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sabato 6 novembre 2021

Bisogni e realtà

 

In questi giorni due notizie hanno disturbato il modo di essere e di intendere i rapporti su cui dovrebbe fondarsi la civile convivenza.

La prima è diramata dal tgr della Calabria:

Il video registrato su un telefonino testimonia uno scontro violento tra due uomini, uno dei quali grida: “aiutatemiii aiutatemi”, mentre l'altro lo strattona e infligge schiaffoni e pugni al malcapitato.

Nell'inquadratura si vede una donna a terra tra le macchine parcheggiate nel piazzale della stazione dei pullman di Cosenza.

È il tentativo di una truffa ai danni dell'automobilista, secondo gli inquirenti la donna avrebbe inscenato uno sketch: all'arrivo della macchina si è buttata a terra come se fosse stata urtata dall'automobilista. Il resto è intuibile. La pretesa di risarcimento violenta e l'immobilismo degli astanti denota arroganza e paura:

Arroganza nel pretendere il diritto al sostentamento attraverso la violenza perpetrata sui deboli e la paura di reazione del vessato che chiede con veemenza aiuto!

L'immobilismo dei passanti è tutta un'azione da analizzare. O forse c'è ben poco da scandagliare in una società come l'attuale?

L'altro episodio, più recente, riguarda l'anziano signore di Roma che dopo essere stato in ospedale per delle analisi si trova nella tragicomica situazione dello sfollato: trova casa sua occupata! Abusivamente occupata da alcune donne che, aperta la porta e sostituita la serratura, se ne sono impossessate in barba a ogni elementare rispetto del vivere civile.

È una guerra tra poveri! Quella a cui assistiamo. L'imbarbarimento dei costumi e del rispetto delle altrui necessità camminano a braccetto.

E poi, l'esempio dato da certi rami del parlamento non sono di certo educativi: battere le mani, esultare, stappare spumante dopo avere affossato una legge, se pur discutibile, sono atteggiamenti incivili!

Non è con lo scontro che si risolvono i problemi...

venerdì 19 marzo 2021

Verso Cosenza, nel cuore della città bruzia

Mancavo da diverso tempo da Cosenza. Dall'ultima volta sono cambiate molte cose e tra queste il senso di marcia. Non lo sapeva neanche il sistema di navigazione dell'automobile!, che mi ha portato nella zona pedonale. Tra divieti e sensi di marcia obbligati raggiungere la meta è stato un po' problematico.

L'autostrada è sempre la stessa, inutile cambiarle il nome e la sigla, non è cambiato nulla da quando era definita “A3, l'autostrada del sole!”. Cantieri, deviazioni e neve!

La neve, nonostante i possibili pericoli che potrebbe causare agli automobilisti sprovveduti, col suo manto biancastro, riesce sempre ad emozionare.


"Cosenza"

Nel cuore della città, Piazza Bilotti, l'area destinata all'arte contemporanea è transennata: vietato avvicinarsi alle opere d'arte installate e, naturalmente, anche il parcheggio è off-limits.

Ho tempo! Aspetto in macchina. Osservo la gente passare. Tutti con la mascherina e con un itinerario ben prefissato.

Le casalinghe hanno buste con verdure. Alcune giovani mamme trascinano carrozzine e bimbi accompagnate dai papà. 

Alcuni pensionati, pochi, non più di dieci o quindici, sfilano con le bandiere di una sigla sindacale.

Il cameriere di un bar porta due coppe gelato in vetro da qualche cliente. Andata e ritorno. Sempre con mascherina incollata diligentemente sulle vie respiratorie.

Conto tre, quattro attività commerciali chiuse. Sulle saracinesche abbassate c'è affisso il cartello “vendesi” “affittasi”. Uno di questi esercizi andati in malora cattura la mia attenzione: l'insegna dai caratteri datati, in netto contrasto con le attività commerciali limitrofe, sembra uno scherzo: Pasticceria Quirinale, dal 1955.

Colpa del covid?

mercoledì 8 giugno 2016

Sgarbi e i bronzi di Riace

Quante cazzate galleggiano allegramente nella fanghiglia del web? Troppi, e troppissimi (non si dice) sono i cretini che fomentano le provocazioni sterili e infruttuose. Andiamo al punto:
sgarbi e occhiuto

Vittorio Sgarbi già si sente con le chiappe sulla poltrona di assessore nel comune di Cosenza (legittimamente, dopo la mano data) Sgarbi, nei progetti di Occhiuto, si occuperà della valorizzazione del centro storico cosentino.

Ma quanti sventolano le parole provocatorie del critico d'arte si sono chiesti come può trasferire d'impeto degli oggetti storici dichiarati inamovibili?
Sgarbi aveva tentato con l'expo di Milano. Nella sua intenzione c'era di esporre là le due statue bronzee di fattura greca custodite con ogni cautela nel museo di Reggio Calabria.
Si parla dei bronzi di Riace con eccessiva superficialità!

lunedì 6 giugno 2016

Cosenza, vince Occhiuto, Sgarbi e Alarico

Quasi il 72% degli aventi diritto al voto si sono recati alle urne cosentine ed hanno rimesso in sella l'esautorato Mario Occhiuto con quasi il 60% dei suffragi. Il risultato è clamoroso!, se si pensa a come è stato destituito qualche mese addietro dalla carica di sindaco di Cosenza.
Al suo fianco, tra gli altri, si è messo Vittorio Sgarbi che, tiepidamente, ha appoggiato lo strano progetto di Mario Occhiuto su Alarico e altre avventure dimostratesi ostiche ad una moltitudine di persone, non solo in Calabria, ma in questo caso fermo e convinto sostenetore politico.

I cosentini l'hanno rimesso in sella. Gli hanno ridato fiducia e dignità dopo lo sgabetto politico dei suoi avversari, convinti che possa fare del bene alla città e che continui nella programmazione urbanistica e culturale.
Da garantista gli auguro di meritare e onorare la fiducia di quel 58,95% che lo ha sostenuto. D'altronde 24.332 voti non sono cose da niente!

venerdì 12 febbraio 2016

Oliverio, Scopelliti e la Calabria

C'è una sorta di calma apparente in Calabria. Non si parla più delle anomalie politiche del governo regionale composto da gattopardi pescati nelle università e dai tecnici messi alla guida di importanti settori che dovrebbero dare vigore e slancio alla regione.
Non si sa più niente della vertenza aperta da Wanda Ferro. e non si capisce quanto è successo a Cosenza.
Va bene, Mario Occhiuto è andato diritto per la sua strada. Ha tagliato teste. Ha imposto la vicenda "Alarico" con una serie di iniziative molto discutibili. L'apice sta tutto nel titolo "Alarico il re di tutti". Non per essere campanilisti ma come può pensare di creare un movimento economico attorno ad una figura così controversa e ad un suo ipotetico tesoro sepolto nell'area del Busento? Persino Sgarbi ha glissato sulla questione Alarico nonostante gli agganci locali che lo sostengono e invitano continuamente sostenendo che è meglio il sogno della realtà.
A parte tutto, polemiche o teorie basate sui fatti, la Calabria e i calabresi sono fermi al palo.
Si era partiti col botto e tutti davamo Oliverio per vincente dopo le disavventure di Scopelliti ma Oliverio stesso è riuscito a far rimpiangere il vecchio sistema. almeno prima esisteva il diritto alla salute e anche ad un po' di lavoro.
Il Lavoro! anche in questo settore si fece un gran parlare: lavoro giovanile, agenzie, incentivi, sviluppo. ma gli unici soggetti ad avere trovato lavoro e incassano i soldi della comunità e quindi guadagno sono le agenzie ch raccolgono i dati per le iscrizioni all'impiego che non c'è.
insomma, tutto tace. tutti tacciono, chissa perché.

lunedì 17 ottobre 2011

rc auto, aumento, Catanzaro c'è. Grazie Wanda!

Il federalismo fiscale è subito messo in atto da 37 province italiane che fanno lievitare i costi delle assicurazioni imposte per legge sulle automobili.

Le stesse amministrazioni locali che secondo la “manovra” per il contenimento dei costi pubblici avrebbero dovuto non esistere più insieme ai piccoli comuni inferiori a 1000 abitanti aumentano le tasse dei cittadini costretti a possedere una macchina; ricordiamo che in alcune zone d'Italia, possedere un mezzo proprio nasce da necessità congetturali e non da altro, come, poter raggiungere i luoghi di lavoro o di studio ma anche per fare la spesa o portare i figli all'asilo, data la carenza congenita dei mezzi pubblici (che le suddette amministrazioni dovrebbero mettere a disposizione dei cittadini; ma anche questo è un tasto dolente che influirebbe sulle spese del cittadino).

Ed ecco che, buona pace per i leghisti, le amministrazioni provinciali continuano a sopravvivere, anzi approfittano del federalismo varato con decreto legislativo n° 68 il 6 maggio 2011, in base al quale aumentano i punti percentuali delle imposte sulla Rca. C'è da chiedersi, però, come mai, visto che il succitato decreto legge prevede anche la possibilità per il ribasso delle imposte, le amministrazioni locali partono con i rincari? Tra l'altro neanche detraibili nella dichiarazione dei redditi!

In Calabria tutte le province ad eccezione di Reggio Calabria hanno imposto l'aumento:

La Provincia di Catanzaro con Wanda Ferro (pdl) porta l'aliquota al 15%; Crotone, con Zurlo (pdl), al 16; Cosenza con Oliverio (pd) 16%; Vibo V.

Hanno approfittato immediatamente! la polizza schizza dal 12.5 fino al 16%. Prima si pagava il 12.5% all'erario sotto forma di imposte e il 10.5% di contributo al servizio sanitario nazionale per un totale del 23%. adesso, nelle province che applicano il massimo aumento si paga il 26.5%. tradotto in soldoni, chi rinnova in questi giorni la polizza auto paga di più una quarantina di euro l'anno!

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