Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta mafia

Arresto di Matteo Messina Denaro, Baiardo come Nostradamus?

  Anche per chi vive lontano dalle notizie di cronaca quella di oggi è sensazionale. L'arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro rimbalza su tutte le piazze mediatiche facendo esultare i cittadini fiduciosi nella bontà dei servizi messi a disposizione dallo Stato. Eppure qualche mese addietro in un pezzo di Giletti, uno speciale di non è l'arena in onda su la7, è passata una notizia dal sapore raccapricciante. Un tizio parlava liberamente delle sue azioni con latitanti pieni di soldi. Raccontava di come li portava da una parte all'altra nei luoghi più in italiani e di come passava il suo cellulare a uomini che hanno ricoperto e ricoprono tutt'oggi incarichi istituzionali per mettere in contatto i pezzi opposti di una realtà incomprensibile. Personalmente pensai che: Se si dovesse avverare quanto afferma Baiardo al giornalista e cioè che nei primi giorni del 2023 il super latitante si consegnerà alle patrie galere, ovviamente non gratis ma dettando le sue con...

Inciviltà e ignoranza alimentano le mafie

Pagare qualcuno per potere lavorare e stare tranquilli è l'azione più schifosa che possa esistere nei rapporti umani. Non fa nessuna differenza se a pagare il cosiddetto pizzo è un piccolo imprenditore o un personaggio ricco e famoso che per stare sereno è costretto a pagare o assumere qualcuno suggerito dalla criminalità organizzata. Lo sdegno sale al pari della solidarietà per chi è vessato dalle forze non tanto oscure che si coniugano in mafia, 'ndrangheta e simili. Stando a quanto pubblica “ Repubblica ”, in seguito alle intercettazioni ambientali registrate nel carcere milanese Opera, dove è detenuto Totò Riina , viene fuori che Berlusoni è stato costretto a pagare il pizzo per non vedersi bruciati i grandi magazzini “standa” siciliani. Notizia che il boss mafioso pare abbia confidato al suo compagno di aria. Insomma, detta in soldoni, la mafia imponeva a Silvio Berlusconi l'assunzione dello stalliere Mangano e il versamento di 250milioni di euro og...

Dalla parte dei brutti

Immagine
Don Memè prete mafioso? Carmelo Ascone, parroco di Rosarno da trent'anni , dopo l'incursione delle jene è stato bollato come il “prete della 'ndrangheta”. Perlomeno questo è il sentimento che circola tra i curiosi e quanti inzuppano il pane nella brodaglia mediatica. Ora, prendendo per buono il taglio televisivo delle iene, che non si sono viste in altre occasioni meritorie nella piana di Gioia Tauro e Rosarno come quando la provincia ha donato degli attrezzi agricoli alla scuola di Rosarno ed anche lì don Memè è intervenuto nella funzione della sua missione sacerdotale, è necessario ragionare sulle parole estrapolate dal servizio per comprendere davvero la realtà del reggino, della Calabria e la spettacolarizzazione dei media. Per questo rimando al servizio televisivo e chi vuole intendere intenda. Su questa pagina buttiamo il seme del dubbio, prescindendo, se vogliamo, laicamente, dalle parole del Vangelo di Gesù che preferiva fermarsi e mangiare nel...

codici cavallereschi e devianze etiche

Osso Mastrosso e Carcagnosso secondo una favola romantica dovrebbero essere i padri fondatori del malaffare in Italia. In base ai racconti folkloristici si tratterebbe di tre cavalieri spagnoli, appartenuti ad una associazione cavalleresca fondata a Toledo nel 1412, che, scappati dalla Spagna per avere difeso l’onore della sorella, portarono nel Mezzogiorno d'Italia quelle che sarebbero divenute le regole della mafia in Sicilia, della camorra in Campania e della 'Ndrangheta in Calabria . Una leggenda che è servita a creare un mito, a nobilitare le ascendenze, a costituire una sorta di albero genealogico con tanto di antenati. La sera della strage di Duisburg una delle sei vittime, prima di essere uccisa, facendo bruciare un santino di San Michele Arcangelo con tre gocce del suo sangue, aveva giurato fedeltà alla 'ndrangheta in nome dei tre cavalieri spagnoli Osso, Mastrosso e Carcagnosso. Per la 'ndrangheta i codici e la loro trasmissione sono una ossessi...

lettere di morte per Scopelliti

Lettere di morte a Giuseppe Scopelliti, presidente della Calabria. Quattro lettere minatorie, indirizzate a Giuseppe Scopelliti, di cui una contenente due proiettili di pistola calibro 7,65, sono state recapitate questa mattina nella sede catanzarese della presidenza della giunta regionale calabrese. Una delle lettere, giunte nell'ufficio di Presidenza situato nello storico Palazzo Alemanni in Catanzaro, contiene minacce e intimidazioni. E un’altra conclude le intimidazioni al Presidente Scopelliti con le firme, nomi e cognomi, dei principali capimafia delle cosche calabresi. Davvero singolare, quest’ultima lettera intimidatoria. Quando mai si è visto che gli ‘ndranghetisti mandano biglietti firmati. Quelli hanno altri modi per far conoscere le loro intenzioni e, stando alle cronache, quando vogliono “giustiziare qualcuno” prima lo fanno e poi lasciano intendere che sono stati costretti dagli affari. D'altronde, il caso Fortugno, purtroppo, e non solo, la dice lunga sull...

Benvenuti!

Benvenuti!

Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

elogio della Bellezza

non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

In viaggio

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto