Capita, a volte, mentre si fa una passeggiata, di essere coinvolti in discussioni che riguardano la quotidianità e l'imponderabile. Difficile non lasciarsi coinvolgere e spezzare una lancia a favore “dell'incomprensibile intenzione creativa” del pensiero contemporaneo divenuta oggetto del contendere, prescindendo, comunque, dalla reale valenza culturale e artistica del lavoro stesso. I concetti cambiano se il lavoro è guardato da occhi esperti, da persone che conoscono la storia dell'arte e i percorsi di pensiero dei diversi ismi rispetto a chi è completamente digiuno dei pensieri creativi coi quali si misurano gli artisti. Ecco un esempio di ordinaria quotidianità: Due tir. Due tir sono arrivati. Carichi di questi sacchi. Mah sacciu eu? Mo' stannu ccà fhinu a ottobra. È arte! -dico io- Sìsì arta. Quala arta. I spendiru armenu ncunu centinaru e migghiara e euri. Almeno! Aggiunge un secondo uomo. L'arte costa! E non puoi stare a confrontare il ...