gli scandali, i nepotismi, l'arroganza e l'ignoranza
malcelata che sfocia e si palesa dalla manipolazione strumentale del
potere politico esercitato, il ritorno alla normalità diventa un
segnale forte per i cittadini soggiogati da decenni di malgoverno.
Se poi pensiamo ai governi tecnici
che si sono succeduti è facile cadere nella sfiducia. Questi
signori chiamati a governare la crisi provocata dalle banche hanno
praticato tagli orizzontali ma solo verso il basso. Cioè hanno
frantumato lo stato sociale, il welfare, messo le mani in
tasca e rubato i risparmi della povera gente ma hanno tutelato i
grandi capitali, gli evasori e loro stessi mantenendo integri i
privilegi.
Che ben venga una figura riservata. Un
arbitro super partes che sappia riportare a miti consigli le beghe
parlamentari e faccia rispettare l'uomo qualunque: il cittadino
privato di tutele, in ossequio alla Carta Costituzionale prima che
venga stravolta definitivamente dagli interessi lobbistici che si
muovono nel sottobosco parlamentare.