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Visualizzazione dei post con l'etichetta censura

Politica e libertà d'espressione

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È inammissibile! È un episodio da biasimare quello perpetrato ai danni del libero pensiero ed espressione in politica. Condivisibile e no è pur sempre un'opinione quella esternata dal senatore Morra nei confronti dei recenti fatti calabresi. Non ha, a mio avviso, offeso la memoria della presidente Jole Santelli né tantomeno i calabresi che ragionano razionalmente sui fatti. Eppure si sta consumando ai danni della Calabria l'ennesimo misfatto mediatico e politico. Se consideriamo che l'Italia è una Repubblica Democratica e che nel suo “statuto” è scritto ben chiaro, tra le libertà, quello sul diritto ed esercizio di pensiero e la libertà a esercitarlo in ogni modo, la censura della testata rai3 , che tra l'altro è una azienda pubblica il cui canone è pagato dai cittadini, la decisione, infelice, di bloccare alla porta il senatore Morra è intollerabile. È una vera e propria esautorazione della democrazie e del libero pensiero benché sgradevole a quanti agitano la m...

Censura di Stato, il braghettone è tornato

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Credevo fosse una bufala costruita da qualche buontempone per scherzare sulla falsa morale che fa da corazza a tutti noi. Impossibile, mi dicevo: non siamo più nel 1500 quando fu decisa la censura del “ Giudizio Universale ”, l'affresco che Michelangelo fece per abbellire la Cappella Sistina. E invece si è dimostrata una assurda quanto stupida verità. Il braghettone è risorto! E per non urtare la “sensibilità” del presidente iraniano in visita a Roma, uno o più?, zelanti ignorantoni, han fatto inscatolare le statue nude dei Musei capitolini. "Bronzi di Riace" guerrieri, bronzi del IV-V sec. a.c. Eppure nasciamo nudi! D'altronde, le antiche scuole artigiane greche davano il meglio del bello artistico nella raffigurazione plastica di magnifici corpi, maschili e femminili. Policleto il vecchio impresse il bello e lo diffuse assommando parti scultoree nella sua fucina e pare che i bronzi di Riace , i guerrieri custoditi nel museo di Reggio Calabria, si...

l'ha detto la televisione, censuriamo il web

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courtesy archivio M. Iannino "attualità" 2006, t.m. L'ho sentito in tv stamattina intorno alle 7,30, su rai 1. Caffè amaro questa mattina! Amaro, non perché senza zucchero ma per le cazzate che ho sentito mentre lo sorseggiavo. Che, come al solito, uscivano dalla bocca di alcuni esponenti della cosiddetta dirigenza ospite negli studi di rai 1. tra questi, l'hanno sparata grossa un signore di mezza età paffutello, con i capelli radi e bianchi, che rappresenta l'agcom e un altro signore mezzo calvo, sempre di mezza età. Convinti entrambi che si debba “morigerare” la libertà sul web specie in campagna elettorale in ossequio alla insulsa legge sulla par condicio in quanto, le esternazioni dei politici in tv rimangono visibili per pochi minuti mentre su internet godono dell'immortalità. Di altra opinione, invece, un docente universitario che esponeva con dovizia di particolari le differenze esistenti tra il web e la televisione intesi come media. Ma, c...

in Italia rischio censura nel web

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mario iannino 2011, prodotto © Leggo della furbata dell’Agcom e del tentativo di voler oscurare siti a tutela del copyright. La cosa si fa interessante e seria, visto che anche Richard Stallman, l’hacker americano e guru della rete libera che progetta e diffonde software libero è allarmato e grida no alla censura!, ed esorta gli italiani a vigilare. Ecco cosa risponde in merito al giornalista di Repubblica: “Molti commentatori italiani sostengono che la delibera Agcom potrebbe essere usata in questo modo, ben oltre i suoi intenti espliciti. Ma non è possibile orientare il filtro dei contenuti solo su siti che davvero violano il copyright? "Non credo sia possibile evitare il rischio censura, contro siti innocenti, come ho detto prima. Ma anche se fosse possibile, sarebbe sbagliato. Perché si ostacolerebbero gli utenti che vogliono condividere contenuti". E il diritto a condividere è più importante della protezione del copyright? "Rifiuto l'espressione ...

la censura dei bigotti, Genova come Catanzaro

Credevo peggio! Stamane, la simpatica banda di rds , precisamente Max Pagani e Rossella Brescia hanno comunicato una notizia particolare; una di quelle notizie che stimolano curiosità e domande immediate correlate alla formazione culturale di chi ascolta. Loro, Max e Rossella, lanciano la notizia per destare curiosità e mantenere l’atmosfera radiofonica friccicherella; ma quando sento parlare di censura pubblicitaria ho l’esigenza di capire come stanno le cose prima di farmene un’idea. E per contestualizzate visivamente le parole dette con l’immagine ho fatto una ricerca su internet così da avere contezza visiva. Risultato? Troppo rumore per nulla! Ma veniamo ai fatti: il comune di Genova, probabilmente, per aiutare i commerciati genovesi ha sponsorizzato una pubblicità per attrarre acquirenti e come sempre la guerra tra puritani e liberi pensatori è scoppiata, questa volta, davanti al maximanifesto di via San Vincenzo, alto tre piani, dov’è fotografata una ragazza con la gonn...

basta poco

Non mi piace citare altri ma vi sono momenti in cui una canzone, un pensiero letterario, rende tangibili i concetti comuni più di mille parole. A volte, anzi, spesso le parole disorientano e ingabbiano persone e concetti etici inalienabili in forme di non pensiero specie laddove il confronto dialettico è inteso non come una risorsa culturale e democratica ma arma politica da schierare in contrapposizione tra i gruppi di potere. In Italia si sta rasentando l’assurdo! Si stanno scardinando le fondamenta del libero pensiero e dell’informazione partecipata. Si sta vivendo un incubo sociale ovattato, che assomma crisi di valori spirituali politiche economiche brucianti, tutto ciò è reso indolore da connivenze che hanno come unico scopo la sottomissione dei cittadini. Si sta tentando di distruggere la democrazia e la poca misera crescita collettiva strappata con fatica tra turni massacranti e pause pranzo tra la puzza di ferro olio cemento e l’odore della libertà accresciuta con le lo...

Manifesto dell'Arte Libera

Manifesto Interattivo

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1. L'Arte non si possiede

L’arte non è proprietà, ma esperienza. Ogni opera è un dono.

Cosa significa per te "arte libera"?

2. La Creatività è un Diritto

Ogni individuo ha il diritto di creare, sognare, esprimersi.

Dove vorresti vedere più arte?

3. L’Artista è Voce del Tempo

L’artista è testimone del presente. È coscienza, non ornamento.

Quale artista ti ispira?

4. L’Arte è Rivoluzione Pacifica

L’arte deve interrogare, liberare, accendere pensieri.

Hai mai creato qualcosa che ha fatto riflettere?

5. Cultura come Bene Comune

La cultura è linfa vitale della democrazia. Deve essere condivisa.

Come rendere l’arte più accessibile?

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