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lunedì 3 febbraio 2014

L'ottimismo di Enrico Letta basta all'Italia?

La crisi è dietro le spalle! Lo dice Enrico Letta negli Emirati Arabi.


Con la sua aria bonaria, Enrico Letta, infonde serenità e fiducia. Quando si affaccia in tv, il suo aplomb è impeccabile, rassicura tutti persino quanti stiamo con l'acqua alla gola non per il maltempo di queste ore ma per ben altro.

E l'“Altro”, per essere comprensibili, si traduce in concreta sfiducia verso i dirigenti nazionali e locali.

L'italicum, la legge così chiamata da Renzi, mostra apertamente l'inadeguatezza, per non dire la furbizia, di chi l'ha proposta e imposta al Paese.
Ragionando freddamente senza partigianerie, così com'è spiegata dai media, non lascia presagire niente di diverso dalle motivazioni che hanno reso incostituzionale il “porcellum”.

Al di là della legge elettorale, sembra che in Italia non ci sia altra emergenza.

l'Italian style spesso è taroccato e le poche grandi realtà produttive che dovrebbero dare lavoro e fiducia lentamente chiudono le serrande e si spostano altrove. Delocalizzano!

Lo Stato privatizza! Mette sul mercato a disposizione dei ricchi privati ma anche a furbi speculatori gruppi sani come Sace, Fincantieri e Poste Italiane.

A parte che l'esiguo e irrisorio guadagno alzerà solo adesso i conti dello Stato, ma l'esperienza regressa fatta con la privatizzazione del gruppo IRI, delle Ferrovie dello Stato, Telecom etc etc, non serve a nulla?

mercoledì 22 maggio 2013

Governare un Paese, seduzioni mentali e affini

Tra franchi tiratori e cecchini, i partiti politici, sparano a zero sui nemici interni e esterni. Adoperano ogni mezzo pur di arrivare al traguardo prefissato dai capi corrente.

Applicano o ignorano le leggi a seconda degli interessi contingenti.

Sarà questo il motivo per cui adesso qualcuno rispolvera una vecchia leggina del ’57 sul conflitto d’interessi e sull'ineleggibilità di Berlusconi quale proprietario di televisioni e giornali?

Ed è sempre per lo stesso motivo se qualcun altro/a s’inventa uno sbarramento per i movimenti che s’impegnano in politica ma non sono soggetti politici strutturati in partiti?

Certo, se tutta questa fantasia, i parlamentari, la mettessero davvero al servizio dei cittadini  per risolvere i drammi delle disoccupazioni, dei mancati introiti nazionali e privati e degli scempi culturali scaturiti da insipienza civica o da eccessiva bramosia di certa lobby, non ci troveremmo con le barricate a difesa di questo o quel leader e con la continua minaccia che l’attuale governo cada per vendetta.

courtesy Mario Iannino©
courtesy  M. Iannino, "Lezioni di seduzione" 2006
Non ci sarebbero le bande rivali ad occupare le Camere con le relative commissioni e sottocommissioni. Non ci sarebbe la spartizione col bilancino “Cencelli”. Non ci sarebbe chi compra o foraggia pezzi di rappresentanza parlamentare per tenerseli buoni; insomma sarebbe, non più il paese delle banane ma, il Bel Paese degli artisti e dai filosofi. 
Ma siamo, fondamentalmente, dei seduttori. Amiamo vincere.
Quindi, tutti a scuola di seduzione!, ognuno nel ramo che più gli si confà, da maestri o discepoli, a seconda dei momenti.

Intanto FIAT industrial prepara lo sbarco a Wall Street. Trasloca con la nuova fusione che nascerà con l'olandese Cnh, la FI Cbm Holding NV, dove il fisco è più clemente con le imprese.

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