V X Elettra. Sole a picco.

Carolina Cametti ed Elisa Menchicchi
Sabato 24 SETTEMBRE 2016 alle ore 21.30, al Teatro Comunale di Badolato (Teatro del Carro - Residenza Teatrale Badolato MigraMenti Off) , mi sono recata con molto entusiasmo, soddisfatta poi dalla encomiabile performance delle attrici, allo studio teatrale “V x ELETTRA. SOLE A PICCO”

Per l’appunto uno studio su due Elettre, realizzato dalla Compagnia Odysseia Teatro.
Con Carolina Cametti e Elisa Menchicchi.
Elaborazione drammaturgica Paola Tarantino, Elisa Menchicchi, Carolina Cametti e
Aiuto regia: Diletta Acquaviva
Luci: Valentina Belli
Ideazione e regia: Paola Tarantino
Durata 50’ minuti

La serata è stata dedicata a Francesca, Lorena, Pasquale e Vittoria, quattro giovani amici del teatro scomparsi in un incidente stradale verificatosi nei pressi della zona in agosto.

Come si ricorderà il mito di Elettra evoca il desiderio di vendetta verso torti subiti.



Elettra è un personaggio della mitologia greca. Era figlia di Agamennone e Clitennestra, sorella di Oreste, Crisotemi e Ifigenia. Dopo la morte del padre Agamennone per mano di Clitennestra e con il contributo di Egisto, suo amante, Elettra istiga il fratello Oreste a vendicare il padre. Pilade, figlio di Anassibia, una delle sorelle di Agamennone, e cugino di Oreste, segue quest'ultimo a Tebe per compiere l'assassinio. Elettra dopo di ciò sposerà Pilade.
Lo studio porta ai giorni nostri il mito, mutandone la forma.
Tra due appartamenti si snoda l’azione: due giovani donne abitano in un palazzo di periferia desolata, divise da un muro.
Una si dedica al sigillo di panetti di coca, cantare motivetti passati alla radio e parlare col piccolo che porta in grembo (Buzzy).
L’altra scrive, si nasconde, medita, si registra.
Il telefono per le due è l’unico mezzo per raggiungere l’esterno e cercare il confronto.
La prima ha un marito spacciatore che non torna mai a casa e una madre non curante dei suoi problemi e che pensa solo alle sue faccende personali.
L’altra Elettra ha un fratello che rimanda in continuazione il loro incontro e lei se ne dimostra quasi prigioniera e ne porta i segni.

Le due scorgendo una la presenza dell’altra si incontrano e il primo incontro non si rivela molto facile. Ma iniziano a parlarsi e poco a poco diventano l’una la sola presenza tangibile dell’altra.
Due storie contemporanee e malavitose, enucleate in codici, senso dell’onore e silenzi. Fatte altresì di vendetta verso un torto subito e di una nevrotica voglia di vivere, trovare nuovi spunti, felicità, e soprattutto di ribellione verso i fatti della vita e aggiungerei continuare a credere nell’amore e nell’essere amati per ciò che si è.


Primo step di lavoro portato a buon fine, nella speranza che possano realizzarsi altri studi come questo e che tutto sia propizio!
I miei complimenti alla compagnia Odysseia Teatro e al Teatro del Carro.




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