Turchia, Grecia e un po' Italia, morte delle civiltà
A che servono le parole e le immagini se a queste non seguono azioni mirate alla soluzione dei problemi? Migranti morti. Tenaci Difensori dei diritti umani aggrediti dalle forze dell'ordine. Ecologisti. Popoli affamati da governanti indegni. Questi sono i temi trattati e divulgati dai media. La storia si ripete . Implacabili, i flussi e i riflussi sociali, si ripropongono inalterati nel tempo come se mai i drammi causati dalla stoltezza umana fossero avvenuti. Davanti allo schermo assistiamo impotenti alle guerriglie urbane . Al lancio di lacrimogeni . E dopo il primo attimo di sgomento per i colpi di proiettili di gomma sparati dalle forze dell'ordine turche sui manifestanti e del violento getto d'acqua frammista con sostanze urticanti per “ripulire” Gezi Park ” e piazza Taksim dai contestatori, siamo sopraffatti dalle lacrime dei licenziati che cantano nell'ultimo concerto in tv l'inno nazionale Greco. Sì, perchè succede anche quest...