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sabato 31 dicembre 2022

All'insegna della creatività, ricomincio da ...

 Sdrammatizziamo! 

È tempo di bilanci.





Ricomincio da …

Personalmente non saprei quantificare e dire con certezza quali siano state le scelte e le azioni positive che hanno migliorato me e quanti mi sono stati vicini.

Massimo Troisi ricominciava da tre. Tre cose mi sono venute bene, diceva, perché buttarle insieme alle altre che son venute male?

Tanti, troppi Natali e capodanno sono trascorsi da quando son venuto al mondo e altrettanti errori sono stati commessi. Non solo da me. Ma questo non è un buon motivo per discolparmi e assolvermi in toto. No!

Se guardo indietro intravedo tra la nebulosa degli errori che qualche barlume ancora brilla. Flebilmente, forse, ma brilla simile a un cerino acceso nella notte. Ma chi non ha fatto errori?

Intanto la vita continua a correre! Rinnova i campi se pur minati dalla stoltezza umana. Livella gli abusi. E pone limiti.

Buon inizio mondo! All'insegna della creatività.

lunedì 3 gennaio 2022

Cartolina dal passato

 

Passate bene le feste? Questa è la domanda ricorrente che echeggia in questi giorni tra i passanti.

Nonostante che i luoghi d'incontro siano quasi deserti a causa della pericolosità del virus che ha caratterizzato gli ultimi due anni, la fobia del contagio, rafforzata della variante omicron, induce a una sorta di austerità obbligata.

Molti lavoratori hanno risentito per le chiusure forzate e l'economia sommersa più di tutto.

La bolla consumistica in cui ci siamo rifugiati si è sgonfiata e in qualche caso ha fatto ripensare a quando si stava peggio. A quando le scarse finanze e la presenza massiva dei media non condizionava ancora gli stili di vita delle famiglie.

In alcune generazioni è ancora viva la memoria dello spirito del S. Natale vissuto nelle comunità. Tra congiunti stretti, famiglie allargate composte da consanguinei, amici e vicinato.

Non c'erano molti prodotti di largo consumi e neppure troppi elettrodomestici nelle case : le macchine lavatrici di panni e stoviglie erano un lusso inimmaginabile e la televisione era inarrivabile per certe realtà familiari (forse queste assenze sono state la nostra forza).

Le donne avevano un ruolo importante! Governavano la casa in tutto e per tutto, loro era il compito di curare gli aspetti basilari della famiglia dalla pulizia quotidiana alla gestione delle scarne finanze. E , cosa importantissima: l'educazione dei figli.

Il calore degli affetti, nei giorni delle feste, si sentiva tutto e avvolgeva nel vestito nuovo, anche se dismesso e passato di mano dai fratelli più cresciuti, ognuno.

I sogni erano in sintonia con gli insegnamenti. 



C'era un'attenzione particolare nei confronti dei bisognosi e dei deboli. La comare o il compare non erano lasciati a trascorrere la vigilia in solitudine. “Dove mangiano tre mangiano quattro” dicevano le mamme nell'apparecchiare la tavola. E noi piccoli eravamo felici nel trovare regali utili: qualche paio di calze, guanti o cappellini e caramelline grandi quanto un bottone.

Assistere alla funzione religiosa era un rituale sentito durante il quale affidavamo all'Onnipotente sogni e desideri immediati e futuri.

Il problema dell'inquinamento ambientale era inimmaginabile per noi che ritenevamo una ricchezza anche un foglio di carta d'imballaggio. E le cartoline augurali erano traccia empatica; non oggetti ma affettuose appendici delle persone che le inviavano perciò le conservavamo nel cassetto degli affetti insieme ai sogni.

mercoledì 21 dicembre 2011

PUNTI DI VISTA

Sarà la crisi oppure l'età ma da qualche anno, e non capita solo a me, non si sente più l'atmosfera della festa come quando si era ragazzi. Ricordo che bastavano poche lire per trascorrere una nottata attorno ad un tavolo in cucina o nella sala da pranzo tra odori di mandarini e bucce d'arance sminuzzate per coprire i numeri della tombola in allegria. Bastava una battuta e qualche sfottò per fare buon sangue.
L'odore del cibo cucinato come impone la tradizione rimane tale e quale ma l'atmosfera no, oggi è decisamente cambiata in peggio! Eppure ci sono più opportunità di svaghi e fino a prima della stretta economica anche tanti regali. A proposito di svaghi ho letto che per le feste tra Natale e capodanno avremo alcuni big dello spettacolo: Eugenio Bennato, Franco Califano,Goran Bregovic, Marcello Cirillo... chiamati dai promoter locali con l'ausilio dell'amministrazione provinciale di Catanzaro.
Promoter e amministrazioni locali, pur denunciando la crisi, lamentando, appunto le poche risorse messe a disposizione dagli enti per le feste natalizie, hanno programmato un calendario degno di nota.

A conferma del periodo difficile, Maurizio Senese, in seno alla presentazione del calendario festaiolo ha ribadito che i cachet dei grossi artisti sono ormai improponibili e la formula della compartecipazione tra pubblico e privato è necessaria perché nessuno li aiuta. Anche Roberto Iacobino ha evidenziato la totale assenza di regole che non aiuta gli operatori del settore, sottolineando al tempo stesso la grande professionalità dei calabresi.

Wanda Ferro, presidente della provincia di Catanzaro, nel confermare le ristrettezze economiche, in merito all’appuntamento musicale non ancora confermato per il Capodanno in piazza, ha detto: forse sarebbe stato meglio fare qualche festa in meno negli anni passati, in ogni caso la gente non vuole grandi nomi, ma solo divertirsi stando insieme. Perciò si aspetterebbe anche un gesto spontaneo da parte di cantanti e gruppi locali per offrire un momento di festa e unirsi contro la crisi.
Giusto! Ma proprio in virtù della crisi, perchè promoter e amministrazione pubblica, con il baget a disposizione, non hanno programmato gli eventi con artisti e gruppi locali? Tra l'altro, a volte, anzi spesso i ragazzi trasmettono meglio passione e voglia di musica, nonostante i problemi e gli ostacoli che devono superare per coltivare un sogno.


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